lunedì 6 marzo 2017

Rimuovere foto profilo Office 365

Una delle cose non propriamente immediate in office 365 è riuscire a rimuovere la foto di profilo del proprio account, dopo averla settata.
Prima di tutto bisogna sapere dove andare per poter eliminare questa immagine, poi bisogna anche aver buon occhio.
Vediamo subito nel dettaglio cosa intendo.


Come rimuovere la foto di profilo in Office 365


Cancellare l'immagine associata al proprio account "office 365", vuol dire rimuovere anche la foto di profilo / avatar impostata per la propria email outlook 365, ed altri servizi microsoft.
Per far ciò, bisogna andare nella stessa schermata (via web) utilizzata per l'inserimento dell'immagine, seguendo questi passaggi:
  1. Fare il login da questa pagina: https://login.microsoftonline.com
  2. Cliccare sul proprio nome o sull'icona/avatar in alto a destra nella pagina
  3. Cliccare su informazioni personali
  4. Posizionare il mouse sulla propria foto e cliccare sull'icona della macchina fotografica 
  5. Nella nuova pagina aperta (Modifica dettagli, Informazioni di base), scrollare con il mouse e cercare la voce Immagine, poi cliccare su Cambia foto
  6. Infine, nella finestra popup che si aprirà, cliccare sulla croce (x) a destra, e poi su Salva per applicare le modifiche.

Rimuovere foto profilo Office 365

Ed ecco fatto, foto account office 365 rimossa con successo.

Quando dicevo che la cosa era un po' macchinosa e difficile da vedere, intendevo proprio dire che, oltre a dover entrare in più finestre annidate, bisogna anche notare la piccola croce messa a disposizione per cancellare l'immagine di profilo di outlook 365, o per meglio dire, dei propri prodotti office 365.

Strange Days

Strange Days è un film fantascienza/thriller del 1995 diretto da Kathryn Bigelow, con Ralph Fiennes, Angela Bassett, Juliette Lewis, Tom Sizemore, Michael Wincott, Vincent D'Onofrio, Glenn Plummer, Brigitte Bako, Richard Edson.

Strange Days
Trama

1999, Los Angeles.
Lenny Nero si guadagna da vivere vendendo illegalmente clip di nome "filo viaggio", che consistono in filmati di realtà virtuale che la gente vive nella propria mente come se fossero esperienze proprie.
In realtà questi filmati sono registrati prendendo la vita reale di altre persone, alcune delle quali addirittura pagate per recitare delle parti da far rivivere a chi compra le clips.
Un brutto giorno però, Lenny viene in possesso di una clip contenente il filmato dell'omicidio di un personaggio famoso, e da quel momento per lui iniziano i guai.

Recensione

Strange Days è un film fantascientifico su un ipotetico futuro fatto di realtà virtuale e di esperienze / viaggi della mente.
Di questo genere di film poi ne hanno girati parecchi, quindi vedere ora ora Strange Days forse lascia un po' il tempo che trova.
La trama è interessante, ma il film a mio avviso è un po' troppo lunghetto, tanto da risultare un po' noioso in certi punti.
Interessanti retroscena ed un cast più o meno azzeccato, fanno di Strange Days un piccolo cult, che però risente del passare degli anni.


Link alla scheda del film su wikipedia

domenica 5 marzo 2017

Eseguire blocchi (MIT App Inventor 2)

Quando si sviluppano applicazioni particolarmente lunghe in MIT App Inventor 2, una cosa molto utile in fase di debug, è la possibilità di eseguire dei blocchi specifici.

Se ad esempio vogliamo far compiere una specifica azione alla nostra applicazione, per vedere se abbiamo scritto bene il codice, senza però dover aspettare di arrivarci a suon di click, ecco che può tornare utile sapere come far partire un singolo blocco con un semplice click del mouse.


Come eseguire specifici blocchi  in MIT App Inventor 2


Veniamo subito al dunque, per eseguire un blocco specifico, basta compiere i seguenti passi:
  1. Cliccare con il mouse sul blocco desiderato per selezionarlo
  2. Cliccare con il tasto destro del mouse
  3. Scegliere l'opzione Esegui (Do it)

Come eseguire specifici blocchi

Il blocco selezionato verrà immediatamente eseguito, e verranno invece ignorate tutte le altre istruzioni presenti nella nostra app per android.

