domenica 14 agosto 2016

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Psicologia dinamica (4/13): I grandi pionieri

Karl Abraham


Nasce il 3 maggio 1877 a Brema (Germania) da famiglia ebrea.
Si dedicò alla pratica e alla ricerca, promuovendo il movimento psicoanalitico, e nel 1910 fondò la prima società psicoanalitica in Germania.
Nel 1924, all'ottavo congresso di psicoanalisi fu eletto presidente dell'associazione psicoanalitica internazionale.
Il suo primo lavoro psicoanalitico fu supplementi alla teoria del carattere anale (1921), dove egli aggiunse ai caratteri anali individuati da Freud, altri 2 nuovi tipi: il tipo docile e il tipo ostinato (che possono essere presenti entrambi nella stessa persona).
Scrisse poi contributi dell'erotismo orale alla formazione del carattere (1924) dove afferma che all'adulto il soddisfacimento completo dell'erotismo orale è permesso (al contrario di quello anale) in misura considerevole e questo ha come conseguenza una pressione alla sublimazione minore di quella presente in altre zone erogene, e da qui nasce ad esempio l'ottimismo, al quale si contrappongono il pessimismo e la serietà, legati con la delusione precoce dell'erotismo orale (se la delusione avviene durante la fase del mordere, si creerà un carattere ambivalente e da adulto il soggetto oscillerà tra amore e odio).
Nelle differenze psicosessuali fra isteria e  dementia praecox (1908) Abraham afferma che le idee di persecuzione di questi malati si dirigono soprattutto verso le persone a cui il paziente in passato aveva trasferito il suo amore in maniera particolare, inoltre afferma che la fonte del delirio di grandezza schizofrenico è la sopravvalutazione sessuale riflessiva o autoerotica rivolta all'Io (è l'autoerotismo che distingue la dementia praecox dall'isteria).
Fece poi ricerche per 14 anni (dal 1910 al 1924) sulla follia maniaco-depressiva e nella teoria della libido e sessualità afferma che: ciò che è decisivo non è il trauma in sè, ma la relazione del bambino con esso, che l'esperienza ripetuta di traumi sessuali rappresenta per qualche bambino proprio una forma della loro attività sessuale, e che l'autolesionismo inconscio e gli impulsi omicidi su se stessi esprimono nelle nevrosi traumatiche un masochismo inconscio.
L'ultimo lavoro di Abraham è stato le osservazioni psicoanalitiche sul metodo di autosuggestione di Couè (1926).


Ricerche sui primi stadi evolutivi
Nei tre saggi sulla teoria sessuale (1905) di Freud si parla di fasi nel primissimo sviluppo della libido infantile, come organizzazioni pregenitali della libido, dato che in esse non si può ancora riconoscere l'importanza predominante dei genitali.
Nel 1879 Lindner aveva fatto notare come il ciucciare, sebbene non sia eseguito con lo scopo di saziarsi, viene eseguito dal bambino con molta attenzione, con una sorta di eccitamento che sfocia in una sorta di orgasmo.
Lindler mise in risalto la pulsione di afferrare, collegata al ciucciare, come un'attività di tipo sessuale, e Freud nei suoi saggi riprese queste concezioni per le sue teorie sulla zona orale.
Freud sottolinea che la pulsione in questo caso non è rivolta ad un oggetto estraneo, ma è autoerotica, e che il raggiungimento del piacere nel succhiare il cibo è legata alla zona erogena della mucosa orale, zona che varia da bambino a bambino, dato che ogni bambino ha questo impulso con intensità diversa.
L'orifizio intestinale invece secondo Freud non serve solo all'escrezione, ma il bambino lo usa per cercare di provare sensazioni stimolanti legate all'escrezione, e anche nella zona anale c'è variabilità di intensità dello stimolo da bambino a bambino.
Le pulsioni parziali sono comportamenti pulsionali rivolti verso altre persone come oggetti sessuali (piacere di guardare, piacere di mostrarsi, crudeltà attiva e passiva) che non sono ancora collegate ed organizzate saldamente, ma aspirano all'acquisizione del piacere indipendentemente le une dalle altre, e solo più avanti le zone erogene e le zone pulsionali parziali si subordinano al primato della zona genitale, e solo quando la sessualità si pone al servizio della procreazione, lo sviluppo raggiunge la sua normale conclusione.
Quindi distinguiamo in 2 organizzazioni pregenitali: l'organizzazione orale detta anche cannibalesca, dove in questa fase l'attività sessuale non è ancora separata dall'assunzione del cibo, e l'organizzazione sadico-anale, dove c'è un antagonismo non ancora individuato come maschile-femminile ma come attivo e passivo, e l'attività è prodotta dalla pulsione di appropriazione servendosi della muscolatura del corpo (in questa fase c'è quindi già presente la polarità sessuale e l'oggetto estraneo).
Le ricerche di Freud confermano ad esempio che i nevrotici che han protratto a lungo l'attività di ciucciare da piccoli, da grandi sono affetti da vomito nervoso.
Altri risultati della psicoanalisi affermano inoltre che:
  • La zona orale ha un'importanza prevalente rispetto alle altre zone erogene (il succhiare il latte produce uno stato di soddisfacimento).
  • La funzione sessuale e la funzione nutritiva sono connesse l'una con l'altra nel succhiare.
  • L'oggetto che attira le fantasie del paziente, induce al desiderio di incorporarlo (impulso cannibalesco).
Secondo Freud, le persone ancorate al piacere di succhiare, sono di regola gravemente inibite nello sviluppo della loro sessualità, perchè la pulsione di nutrirsi e la sessualità rimangono intrecciate e la libido non trova la via verso l'oggetto vivente (la persona), ma cerca soddisfacimento attraverso l'assunzione di sostanze succhiandole dalla bocca (negli adulti ad esempio c'è l'impulso a succhiare il seno della donna).
E' inoltre noto che dopo lo svezzamento nel bambino rimane una tendenza a ciucciare cose dolci, e negli uomini nevrotici la cui libido è fortemente repressa, si trova spesso un desiderio intenso per le cose dolci (esempio della ragazza che si astiene dalla masturbazione ma che trova piacere nel mangiare dolci).
I nevrotici che invece si succhiano ancora il pollice sono spesso invece disgustati dal cibo, dato che la loro libido si è procurata una certa indipendenza rispetto alla pulsione di nutrirsi in quanto il conseguimento del piacere non è più legato al succhiare il cibo, e nella vita reale essi mostrano diversi segni di rifiuto dei rapporti sociali ed hanno fantasie sessuali di rapporti orali predominanti rispetto ad altre fantasie, accompagnati però da un senso di disgusto.
In generale, i nevrotici che non hanno superato il ciucciare, tendono alla stimolazione autoerotica di altre zone, soprattutto dei genitali.
Quando c'è eccessiva reazione alla frustrazione di una fonte di piacere alla quale l'individuo è fissato morbosamente, essa ha un carattere patologico e genera la formazione di sintomi nevrotici.
I nevrotici sono in genere intolleranti verso la diminuzione del piacere abituale (sembrano bambini viziati), la loro libido pretende incessantemente il piacere ed essi ne diventano dipendenti e reagiscono con dispiacere se essa non viene soddisfatta, dispiacere che diventa pronunciato scoramento.
Per il nevrotico, il soddisfacimento autoerotico ha duplice funzione: serve a prevenire una depressione incombente ed a eliminarla quando già presente.
Nel depresso melanconico si nota la tendenza al rifiuto del cibo, che viene vista come un tentato suicidio, anche se ci si chiede come mai uno che vuole morire scelga una via così lenta.
Nel depresso melanconico c'è la tendenza a volere incorporare l'oggetto ed annientarlo, ma a differenza del nevrotico ossessivo, il melanconico vuole divorare l'oggetto d'amore (e non d'odio).
Il melanconico spesso si autoaccusa, si dichiara delinquente, dice di aver commesso fatti atroci che in realtà non ha commesso, ma queste sono autoaccuse iperboliche, meccanismi di difesa per tener lontano dalla coscienza rappresentazioni per lui terribili, pulsioni cannibalesche per lo più (ad esempio c'è la fantasia di trasformarsi in bestie feroci che divorano gli uomini, la licantropia).
Quindi l'autoaccusa compie una deformazione che fa negare la qualità dell'azione, compensandola con una quantità di azioni che in realtà non sono state commesse.
Il paziente si comporta come se solo l'evitamento dell'assunzione di cibo lo potesse preservare dal mettere in atto gli impulsi rimossi (cannibalismo), e allo stesso tempo impone a se stesso la punizione contraria alla sua pulsione, la morte di fame.
Allo stesso tempo, la paura dei malati di morire di fame si ha perchè la spinta all'incorporazione dell'oggetto desiderato incontra potenti resistenze interne, quindi il paziente sa che la zona orale non dovrà mai provare la sazietà bramata dall'inconscio e si ha dunque la paura di morire di fame.


Sandor Ferenczi


Nasce nel 1873 a Miskolc (Ungheria), si interessa alla psicoanalisi e viene considerato un grande innovatore (anche se ai tempi venne screditato).
Ferenczi introdusse la tecnica attiva, che consiste nel fornire al paziente istruzioni e divieti al fine di aumentare la tensione per arrivare a schiudere esperienze represse.
Ferenczi si interessa anche alla scissione tra conscio ed inconscio, che diventerà la base della tecnica attiva, e si interesso anche all'uso della suggestione in terapia e all'ipnosi.
Il metodo attivo si contrappone alla psicoanalisi classica perchè non vuole più concepire il terapeuta come un elemento passivo, ma come un elemento attivo che ha coinvolgimento emotivo con il paziente.
Ferenczi parla anche di tatto, un miglioramento del metodo attivo che prevede prescrizioni e divieti al paziente, dando anche loro consigli e suggerimenti, sensibilizzando l'analista ad avere uno stile empatico, in contrapposizione alla concezione classica di terapeuta distaccato, scientifico e dall'aria insensibile.
Si può considerare Ferenczi l'iniziatore della psicoanalisi contemporanea.


