domenica 4 settembre 2016

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Psicologia dinamica (10/13): John Bowlby

John Bowlby diventa psicoanalista nel 1937 ed inizialmente fa parte del gruppo kleiniano, da cui si distacca gradualmente.
Bowlby si interessa al fenomeno della delinquenza giovanile, notando che la maggior parte di questi giovani erano cresciuti senza la costante figura materna ed ipotizzando quindi l'importanza della presenza materna per il giusto sviluppo del bambino (parlando di deprivazione parziale e deprivazione completa).
Bowlby considera gli istinti come delle forze biologiche che costituiscono la radice innata di specifici modelli di comportamento comuni a tutti i membri di una specie, e questi modelli di comportamento sono necessari per la sopravvivenza della specie.
Questi modelli di comportamento interagiscono con l'ambiente tramite complesse reti di reazioni a feedback (somiglianza col modello cibernetico).
Sviluppa inoltre una sua teoria sull'attaccamento, basata sull'osservazione diretta dei piccoli mentre interagiscono con l'ambiente, e che ha come assunto che l'attaccamento è un istinto innato che porta i piccoli a cercare intimità con la propria madre.
Questo istinto dell'attaccamento si esprime fin dalla nascita tramite il pianto, l'espressione del viso ed altri modi di attirare l'attenzione della madre e non venir così abbandonato.
Bowlby considera l'attaccamento come indipendente dalle altre pulsioni primarie e studiò quindi l'effetto delle separazioni nei primi anni di vita nei bambini, notando la presenza di fasi affettivo-comportamentali comuni in tutti i bambini: fase di separazione, fase di protesta, fase di disperazione, fase di distacco.
Bowlby vede la separazione come la causa d'angoscia principale del bambino, la quale suscita sentimenti aggressivi nel piccolo, e se gli sforzi di attirare l'attenzione risultano vani, sopraggiunge la depressione e la disperazione.
Bowlby si interessò anche dei fenomeni del lutto, mettendo in evidenza che anche i bambini hanno vissuti simili a quelli dell'adulto, dopo la perdita del seno materno durante lo svezzamento.


Creodi e omeoresi nello sviluppo della personalità


L'omeoresi è una proprietà di autoregolazione (secondo Waddington).
Esiste un modello che postula che i processi psicologici che producono la struttura della personalità sono dotati di un buon grado di sensibilità all'ambiente, specialmente quello familiare, durante i primi anni di vita, sensibilità che però diminuisce nel corso dell'infanzia fino all'adolescenza.
Il processo evolutivo viene concepito come un processo capace di variare il proprio corso in modo adattivo, durante i primi anni di vita, a seconda dell'ambiente in cui si verifica lo sviluppo, mentre più avanti come conseguenza della riduzione alla sensibilità all'ambiente, lo sviluppo è più vincolato al particolare percorso prescelto.
La sensibilità all'ambiente non da alcuna garanzia sul risultato adattivo, se l'ambiente è particolarmente sfavorevole, la sensibilità può far non adattare e lasciar confinata la personalità in quel percorso non corretto (a causa dell'omeoresi).
La personalità psicopatica sarebbe dunque il derivato di uno sviluppo in un ambiente familiare gravemente atipico durante i primi 3 anni di vita.


Quando si vuole cambiare la struttura della personalità di un bambino in psicoterapia, non si può non cambiare simultaneamente anche l'ambiente familiare tramite terapia familiare (e viceversa), altrimenti si fallisce nel proprio scopo.
Le pressioni dell'omeoresi di tipo ambientale (esterna) e organismica (interna) si rafforzano a vicenda contemporaneamente, mantenendo lo sviluppo sulla linea attuale (e per questo la psicoterapia deve agire contemporaneamente su entrambe per avere successo).
Lo sviluppo è quindi come un percorso su dei binari, dove se la deviazione è breve, si può tornare sul percorso originario corretto, se è troppo lunga e ripetuta si rischia di perdere la retta via per sempre.
Gli elementi che sono in grado di far cambiare la direzione dello sviluppo sono le esperienze di separazione, di perdita e le minacce di abbandono, insieme ad altri elementi che sono descritti come cambiamenti fondamentali nello spazio vitale.