Ovviamente poi, se si tratta di un blocco padre, con tante istruzioni figlie al suo interno, queste verranno tutte eseguite a cascata, quindi occorrerà compiere questa operazione cliccando solo sul blocco che si vuole lanciare.

Un'altra banalità, ma ve la scrivo lo stesso, è quella che per poter vedere l'esecuzione di un blocco lanciato a mano, dovrà essere attivo, o l'emulatore per pc, oppure l'app in questione dovrà girare sul cellulare, sul quale si vedrà immediatamente l'effetto del nostro click da computer.

Torna all'elenco lezioni
Leggi il post

Psicopatologia (17/25): La Child Guidance Clinic

Stephen
Stephen era un bambino di 7 anni, molto inibito che viveva in un mondo tutto suo, soffriva di asma, di eczema, aveva perso il padre a 3 anni, non sapeva né leggere né scrivere, aveva pensieri confusi (mix tra realtà e fantasia), aveva un compagno immaginario al quale spesso dava la colpa delle proprie azioni.
Durante la prima seduta Stephen parlò liberamente, si lamentò del fatto che le scale che portavano allo studio fossero difficili da salire (ed il terapeuta gli fece notare che gli altri bambini non fanno fatica e che forse in realtà gli riusciva difficile andare in consultorio), aveva paura che il terapeuta morisse prima che riuscisse a conoscerlo (come suo padre), che lo abbandonasse perchè sporco e in disordine.
Stephen aveva paura di farsi male, di fare male alle persone che amava (come il padre, era convinto che fosse colpa sua).
Si stabilì un forte Transfert tra Stephen e il terapeuta, egli aveva un atteggiamento nei riguardi della psicoterapia, e dopo 4 anni di terapia fece grossi progressi.

Il personale del consultorio
La Child Guidance Clinic è multidisciplinare, di solito i membri dell'équipe sono: lo psichiatra dell'infanzia, lo psicologo scolastico, lo psicoterapeuta infantile e l'operatore sociale psichiatrico.
Il compito dello psichiatra dell'infanzia è quello di svolgere il lavoro diagnostico ed eventualmente anche il trattamento, di solito è lui a condurre i primi colloqui col bambino e la famiglia, cerca di valutare la natura dei sentimenti del bambino, il suo livello d'angoscia e d'aggressività.
Lo psicologo scolastico interviene nel processo diagnostico somministrando test ai bambini (di intelligenza, proiettivi).
L'operatore sociale psichiatrico prende anche lui parte al processo diagnostico, così come può farlo anche lo psicoterapeuta infantile per la parte iniziale, ma questi è interessato soprattutto alla eventuale successiva terapia.

I bambini
Ci sono diverse ragioni per cui i bambini vengono indirizzati alla Child Guidance Clinic.
Le fonti della segnalazione possono essere i medici, le scuole, i genitori.
L'età in cui avviene la segnalazione va da meno di 5 anni a più di 14.
Il sesso dei bambini è prevalentemente maschile (il doppio delle femmine).
I motivi della segnalazione possono essere: disordini nervosi, disordini delle funzioni fisiologiche, disordini del comportamento, disturbi psicosomatici, comportamenti dissociali, comportamenti psicotici, difficoltà di apprendimento.
L'ambiente familiare di provenienza non è solo della media borghesia, ma c'è anche gente povera, con cattive condizioni d'alloggio, con un solo genitore.
I sintomi presenti nei bambini sono vari, è raro che un bambino presenti un solo sintomo e non sempre è facile isolare la causa principale per cui è stato portato in consultorio, circa la metà dei casi presenta rapporti disturbati con genitori e fratelli, poi ci sono molti casi di difficoltà scolastiche, casi in cui la personalità del bambino crea preoccupazioni (eccessiva timidezza, bambini solitari o emotivamente ritirati), molti casi di manifestazioni psicosomatiche ed irregolarità nel controllo degli sfinteri.

I fini e i metodi dello psicoterapeuta
Le basi teoriche del trattamento di questa clinica si basano su un modello che ha le sue radici nelle teorie psicoanalitiche classiche, tuttavia non tutti i consultori fanno riferimento allo stesso modello concettuale.
Lo psicoterapeuta infantile deve comprendere come le esperienze emotive precoci sembrano avere contribuito a formare le difficoltà e i disturbi attuali del bambino.
Il setting più idoneo è una stanza in cui il bambino può giocare con giocattoli semplici ed usare materiali per disegnare, dipingere e modellare, nel corso del suo gioco, dato che il gioco dei bambini è analogo alle libere associazioni degli adulti, dove è l'interpretazione il principale strumento di lavoro dello psicoterapeuta.