Fenomeni di suggestione
Se si vuole dimostrare qualcosa ad una persona, deve esistere in lui almeno una traccia di transfert (fede) o fiducia, in modo che non venga escluso già dal principio che la ragione sia dalla parte di chi vuole convincerlo.
L'incredulità di solito nasce da una delusione subita precedentemente che riguarda, la capacità di personalità autorevoli di spiegare fatti e avvenimenti, o dalla loro buona volontà di volere dare chiarimenti corretti.
Crescendo, il bambino inizia a perdere la fiducia nella propria onnipotenza perchè inizia a percepire la presenza di potenze superiori o divine (es. madri), e successivamente crescendo passa questa onnipotenza alle divinità vere e proprie (quindi l'onnipotenza è sempre presente, non sparisce, viene semplicemente passata ad altri individui).
Quando un bambino ha una fissazione nello stadio di onnipotenza verso le altre persone, da grande poi avrà fede cieca nell'autorità.
Dopo la delusione della propria onnipotenza, si ha quella per i poteri dei genitori e questa fase porta alla fase proiettiva verso la realtà, e in questo punto di delusione ciascuno si creerà un punto di fissazione che cercherà di riemergere in certe manifestazioni della vita.
La suddivisione dei contenuti psichici tra Io e non Io, si ha dopo la prima delusione, quella della propria onnipotenza, perchè così si riesce ad oggettivare il mondo esterno, e la trattabilità e la visibilità resteranno per sempre il fondamento di ogni evidenza.
Tra gli oggetti che si oppongono alla volontà del bambino, ci sono le altre persone, che sono oggetti incontrollabili ed imprevedibili che oppongono una resistenza attiva e non passiva (e quindi il bambino li crede inizialmente onnipotenti).
In un primo periodo il bambino tratta le parole come oggetti, crede in loro, le percepisce e le prende per vere.
Quindi, le tendenze innate e le influenze educative agiscono insieme per rendere il bambino ciecamente credente nei confronti delle personalità autorevoli, ed il credere si differenzia dalla convinzione perchè esso è un atto di rimozione mentre la convinzione è un giudizio imparziale, e si può quindi dire che l'ipnosi è un atto di regressione temporanea ad una fase di alienazione, credulità e sottomissione infantile.
Nella nevrosi ossessiva è presente lo stadio del dubbio, ed il nevrotico per questo motivo non è influenzabile dalla ipnosi e dalla suggestione, perchè non ha mai un ragionamento autonomo.
Il medico che tratta uno scettico deve dare tutte le indicazioni senza dare slanci emotivi, deve usare sempre lo stesso tono e non deve far capire cosa gli interessa veramente.
La psicoanalisi di Freud parte dal fatto che le convinzioni più vere si traggono solo da esperienze a tonalità affettive e che sono impedite sul nascere dagli affetti rimossi dell'odio e dall'incredulità.
Tramite l'associazione libera la psicoanalisi permette al paziente di rivivere ricordi e fantasie rimosse, e rivedere tramite l'aiuto dell'analista la propria vita psichica in modo autonomo.
L'analisi consente anche ai pazienti di esprimersi anche tramite il transfert sul medico, questo perchè la psicoanalisi suscita fiducia nel paziente, perchè non gli impone nulla, ma si limita ad analizzare i fatti che vengono alla luce (in principio si parlava anche di metodo di trattamento catartico di Breuer e Freud).
Il metodo della psicoanalisi può anche essere chiamato della convinzione.

Creazione del potere suggestivo
Ferenczi si è interessato alla suggestione, occupandosi anche di un famoso caso di un maniscalco (Jozsef Ezer) che diceva di essere in grado dominare i cavalli tramite suggestione.
Ferenczi assiste quindi ad uno spettacolo dove Ezer doma un cavallo usando sia urla potenti che parole dolci, ed affermando che i cavalli da lui domati poi restavano docili permanentemente.
Ferenczi ha capito che esistono 2 metodi per ipnotizzare: con l'amore (ipnosi materna) e con la severità (ipnosi paterna).
Inoltre egli sostiene che la riuscita dell'ipnosi non dipende dall'abilità dell'ipnotizzatore, ma dalla tendenza innata del soggetto da ipnotizzare, dovuta dall'educazione, a rinunciare alla propria volontà per amore o per timore (o entrambi), essendo questi i metodi educativi usati dai genitori con lui.
Allo stesso modo Ezer aveva domato con amore e severità, ed è davvero possibile che le ripercussioni di un evento psichico così sconvolgente possano essere permanenti come nell'uomo certi eventi di infanzia possono rimanere fissati per tutta la vita.
In generale, una persona che nell'infanzia è stata troppo amata o trattata troppo con severità, corre il pericolo di perdere per sempre la capacità di agire autonomamente.

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sabato 13 agosto 2016

L'isola più scoscesa del mondo

Vi siete mai chiesti qual è l'isola più scoscesa del mondo?
Ebbene, se volete sapere quale è l'isola più ripida del mondo, siete capitati nel post giusto (cit.)

Ma bando alle ciance, rispondiamo subito a questa domanda, l'isola più scoscesa del mondo è La Palma, una delle 7 isole dell'Arcipelago delle Canarie (Spagna).

L'isola più scoscesa del mondo: La Palma

San Miguel de La Palma nota anche come "Isla Bonita" è una piccola isola nell'Oceano Atlantico con una popolazione di circa 90000 abitanti per un estensione di 743 km².
In uno dei suoi punti più alti, nel Roque de Los Muchachos, dove è situato un osservatorio con telescopi provenienti da diverse parti del mondo, l'isola di La Palma è letteralmente al di sopra delle nubi, ad una quota di 2400 metri.

Ma anche senza arrivare nella sua sommità, se vi capiterà di passeggiare per le vie di La Palma, vi troverete ad affrontare delle salite con una pendenza davvero esagerata, ed in pochi minuti, se vi voltere indietro, potrete ammirare un panorama mozzafiato.

L'isola più ripida del mondo: La Palma

Allora? Siete pronti a farvi una passeggiata sull'isola più scoscesa al mondo?
Correte a prendere il primo aereo per La Palma!

PS Per vedere un bel po' di video e foto di La Palma, leggete questo mio post.
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Psicologia dinamica (3/13): Plasmare le persone

Secondo Ian Hacking il concetto di nicchia ecologica può rappresentare un modo per capire la malattia mentale transitoria, essa è infatti composta da 4 vettori fondamentali:
  • tassonomia medica: la malattia deve collimare con una cornice diagnostica più ampia già usata nel passato e ancora viva nel presente.
  • polarità culturale: la malattia mentale si deve situare all'interno di 2 elementi della cultura contemporanea, uno virtuoso e uno vizioso o tendente al crimine.
  • osservabilità: la malattia deve essere visibile, come una sofferenza che si dovrebbe evitare.
  • evasione: la malattia deve fornire una forma di liberazione, che non si può trovare altrove.
L'attenzione alla nicchia ecologica consente di comprendere l'emergenza e la scomparsa delle malattie mentali transitorie e potrebbe risultare un utile strumento di riflessione su tutte le diagnosi attuali, in particolar modo su quelle legate a fenomeni contestuali.
Inoltre secondo Hacking, bisogna cercare di chiarificare l'interazione tra la conoscenza degli esperti e il comportamento delle persone con problemi psichici.

Il looping effect è quel processo per cui, il fatto di essere classificate in un certo modo, influenzerà le persone classificate, modificandole.
A loro volta, le reazioni e i comportamenti dei classificatori giocheranno un ruolo nella costruzione delle categorie in cui vengono inseriti e nei saperi che le producono.
Hacking cita Nietzsche, dicendo: "a volte il nome delle cose conta infinitamente più di quello che esse sono in realtà".
Una volta create delle categorie si creano anche delle norme di riferimento all'interno delle stesse.
Hacking individua 9 imperativi a cui sembrano vincolate le scienze che classificano le persone:
  1. Definire: occorre dare delle definizioni
  2. Contare e correlare
  3. Quantificare: trasformando le qualità in quantità
  4. Medicalizzare: stabilire ciò che è sano e ciò che è patologico
  5. Normalizzare: definire norme misurabili e quantificative
  6. Biologizzare: scoprire i fondamenti biologici
  7. Rendere genetico: cercare l'origine genetica
  8. Burocratizzare: adattare le classificazioni ai bisogni amministrativi
  9. Prendere possesso della propria identità 

Un quadro d'analisi


Le difficoltà diffuse (nodi) che si trovano nel pensiero sono alla base di gran parte della filosofia, difficoltà che si presentano secondo i costumi di ciascuna epoca, si abbigliano di parole che corrispondono a diversi stili di pensiero, ma sotto questi mascheramenti ci sono delle fonti comuni.
Esistono dei nodi filosofici perpetui che si presentano sempre sotto forme nuove, e in generale, più si tira un'estremità del filo e più il nodo si stringe.
Esiste il nodo della differenza, il nodo dei nomi, il nodo dell'essenza, il nodo della scelta, il nodo della verità.