Bowlby ed il modello di sviluppo di Waddington


Bowlby nelle sue teorie fa riferimento esplicito alla teoria dei sistemi e ai modelli di sviluppo costruiti da Waddington.
Waddington crea il concetto di creodo, che è il cammino dello sviluppo di cui noi non conosciamo nessuno dei dettagli che riguardano i processi interessati, ma sappiamo solo che abbiamo a che fare con un sistema che ha possibili modalità alternative di mutamento.
La linea seguita dal processo di sviluppo, la reale curva tempo-effetto, è il fondo di una valle, della quale si possono immaginare i fianchi intesi come la rappresentazione di tutti gli altri geni che cooperano a fissare il corso della curva, geni che spingono verso un verso e verso un altro (antagonisti) e che rappresentano la struttura geologica che modella la forma della valle.
Per Waddington il modello della valle esprime in forma visiva: che il corso di ogni sviluppo è determinato da molti fattori, che questi fattori spesso definiscono corsi alternativi lungo i quali procedono le reazioni.
I livelli dello sviluppo secondo Waddington sono contesto-dipendenti, ossia ogni nuovo livello consiste nell'avvio di funzioni in un nuovo contesto, ed il nuovo livello cambia le proprietà degli elementi da cui è originato.
Lo sviluppo psicologico si attua attraverso mutamenti di stato in un sistema instabile, multidimensionale, dove si passa dalla stabilità all'instabilità.
Le valli nel modello di Waddington sono creodi e definiscono il normale corso di sviluppo, ovvero quello a cui il sistema tende a tornare dopo deviazioni indotte da perturbazioni (questo processo è detto omeoresi).
Lo sviluppo può essere equifinale, ovvero si possono sviluppare determinate qualità anche facendo percorsi diversi dello sviluppo, e la forma della valle nel rappresenta il risultato finale.



Attaccamento e legami familiari nell'agorafobia


Nell'agorafobia come nella fobia della scuola, il paziente ha paura ad andare in posti dove c'è altra gente, si hanno attacchi di angoscia, depressione e sintomi psicosomatici, ed è stata trovata correlazione tra agorafobia e figli di genitori con nevrosi o troppo protettivi.
Le situazioni principali temute sono quelle di lasciare le vicinanze di casa propria e di essere soli (specialmente fuori casa).
C'è ragione di credere che l'agorafobia venga soprattutto quando in famiglia ci sono forti problemi, e sono stati proposti 4 modelli di famiglie tipiche con problemi:

  • Modello A: la madre soffre di angoscia cronica nei riguardi delle figure di attaccamento, ed in passato (o nel presente) ha trattenuto il paziente a casa per avere compagnia
  • Modello B: il paziente crede che qualcosa di male possa accadere alla madre mentre lui è fuori, per cui rimane sempre a casa o si fa accompagnare quando esce
  • Modello C: il paziente teme che gli possa capitare qualcosa di male quando è fuori casa
  • Modello D: il genitore teme per la salute del piccolo, per cui lo tiene a casa 


Bowlby e la terapia cognitiva


Il lavoro di Bowlby si colloca al centro di 3 grandi correnti di pensiero: la tradizione psicoanalitica da cui prende spunto per la relazione madre-bambino, l'approccio etologico, il cognitivismo.
Bowlby prende spunto soprattutto dal cognitivismo, ed una volta dimostrato tramite etologia che esiste nel bambino una tendenza innata a mantenere la vicinanza di una figura protettiva d'attaccamento, egli descrive questa struttura d'attaccamento come un sistema cibernetico regolato secondo la rappresentazione di uno scopo.
Il fatto che il pianto d'attaccamento sia innato non implica che la sua struttura e le circostanze in grado di attivarlo, non possano essere modificate da influenza ambientali.
I lavori di Bowlby fanno nascere una corrente bowlbyniana all'interno del cognitivismo, che ha il suo punto di riferimento nell'Associazione per la Ricerca sulla Psicopatologia dell'Attaccamento e dello Sviluppo (ARPAS) di Roma.
Questa corrente ha elaborato una concezione di psicoterapia che ha come problema principale il rapporto tra le esperienze emotive di una persona e le sue strutture cognitive specifiche.
Secondo questo movimento, ci sono molti sistemi motivazionali innati (come quello dell'attaccamento), e i processi emotivi hanno un significato fondamentale che dipende dal sistema motivazione entro cui si collocano, quindi ad esempio la rabbia ha un significato diverso se si attiva come reazione alla non-disponibilità di una figura di attaccamento o come reazione ad una minaccia fisica.
Può capitare che le strutture cognitive non riescano ad elaborare correttamente il significato dell'emozione, e ciò può portare a distorsioni della percezione delle esperienze.
Bowlby è stato un punto di riferimento per molti cognitivisti.


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sabato 3 settembre 2016

Erin Brockovich - Forte come la verità

Erin Brockovich - Forte come la verità è un film biografico/drammatico del 2000 diretto da Steven Soderbergh, con Julia Roberts, Albert Finney, Aaron Eckhart, Marg Helgenberger, Tracey Walter, Peter Coyote, Cherry Jones, David Brisbin, Wade Williams.

Erin Brockovich - Forte come la verità
Trama
Erin Brockovich è una ragazza madre che fatica a trovare un lavoro con il quale mantenere i suoi giovani figli.
Quando però le viene data la possibilità di lavorare presso uno studio legale, Erin si farà in quattro per il suo lavoro.
Con metodi un po' rozzi e senza mezzi termini, Erin prenderà a cuore la causa di alcune famiglie ammalate in maniera sospetta, forse a causa dell'inquinamento prodotto da una una mega ditta di nome Pacific Gas and Electric Company.