Alcuni casi clinici
La motivazione del paziente al trattamento ha un ruolo centrale, motivazione intesa come il desiderio di comprendere se stesso, infatti, non appena il bambino si rende conto che la terapia gli da la possibilità di riflettere seriamente sui suoi problemi, questa sola intuizione talvolta porta ad un repentino miglioramento dei sintomi.
La funzione dello psicoterapeuta non consiste nel fornire al bambino un genitore sostitutivo, quindi bisogna stare attenti che non venga interpretata così la terapia, soprattutto in presenza di bambini deprivati o senza genitori, inoltre a volte il terapeuta riscontra che la segnalazione della consultazione è sbagliata, e si oppone al giudizio iniziale dei genitori.

Henry e la fobia della scuola
Henry, un ragazzino di 8 anni e mezzo aveva una paura patologica di frequentare la scuola, era preoccupato per ferite e malattie, aveva paura di impazzire, paura dei fantasmi, di andare in barca o in nave, del buio, soffriva di insonnia, di sonnambulismo, di enuresi, non sapeva leggere.
In terapia emerse che aveva paura che il fratello potesse annegare e che il padre aveva avuto un piccolo incidente, aveva paura di essere punito dal terapeuta (a causa di traumi precedenti).
Dalla seconda seduta Henry migliorò molto, iniziò a giocare, iniziò a fidarsi del terapeuta, il quale gli spiegò l'analogia tra la fobia della scuola e il suo esser stato un neonato inerme (ed i suoi disegni), aveva inoltre la paura di disintegrarsi, contraddiceva tutto ciò che il terapeuta diceva e anche ciò che diceva lui, come se volesse proiettare la sua confusione sul terapeuta.
Nel giro di un anno Henry migliorò molto, riprese la scuola, aumentò la qualità della comunicazione, imparò a leggere, aveva ancora un po' di problemi a tornare a scuola dopo le vacanze, ma dopo 2 anni di terapia molti problemi erano risolti, a parte alcuni che rimasero, ma in generale si può dire che la terapia lo aiutò parecchio.

La collaborazione con l'operatore sociale psichiatrico
Lo psicoterapeuta infantile lavora in stretta collaborazione con tutti i suoi colleghi, tra cui spesso c'è l'operatore sociale psichiatrico.
Di solito lo psicoterapeuta vede il bambino e l'operatore i genitori, ed i 2 appuntamenti possono essere contemporanei per facilitare i genitori, ma nel caso di adolescenti è meglio che siano in momenti diversi, per far sentir maggiormente responsabilizzato il giovane verso la terapia.
Di solito preferiscono lavorare con entrambi i genitori, insieme o separatamente, a seconda delle circostanze.
La storia d'infanzia della madre è connessa ai suoi atteggiamenti attuali, quindi è importante che vada compresa, perchè può essere necessario che avvenga un cambiamento degli atteggiamenti della madre, affinché avvenga un cambiamento nel bambino (es. madre iperprotettiva che influenza e danneggia il comportamento del piccolo).

Altri modi d'aiuto ai bambini disturbati
La psicoterapia individuale può durare mesi ed anni e per questo motivo non può essere usata per tutti, anche se sarebbe necessario usarla.
Esistono dunque terapie alternative che fanno da tampone e che in alcuni casi risultano anche il metodo migliore d'agire, come ad esempio: la psicoterapia breve, appropriata quando il bambino è consapevole del problema e vi è una buona collaborazione, la terapia familiare, in cui tutti o alcuni membri della famiglia sono incontrati assieme in quanto gruppo, la psicoterapia di gruppo con bambini che non hanno relazioni di amicizia o parentela, utile soprattutto per problemi superficiali.
Si può poi aiutare il bambino indirettamente, tramite l'aiuto fornito ai genitori, a volte invece è necessario modificare l'ambiente (es. cambio di scuola, cambio d'alloggio della famiglia deprivata, affidamento con terapia per prevenire complessi d'abbandono).
Altri metodi consistono nel trattare un disturbo specifico di cui il bambino soffre, tramite ad esempio, la terapia del linguaggio, i corsi di recupero per la lettura e la scrittura, ecc...