Durante il periodo di Pierre Janet (1859-1947) ci sono stati dei casi clinici particolari chiamati poi di doppia coscienza, inoltre Janet si occupava anche di casi di sonnambulismo, di ipnotismo, in particolar modo è famoso il caso della scrittura automatica, quando lo applicò con una paziente donna che scriveva cose senza averne coscienza, e siccome aveva dato un nome che non le piaceva a questa seconda personalità, Janet propose di cambiarlo con un altro, e quindi si può dire che Janet non scoprì la seconda personalità della donna, ma la creò (fenomeno della suggestione).
Anche in questo caso si può dire che "il nome di questa personalità è infinitamente più importante di quello che essa è" (nodo dei nomi).

La doppia coscienza, riapparve negli Stati Uniti circa cento anni più tardi (1970-1995), sotto il nome di personalità multipla.
Ma si tratta dello stesso problema, o di una malattia nuova? (nodo della verità).
Tra i due periodi in cui sono apparsi questi problemi, sono molto variati i trattamenti psichiatrici e anche le spiegazioni, c'è quindi la tendenza ad affermare che si tratta di 2 sindromi, ma c'è anche la tendenza a dire che si tratta di un unico problema di scissione di personalità, e che quindi non sono mai esistite le 2 sindromi (nodo della differenza).
Nel 1994 inoltre, gli psichiatri hanno cambiato il nome, da disturbo di personalità multipla a disturbo dissociativo di identità, e viene quindi da chiedersi se abbiano cambiato anche i loro criteri diagnostici.
E' importante rilevare che il comportamento dei malati e le descrizioni dei medici con i loro criteri diagnostici, si sono evoluti assieme, i pazienti sono venuti a conoscenza dei sintomi da altri pazienti, i pazienti hanno appreso nuovi sintomi dai pazienti, e i pazienti hanno dunque appreso nelle cliniche i sintomi che si dovevano manifestare.
Gli psichiatri hanno associato la dissociazione di personalità come causa di abusi da piccoli (i bambini scappano ai brutti momenti rifugiandosi in altre personalità), la televisione ha diffuso questa autorevole notizia, e tutti i pazienti sono andati a recuperare dei ricordi dell'infanzia che contengono abusi (esempio di interazione tra le persone che soffrono e la conoscenza).
Gli elementi che rientrano in queste interazioni sono:
  1. La classificazione e i suoi criteri di applicazione (enunciati definiti nei manuali diagnostici).
  2. Le persone e i comportamenti che vengono classificati.
  3. Le istituzioni: i medici e le loro organizzazioni.
  4. La conoscenza, degli esperti e della popolazione.
La struttura delle interazioni tra i 4 elementi cambia nei diversi casi ed esempi, ed il primo enunciato fatto da Hacking è che non esistono due modi identici di plasmare le persone.

Arnold Davidson scrisse l'articolo ricomporre i cadaveri, dove cita il fatto che una volta si credeva che si poteva trovare la causa della malattia negli organi e nei tessuti dei cadaveri, mentre ora gli psichiatri non cercano più negli organi, ma nei comportamenti dei malati.
Davidson studia il feticismo, il sadismo, l'esibizionismo, e non le considera invenzioni,ma vede i perversi come un genere di uomini, di cui queste perversioni sono i possibili tipi.
Esistono donne perverse, ma l'attenzione si focalizza solo sugli uomini, come nel caso dell'omosessualità, se ne parla solo al maschile.
A quei tempi le pratiche omosessuali erano condannate, perchè l'omosessuale veniva considerato come un perverso, e il perverso era un malato, e solo nel 1980 è stato stabilito che l'omosessualità non era una malattia, mentre prima di allora essa ricadeva nell'ambito medico-legale.
Il termine omosessuale non esiste in francese prima del 1891, quindi si potrebbe chiedersi se prima di quella data esistessero omosessuali in Francia, e se si risponde no, si potrebbe anche affermare che allora prima di quella data non esistevano manco eterosessuali.
Gli essenzialisti pensano che l'omosessuale è tale per sua natura, mentre i costruzionisti affermano che è invece un modo per classificare le persone, nato dalla storia della società e non dalla natura.
Stein sosteneva che questa distinzione potesse essere falsa ed ingannevole (nodo dell'essenza).
Gli essenzialisti proposero l'ipotesi del gene dell'omosessualità, e qui si è di fronte agli imperativi della classificazione delle persone: la medicalizzazione, l'imperativo biologico e l'imperativo su base genetica.
Ci sono diverse posizioni favorevoli e contrarie all'ipotesi genetica, cmq in generale, la ricerca scientifica non sarà mai un buon mezzo per cambiare le attitudini verso i diversi orientamenti sessuali, e Stein sostiene che condurre delle ricerche scientifiche sull'orientamento sessuale è vano.
Se esistesse un gene gay, cmq, resterebbe vera l'affermazione che omosessuali e eterosessuali non sono nati in una determinata epoca, ma sono sempre esistiti.


I 9 imperativi delle scienze che classificano le persone


In passato, per fare un censimento dei lavoratori, gli ispettori delle fabbriche dovevano creare dei nomi per i vari mestieri, e secondo Hacking, questi ispettori hanno avuto più influenza sulle classi operaie di Karl Marx, non solo perchè regolarizzarono le condizioni del lavoro, ma perchè crearono e consolidarono i nomi dei mestieri, come strumenti intellettuali necessari per pensare l'organizzazione del lavoro, nomi poi interiorizzati dagli operai.
Tuttavia solo un'analisi sociologica approfondita sarebbe in grado di dire l'uso che gli operai fanno dei nomi dei mestieri.
I nomi delle categorie sono spesso molto importanti, anche nella concezione che gli individui hanno di se stessi, e spesso si ha un'interazione tra le persone da una parte e le classificazioni e i nomi delle classi dall'altra.
In generale, nella cultura popolare ci sono sempre delle classificazioni che interagiscono con le persone che vengono classificate.

La moda non va mai sottovaluta, così come il desiderio di essere alla moda, e le classificazioni scientifiche sembrano andare molto di moda.
Ad esempio il termine obeso va molto di moda nella popolazione, perchè deriva da una definizione scientifica, anche se solo in pochi conosceranno la definizione di Indice di Massa Corporea (IMC).
Alcune classi scientifiche traggono la loro origine dalla lingua comune ed altre invece nascono direttamente dal campo scientifico, come nel caso delle parole introverso ed estroverso inventate da Carl Gustav Jung, che poi sono diventate di uso comune.
Nel caso del dottor Down, egli scoprì questi bambini malati e gli diede il nome di mongoloide, perchè pensava che i bambini avessero antenati della Mongolia, successivamente il medico francese Lejeune ha scoperto che questi bambini hanno il cromosoma 21 in sovrannumero e quindi il bambino fu chiamato trisomico, ed infine si scoprì che quella malattia era causata da un altro difetto cromosomico, e quindi il malato prese il nome di affetto dalla sindrome di Down.
Questo è il classico caso in cui una parola scientifica (mongoloide) diventa popolare tramite la volgarizzazione.

Le classificazioni sono stabili ma non immutabili, e sicuramente esistono delle interazioni tra le persone e la loro classificazione.
Un esempio del nodo filosofico della verità riguarda l'affermazione del passato che i segni sul cranio sono segni di propensione al crimine, dove non si può dire che questa affermazione fosse vera finché non si scoprì la verità, in quanto tale affermazione è sempre stata falsa.

Foucault sottolinea che essere omosessuali al tempo dei greci e oggi, non è la stessa cosa (si ritorna al nodo filosofico dei nomi).
Si potrebbe dire che il significato del nome omosessualità non ha significato assoluto, ma dipende dal contesto storico, è sempre all'interno di un discorso, e il comportamento omosessuale ha tanti significati diversi nelle varie epoche.
Secondo Foucault, anche se ci fosse un gene dell'omosessualità, sarebbe sempre il comportamento dell'individuo, le sue scelte, a contare, scelte cmq fatte all'interno di una società data, che include anche la storia delle scienze del suo tempo (e quindi le classificazioni).
In questo caso ci si focalizza sul numero di scelte possibili, e di possibilità escluse (nodo filosofico della scelta).

L'idea del modellare le persone implica che molti attributi importanti e definitivi del carattere di un individuo sono il prodotto delle possibilità di scelta, possibilità che risultano da un processo storico, e quindi questi attributi non fanno parte degli attributi innati.

Le scienze per classificare le persone possono essere: le scienze sociali, la psicoanalisi, la linguistica, l'etnografia, scienze che spesso usano la statistica.
L'obbiettivo di queste discipline non è solo la classificazione, ma vogliono avere la conoscenza delle persone, e richiedono delle classificazioni che suggeriscono delle ipotesi.
Hacking diffida dalle metodologie di ricerca stabilite in partenza, secondo lui bisognerebbe usare tutti i metodi a disposizione e solo alla fine scegliere il più adeguato.
In queste scienze ci sono degli imperativi, che non sono esattamente delle metodologie esplicite, ma delle pressioni molto forti per cui le ricerche si costituiscono secondo un modello stabilito.
Hacking sottolinea che non si deve obbedire a questi imperativi, perchè spesso l'obbedienza cieca conduce a risultati stupidi.