Recensione
Erin Brockovich - Forte come la verità è un film forte e duro.
Non so se nella realtà questa Erin Brockovich sia davvero così (ma immagino di si), ma nel film è magistralmente interpretata da una splendida Julia Roberts.
Tratto dunque da una storia vera, questo film da Oscar è la classica pellicola che ti tiene incollato davanti allo schermo dall'inizio alla fine, una storia drammatica dove, in alcuni momenti, c'è anche una punta di thriller... da non perdere!

Link alla scheda del film su wikipedia

Come trovare le palestre in Pokemon GO

Le palestre in Pokemon GO sono quei luoghi dove ci si allena e si combatte.
Va da sé che recarsi in una palestra quando si gioca a Pokémon GO è di vitale importanza per la propria crescita professionale come allenatore di pokemon :p
Vediamo dunque come e dove trovare le palestre in Pokemon GO.

Dove trovare una palestra in pokemon go?
Come per i pokestop, le palestre sono sparse per la tua città in maniera random e non.
Random nel senso che alcune sono proprio in posti di poco conto, probabilmente aperte su richiesta da qualche utente, mentre tutte le altre, le puoi trovare più o meno vicino ai luoghi tipici della tua città.

Quello che devi fare per trovare una palestra in pokemon go, è camminare per la tua città con il gioco pokemon go acceso e curare di tanto in tanto la mappa (stando attento a non andare a sbattere :p).

Ma come faccio a riconoscere una palestra? Se è quello che ti stai chiedendo in questo momento, la risposta è molto semplice.
Le palestre sono rappresentate come una sorta di totem/torre decisamente più alto di qualsiasi elemento del gioco, dove nella maggior parte dei casi, sulla loro cima è posizionato un pokemon.

Come trovare le palestre in Pokemon GO

Quando hai individuato una palestra di pokemon (che sia avversaria o alleata), avvicinati ad essa, e quando sarà nel tuo raggio d'azione, cliccaci sopra per poterci interagire.

Pronto a combattere nelle palestre di pokemon go? :)
Ah, dimenticavo, per poter usare le palestre devi essere arrivato almeno al livello 5!

Per ulteriori chiarimenti sul gioco pokemon go clicca qui.
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Psicologia dinamica (9/13): Donald Winnicott

Donald Winnicott specializzato in pediatria, ottenne la qualifica di psicoanalista nel 1934 e di psicoanalista infantile nel 1935, inizialmente era di orientamento kleiniano, poi divenne un indipendente e fu anche presidente della società psicoanalitica britannica.
Il concetto base della teoria winnicottiana è che tutti i disturbi dell'Io sono causati da carenze ambientali.
Winnicott sostiene l'esistenza di una fase iniziale priva di oggetto, uno stadio primario di non integrazione in cui si è completamente dipendenti dalla madre per poter far si che inizi il processo integrativo dell'Io, la madre sostiene dunque il bambino sia fisicamente che psicologicamente.
Lo stadio di preoccupazione materna  primaria è caratterizzato dalle doti affettive-intuive della madre, le quali garantiscono che la madre si adatti ai bisogni del piccolo secondo i suoi diversi stati mentali.
La madre quindi aiuta il bambino nella sua integrazione dell'Io, e questi si rende conto gradualmente della realtà esterna, tuttavia la madre non può dare assistenza perfetta e le frustrazioni che ne derivano creano disintegrazioni dell'Io, indispensabili però perchè il bambino si abitui ai piccoli dispiaceri.
Winnicott parla di atteggiamento materno sufficientemente buono per descrivere l'atteggiamento di una madre che consente il raggiungimento di un sano sviluppo psicologico, inoltre sostiene che nei primi mesi di vita l'orientamento mentale del bambino ha atteggiamenti di onnipotenza che gli fanno credere di creare oggetti propri e solo col rapporto con la madre il bambino piano piano percepisce aspetti anche del non-Io, di cose non create da lui.
Il passaggio dall'onnipotenza alla fase di relazione oggettuale (dove la madre è finalmente percepita come persona esterna) è consentito dall'oggetto transizionale (un oggetto con aspetti dell'Io e del non-Io).
Gli oggetti transizionali sono oggetti che ricordano la madre al bambino, e possono anche essere oggetti non concreti, come suoni ed odori.
La persistenza di un oggetto transizionale dopo l'infanzia è indice di patologia e può sfociare in orientamenti perversi come il feticismo.
Winnicott distingue quindi 3 fasi dello sviluppo del bambino: il primo è uno stadio di indifferenzione tra il Sé e gli oggetti (oggetti del Sé) dove c'è onnipotenza (stadio detto: relazionarsi all'oggetto), la seconda fase è quella con i fenomeni transizionali, nella terza fase l'oggetto è percepito come esterno e autonomo e può essere usato (stadio detto: uso dell'oggetto).
Secondo Winnicott il bambino ha un potenziale innato per la costruzione della propria personalità che è specifico di ciascun individuo e questo potenziale per avverarsi ha bisogno di un buon ambiente materno, in caso contrario sopraggiungono angosce persecutorie, sentimenti di annientamento, senso di andare a pezzi, disorientamento ("agonie primarie catastrofiche").
Oltre alle carenze ambientali Winnicott ritiene anche che l'origine delle angosce sia dovuta alla componente aggressiva delle pulsioni libidiche.
I meccanismi di difesa contro la paura di finire in pezzi creano distorsioni all'interno della personalità, che Winnicott chiama "falso Sé mentale".
Il falso Sé protegge e nasconde il vero Sé da una realtà divenuta insostenibile, però agisce in modo patologico, dato che impedisce lo sviluppo del vero Sé, instaurando rapporti poveri e privi di significato con i propri oggetti.
La terapia che Winnicott suggerisce è quella di destrutturare il falso Sé attraverso la regressione terapeutica, per liberare così il Sé dalla sua prigionia.