<< Lezione precedente - Prossima lezione >>


Torna all'elenco delle lezioni

 

sabato 4 marzo 2017

Come creare diagrammi online

In inglese si chiamano Flow chart o diagram, e servono per poter disegnare dei flussi logici per presentazioni o studi d'analisi.
Sto parlando dei diagrammi di flusso, ovvero una serie di blocchi di varie forme, legati tra di loro con una logica visiva che serve per far capire il funzionamento di qualcosa.

Il sistema che vi andrò a presentare offre la possibilità di creare diagrammi online gratuiti, in maniera rapida ed intuitiva.
Questa serie di diagrammi poi, potrà essere salvata per essere modificata in seguito, oppure stampata in tempo reale, per poter diventare un foglio da mostrare a qualche riunione.


Come creare diagrammi di flusso online


Per poter creare flowcharts e workflow online, senza troppa difficoltà e con pochi semplici passaggi, collegarsi al seguente sito web:
https://www.draw.io

A sinistra, nella sezione General, saranno presenti i blocchi principali e le frecce, da poter poi trascinare nel foglio centrale.
Se questi oggetti base non fossero sufficienti, sarà sempre possibile espandere le categorie di sinistra, per poter trovare anche degli interi diagrammi di flusso d'esempio già preconfezionati.

Facciamo dunque un esempio pratico, creiamo un diagramma di flusso che simuli il funzionamento di una rudimentale macchinetta del caffè.
Andiamo a trascinare un primo blocco, inserendo al suo interno la seguente domanda: "hai sete?" (doppio click sul blocco per poter scrivere).
Adesso inseriamo una freccia verso destra (spostandone la direzione con il mouse, poi cliccando fuori da essa e poi di nuovo sopra, per prenderla e spostarla) e inseriamo vicino ad essa una label/etichetta con scritto No (doppio click del mouse in un punto del foglio per poter inserire un testo).
Poi... faccio prima a mostrarvi il risultato finale con una foto :)

Come creare diagrammi online

I concetti base da tenere a mente per poter usare al meglio questo generatore di diagrammi di flusso online, sono:
  • Creazione di blocchi: trascinarli dalla sezione di sinistra al foglio centrale
  • Modifica blocchi in generale: cliccarci su una volta e spostarli con la freccia a 4 punte, o cambiarne la forma trascinando lo spigolo desiderato, o ruotarli posizionando il mouse ai lati facendo apparire la freccia arrotolata, o ingrandirli o rimpicciolirli sempre tramite mouse
  • Inserimento testo: doppio click in un punto del foglio, più cambio formato e formattazione con menù in alto
  • Altre opzioni: stile, testo, ed altro lo si trova nell'ultima colonna di destra del sito
  • Menù principale: file, edit, view, ecc... li si trovano nella barra di menù in alto del sito

Una volta terminato il nostro workflow o flowchart, per poter salvare il tutto, cliccare su: File -> Save.
Ci verrà chiesto se vogliamo salvare su: google drive, github, dropbox, onedrive, browser.
Oppure cliccare su Download per poter scaricare i diagrammi in formato xml.

Salva diagramma

Per stampare il tutto invece, cliccare su File -> Print, oppure prima su Page setup (sempre dentro File), per poter configurare al meglio la pagina prima della stampa.

Come potete vedere, questo sito internet è molto potente e funzionale.
Potrete quindi creare/disegnare diagrammi di flusso online di ogni genere, dove l'unico limite sarà la vostra immaginazione e/o abilità logica.
Leggi il post

Psicopatologia (16/25): Il lavoro con piccoli gruppi di bambini nelle scuole elementari

Il lavoro alla Tavistock con piccoli gruppi di bambini delle elementari iniziò nel 1966, quando una psicoterapeuta che insegnava nei corsi di recupero si rese conto che i bambini si servivano delle sue classi per tentare di risolvere i propri problemi personali.
Questo lavoro partì anche perchè in alcune classi c'erano troppi bambini disturbati perchè si potesse sperare di occuparsene, e perchè per alcuni bambini la psicoterapia classica è inefficace.

