Nella
strange situation i bambini devono affrontare un ambiente sconosciuto, l'interazione con un estraneo e 2 brevi separazioni dalla madre.
La strange situation è composta da 8 episodi: la madre ed il bambino
sono accompagnati in una stanza del laboratorio attrezzata per il gioco,
dove vengono raggiunti da una donna sconosciuta al bambino, poi mentre
la sconosciuta gioca col bambino, la madre va via e poi torna subito
dopo, segue una seconda separazione dove il bambino resta solo ed infine
tornano la madre e l'estranea.
Sulla base delle reazioni dei bambini a questi stress è possibile distinguere 3 tipi d'attaccamento:
- Attaccamento sicuro: questi bambini ricercano la
vicinanza della madre durante il ricongiungimento, esprimono apertamente
il loro sconforto, la propria tensione e l'angoscia e poi sono in grado
di tornare ad esplorare l'ambiente circostante.
- Attaccamento insicuro evitante: appaiono tranquilli e al momento del ricongiungimento ignorano o evitano la madre.
- Attaccamento insicuro ambivalente: combinano la forte
ricerca di vicinanza con la resistenza al contatto, non riescono a
riprendere a giocare e non esplorano l'ambiente.
Successivamente Main e Solomon hanno individuato una quarta categoria, l'
attaccamento disorganizzato/disorientato, caratterizzato da comportamenti contraddittori, mal orientati, che indicano apprensione nei confronti di un genitore.
Il
modello operativo di attaccamento viene costruito sulla base
delle prime esperienze vissute dal bambino nel corso delle sue
interazioni con le figure di attaccamento significative.
Diversi studi mostrano che madri di bambini con attaccamento sicuro sono
sensibili e responsive, le madri di evitanti non sono responsive o non
colgono i segnali, sono distanti emotivamente e scarsamente inclini al
contatto fisico, mentre i bambini ambivalenti hanno madri che rispondono
ai loro segnali in maniera incoerente.
Adult Attachment Interview
Diversi dati sembrano suggerire che i bambini di vittime di abusi
diventeranno probabilmente dei genitori abusanti, e che in generale
genitori con problemi rimandano ad un'infanzia con problemi.
Il modello che descrive la trasmissione intergenerazionale dell'attaccamento:
prime esperienze di attaccamento del genitore -> comportamento genitoriale -> esperienza d'attaccamento del bambino
Cmq il legame tra le prime esperienze d'attaccamento ed il successivo
comportamento genitoriale può essere spezzato tramite le esperienze
positive vissute con altre persone (genitori o partner).
Un partner o un terapeuta possono costituire una base sicura su cui
contare per esplorare le precedenti esperienze d'attaccamento e venire a
patti con esse.
L'AAI si basa su 2 assunti: la memoria autobiografica è la ricostruzione
in atto del proprio passato alla luce delle nuove esperienze, la
rimozione, la scissione e l'idealizzazione del passato esistono e
possono essere analizzate studiando separatamente la forma ed il
contenuto dei resoconti autobiografici di natura narrativa.
Si può avere quindi un nuovo modello:
prime esperienze di attaccamento del genitore -> rappresentazione
dell'attaccamento del genitore -> comportamento genitoriale ->
esperienze d'attaccamento del bambino
Quindi ora si pensa che il comportamento genitoriale non dipende solo
dal passato, ma può essere anche influenzato dal contesto presente,
dalle relazioni attuali.
L'AAI è un'intervista semistrutturata della durata di circa un'ora che
indaga le descrizioni generali delle relazioni passate con i genitori,
gli specifici ricordi sul sostegno offerto dai genitori o sulla
contraddittorietà dei loro comportamenti e le descrizioni delle attuali
relazioni con i genitori.
Ai soggetti viene chiesto di indicare 5 aggettivi per descrivere la loro relazione con ciascun genitore nel corso dell'infanzia.
Si chiede inoltre: perchè hanno scelto quegli aggettivi, a quale
genitore si sentono più vicini, che facevano da bambini quando erano
turbati, che ricordano della separazione dei genitori, se si sono mai
sentiti rifiutati da loro.
Si chiede inoltre se pensano che le loro personalità adulte sono state
influenzate da tali esperienze, perchè i genitori secondo loro si sono
comportati così e come si è modificata nel tempo la loro relazione con i
genitori (e anche domande su eventuali perdite significative).
Le interviste sono trascritte parola per parola e codificate, i soggetti
sono inoltre invitati a dire cose di cui sono sicuri, devono essere
brevi ma esaustivi, devono andare al dunque ed esporre le informazioni
con chiarezza ed in modo ordinato.
Sono stati individuate 3 tipologie di attaccamento:
- distaccato svalutante: enfatizzano la propria
indipendenza, quando riconoscono alcuni aspetti negativi dell'infanzia
insistono nel dire che non sono stati influenzati da questi, esprimono
spesso valutazioni positive sul passato senza essere in grado di
provarle e spesso si giustificano dicendo di non ricordare, sono spesso
contraddittori ed incoerenti.