Oggetti transizionali e fenomeni transizionali


Winnicott si preoccupa del primo oggetto posseduto e dell'area intermedia compresa tra ciò che è soggettivo e ciò che è oggettivamente percepito.
Il fenomeno transizionale si inizia a mostrare verso i 4,6,8,12 mesi.
Non appena il bambino incomincia ad usare suoni organizzati, può comparire una parola per indicare l'oggetto transizionale, inoltre questo oggetto apre la via al bambino verso l'accettazione della differenza e della somiglianza.
Informazioni sull'oggetto transizionale si possono avere sia dai genitori che dallo stesso bambino.
Alcune osservazioni sull'oggetto transizionale sono:

  1. l'oggetto transizionale sta per il seno, o per l'oggetto della prima relazione
  2. precede lo stabilirsi dell'esame di realtà
  3. in rapporto ad esso, il bambino passa dal controllo onnipotente (magico) al controllo mediante manipolazione
  4. può diventare un oggetto feticcio e persistere nelle caratteristiche sessuali da adulto
  5. può rappresentare le feci
L'oggetto transizionale non è un oggetto interno, ma non è per il bambino manco un oggetto esterno, è un possesso.
Dopo che per un po' l'oggetto esterno rimane inadeguato, l'oggetto interno cessa di avere un significato e allora l'oggetto transizionale perde di significato.
L'oggetto transizionale non è mai sotto controllo magico, nè mai totalmente fuori controllo come la madre.
La madre buona fa procedere gradualmente l'identificazione primaria del piccolo, adattandosi prima totalmente, poi sempre di meno, ed il successo nell'occuparsi del bambino avviene grazie al senso di devozione e non per via di abilità e conoscenze intellettuali.
I mezzi che ha il bambino per fronteggiare il venir meno della madre sono:
  1. l'esperienza più volte ripetuta che la frustrazione è limitata nel tempo
  2. il senso crescente di un processo
  3. gli inizi dell'attività mentale
  4. soddisfacimenti autoerotici
  5. il ricordare, il fantasticare
All'inizio cmq, l'adattamento deve essere quasi perfetto, se no il bambino non riesce a rapportarsi con la realtà esterna, la madre quindi inizialmente illude il bambino che il seno faccia parte di lui, e poi gradualmente lo disillude, però perchè tutto fili liscio, all'inizio deve essere in grado di illuderlo a sufficienza.
I fenomeni transizionali rappresentano i primi stadi dell'uso dell'illusione, senza la quale non c'è significato nel rapporto con un oggetto che è percepito come esterno.
Il compito primario della madre è quello di disilludere, tramite svezzamento, ma se la disillusione è finita male, lo smettere di dare latte non vuol dire svezzare.
Si pensa che l'accettazione della realtà non è mai completa, che nessun essere umano è libero dalla tensione insita nel mettere in rapporto la realtà interna con quella esterna, e che il sollievo da questa tensione è fornito da un'area intermedia di esperienza che non viene messa in discussione (es. chiesa, arte), e quest'area è in diretta continuità con l'area di gioco del bambino piccolo, che è perduto nel gioco.
Nell'infanzia quest'area intermedia è necessaria per l'inizio del rapporto del bambino col mondo esterno, ed è fornita dalle buone cure materne.


Epistemologia clinica


Profondo in senso analitico non è uguale a precoce nel senso dello sviluppo infantile, il termine profondo si riferisce a qualcosa di variabile, mentre precoce si riferisce a un dato di fatto, quindi i 2 termini sono difficilmente confrontabili.
Ad esempio, la condizione schizoparanoide può essere considerata precoce, al posto che profonda.
L'ambiente induce a reazioni solo quando fallisce, perchè il fatto che abbiamo un buon ambiente, è qualcosa che viene dato per scontato, ed un buon analista, deve saper analizzare il materiale precoce dell'influenza ambientale, anche se lo stesso bambino non lo sa portare alla luce perchè troppo piccolo e non ne è consapevole.
Durante l'analisi bisogna penetrare sempre più profondamente e un bambino deve cmq distanziarsi da ciò che è precoce al fine di acquisire la maturità necessaria per essere profondo.