I gruppi
I bambini selezionati per i gruppi erano scelti dalle insegnanti in quanto essi creavano problemi per l'intera classe.
I gruppi erano formati da 3, massimo 4 bambini e si incontravano 2 o 3 volte a settimana, durante l'orario scolastico, per la durata di 2 ore.
Il materiale da lavoro comprendeva: materiale per disegnare, dipingere, modellare, automobiline, soldatini, puzzles, bambole, animali giocattolo, costumi, attrezzatura per intrecciare canestri, punch-ball, e vari giochi ed oggetti.
Le regole erano poche e legate al senso comune, e quando queste venivano infrante, le sanzioni variavano a seconda della situazione specifica, inoltre l'operatrice poteva invocare il direttore per far rispettare le regole (cosa che col passare delle lezioni si rendeva sempre meno necessaria).
I gruppi erano formati sia da bambini violenti che da bambini ritirati, ma tutti più o meno della stessa età.

I bambini
Molti dei bambini selezionati erano figli di immigrati, provenivano da ambienti deprivati, con matrimoni falliti, disoccupazione, violenza in famiglia.
Anche quando c'erano i soldi per un trattamento completo, alcuni genitori non mandavano il proprio figlio per paura che venisse etichettato come matto, altri invece non potevano per via dei soldi, altri non riuscivano a rispettare gli orari, tutti problemi che venivano risolti con questi gruppi di aiuto che si svolgevano gratuitamente durante l'orario scolastico e non venivano percepiti come una cosa per matti.

John
John è un bambino di 9 anni e mezzo, che è stato mandato nel gruppo d'aiuto perchè disturbava in classe bisbigliando e ridacchiando, inoltre si rifiutava di fare qualsiasi lavoro, non sapeva praticamente leggere e spesso rubava in classe.
Non aveva amici tra gli altri compagni, ma aveva formato un'alleanza distruttiva con un altro compagno più molesto di lui, dove sembrava che strumentalizzasse questo bambino perchè si comportasse male al posto suo.
John fu messo in gruppo con 2 bambine sue coetanee, e con una di queste fece alleanza, facendo sentire esclusa l'altra.
La difficoltà a perseverare del bambino sembrava connessa con la sua incapacità a lasciar andare via il sostituto materno (l'operatrice, quando questa non la aiutava lui si fermava), e la sua esigenza di perfezione era proiettata sugli altri, inoltre aveva la sensazione di essere perseguitato (angoscia per i ragni che lo inseguivano perchè lui li aveva derubati).
Inizialmente il bambino non riconosceva i propri sentimenti come suoi ed iniziò anche a rubare nel gruppo, ed egli migliorò con l'apprendimento quando iniziò a restituire ciò che rubava (rubava per la sensazione di non avere abbastanza).
Saltò fuori che il bambino provava il sentimento di non meritare qualcosa e che viveva il fatto di esser stato mandato in quel gruppo come una punizione per aver fatto danni a scuola.
Col tempo John iniziò a percepire l'operatrice come una persona che non sarebbe stata devastata dal suo comportamento, iniziò a collaborare e ad essere disponibile, inoltre l'operatrice gli spiegò che poteva attirare l'attenzione anche realizzando cose buone e non solo dando fastidio agli altri e gli spiegò che se non badava sempre a lui non era per cattiveria, ma perchè non aveva sempre tempo (e così anche gli altri insegnanti), così il bambino iniziò a percepire la cosa non come una mancanza d'amore o d'amicizia.
Quando furono rifatti i test d'intelligenza a John, egli ottenne un aumento del 30% sui risultati ed il suo comportamento in classe fu giudicato soddisfacente.