Gli imperativi delle scienze che classificano le persone sono:
  1. Definiamo: senza una chiara classificazione delle persone non si possono fare ipotesi.
  2. Contiamo, correliamo
  3. Quantifichiamo: trasformando le qualità in quantità.
  4. Medicalizziamo: la medicina clinica richiede il senso del sano e del malato.
  5. Normalizziamo: definire delle norme misurabili e quantitative.
  6. Biologizziamo: trovare l'origine biologica delle caratteristiche, dei problemi e dei comportamenti umani.
  7. Rendiamo genetico: cercare l'origine genetica delle caratteristiche degli individui.
  8. Burocratizziamo: adattare le classificazioni ai bisogni amministrativi.
  9. Prendiamo possesso della nostra identità: le persone classificate dagli esperti secondo i loro criteri da esperti, si mettono a rivendicare queste competenze per loro stessi, dichiarando di essere degli esperti della propria categoria di appartenenza (auto-appropriazione di una classe da parte dei suoi membri).
Questa non è una lista lineare, non si deve obbedire agli imperativi uno dopo l'altro, ma spesso questo è un ordine corretto per agire.
Applicare una classificazione agli individui può influenzarli in modo diretto e può anche cambiarli, in modo che i tratti caratteristici degli individui di una classe data possono cambiare.
Plasmare qualcuno significa formarlo attraverso l'abitudine o l'educazione o abituarlo a qualcosa.


L'epidemia di obesità


L'obiettivo della normalizzazione delle categorie è quello di stabilire delle norme per una categoria.
Tutti desiderano essere normali o superiori, la gente vorrebbe avere un'intelligenza normale, o superiore, ma nessuno vorrebbe essere anormale, perchè l'anormalità è vicina alla patologia.
Quando ci sono delle norme, si cerca di rendere normali gli anormali, quindi si spinge a normalizzare le persone.
Si può però anche dire che nessuno non è normale, perchè noi siamo normali da certi punti di vista, e la normalità dipende dal contesto.
L'idea di normale è legata a delle istituzioni di normalizzazione, il quale ruolo originario era quello di standardizzare e rendere normali i bambini e gli insegnanti.

Adolphe Quetelet sostiene che le quantità in una popolazione sono spesso distribuite come la curca degli errori, in forma di campana, quindi la media non è più una stima di una quantità vera nel mondo, ma una quantità creata dalla statistica.
Quetelet è l'inventore dell'uomo medio, le cui proprietà sono la media per gli uomini della stessa regione geografica.
Anche le misure di intelligenza introdotte da Alfred Binet sono state trasformate dagli psicologi in scale di intelligenza che sono distribuite secondo una curva normale con media uguale a 100.

Per il peso corporeo, lo strumento di normalizzazione è l'indice di massa corporea (IMC), e quando una categoria viene normalizzata, allora si può definire una classe di persone particolare, le persone che sono in sovrappeso.
Una volta definite, le persone grasse si sono organizzate e hanno costituito anche dei club, appropriandosi della propria categoria, diventando anche fiere del proprio essere, in alcuni casi.
Ci si pone sempre la stessa domanda, se esistevano persone obese prima del 1875, prima dell'invenzione della parola obeso, cmq si può affermare che l'obesità di un uomo importa molto di più che il fatto che gli si dia il nome obeso.

L'obesità sembra esser diventata una moda (al negativo), se ne parla ovunque, soprattutto negli Stati Uniti, dove si sottolinea il fatto che il numero di bambini grassi è aumentata vertiginosamente nell'ultimo decennio, e la cosa strana è che sono le parti più povere dal paese ad esserne affette.
In Brasile c'è stato il caso in cui si sono interpretati i dati censimento in maniera errata, sottostimando il reale problema della povertà e sottolineando erroneamente la percentuale di persone sovrappeso, rischiando così di far passare in secondo piano il reale problema di povertà del paese.
L'artista del grasso Botero è un'eccezione con le sue opere, perchè normalmente tutti gli artisti rappresentano le persone normali, il grasso non è bello e la moda è essere magri.
Magri e informa, contro grassi e brutti, visti come persone inattive, che valgono poco, ed il termine obeso è visto con riprovazione perchè deriva da una famiglia di vocaboli legati al mangiare.
Sembra inoltre che attorno all'obesità sia nato un business, i supermercati (soprattutto americani) sono pieni di prodotti speciali per non ingrassare (low-carb) e si vendono molti libri per dimagrire.

La parola obeso è sempre portatrice di connotazioni negative, statisticamente i grassi si trovano più nelle classi inferiori, e secondo alcuni autori australiani l'epidemia dell'obesità è un'idea sociale.
Addirittura nello stato di Arkansas si aggiunge alla pagella del bambino il suo peso, con eventuale severo richiamo ai genitori in caso di bambini troppo grassi, e nel 2004, in Francia, l'agenzia della sicurezza sanitaria degli alimenti ha raccomandato la soppressione della colazione mattutina nelle scuole materne.
Dall'altra parte però, industrie come quelle del latte premono perchè la colazione vengano mantenute, e c'è anche chi guadagna vendendo sostanze contro la lotta all'eccesso di peso.

La proporzione e la distribuzione dei grassi nel corpo umano sono dei veri indicatori di rischi per la salute, e l'IMC di un individuo è il suo peso in kg diviso per il quadrato della sua altezza in metri: IMC=P/A2.
Sono state dunque stilate delle classi per classificare il risultato di questo rapporto, e spesso si usava stampare nelle bilance delle tabelle indicanti per ogni altezza il peso ideale.
Quetelet nel 1832 fece uno studio sistematico sulla distribuzione di peso tra gli esseri umani, e successivamente stabilì che la curva di Gauss rappresentava molte delle distribuzioni delle qualità umane, delle qualità fisionomiche del corpo come delle qualità morali.
Anche Buffon fece degli studi simili a quelli di Quetelet, rilevando che il tasso di crescita dei bambini è più complicato, e l'indice in certi periodi è più vicino al cubo, più che al quadrato dell'altezza.

L'antropometria è una parola che nasce a metà diciassettesimo secolo, con significato di misura anatomica, e nell'antropologia, l'antropometria è la parte che si occupa di misurare l'uomo con l'obbiettivo di determinare quantitativamente le sue caratteristiche morfologiche (statura, faccia, cranio, ecc....), e questa parola designa anche un aspetto della criminologia, è una tecnica per l'identificazione degli individui attraverso le loro caratteristiche antropometriche.

Nel 1971, vari autori avevano proposto il loro indice di massa corporea, ce ne erano ben 3 diversi tipi.
Alla fine prevalse la formula di Quetelet (P/A2), più che altro perchè i rapporti con l'altezza al quadrato sono più facili da gestire matematicamente e perchè sono analoghi ad altre quantità statistiche.
Quindi l'IMC non è un indice che si trova in natura, ma è un indice convenzionale e comodo elaborato dai ricercatori.
Una volta stabilito l'indice, tutti gli studi di correlazione con la mortalità hanno dato un risultato uniforme, e se si giustappone l'indice di mortalità e l'IMC, si ottiene una forma a vasca.
Tra i vari valori degli indici c'è <18.5 come insufficienza ponderale e >30 come obesità, e si pensa che i sovrappeso si aggirino in torno ai 27.5, e in questo caso ci sono rischi di salute, ma non di mortalità.
Nonostante ciò, i fattori a rischio (e non di mortalità) aumentano quando l'IMC supera 25, e per questo motivo è stato decretato che il sovrappeso inizi a 25, e spostando quindi l'indice di buona salute da 27.5 a 25, si crea un'epidemia istantanea.
Sicuramente le persone con indice superiore a 30 è aumentata in questi ultimi anni, ma sembra troppo facile confondere l'obesità con il sovrappeso, nel clima che instaurano i media.

L'imperativo normalizzante è quello dunque di trasformare le persone obese in persone in sovrappeso, o meglio ancora in normali.
Le persone ricche possono ricorrere all'intervento chirurgico, con l'applicazione di un anello gastrico che riduce il volume dello stomaco (operazione cmq rischiosa, 2 su 100 di decessi), e grazie a questo, dopo la decisione iniziale, non c'è più bisogno di volontà.
Quindi in questo caso si tocca il nodo filosofico della scelta, ma anche l'imperativo numero 5, quello di medicalizzare.
Il quadro d'analisi finale è quindi composto da 4 elementi: le classificazioni, le persone, la conoscenza e le istituzioni, e tutti e 4 gli elementi sono essenziali per l'epidemia dell'obesità.
Secondo Campus, la grande paura per l'obesità è stata creata dagli esperti ricchi e magri, allo scopo che i ricchi possano considerarsi migliori dei più sfavoriti.


L'autismo


Ci sono molte definizioni di autistico, e ci sono sempre più autistici perchè le definizioni sono sempre più ampie, l'autismo cambia figura a seconda che si parli di un caso su 400 o un caso su 2000.
Negli anni 90 si parlava di epidemia, e dal punto di vista medico non si sa cosa sia l'autismo, non si conosce la sua causa e manco un trattamento veramente efficace.
Tuttavia si moltiplicano i programmi di formazione per educatori di bambini autistici.
Una variante dell'autismo è la sindrome di Asperger, ed è possibile che si tratti dello stesso disturbo, come è possibile che le cause siano differenti.
Sembra cmq in generale, che ai bambini autistici manchi la teoria della mente, ovvero non sanno immaginarsi quello che gli altri pensano.