Vero e falso Sé


Le organizzazioni del falso Sé sono:
  1. a un polo estremo: si costituisce come reale, e chi osserva tende a prenderlo per la persona reale, ma il falso Sé inizia a traballare nei rapporti profondi di lavoro e d'amicizia
  2. livello meno grave: difende il vero Sé, che è riconosciuto come potenziale e gli è permessa una via segreta e si ha la conservazione dell'individuo nonostante le condizioni ambientali anormali
  3. ricerca le condizioni che permettono al vero Sé di venire alla luce, dove il suicidio è la distruzione del Sé totale compiuta per impedire l'annientamento del vero Sé
  4. il livello più vicino alla salute: si forma sulla base di identificazioni
  5. nello stato di salute: è rappresentato da tutta l'organizzazione dell'atteggiamento sociale educato, si finge per avere un posto in società

L'analista quindi deve fare attenzione alla diagnosi della falsa personalità.
Quando il falso Sé si organizza in un individuo che ha un alto potenziale intellettivo, può succedere che l'intelletto diventi la sede del falso Sé ed in tal caso si crea una dissociazione tra attività intellettuale ed esistenza psicosomatica.
In questi casi, le persone esterne, vedendo che l'individuo ha un grosso successo accademico, non credono al fatto che questi abbia problemi psicologici, e l'individuo si sente sempre più strano tanto più successo ha, così che, se l'individuo si autodistrugge, la gente rimane incredula, perchè non sospettava nulla.

Nel ricercare l'etiologia del falso Sé, si esamina lo stadio delle prime relazioni oggettuali, in quanto non è possibile capire cosa accade se si osserva solo il bambino.
Il ruolo della madre buona è quello di andare incontro all'onnipotenza del figlio, dandole un senso, più e più volte, e facendo così fa emergere il vero Sé, grazie quindi alla forza data dalla madre all'Io debole, tramite il supplemento offerto alle sue espressioni onnipotenti.
Nel primissimo stadio, il vero Sé è la posizione da cui provengono il gesto spontaneo e l'idea personale, dove il gesto spontaneo è il vero Sé in azione.
Il vero Sé da quindi la sensazione di realtà, mentre il falso Sé da la sensazione di irrealtà e di futilità, inoltre il Sé vero compare non appena c'è un accenno di organizzazione mentale e diventa rapidamente complesso e capace di reagire rapidamente ad uno stimolo senza rimanerne traumatizzato.
Ogni nuovo periodo di vita in cui il vero Sé non viene gravemente interrotto rappresenta un aumento del senso di realtà e consente al bambino di superare 2 fenomeni: l'interruzione della continuità di vita del vero Sé e le esperienze reattive o del falso Sé messe in rapporto con l'ambiente su una base di compiacenza.
L'equivalente del falso Sé nello sviluppo normale rappresenta la capacità di adattamento all'ambiente, alla società, rappresenta un compromesso, l'individuo sano inoltre, è un essere creativo e spontaneo che ha la capacità di usare simboli e la salute è quindi rappresentata dalla capacità di vivere in uno stadio intermedio tra sogno e realtà, cioè di avere una vita culturale.
Gli individui che hanno una grande scissione tra i 2 Sé, mostrano invece una scarsa capacità di usare simboli e una vita culturale carente, sono persone irrequiete che non sanno concentrarsi e che necessitano di trovare aspetti urtanti nella vita, in modo da impiegare il tempo reagendo ad essi.
Il falso Sé inganna l'analista se questi non riesce a capire che all'individuo manca qualcosa, manca l'elemento centrale essenziale dell'originalità creativa.


N. Masud R. Khan


Masud Khan è una delle figure più originali della psicoanalisi britannica attuale, soprattutto per il suo contributo all'analisi delle perversioni e degli stati borderline.
Khan conia il concetto di spazio onirico, una forma di spazio transizionale ricco di attributi di creatività che va distinto dal processo del sogno, che è un dato biologico, e dal suo uso come oggetto e strumento di comunicazione nel processo analitico.
Khan si interessa anche allo sviluppo del Sé in relazione all'oggetto e coglie il senso di sviluppo del soggetto, inteso come agente ed organizzatore delle pulsioni e dei desideri.
Propone anche il concetto di trauma cumulativo, ipotizzando che quando il bambino metabolizza ripetutamente l'esperienza dell'incapacità materna di proteggere il suo Io, ancora fragile ed immaturo, quest'ultimo subisce una distorsione.
Khan studia il rapporto madre-bambino, dove l'aggressività viene vista come espressione di stati d'ansia e senso di colpa intollerabili, e questo tipo di rapporto conflittuale continuo con la madre può portare alla schizofrenia, mentre il suo opposto, la troppa complicità e seduttività materna, può portare alla nascita delle perversioni.