Leonard e Tony
Questi 2 bambini di 9 e 10 anni erano gli unici del gruppo, Tony era il duro e bullo, mentre Leonard era il debole ed impaurito.
Tony era visto come uno spaventato ed insicuro che usava la forza per affermare la sua autonomia e diventare il leader, aveva frequentato altri gruppi ma senza trarne giovamento.
I 2 bambini inizialmente si allearono per deridere l'operatrice, e lo stesso Leonard, che in altre occasioni era stato bravo con l'operatrice, veniva usato da Tony per compiere marachelle, anche se poi diceva che lui non centrava nulla e che era tutta colpa dell'altro che lo obbligava.
I 2 bambini sembrano una cosa sola, Tony possedeva completamente Leonard, il quale in un gioco pericoloso da circo si fece pure male.
Ad un certo punto Tony mancò dalla classe per un certo periodo e Leonard iniziò a legare con l'operatrice (desiderio di rapporto madre-bambino), iniziò a diventare più fiducioso di se stesso e alla fine riuscì anche a difendere i suoi spazi dall'influenza di Tony (lo sconfisse anche in una prova di forza fisica).
Tony allora sentì minacciata la sua posizione di leader e allora portò una scacchiera per dimostrare anche la sua superiorità intellettiva, le sue ansie però crebbero e alla fine arrivò addirittura a consultare l'operatrice per essere aiutato.
Così Tony, cambiò, da uno che non accetta le sconfitte e reagisce con violenza, ad uno che sa ammettere le proprie debolezze, fu in grado di lasciare i corsi di recupero, e seppur rimanendo impulsivo, riuscì a farsi riammettere in classe.
Tony riuscì a cambiare perchè si accorse che l'operatrice non derideva le debolezze di Leonard, ma lo aiutava (così capì che poteva mostrare le proprie debolezze agli altri), inoltre fu importante per lui vedere come l'operatrice non mollava mai nonostante le difficoltà e le sensazioni di impotenza (che gli causavano i 2 bambini pestiferi).
Leonard ebbe problemi in famiglia (il padre se ne andò) e subì il trauma per la notizia che l'operatrice doveva lasciare la scuola, ma riuscì a confidarsi e a chiedere aiuto ad altre persone, e alla fine riuscì a far emergere il proprio carattere e ad uscire dall'isolamento sociale.

Anna
Anna è una bambina di 5 anni che quando si innervosiva si toglieva calze e le scarpe, sbatteva la testa contro il muro e si strappava via i capelli, mentre altre volte, era completamente ritirata in se stessa, inoltre amava la pulizia maniacale ed il sapone.
Siccome Anna aveva il terrore di varcare i confini familiari dell'asilo, l'operatrice (Susan Reid) decide di farla abituare a lei poco alla volta, andando per diverse lezioni a trovarla in classe.
Anna fu messa in gruppo con altri 3 bambini, che la adoravano, ma lei non voleva essere toccata da nessuno, anche se dopo poco si affezionò molto a loro e li nominava spesso.
Qualche mese dopo Anna concesse ai bambini di tenerle la mano, e questi spesso bisticciavano per avere questo onore, successivamente provò anche ad approcciare anche con gli altri bambini dell'asilo, poi dipinse il suo primo quadro, ma un giorno si sporcò ed entro in crisi, ma l'operatrice riuscì a rasserenarla (quando Anna si sentiva sconvolta chiedeva all'operatrice di ripetere il suo nome).
Alla fine del primo trimestre Anna stava un po' meglio e aveva imparato qualche parola, ma durante i fine settimana piangeva invocando il nome di un bambino del gruppo al quale si era molto affezionata, inoltre il padre raccontò che da piccola Anna era rimasta sconvolta nello scoprire la sporcizia dei neonati, e che per via del lavoro la aveva lasciata ore ed ore da sola.
Anna continuò a fare progressi, anche al di fuori del gruppo, ed imparò anche ad attendere, quando l'operatrice le diceva che l'avrebbe ascoltata a breve, ripetendo le frasi che ella le diceva per rassicurarsi.
Dato che era italiana ed aveva avuto problemi con la lingua, legava molto con bambini stranieri, inoltre durante le vacanze pianse ancora, probabilmente per la mancanza degli amici.
Un giorno la maestra le disse di fare come facevano gli altri bambini, lei ribattè che non era come gli altri bambini, e si rifiutò di fare educazione fisica e danza perchè era necessario spogliarsi.
L'operatrice però riuscì a farla sbloccare tanto che Anna si tolse le scarpe e vari indumenti, e ballò, dicendo che da quel momento era come gli altri bambini, inoltre da li in poi iniziò a parlare molto, risolvendo i suoi problemi con la lingua e dopo 2 anni imparò a leggere e a scrivere, a non estraniarsi dai compagni, a fare amicizia ma a non sentirne troppo la mancanza quando non poteva vedere i suoi amici.

Operatori e genitori
I genitori preferiscono usare questi gruppi perchè così il loro figlio non subisce una terapia che può farlo etichettare come un matto, inoltre è importante che gli operatori instaurino un buon rapporto con i genitori, perchè da loro possono carpire informazioni utili.
Il contatto con i genitori è utile ma solo dopo quello con i bambini, perchè prima gli operatori devono farsi un'idea di come essi agiscono, di cosa pensano dei genitori, inoltre è importante il problema della riservatezza, dato che i bambini tendono a dirsi tutto tra di loro, anche troppo.