La parola autismo è stata creata nel 1911 da Eugen Bleuler (1857-1939), mentre il termine demenza precoce (1895) si deve a Emil Kraepelin (1865-1926), che poi Bleuler rinominò in schizofrenia, che comprendeva varie forme di schizofrenia compresa quella autistica.
L'applicazione del termine autistico ai bambini è stata applicata ai bambini dal 1943 e solo nel 1979 viene abolito il suo rapporto con la schizofrenia, quindi oggi non è più vista come un disturbo mentale all'interno del gruppo delle schizofrenie, ma un disturbo dello sviluppo.

Secondo Kanner la natura dell'autismo deve essere data ad una cattiva mansione nel ruolo dei genitori, che non sanno capire e dare emozioni ai piccoli, e per questo fu coniato il termine madri-frigorifero.
Quindi prima di Kanner i bambini autistici venivano considerati stupidi, deboli, malvagi, mentre successivamente la colpa fu data ai genitori, considerati frigoriferi emozionali e malvagi.
Oggi anche la concezione di madre-frigorifero è stata abbandonata, come è stato abbandonato l'approccio psicoanalitico, seppur in alcuni paesi come Francia e Svizzera, sussiste ancora e da dei risultati.
Queste terapie creano bambini plasmati talmente diversi che sembra che si vogliano creare dei generi diversi di adulti.

La sindrome di Aspenger fu scoperta nel 1973 da Hans Aspenger, il quale individuò uno sviluppo normale dal punto di vista dell'intelligenza e del linguaggio, ma con comportamenti vicino all'autismo, con deficienza marcata nelle interazioni sociali e nella comunicazione.
Nel 1981 Aspenger fu riscoperta dall'inglese Lorna Wing, la quale pubblicò un resoconto di lavori e la proposta di una definizione della sindrome sulla base dello studio di 34 casi.
A partire da questa pubblicazione la comunità internazionale ha moltiplicato le ricerche, scoprendo sempre nuovi casi, seppur definendola un disturbo di validità nosologica incerta.
La sindrome di Aspenger è quindi relativamente nuova e solo nel 1994 ha fatto la sua comparsa nel DSM, dove si dice che questa sindrome è nello spettro dell'autismo, ma non si sa se le cause siano identiche o differenti.


Le figure dell'autismo


I trattamenti per l'autismo possono essere diversi, ed il trattamento che è migliore per una classe di autisti può non esser adeguato per un'altra.
Essere autistico ora è diverso che esserlo stato nel 1950, dato che le cause possono esser le stesse, ma la vita e l'idea che gli autisti hanno di se stessi è cambiata.

Gli imperativi che vanno bene per gli autistici sono: medicalizzare, normalizzare, biologizzare, rendere genetico, rendere burocratico, l'auto appropriazione della classe.
L'autismo non è solo un disturbo di comportamento, ma anche una specie amministrativa, invece per quanto riguarda la normalizzazione, i medici hanno l'ambizioso scopo di rendere gli autistici normali, ma purtroppo non c'è guarigione, i bambini autistici non smettono mai di esserlo e diventano adulti autistici.
Si cerca quindi di integrare i bambini autistici a scuola e gli adulti nel lavoro, e non si pensa all'autismo come una malattia, ma come un handicap.
Come si è detto, esistono molti trattamenti, ma ciò che funziona di più è il contatto attento e premuroso con un'altra persona.
Lovaas ha creato un suo metodo per gli autistici, basato sulla teoria comportamentista del condizionamento operante (rinforzo e punizione).
Il programma di Loovas è molto rigoroso, bisogna premiare e punire senza fare eccezioni e per questo motivo i genitori non sono adatti per questo ruolo, servono professionisti impassibili, che ricompensano con sorrisi, caramelle e parole di felicitazione, o puniscono con sguardi severi, silenzi, sgridate verbali (inizialmente la punizione era anche corporale, ma poi è stata abolita).
Lo psicoanalista Bettelheim ha criticato molto il metodo di Lovaas, dicendo che trattava i bambini come cani, tuttavia con la sua scuola ortogenica non ha ottenuto risultati buoni come quelli di Lovaas.
Lo stesso Loovas non pretende certo di guarire gli autistici col suo metodo ABA, ma di integrarli nella società, ma il suo trattamento risulta di difficile applicazione, dato l'elevato costo e il fatto che debba essere iniziato prestissimo e continuato ininterrottamente per molto tempo.
Ci sono cmq alcuni dubbi sul funzionamento del metodo ABA, altri studiosi non son riusciti a riprodurre i risultati ed affermano che Lovaas selezioni solo gli autistici di alto livello (quelli molto intelligenti), ma egli smentisce e tutt'oggi non si sa quale sia la verità.

I ricercatori sostengono che l'autismo sia di origine neurologica ed è per questo motivo che il bambino autistico diventa un adulto autistico.
Si pensa quindi che l'autismo sia di origine genetica, anche se non ci sono prove eclatanti di questo e la ricerca è ancora agli inizi.
Le scienze cognitive sostengono che le nostre capacità mentali sono organizzate a moduli, e ai bambini autistici potrebbe mancare o esser danneggiato il modulo per la teoria della mente, oppure pensando che ogni organo corrisponde a degli organi cerebrali specifici, delle reti di neuroni, si pensa che questa rete sia danneggiata nel cervello degli autistici.
C'è anche l'ipotesi che esista un'intelligenza sociale indipendente da quella generale, e vari risultati confermano il ruolo del cervello sociale nel funzionamento normale e la teoria amigdaliana dell'autismo  (problemi con l'amigdala).

Il fenotipo degli autistici è sempre più vario man mano che passa il tempo e tra questi ci sono gli autistici di alto livello, dotati di un'intelligenza superiore alla media, ma con qualche sintomo autistico.
Queste persone hanno spesso un fascino per i dettagli precisi che concernono alcuni oggetti banali, essi possono avere una memoria perfetta, ed in alcuni casi anche avere troppa memoria, ricordandosi di molti dettagli inutili e facendoli notare anche a persone sconosciute, risultando inopportuni.
Si incontra il nodo filosofico della differenza quando si pensa che ora si cerca di accomunare gli autistici e gli ipermnemonici, quando fino alla fine del XIX queste 2 categorie non avevano nulla in comune.

Anche l'autismo è diventato un po' una moda, se ne parla nei film (ad esempio in Rain Man con Dustin Hoffman), in diversi libri ed autobiografie di autistici che hanno superato il loro handicap, e come moda del momento, anche nei blog di internet.

Parlando di autoappropriazione di una classe si può distinguere in 2 casi: quando le persone coinvolte sono autonome, e quando le persone coinvolte non sono autonome.
In quest'ultimo caso non ci può essere autoappropriazione completa, ma si parla di autoappropriazione delegata.
In questi casi, la famiglia o gli amici delle persone classificate vorrebbero avere un certo potere sulla loro sorte, come ad esempio nel caso dell'associazione Autisme-France, che raggruppa persone che si interessano di autistici.


La razza


La razza è la suddivisione della specie umana in gialli, neri e bianchi secondo il criterio apparente del colore della pelle.
Si ha quindi una classificazione in leucodermi (bianchi), melanodermi (neri) e xantodermi (gialli).
Esistono però anche altri tipi di distinzioni/discriminazioni che creano molte razze diverse e l'associazione SOS razzismo ha come missione, quella di reperire e denunciare gli atti di discriminazione razziale.
La razza quindi, non è una classe, ma una categoria nel senso stretto di un principio di classificazione di alto livello, ci sono quindi i bianchi, neri, gialli, ma anche gli zingari, gli ebrei, gli sporchi tranvieri australopitechi, ecc...
La parola razza risale al 1480 e designa i discendenti e gli avi di una stessa famiglia, di uno stesso popolo, e il suo utilizzo è quasi universale, come modo di distinguere il nostro popolo, dagli altri, dai barbari.
La razza funziona per stereotipi, che è anche un mezzo per opprimere una razza, e la politica dell'identità consiste nel cambiare lo stereotipo e creare una fierezza della razza (autoappropriazione).

Ci si chiede come mai ci sia la tendenza così diffusa di applicare la categoria della razza e di considerare le persone di un'altra razza come persone essenzialmente differenti, e una risposta può essere che forse così si può scusare e giustificare la dominazione di una razza su di un'altra.
Le caratteristiche della razza sotto diversi punti di vista:
  • la natura: la razza è un fenomeno del mondo naturale
  • la genealogia: come la intende Michel Foucault
  • le scienze cognitive: abbiamo una predisposizione innata a classificare secondo la razza
  • il dominio: sono le classificazioni dei dominanti a solidificare la categoria della razza
  • la sporcizia: le altre razze ci inquinano
Secondo John Stuart Mill, la credenza che le differenze razziali siano più che delle differenze superficiali è un errore ripugnante.
Ad esempio, i cammelli creano un vero genere, ma la classe delle cose marroni è un genere superficiale, e secondo Mill è sbagliato classificare e discriminare per un genere superficiale.

Le scienze della razza vogliono classificare le persone secondo la loro razza, usando l'imperativo genetico, ma anche attraverso regole amministrative (tipo la vecchia regola americane della goccia, dove una goccia di sangue nero fa un nero), ed esistono ovviamente anche casi di autoappropriazione.
La volontà di un gruppo razziale di dominare su un altro gruppo è una cosa normale in tutte le civiltà, si ha il desiderio di conquista, e le scienze della razza sono state create per dimostrare le diversità delle varie razze, in modo da poter affermare che non si è tenuti a trattare gli individui nello stesso modo, se appartengono a razze sufficientemente differenti.
Quindi le scienze usano gli imperativi di definizione della razza, di correlazioni tra razze, misurando gli individui e cercando una classificazione biologica.