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Che cos'è il Fertility Day

Sicuramente, se frequentate i social network, o anche solo se leggete molto i quotidiani online, avrete notato un po' di fermento intorno a due parole: Fertility Day.
Ma che cos'è il Fertility Day? Che cosa significa? Chi lo ha inventato e perchè? Quando è il Fertility Day?
Vediamo di rispondere a queste semplici domande :)

Che cos'è il Fertily Day


Che cos'è il Fertility Day?


Il Fertility Day è una giornata dedicata al tema della fertilità, in cui si cerca di spostare l'attenzione pubblica sull'argomento, per sottolinearne l'importanza e spiegarne anche limiti e rischi.

Che cosa significa Fertility Day?
Per chi mastica poco l'inglese, Fertility Day significa letteralmente: giornata della fertilità.

Chi ha inventato la giornata della fertilità?
Il Fertility Day è un'iniziativa del ministero della salute italiano per sottolineare l'importanza della procreazione, probabilmente dopo aver visto le ultime statistiche sul calo delle nascite in Italia.
La persona che più rappresenta questa giornata è il ministro della salute Beatrice Lorenzin, finita sulle prime pagine dei giornali e dei social network a causa di alcune cartoline/vignette pubblicitarie pro #fertilityday, ritenute offensive verso le donne.

Quando è il Fertility Day?
Infine, l'ultima cosa da sapere, è la data ufficiale del Fertility Day, il 22 settembre 2016.

Per maggiori informazioni vi rimando alla pagina ufficiale del ministero della salute:
http://www.salute.gov.it/portale/news/p3_2_2_1_1.jsp?lingua=italiano&menu=eventi&p=daeventi&id=431

venerdì 2 settembre 2016

La storia infinita

La storia infinita è un film fantastico del 1984 diretto da Wolfgang Petersen, con Noah Hathaway, Barret Oliver, Tami Stronach, Alan Oppenheimer, Patricia Hayes, Sydney Bromley, Gerald McRaney, Moses Gunn, Tilo Prückner.

La storia infinita
Trama
Bastian è un ragazzino fuori dal comune, amante dei libri e bullato a scuola, si rifugia in una libreria per sfuggire a dei ragazzini che lo stanno inseguendo per picchiarlo.
Qui Bastian scopre dell'esistenza di un libro fantastico chiamato la storia infinita, che prende ed inizia a leggere nonostante il divieto del proprietario della libreria.
La storia infinita non è però un libro qualunque, ma ha il potere di parlare al proprio lettore, facendolo comunicare ed interagire con i protagonisti della fantastica storia scritta al suo interno.

Recensione
La domanda del momento sul web sembra essere "quando è stata pubblicata la storia infinita?", la risposta è 1979.
Dal romanzo best seller è poi stato prodotto nel 1984 questo fantastico film, un film che ha fatto sognare molti bambini ed adolescenti, nel quale si intravede anche il fenomeno del bullismo, quando ancora non esisteva il termine :p
C'è poco da dire su questo film... capolavoro, non potete non averlo visto almeno una volta :)

Link alla scheda del film su wikipedia

La Palma

La Palma, nota anche come San Miguel de La Palma, è una delle 7 isole maggiori dell'arcipelago delle Canarie.
Chiamata anche Isla Bonita (Isola Bella), La Palma è famosa per i suoi stupendi paesaggi naturali ed i panorami mozzafiato che offre a chi ha la fortuna di visitarla (o di viverci).

La Palma

Sono andato a La Palma questa estate (Agosto 2016), come gita alternativa di 4 giorni da Gran Canaria.
Con un volo interno della compagnia Binter Canarias sono così arrivato, in poco più di un'ora, sull'Isla Bonita.
Dall'aeroporto ho poi preso il guagua (autobus) numero 500 per Santa Cruz, la capitale dell'isola, poco distante e ben servita.
Lasciati subito i bagagli in hotel (pensione La Cubana, spartana, ma in pieno centro) e fatto un rapido spuntino per pranzo, sono partito immediatamente alla scoperta di La Palma.

Come ho scritto poco sopra, il mio punto base era la città di Santa Cruz, di cui ho subito girato l'affascinante centro storico, molto ben curato e caratteristico.

Statua a Santa Cruz di La Palma
Santa Cruz di La Palma
Chiesa di Santa Cruz di La Palma

Poi mi sono recato, con una non molto breve passeggiata su questa ripidissima isola, al Santuario de la Virgen de las Nieves, godendo di un ottimo panorama durante tutto il percorso.

Santa Cruz dall'alto
Santuario de la Virgen de las Nieves
Picchi di La Palma
Strade ripide di La Palma

Il mio secondo giorno a La Palma è stato invece dedicato alla visita delle piscine naturali di Charco Azul (gratuite), dalle quali ho poi ho visitato, risalendo a piedi, le cittàdine di San Andrés e Los Sauces.
Per raggiungere le piscine Charco Azul da Santa Cruz bisogna prima prendere il bus numero 100 per Los Sauces, poi un altro autobus più piccolo, il numero 104.