Operatori ed insegnanti
Tra operatore ed insegnante c'è un rapporto di reciproco aiuto.
L'operatore solleva l'insegnante di un po' di lavoro e problemi e questi fornisce informazioni utili all'operatore, informazioni cmq di reciproco scambio perchè il sapere come si comporta il bambino in entrambi i contesti (gruppo e classe) è importante.

Il contenimento all'interno del gruppo
Una funzione del gruppo consiste nel fornire ai bambini una relazione stabile, regolare e prolungata con un adulto ed altri bambini, relazione dove si possono risolvere gli aspetti problematici presenti nel carattere del bambino.
Ogni operatore deve imparare a conoscere i propri limiti di tolleranza al caos generato dai bambini, e nel setting, l'esistenza di una porta chiusa definisce la stanza del gruppo come un luogo separato, dove il comportamento inaccettabile rimaneva imprigionato al posto che diffondersi in tutta la scuola.
L'operatore deve inoltre accettare le proiezioni del bambino, anche se queste spesso vengono usate per farlo sentire respinto, perchè la resistenza dell'operatore agli attacchi, rassicura il bambino, inoltre la tenerezza mostrata dall'operatore verso i più deboli può far intenerire anche i bulli, che capiscono che non è giusto ridicolizzare chi soffre.

Il nutrimento emotivo all'interno del gruppo
Gli adulti vogliono mostrarsi sempre disponibili in questi incontri, donando tempo e volontà per rispondere alle loro richieste, come se fossero dei genitori.
L'operatore non parla mai pubblicamente della inconscia fantasia di un bambino, ma ne parla solo se questo ne è cosciente, allora si che può spiegarne il significato, può verbalizzarne i sentimenti provati dal bambino.
In generale l'operatore trova utile fornire un suggerimento pratico preciso, in cui è implicita la comprensione.

<< Lezione precedente - Prossima lezione >>


Torna all'elenco delle lezioni

 

venerdì 3 marzo 2017

Duplicare blocchi (MIT App Inventor 2)

Una delle più utili e comode funzionalità di MIT App Inventor 2 è quella che ti dà la possibilità di duplicare i blocchi (blocks).
Poter replicare/copiare un blocco infatti, ci consente di non dover riscrivere tutto dall'inizio, ma solo di modifare la parte di codice che ci interessa.
Vediamo dunque come fare


Come duplicare i blocchi  in MIT App Inventor 2


Per poter duplicare un blocco in app inventor, la procedura da seguire è molto semplice:
  1. Cliccare con il mouse sul blocco da duplicare, questo verrà sottolineato in giallo
  2. Cliccare con il tasto destro del mouse
  3. Selezionare la voce Duplica (Duplicate)

Come duplicare i blocchi  in MIT App Inventor 2

Il blocco selezionato verrà subito duplicato, e sarà pronto per essere modificato.

Questa procedura è molto utile non solo per duplicare un singolo blocco di codice, ma soprattutto perchè duplica anche tutti i blocchi in esso ramificati, quindi è uno strumento molto potente di app inventor 2, che con un click ci consente di risparmiare minuti preziosi di "prendi e trascina".

Ovviamente però, i blocchi replicati/copiati conterranno al loro interno i riferimenti alle variabili dei blocchi d'origine, quindi andranno tutti modificati a mano.

Torna all'elenco lezioni di MIT

Fino alla fine del mondo

Fino alla fine del mondo è un film grottesco/fantascienza del 1991 diretto da Wim Wenders, con William Hurt, Solveig Dommartin, Sam Neill, Max von Sydow, Jeanne Moreau, Rüdiger Vogler, Eddy Mitchell, Chick Ortega.

Fino alla fine del mondo
Trama

Nel 1999 il mondo è nel caos a causa di un satellite nucleare indiano impazzito, che minaccia di precipitare sulla terra e di causare la fine del mondo.
In questo contesto si svolgono le vicende della giovane Claire Tourneur, la quale si ritrova prima nelle mani una borsa piena di soldi, poi inizia ad avere a che fare con cacciatori di taglie, ricercati, e strani marchingegni tecnologici in grado di ridare la vista ai ciechi.