- autonomo: non hanno problemi nell'esporre le loro
valutazioni sulle relazioni passate, né a riconoscerne l'importanza
avuta per lo sviluppo della loro personalità, sono in grado di
descrivere in modo coerente le loro esperienze di attaccamento (no
contraddizioni).
- preoccupato: sono ancora molto attenti alle passate
esperienze d'attaccamento e quindi non sanno descriverle in maniera
coerente, sono un po' vaghi, spesso si arrabbiano pensando all'attuale
relazione coi genitori.
I soggetti svalutanti e preoccupati sono considerati rientrare nella tipologia di attaccamento insicuro.
Soggetti che dimostrano di non aver ancora portato a termine l'elaborazione del lutto, vengono classificati come
irrisolti.
Attendibilità
L'AAI risulta in parte influenzata dalla personalità dell'intervistatore e dallo stile di conduzione da lui adottato.
La fedeltà della trascrizione è un fattore essenziale per la bontà dei
dati e l'affidabilità intergiudici viene valutata e riportata in quasi
tutte le ricerche che usano l'AAI, mostrando una buona ma non perfetta
attendibilità.
Per verificare la stabilità della rappresentazione dell'attaccamento negli adulti si usa l'attendibilità
test-retest.
Validità discriminante
Il discorso rilevato con la AAI dovrebbe rispettare le massime di
qualità, quantità, rilevanza e modo di Grice, e la coerenza delle
trascrizioni dei resoconti potrebbe essere determinata dalle capacità di
ragionamento logico dei soggetti (
intelligenza).
Parlando di
memoria, il sistema di codifica prevede che un
mancato ricordo degli eventi dell'infanzia possa essere considerato
indicativo di un modello operativo di attaccamento insicuro, tuttavia è
importante capire se la AAI valuti le rappresentazioni dell'attaccamento
interne al soggetto o piuttosto differenze cognitive di ordine generale
che tradurrebbero come una diversa efficienza della memoria
autobiografica.
Alcuni studi dimostrano che la classificazione dell'attaccamento fatta
con la AAI non è influenzata dalle differenze nella memoria
autobiografica dei soggetti.
Bisogna valutare poi la
desiderabilità sociale dei soggetti, e
per far questo si include spesso nella ricerca anche una misura della
desiderabilità sociale, e cmq da nessuno studio è emersa l'esistenza di
un legame tra desiderabilità e classificazione dell'attaccamento.
Non è stata riscontrata manco una significativa relazione tra
temperamento ed attaccamento adulto.
Tutte queste verifiche vanno a favore della bontà psicometrica della AAI.
Distribuzione delle categorie d'attaccamento in campioni clinici e non clinici
Su un campione
non clinico sono state rilevate 2000 AAI ed i
risultati hanno mostrato che la percentuale delle madri insicure è molto
elevata, la nazionalità e lo stato economico non sembrano importare, la
distribuzione relativa ai padri rispecchia quella delle madri.
Sembra che ci sia la tendenza a compensare l'insicurezza con la
sicurezza del partner e che quindi ci siano buone possibilità di
interrompere il ciclo generazionale dell'insicurezza.
Su un campione
clinico si sono trovati più comportamenti insicuri
rispetto al campione non clinico, dove però non c'è correlazione tra
tipo di disturbo psichico e tipo di rappresentazione di attaccamento,
cmq i soggetti svalutanti sono risultati essere i meno disturbati tra
gli insicuri.
All'aumentare dell'insicurezza aumenta il numero di disordini di
personalità e la sicurezza dell'attaccamento risulta associata alla
qualità delle interazioni tra i pazienti e il personale sanitario.
In definitiva, non è stato ritrovato nessun legame inequivocabile tra
AAI e tipologie di disordini di personalità, ma si è trovato che i
delinquenti più insicuri erano anche quelli più disturbati.
Misure alternative
L'AAI è uno strumento molto laborioso, ci vuole uno specifico
addestramento per poterla utilizzare, per questo motivo alcuni
ricercatori hanno creato metodi alternativi, tuttavia tutti questi
strumenti non presentano una validità convergente soddisfacente e quindi
non esiste ancora un'alternativa valida alla AAI.
Trasmissione intergenerazionale dell'attaccamento
La trasmissione intergenerazionale dell'attaccamento suggerisce
l'esistenza di una analogia tra strategie di attaccamento dell'adulto e
del bambino.
Si pensa che genitori autonomi alimentino una relazione sicura coi figli
grazie alla loro capacità di cogliere i comportamenti di segnalazione a
loro indirizzati, mentre le esperienze passate dei genitori insicuri
possono intaccare questa capacità.
Tramite il metodo della meta-analisi, si è scoperto che le
rappresentazioni dell'attaccamento possedute dai genitori prima della
nascita del figlio possono predire la qualità della relazione di
attaccamento genitore-figlio a un anno di distanza (non sembrano
plausibili le spiegazioni che parlano dell'esistenza di un terzo fattore
influente, quindi il QI ereditario o il temperamento ereditario non
sono associati alle classificazioni ottenute con l'AAI).