Charco Azul
Ombrellone a Charco Azul
Granchi
San Andrés
Los Sauces

In realtà, il programma iniziale era un altro, ma a causa dell'incendio che ha colpito l'isola di La Palma (causato da un turista tedesco sbadato), tutti i percorsi di montagna erano chiusi, così ho dovuto improvvisare. Quindi, dopo le piscine, sono tornato a Santa Cruz ed ho visitato la vicina spiaggia di sabbia nera chiamata Playa de Bajamar, nella località di Brena Alta.
La spiaggia è raggiungibile a piedi da Santa Cruz, anche se è un po' lontanina. Però ho visto che stavano costruendo una nuova playa proprio vicino al centro di Santa Cruz... un vero peccato che non fosse ancora finita al mio arrivo :p

Playa de Bajamar

Il terzo giorno nell'isola di La Palma l'ho passato a Fuencaliente (Los Canarios, autobus 200 da Santa Cruz), la zona del sud dell'isola dove sono arrivate le fiamme del famoso incendio.
Purtroppo i percorsi erano ancora chiusi, quindi non ho potuto fare tutta la route de los volcanes, ma ho comunque visitato il vulcano San Antonio (5 euro l'ingresso, un po' un furto), dove c'era un vento che ti si portava.
Poi ho deciso di scendere a piedi fino al faro seguendo l'itinerario iniziale (o finale, dipende dai punti di vista) de la route de los volcanes, vedendo così paesaggi lunari, colate laviche seccate, ed il vulcano Teneguia.

Strada chiusa
vulcano San Antonio da lontano
vulcano San Antonio
sul vulcano San Antonio
route de los volcanes
lucertola colorata
paesaggio lunare
vulcano Teneguia
cratere

Dal faro ho poi preso il bus numero 203 e sono tornato a Fuencaliente, da cui sono poi rientrato a Santa Cruz.

Il quarto ed ultimo giorno di vacanza a La Palma ho deciso di provare a vedere la famosa foresta di Los Tilos (o Los Tiles).
Recandomi ancora a Los Sauces con il guagua numero 100, ho poi percorso a piedi una ripidissima strada in salita che portava al rifugio e ad un punto panoramico sull'immensa foresta verde.

Los Tilos

Qui apro una piccola parentesi sul discorso mezzi pubblici: si, l'isola è ben collegata e servita da vari autobus, ma è un po' scomoda per le varie attrazioni.
In questo caso, ad esempio, era meglio arrivare fino al rifugio con un minibus economico, che mi sembra proprio che non ci fosse... quindi le uniche alternative erano: andare a piedi, prendere il taxi, o fare un tour guidato.
Per questo motivo, arrivando già stanco al rifugio, non mi sono addentrato più di tanto nella foresta di Los Tilos. Però almeno ho visto una bellissima cascata e delle specie di grotte / tunnel molto suggestive.

Cascata Los Tilles
percorso Los Tilos
Cunicolo Los Tilos
Panorama Los Tilos

Di ritorno da Los Tilos volevo andare nel paese di Tijarafe per vedere delle case/ristoranti costruiti su delle grotte a picco sul mare, ma ho scoperto che per fare quei pochi km del nord dell'isola ci volevano quasi 3 ore... troppe, così ho deciso di puntare su Puerto Naos (di nuovo il bus numero 100 fino a Santa Cruz, poi il numero 300 fino a Los Llanos, ed infine il 204), una rinomata località di mare.

Puerto Naos

Qui di seguito il link alla playlist con tutti i video girati a La Palma:
https://www.youtube.com/playlist?list=PLCBrso9WwkFbuc7Sp2gZY9E0s3QTyLqBM



L'isola di La Palma mi è piaciuta molto.
Tanti bei panorami, delle buone spiagge, dei vulcani con paesaggi davvero caratteristici, e tanta tanta natura.
La Palma è l'ideale per chi vuole passare una vacanza all'insegna del trekking, anche se secondo me deve un po' crescere a livello di trasporti, per facilitare le cose a chi non ha la macchina e non può (o non vuole) prendere un taxi :)

La sfortuna ha voluto che capitassi a La palma subito dopo l'incendio (che in realtà non era ancora stato domato del tutto), quindi non ho potuto vedere alcune cose.
Poi, per mancanza di tempo, mi sono perso anche la parte centrale dell'isola, il bellissimo Parque Nacional de la Caldera, ed una visita ai telescopi del Roque de los Muchachos.
Anche la riserva della biosfera di Los Tilos, meritava sicuramente il giro completo... peccato, sarà per la prossima volta.