Recensione

Fino alla fine del mondo è un film futuristico del genere fantascienza, del 1991.
Un film decisamente strano, a tratti grottesco, con scene a volte un po' bizzarre e poco credibili.
Ottime però le ambientazioni, in questo lungo giro del mondo.
Interessante anche vedere come nel 1991, si fantasticava su certi marchingegni del futuro, alcuni dei quali poi realizzati veramente.
La voce di fondo però a mio avviso, stona molto e risulta spesso fuoriluogo.

Concludendo, Fino alla fine del mondo è comunque un film che ha riscosso un discreto successo ai tempi, ma per via della particolarità di come è stato girato e per la sua storia un po' particolare, forse non è un film adatto a tutti.

Link alla scheda del film su wikipedia

giovedì 2 marzo 2017

Disabilitare blocco (MIT App Inventor 2)

Un'altra funzionalità molto utile per uno sviluppatore di app per android tramite MIT App Inventor 2, è la possibilità di disabilitare blocchi di codice.
Disattivare uno o più blocchi infatti, può consentirci di fare il debug di un'applicazione, saltando brutalmente una serie di azioni nidificate.
Vediamo dunque come fare.


Come disabilitare blocchi su MIT App Inventor 2


Per disattivare un blocco della nostra app, in modo che non venga eseguito quando lanciamo l'app sul nostro cellulare, seguire i seguenti passaggi:
  1. Selezionare con il mouse il blocco da disabilitare
  2. Cliccare con il tasto destro
  3. Cliccare sulla voce Disabilita blocco (Disable block)

Disabilitare blocchi su MIT App Inventor 2

Il blocco selezionato diventerà di color grigino, e quando andremo ad eseguire la nostra applicazione, quel blocco, e tutti quelli in esso nidificati (se presenti), verranno saltati.

Blocco disattivato
Per riattivare un blocco disattivato in mit app inventor 2 invece, selezionare il blocco, tasto destro del mouse, e poi Abilita blocco (Enable block). 

Leggi altri post tutorial su Mit App inventor

Variabili locali (MIT App Inventor 2)

Dopo aver parlato più in generale delle variabili in Mit App Inventor 2, vediamo di affrontare più nel dettaglio le variabili locali (local variables), per capire meglio come usarle.
Questo tipo specifico di variabile, viene usato all'interno di procedure o blocchi, ed ha valore solo in ambito limitato, a differenza delle global var, che sono disponibili per tutta l'app.


Variabili locali in MIT App Inventor 2


Una variabile locale può essere creata andando nella sezione blocchi (blocks) di App inventor.
Bisogna cliccare sulla categoria Variabili (variables) e poi trascinare la voce Inizializza variabile locale nome al valore (Initialize local name to).

Come dicevo poco sopra, questo genere di variabile va creato all'interno di una procedura o di un blocco già esistente, quindi ad esempio creiamo una procedura (procedure) chiamata prova e trasciniamoci al suo interno la nostra variabile locale.

Adesso, dopo aver dato un nome alla nostra variabile (es. pippo), possiamo decidere come valorizzarla e che azioni svolgere con essa.
Se infatti agganciamo qualcosa dopo la dicitura al valore (To), staremo andando a dare un valore alla nostra variabile, pescandolo da un'altra variabile (presumibilmente globale), o inserendo a mano un valore testuale, numerico o booleano.

Nella sezione del blocco chiama In (In) invece, andremo ad esempio a metterci, o un altro valore, oppure potremo compiere subito qualche azione.
Infatti, potremmo decidere di valorizzare manualmente la nostra variabile con Imposta nomevariabile al valore (Set namevariable to), fargli eseguire qualcosa, come ad esempio Imposta etichetta testo a (set label text to), e poi rivalorizzare nuovamente la variabile e fargli fare qualcos'altro, senza dover quindi creare ulteriori variabili.

Variabili locali in MIT App Inventor 2

L'esempio citato in effetti è abbastanza inutile, ma ammettiamo di voler valorizzare 10 oggetti diversi con lo stesso numero, metterlo dentro una variabile locale è sicuramente il metodo più corretto, così se si decide poi di cambiare quel numero, lo si fa una volta sola.

Cliccando qui comunque, trovate il progetto .aia per fare una prova.

Imparare ad usare le variabili locali di app inventor 2 può tornare molto utile in certi casi, quindi è bene quanto meno iniziare a conoscere il loro funzionamento.
Torna all'elenco delle lezioni su MIT