L'approccio universalista delle scienze cognitive ipotizza che gli esseri umani nascano con delle capacità innate per distinguere e classificare le persone, e che ci sia un'eredità genetica di queste capacità.
Diversi studi portano a far credere che esistano moduli per la distinzione dei generi umani fin da piccoli, anche se alcuni studiosi hanno ancora dubbi sulla veridicità di questa cosa, cmq sia, è la cultura che fin da subito insegna a distinguere le razze, dove ad esempio in alcuni cartoni si vedono famiglie bianche amiche di famiglie nere, dove se anche il messaggio è d'amicizia, si sottolinea la diversità delle razze.

L'ossessione razziale è di origine storica, parte dai grandi imperi, dove lo scopo era quello di conquistare e controllare altre popolazioni, e dove era vietato avere figli con donne di altre razze, per evitare il miscuglio, per non far nascere i meticci (chiamati così quando erano visti come una cosa negativa, una contaminazione e poi col tempo han cambiato nome man mano che son stati accettati, chiamandosi ad esempio mulatti).
Ogni forma di vita umana è sociale, le persone vivono in gruppi ed un gruppo ha bisogno di legami interni per garantire la sua coesione, così come ha bisogno di limiti che definiscano l'identità del gruppo.
Le regole di sporcizia definiscono cosa non lo è, fornendo così un senso di identità e di stima di se al gruppo non contaminato, e mantenendo separati i membri del gruppo dai non membri sporchi.

Secondo Lewontin, le differenze genetiche tra un africano ed un europeo scelti a caso, sono dello stesso ordine delle differenze genetiche tra 2 europei scelti a caso.
Gli stessi scienziati ammettono che la razza, così vista, non è un termine scientifico.
Tuttavia, le nuove ricerche genetiche permettono di affermare che se esaminiamo gli individui dal punto di vista di una rete di geni, le differenze tra razze esistono eccome, ma ovviamente questa scoperta non può giustificare le discriminazioni razziali.
Inoltre, si scoprono sempre più malattie ereditarie la cui distribuzione è geografica, e la stessa farmacologia scopre sempre nuovi farmaci che sono più efficaci in certi gruppi (identificati per il loro genoma) piuttosto che in altri.


Scelte e nominalismo


Non può esistere una teoria universale su come plasmare le persone, dato che il nominalismo dinamico è fondato sulla complessità e i meandri della vita quotidiana e della vita istituzionale, e non porterà ad una struttura, un sistema o una teoria filosofica generale.
L'esistenza precede l'essenza, quindi la persona che ciascuno è, è determinata dalle azioni e dalle scelte fatte.
I caratteri spesso sono determinati ed immutabili, ma la nostra essenza, il nostro carattere, le strutture del comportamento che ci caratterizzano, non sono cose con cui siamo nati, ma le abbiamo acquisite crescendo, esse provengono dai nostri atti e dai nostri comportamenti, qualche volta da quello che scegliamo di fare, qualche volta da quello che scegliamo di essere.
Noi possiamo scegliere quello che possiamo fare in circostanze date, ma essere responsabili vuol dire addossarsi la responsabilità di essere quello che noi diveniamo con le nostre scelte.
Bisogna anche scegliere con chi ci si associa, si è quindi responsabili di essere diventati quello che si è, e se non si è contenti di quello che si è, si può anche dare la colpa a se stessi.

La formula morale consiste nella scelta di quale tipo di persona vogliamo essere.
Secondo Hacking, la libertà di scelta è minacciata dal pessimismo delle teorie di Freud, infatti secondo Hacking, ci sono troppi Io che si combattono, di cui nessuno può essere cosciente perchè ci sia un unico Io che abbia il potere di scegliere.

Un nuovo modo di descrivere una persona crea dei nuovi modi d'essere e anche dei nuovi modi di scegliere quello che si è.
Se in un momento dato, il concetto di azione non è presente, la scelta di compiere l'azione non è possibile.
Ad esempio essere Re di Prussia è una cosa altamente improbabile per tutti, ma non è un niente assoluto, non è una non-possibilità, mentre invece questa azione era un nulla assoluto ai tempi di Duns Scoto.
Noi facciamo delle scelte che sono risposte a ciò che ci viene dato, poche sono ponderate, alcune non sono manco scelte, inoltre le nostre scelte sono influenzate dalla nostra natura genetica e dalla nostra educazione, o anche dal nostro passato.
I geni di un individuo determinano i limiti estremi delle sue possibilità, ma sono le sue scelte che creano il suo carattere, la sua vera essenza, la sua anima.
Si può quindi dire che la nostra essenza genetica non è la nostra essenza.

Trattando la questione del nominalismo si parla di generi interattivi, chiamati così perchè esiste l'effetto valanga tra le persone e le classificazioni delle persone: l'individuo classificato viene modificato o si modifica da solo per il semplice fatto di esser classificato, e dato che le persone classificate cambiano, la conoscenza di questa classe di persone va rivista e quindi anche il nome della classe va cambiato.
Un fattore costante negli studi di Hacking è che c'è una fonte di variabilità, nella misura di cui il peso di ciascun elemento è abbastanza diverso in ogni caso individuale.
Hacking sostiene che il medico anticipa i sintomi della malattia, i malati apprendono i sintomi e li manifestano, producendo poi dei nuovi sintomi che i medici imparano ad anticipare (effetto valanga), e questo è un esempio di cosa vuol dire plasmare le persone, dato che i malati vengono modellati.

Le scienze che classificano le persone vogliono fare qualcosa di più che classificarle, vogliono scoprire delle leggi sulle persone allo scopo di informare il governo di certe regolarità e problemi, in modo da migliorare le condizioni di vita.
Tuttavia c'è da dire che non esiste un'idea chiara e distinta delle scienze umane, non ne esiste una categoria ben definita.

Esistono 2 tipi di modi di plasmare: il caso più frequente è quello quando la classificazione esiste già e le persone vengono plasmate per rispondervi, l'altro caso invece è quello quando viene introdotta una nuova classificazione, e ciò può creare nuove possibilità d'esistenza.
Ciò che fa di noi quello che siamo, non è solo quello che abbiamo fatto, quello che facciamo e quello che faremo, ma anche quello che avremmo potuto fare e che potremmo fare.
Plasmare le persone significa modificare lo spazio di possibilità che definisce la persona.

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venerdì 12 agosto 2016

Sharknado

Sharknado è un film azione del 2013 diretto da Anthony Ferrante, con Ian Ziering, Tara Reid, Chuck Hittinger, Aubrey Peeples, John Heard, Cassie Scerbo, Jaason Simmons, Diane Chambers, Julie McCullough.

Sharknado
Trama
Los Angeles è tormenta da una terribile tempesta.
Quella che però all'apparenza è la classica tempesta piena di uragani, in realtà è una trappola mortale per tutta la popolazione.
I tornando che stanno devastando la città infatti, hanno risucchiato molti feroci squali assetati di sangue, che grazie alle trombe d'aria/acqua, volano per la città mietendo mittime a destra e a manca.
Spetterà all'ex campione di surf Fin Shepard e ai suoi amici, il compito di liberare la città da questo fardello.

Recensione
Sharknado è un film del genere trash shark, che ultimamente mi sto divertendo a guardare.
Trombe marine piene di squali che distruggono una città? Ma si può avere un'idea più assurda di questa per fare un film?
Inutile dire che il film è una cagata pazzesca (cit.)
Ma la cosa più assurda è che sono stati girati anche dei seguiti...
L'unica cosa simpatica è stata rivedere dopo tanto tempo in azione Steve di Berverly Hills, ovvero l'attore Ian Ziering... un pochetto invecchiato :)

Link alla scheda del film su wikipedia

giovedì 11 agosto 2016

Come entrare nelle impostazioni di Snapchat

Snapchat, la chat messaggistica per cellulare del momento, ha un'interfaccia tutta sua che può confondere i novizi.
Vediamo dunque come fare per entrare nelle impostazioni di snapchat.

Appena acceso snapchat per il vostro telefonino android o ios, vi chiederete subito dove sono le impostazioni del programma, le troverete cliccando sul fantasmino in alto nello schermo.

Come entrare nelle impostazioni di Snapchat

Si aprirà una nuova schermata di snapchat, dove basterà cliccare sull'ingranaggio in alto a destra.

clicca sull'ingranaggio

Finirete così nella schermata delle Impostazioni, dove potrete modificare i dati riferiti al proprio account, i servizi aggiuntivi, chi può contattarvi, ecc...

impostazioni snapchat

Dopo aver modificato le impostazioni di snapchat come meglio credete, potrete finalmente tornare nella schermata iniziale del programma, per proseguire a dialogare con i vostri amici.
Buona snapchattata!

mercoledì 10 agosto 2016

Vehicle 19

Vehicle 19 è un film thriller/azione del 2013 diretto da Mukunda Michael Dewil, con Paul Walker, Naima McLean, Gys de Villiers, Leyla Haidarian, Tshepo Maseko, Andrian Mazive, Welile Nzuza, Mangaliso Ngema, Ernest Kubayi.

Vehicle 19
Trama
Michael Woods è un ex detenuto rilasciato sulla parola che si reca in un'altra città per andare a trovare la sua ex moglie.
All'aeroporto però, a causa di un disguido, Michael prende l'auto sbagliata, finendo senza saperlo in un mare di guai.
Michael infatti, troverà all'interno del veicolo una donna legata, e verrà inseguito da dei poliziotti corrotti che non vogliono che la giovane arrivi a destinazione.