Responsività genitoriale
La responsività è l'abilità di percepire e interpretare con accuratezza i
segnali ed i messaggi comunicativi impliciti nel comportamento del
bambino, e sulla base di questa comprensione, rispondere a tali segnali
in modo adeguato e con prontezza.
I soggetti che tendono a negare i propri sentimenti negativi relativi
alle proprie passate esperienze potrebbero rilevarsi meno disposti a
cogliere i sentimenti d'ansia dei figli e a reagire a questi in maniera
adeguata.
Invece nel caso che i genitori siano ancora molto legati alle esperienze
passate (di attaccamento ai genitori), queste stesse esperienze possono
intralciare la loro attuale capacità di recepire i segnali emessi dai
propri figli nel corso di eventi stressanti e di rispondere ad essi in
modo adeguato.
I genitori autonomi invece sono di solito recettivi ai tentativi dei
figli di comunicare il loro stato d'ansia e di inquietudine.
Interruzione della trasmissione
Il processo della trasmissione intergenerazionale non è ancora stato spiegato nella sua interezza.
Le differenze di responsività tra genitori con lo stesso tipo di
attaccamento possono essere spiegati da errori di misurazioni, da
fattori genetici, e cmq le misure della responsività attualmente
disponibili non sono in grado di abbracciare tutti gli aspetti
significativi dell'interazione genitore-figlio.
Influenze ambientali
E' stato fatto uno studio sui Kibbutz israeliani per vedere le influenze
ambientali sull'attaccamento ed è stato scoperto ad esempio che la
trasmissione intergenerazionale era presente o assente in relazione alla
diversa sistemazione notturna dei bambini, cosa che sembra costituire
un aspetto fondamentale del contesto di cura del bambino.
Questo risultato lascia intravedere i limiti dell'ipotesi della trasmissione intergenerazionale.
Sembra che l'esposizione positiva con la madre possa essere annullata
dagli effetti negativi del contesto, o cmq la poca frequenza a queste
esposizioni può agire negativamente, quindi separazioni frequenti
protratte nel tempo potrebbero veicolare sentimenti di insicurezza
nonostante il positivo attaccamento madre-figlio.
Quindi si può concludere che
la trasmissione intergenerazionale non è indipendente dal contesto e che
specifiche pratiche educative possono ostacolare ed impedire la trasmissione della sicurezza.
Attaccamento dall'infanzia all'età adulta
Le precoci esperienze di attaccamento possono assumere un ruolo
effettivo nella formazione delle rappresentazioni adulte relative
all'attaccamento.
Si pensa che lo sviluppo dell'attaccamento nel primo anno di vita sia
influenzato da particolari condizioni ambientali, sensibilità che
diminuisce man mano che si cresce.
Uno studio di Zimmermann dimostra che il 70% della varianza relativa
alla sicurezza dell'attaccamento dell'adolescente viene spiegata da
eventi di vita, mentre lo studio Hamilton ha dimostrato che
l'attaccamento si dimostra particolarmente stabile in un periodo di ben
17 anni.
Questa continuità è stata associata a specifiche circostanze familiari,
dove ad esempio i bambini sicuri vivevano in famiglie benestanti dove la
possibilità dello stress era ridotta.
La discontinuità dell'attaccamento sembra essere correlata ad eventi di
vita negativi, come la perdita di un genitore, il divorzio, malattie
gravi, disturbi di natura psichica, abusi.
Tutti gli studi a disposizione mostrano una certa continuità di
attaccamento dopo i primi 20 anni di vita, e che la discontinuità è
connessa a particolari eventi negativi.
Lo sviluppo dell'attaccamento non si conclude cmq nel primo anno di
vita, ma rimane aperto agli influssi provenienti dall'esterno e
suscettibile al cambiamento, per tutta la durata dell'adolescenza.
Spezzare il ciclo intergenerazionale di attaccamento insicuro
L'attaccamento insicuro durante l'infanzia è associato a un aumento del
rischio di sperimentare in età prescolare problemi della sfera
socio-emotiva.
Sono stati sviluppati 2 tipi d'approccio di ricerca-intervento per modificare l'attaccamento insicuro.
Nel primo caso gli interventi si indirizzano alla responsività del
genitore, nel secondo caso gli interventi si focalizzano sulle
rappresentazioni mentali dell'attaccamento dei genitori.
Alcuni interventi sembrano efficaci per modificare la sensibilità dei
genitori ma non lo stile d'attaccamento del bambino, altri possono
modificare solo le rappresentazioni dei genitori, ma non l'attaccamento
infantile o la sensibilità genitoriale.
Purtroppo la maggior parte degli studi non riscontra cambiamenti nelle rappresentazioni dell'attaccamento.
La generalizzabilità degli interventi sembra garantita quindi solo nei
casi in cui gli interventi producono un cambiamento non solo del
comportamento genitoriale o dell'attaccamento del bambino, ma anche
delle rappresentazioni di attaccamento.
Si potrebbe cmq ipotizzare che alla lunga, il cambiamento
comportamentale faccia mutare la rappresentazione mentale e che il
comportamento sicuro del bambino alla lunga possa far mutare la
rappresentazione insicura del genitore, ma queste sono ipotesi non
verificate.