Un'ultima nota informativa:
Per visitare La Palma, oltre al solito navigatore ed alla mia fidata guida, ho usato anche un app per cellulare molto utile, il suo nome è Siente La Palma.
Questa applicazione contiene molte foto ed informazioni utili su La Palma, ma soprattutto molti sentieri già tracciati e pronti per essere usati con il navigatore gps :)

A La Palma ho fatto una marea di foto, e quelle che ho messo in questo post sono solo un assaggio. Vi consiglio quindi di guardarvele tutte cliccando sul link qui sotto.

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giovedì 1 settembre 2016

Che cosa significa webete

Da un po' di tempo a questa parte, su internet, ed in particolar modo nei social network, è spuntata fuori una nuova parola: webete.

webete


Che cos'è un webete? Che cosa significa webete?


Con il termine webete, si intende un idiota su internet :)
Il termine è infatti l'unione delle due parole web ed ebete.

Un tempo, quando si bisticciava su internet, per chiudere le discussioni si dava dell'ignorante al proprio interlocutore. Ultimamente invece, andava molto di moda dare del analfabeta funzionale.
Oggi invece, il nuovo insulto del web per chi vuole chiudere le conversazioni con una sola parola, senza beccarsi una denuncia, è proprio il termine webete.


Chi ha inventato il termine webete e quando


Dopo aver scoperto il significato di webete, a questo punto vi starete sicuramente chiedendo chi è il genio che ha inventato questo simpatico termine :)
Stando a quanto dice la rete, la moda di usare il termine (tutto italiano) webete è stata lanciata ad Agosto 2016 da Enrico Mentana su Twitter, in risposta ad un lettore che probabilmente non gli stava molto simpatico :p

In teoria questo termine si può trovare in rete già dal 2014, e forse anche prima (con un significato diverso), ma si può dire che la sua vera nascita virale sia stata ad agosto 2016 con il post di Mentana :)
Da quel momento in poi il termine webete ha preso sempre più piede, tanto che ormai è difficile non vedere una discussione animata dove non viene usato.

Sia che usiate facebook, o twitter, o qualsiasi altro social network, se parlate con qualcuno che la pensa diversamente da voi, prima o poi vi sentirete dare del webete :)

Il pianista

Il pianista è un film drammatico/biografico del 2002 diretto da Roman Polański, con Adrien Brody, Thomas Kretschmann, Michal Zebrowski, Frank Finlay, Maureen Lipman, Ed Stoppard, Julia Rayner, Jessica Kate Meyer, Ruth Platt.

Il pianista
Trama
Nella Varsavia occupata dai Nazisti, i diritti degli ebrei vengono sempre meno.
In questo contesto vive il giovane Władysław Szpilman, un talentuoso pianista molto apprezzato dalla gente a cui però, per via delle sue origini ebree, viene tolto ogni diritto.
Quando le cose a Varsavia iniziano a mettersi davvero male per gli ebrei, Władysław riesce a nascondersi, ed inizia così per lui una lunga odissea verso la salvezza.

Recensione
Il pianista è uno dei migliori film sull'olocausto.
Un film molto toccante che ci riporta indietro nel tempo e ci fa capire quanto fosse duro e brutto trovarsi in quelle situazioni.
Un film che con i suoi silenzi non stanca mai, perfettamente girato dal maestro Roman Polański e con un Adrien Brody come protagonista di una pellicola che ha consacrato il suo talento a livello mondiale.
Un film che si lascia vedere e rivedere, da non perdere.

Link alla scheda del film su wikipedia

Come creare un biglietto da visita con QR-Code

Di siti online che consentono di generare in automatico gratuitamente dei biglietti da visita e di stamparli ce ne sono tanti.
Tuttavia, una funzionalità molto utile che ho visto in azione è quella del QR-Code all'interno del biglietto da visita, che consente di catturare i dati presenti nel biglietto da visita della persona e di salvarli nella propria agenda.

Vediamo dunque come creare un biglietto da visita con QR-Code online gratis.

Collegati al seguente sito web:
http://businesscards.tec-it.com/

I passaggi da seguire sono molto semplici, basta:
  1. Selezionare il modello desiderato per la propria business card
  2. Compilare tutti i dati del form
  3. Guardare l'anteprima cliccando su Anterprima
  4. Creare il pdf da stampare cliccando su Genera PDF

Come creare un biglietto da visita con QR-Code

Tra le varie opzioni rilevanti c'è quella di poter inserire il link del logo della tua azienda (o il tuo logo in generale), che deve essere caricato online da qualche altra parte (leggi qui se non sai come fare).

In pochi secondi avrai quindi creato il tuo primo biglietto da visita gratuitamente online, con tanto di QR Code.

Quando un tuo cliente/amico, che ha installato sul cellulare un programma per leggere i qrcode, passerà con la fotocamera sul QR-Code del tuo biglietto da visita, in automatico gli verrà proposto di salvare tutti i tuoi dati nella sua rubrica... dalla carta al digitale in un attimo, comodissimo!