Recensione
Vehicle 19 (Veicolo 19) è uno strano film d'azione, un thriller un po' fuori dal comune.
Ho scritto strano perchè è questa l'impressione che mi ha dato vedendolo.
La trama è semplice se vogliamo, però per come è stato girato e per le inquadrature usate, il film è assai insolito.
Il risultato comunque non mi ha convinto per niente, e questo non è certo uno dei migliori film di Paul Walker, anzi...
Se siete proprio fans sfegatati del compianto Paul, guardatelo pure, ma temo che ne rimarrete molto delusi.

martedì 9 agosto 2016

L'effetto farfalla

Oggi vi spiegherò che cos'è l'effetto farfalla.
L'effetto farfalla è la teoria secondo la quale delle piccole variazioni alle condizioni iniziali di un sistema, producono delle grandi variazioni nel comportamento a lungo termine del sistema stesso.

L'effetto farfalla

Secondo questo costrutto, che deriva dalla teoria del caos, ogni sistema ha una sensibile dipendenza alle sue condizioni iniziali.

L'origine del termine effetto farfalla sembra ispirarsi al breve racconto fantascientifico Rumore di tuono di Ray Bradbury (1952), dove, in un ipotetico futuro, dei turisti organizzano dei safari nel passato.
Uno di questi turisti però, calpesta accidentalmente una farfalla, e questa azione provoca una serie di forti conseguenze nel futuro.

Questa teoria è quindi all'origine di tutte le riflessioni riguardanti i viaggi nel tempo e la possibilità di cambiare il futuro modificando avvenimenti del passato.
Quindi è d'ispirazione a film come ritorno al futuro e all'omonimo the butterfly effect, nel quale c'è una bellissima citazione iniziale proprio a questa teoria:
"Si dice che il minimo battito d'ali di una farfalla sia in grado di provocare un uragano dall'altra parte del mondo."

Il matematico e meteorologo Edward Norton Lorenz, nel 1972 fece una conferenza a riguardo intitolata: "Può, il batter d'ali di una farfalla in Brasile, provocare un tornado in Texas?"
Inoltre ci sono diversi modelli matematici che cercano di verificare questa teoria, utilizzando funzioni esponenziali, dove anche un minimo cambiamento all'iniziò può portare a risultati molto diversi alla fine.

In un modello così delicato quindi, dove ogni piccola variazione può comportare grandi mutamenti, è quindi difficile, se non impossibile, dimostrare la validità di questa teoria, producendo un modello universale che possa prevedere gli esiti in base a dei singoli cambiamenti.

lunedì 8 agosto 2016

Interstellar

Interstellar è un film fantascienza del 2014 diretto da Christopher Nolan, con Matthew McConaughey, Anne Hathaway, Jessica Chastain, Michael Caine, John Lithgow, Mackenzie Foy, Ellen Burstyn, Casey Affleck, Matt Damon.

Interstellar
Trama
Siamo nel 2067, la terra si sta lentamente estinguendo, consumata da tempeste di sabbia che rendono l'aria irrespirabile ed i campi incoltivabili.
Cooper è un ex pilota che vive, o meglio, sopravvive con la sua famiglia in questo mondo in decadenza.
Quando a Cooper verrà data la possibilità di salvare i propri figli e la terra, questi deciderà di partire per una missione spaziale che lo porterà a girare in un universo dove lo spazio ed il tempo sfidano le leggi della relatività.

Recensione
Interstellar è un ottimo film di fantascienza, quasi un thriller in certi punti, un film diverso dai soliti action movie tutti effetti speciali e niente brufoli (cit.).
In questo film c'è un po' di odissea nello spazio, ma anche molta suspance e mistero.
Davvero ben fatto, una bella sorpresa, e nonostante l'eccessiva durata della pellicola, il film si lascia guardare che è un piacere.
Da non perdere per tutti gli amanti di quei film di fantascienza che vanno oltre agli effetti speciali, mentre se volete un film più d'azione allora è meglio se lasciate perdere :)

Link alla scheda del film su wikipedia

domenica 7 agosto 2016

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Psicologia dinamica (2/13): L'uomo dei topi

Il caso clinico di nevrosi ossessiva detto l'uomo dei topi, fù redatto e pubblicato da Freud nel 1909.
Le caratteristiche peculiari della nevrosi ossessiva sono la presenza di sensi di colpa e autorimproveri, non connessi al reale evento che li legittima, ma a fatti irrilevanti.
I conflitti nella nevrosi ossessiva non sono indipendenti, ma saldati a coppie, caratterizzati da parole simili che li rappresentano (giochi di parole che formano un falso nesso), inoltre questa nevrosi è caratterizzata da una logica aberrante, duale, dove alla verità delle premesse consegue la falsità delle conseguenze, e i tempi delle une e delle altre non sono i tempi cronologici delle azioni corrispondenti.
La scissione tra premesse e conseguenze consegue una scissione tra realtà e pensiero, con la conseguente difficoltà nei soggetti malati nel distinguere la realtà dalla finzione (onnipotenza di pensieri).
Da questa scissione deriva l'isolamento del malato, che non potendo soddisfare le proprie pretese mentali, si rifugia nell'incertezza, riducendo la sua progettazione intellettuale in un campo di verità dove incertezza e dubbio sono giustificate, e anche nel campo dell'azione egli si protegge frapponendo coattivamente all'azione liberatoria, una serie di misure intellettuali protettive o preparatorie.

Il trattamento sull'uomo dei topi durò circa un anno e portò alla restaurazione piena della personalità del paziente, e alla scomparsa delle sue inibizioni.
Capire una nevrosi ossessiva è più difficile che capire un caso di isteria, anche se il linguaggio nevrotico è più chiaro di quello isterico, perchè gli affetti di nevrosi grave si sottopongono al trattamento molto più raramente che gli isterici, in quanto dissimulano il loro stato nella vita di ogni giorno e si sottopongo alla cura solo quando il male raggiunge uno stadio molto avanzato.


Storia della malattia


Il paziente che si presenta da Freud racconta di soffrire fin dall'infanzia di rappresentazioni ossessive, che si sono fatte più intense negli ultimi 4 anni, riguardanti il timore che qualcosa di brutto possa accadere al padre e alla donna amata.
Il paziente ha inoltre impulsi ossessivi, come quello di tagliarsi la gola, e si costruisce dei divieti su cose insignificanti, e lamenta di avere una vita sessuale misera.
Il paziente è arrivato a Freud avendo letto per caso un suo libro, ed è cmq una persona molto limpida ed acuta.

Inizio del trattamento
Freud dice al paziente di dirgli tutto quello che gli viene per la mente, e così questi gli parla di un amico fidato che lo ha tradito, quando aveva 15 anni, questo ragazzo lo aveva trattato bene solo perchè interessato alle sue sorelle, e di fatto una volta che aveva ottenuto quello che voleva lo aveva scaricato.

Sessualità infantile
La vita sessuale del paziente era iniziata molto presto, a 4 o 5 anni, quando aveva infilato la mano sotto la gonna di una giovane governante, e 6 anni aveva provato interesse per un'altra governante.
Il paziente considera l'inizio della sua malattia a 6 anni, quando aveva già erezioni e pensieri sessuali che voleva nascondere ai suoi genitori, ma che credeva di aver confessato loro parlando, ma senza sentire la propria voce.
Aveva anche il timore che il padre morisse, timori mantenuti anche molti anni dopo la sua morte.
Quindi già a 6 anni la nevrosi ha inizio e i meccanismi di difesa che iniziano a proteggere dalle pulsioni sessuali fanno credere al piccolo che se avesse fatto ancora quei pensieri peccaminosi sarebbe accaduto qualcosa di terribile.
L'affetto penoso fa pensare al piccolo "se mi verrà il desiderio di vedere una donna nuda, mio padre dovrà morire", e da questo pensiero nascono le superstizioni e gli impulsi a fare qualcosa per scongiurare le disgrazie, ponendosi regole protettive.
Si ha quindi un desiderio non ancora coattivo ed un timore coattivo che gli si contrappone, un affetto penoso e una spinta a compiere atti difensivi.
Freud presume quindi che prima dei 6 anni siano successi fatti traumatici che abbiano scatenato questi timori ossessivi, e che sono stati rimossi dal conscio.
A differenza dell'isteria, la nevrosi mostra chiaramente la sua origine in attività sessuali precoci.

Il grande timore ossessivo
Il paziente parlò a Freud del suo passato da militare, quando il suo capitano gli racconto di una terribile punizione inflitta ai prigionieri in oriente, dove il condannato veniva legato e applicandogli un vaso nel sedere gli facevano entrare dei topi nell'ano.
Anche se inorridito, il paziente confessò di aver pensato che quella punizione fosse inflitta alla donna da lui ammirata, e anche a suo padre (anche se era morto).
Il capitano cattivo un giorno gli diede un compito, quello di consegnare dei soldi (3.80 corone) al tenente A per un pacchetto contenente un pince-nez.
Al paziente però venne subito in mente che se avesse eseguito il compito sarebbe successo qualcosa di cattivo al padre o alla donna (tortura dei topi), così cercò di aggirare il compito facendo andare un altro ufficiale alla posta, ma questi era tornato senza incontrare il tenente A, così incontrò lui il tenente A, che però rifiutò il denaro dicendo che non aveva pagato, ma lo aveva fatto il tenente B.
Così non potendo eseguire il compito il paziente si sentì in colpa ed iniziò a pensare a vari piani per eseguire il compito, andando in posta da una bella signorina, con entrambi i tenenti, e confuso da questi racconti, il paziente chiamò diverse volte Freud "capitano".
Combattuto sul fatto se svolgere il compito o no, il paziente andò in treno verso la posta, e alla fine decise di andare fino a Vienna per chiedere consiglio ad un amico, il quale lo convinse a spedire l'assegno alla signorina dell'ufficio postale, e quindi il paziente doveva sapere dall'inizio che la richiesta del capitano era errata (perchè prima aveva incontrato un altro capitano che gli aveva spiegato i fatti), ma lo aveva rimosso, come aveva rimosso dell'esistenza della compiacente signorina delle poste.

Comprensione della cura
Il paziente raccontò del trapasso del padre, e del senso di colpa per non esser stato presente nel momento finale, e del fatto che credeva che i suoi parenti lo rimproverassero per questo, anche se non gli avevano mai detto niente.
Pur sapendo della fine del padre, il paziente pensava di vederselo riapparire come uno spirito, e solo un anno e mezzo dopo si rese conto di come fossero le cose ed entrò in crisi, avendo anche problemi con il lavoro.
Quando è sproporzionato il senso di colpa rispetto all'accaduto, il medico deve preoccuparsi di cercare nell'inconscio le reali motivazioni di questi sensi di colpa, quindi anche l'affetto non è mai spropositato, ma è riferito ad un contenuto ancora inconscio.
Noi non siamo abituati ad avvertire forti affetti senza che a loro corrisponda un contenuto rappresentativo, quindi quando il contenuto manca, ne prendiamo come surrogato un altro più o meno adeguato (fenomeno del falso nesso).
In generale si può dire che la personalità morale è il conscio, il male è l'inconscio.
L'inconscio è infantile, è quella parte di personalità che all'epoca si è separata, non ha subito del tutto l'evoluzione, ed è stata rimossa, e le propaggini che dell'inconscio rimosso sono gli elementi che sostentano i pensieri involontari che costituiscono la sofferenza.
Il paziente confessò che a 12 anni si innamorò di una ragazzina e che sognò che per diventare più appetibile doveva succedergli una disgrazia (al padre), e che per questi pensieri aveva subito provato sensi di colpa, e la stessa cosa era successa poi con una donna che gli piaceva, aveva pensato che se il padre gli avesse lasciato l'eredità (morendo) lei l'avrebbe sposato, e anche in questo caso i pensieri riparatori gli avevano fatto sperare di perdere l'eredità in modo da non sentirsi in colpa.
Secondo la teoria psicoanalitica, l'inconscio è il contrario del conscio, quindi dalle protese del paziente si può dedurre proprio il contrario, quindi secondo Freud, visto che il padre è l'essere che il paziente ama più di tutti, questo amore così intenso è la condizione per la rimozione dell'odio, e proprio il suo grande amore non permette che l'odio rimanga cosciente.
Secondo Freud i sentimenti d'odio verso il padre nascono dall'infanzia del paziente, quando questi lo ha percepito come un intralcio per il proseguimento dei suoi desideri sessuali, e anche anni dopo, quando le pulsioni erano tornate, anche l'odio era riapparso.
Il paziente racconta anche del fatto che vorrebbe uccidere la donna di suo fratello minore perchè non la reputa degna per lui, e che da piccolo, visto che questi era più forte di lui, lo aveva colpito con un fucile giocattolo con l'intenzione di fargli male (non riuscendoci) e provando poi forti sensi di colpa.
Molti anni dopo, il lutto per la morte del padre aveva aggravato la sua patologia.
Il paziente cmq, seppur essendosi affidato alle cure di Freud, rifiutava le sue tesi sul fatto che i suoi mali derivassero da parti del suo carattere sessuale infantile rimaste vive nell'inconscio, ed il trattamento durò oltre 11 mesi.

Rappresentazioni ossessive
Le rappresentazioni ossessive, se prese alla lettera, appaiono immotivate e prive di senso, quindi il compito dello psicoanalista è quello di conferire loro significato e fondamento nella vita psichica dell'individuo, in modo da renderle chiare.
Per giungere alla soluzione del problema occorre risalire alla data della loro prima apparizione e individuare le circostanze esterne in cui appaiono.
Il paziente di Freud racconta che una volta aveva perso alcune settimane di studio a causa dell'assenza della propria amata, che era partita per assistere la nonna malata, aveva allora pensato che all'ordine di dare subito un esame lui avrebbe obbedito, come anche all'ordine di tagliarsi la gola, e gli balenò anche l'idea di uccidere la vecchia che gli toglieva il suo amore, e quindi si ha prima l'ordine punitivo (l'uccidersi) e poi l'accenno alla passione che reclama il castigo.
Un'altra volta invece gli venne in mente che era troppo grasso (letteralmente dick) e che doveva dimagrire, così si alzava sempre da tavola prima del budino e si metteva a correre nudo per il paese, arrivando al ciglio di un burrone con l'istinto di buttarsi di sotto.
Questa ossessione viene collegata al fatto che la ragazza amata aveva un cugino a cui era affezionatissima ed il paziente ne era molto geloso (tanto da volerlo uccidere), il suo nome era Richard, ma lo chiamavano Dick, e da qui il gioco di parole inconscio dell'auto punizione della cura dimagrante per i cattivi pensieri avuti.
Altre ossessioni sull'amata sono state il costringerla a mettere un berretto per proteggersi dal vento, o il contare fino a 40 dopo aver visto il lampo di un temporale, o anche quando una volta, inciampò in un sasso e pensò che li sarebbe passata la carrozza della ragazza e quindi lo sposto perchè era pericoloso, ma poi, ritenendo assurda la sua azione, lo andò a rimettere dove lo aveva trovato.
Dopo la partenza della ragazza, fu preda ad una coazione a capire, ovvero chiedeva sempre di ripetere ai suoi parenti le frasi udite, per esser sicuro di averle capite bene, questo perchè una volta aveva frainteso le parole della sua ragazza ed aveva per questo provato dolore.
La coazione a proteggere è invece una reazione, ammenda, derivante da un impulso contrario (di odio) del quale il paziente si vergogna, come nel caso della coazione a contare, dove il paziente espia i sentimenti ostili provati verso la ragazza per aver frainteso le sue parole.
Il paziente rimette il sasso apposto nella vicenda della carrozza, annullando la prima azione, e queste azioni coatte a 2 tempi, dove la seconda annulla la prima, sono tipiche della nevrosi ossessiva, dove c'è un conflitto tra 2 impulsi di forza pari (amore e odio).
Nell'isteria una sola raffigurazione è sufficiente per i 2 opposti, mentre nell'ossessione questi 2 opposti vengono soddisfatti singolarmente, prima l'uno e poi l'altro.
Una volta la donna amata dal paziente aveva rifiutato la sua proposta di matrimonio, così egli, quando l'aveva vista malata aveva desiderato che morisse, e si era autogiustificato dicendo che era per evitare di vederla sempre sofferente, quando invece era un desiderio di vendetta, e aveva anche fantasticato sul fatto che la donna amata avesse sposato un funzionario più ricco di lui, lui avrebbe fatto carriera e avrebbe superato il marito della donna, e lei l'avrebbe implorato di aiutare il marito quando questi si fosse trovato a rischio di licenziamento, così che il nostro paziente l'avrebbe salvato e a missione compiuta si sarebbe licenziato lui stesso.

La causa immediata della malattia
Nell'isteria, la causa immediata scatenante dalla malattia viene colpita da amnesia (come i presupposti infantili della malattia), o quanto meno resa irriconoscibile, mentre nella nevrosi i presupposti infantili vengono rimossi dalla memoria ma le cause immediate no.
La rimozione della causa avviene quindi in maniera diversa, essa viene lasciata in memoria, ma viene privata del suo investimento affettivo, facendola percepire al soggetto come un contenuto rappresentativo indifferente privo di valore.
Gli ossessivi quindi sanno e non sanno, a differenza dei nevrotici, sanno perchè ricordano, ma non sanno perchè non danno valore alla cosa, e anzi, per compensare i loro mali attribuiscono ad altre ragioni non giuste le cause dei loro mali, e rimangono stupefatti ed increduli quando gli vengono spiegate le vere ragioni delle loro ossessioni, perchè considerano quei fatti individuati dal medico come vitali, per loro irrilevanti.
Nel caso del paziente di Freud, il padre aveva fatto la corte ad una ragazza povera, per poi scegliere la moglie attuale che era più ricca, e quando il paziente si trovò nella stessa situazione (se scegliere la donna amata o una ricca suggerita dai suoi parenti, seguendo le orme del padre), si ammalò per fuggire alla scelta ritardando così anche i propri studi.
In questo caso, ciò che apparentemente è conseguenza della malattia, in realtà è la causa dell'ammalarsi (ma il paziente non fu d'accordo su questa spiegazione).
Sulla base di questi ricordi il paziente ebbe un transfert con Freud, immaginando che una ragazza incontrata sulle scale fosse la figlia di Freud, e immaginando che lui fosse ricco, e che fosse così gentile con lui solo per fargli sposare la figlia, e questo gli dava conflitto per via della donna amata.
Un giorno riferì a Freud di un sogno in cui la figlia del medico aveva dello sterco davanti agli occhi, e questo secondo il linguaggio dei segni significa che lui la sposa non per i suoi bei occhi, ma per i suoi soldi.

Il complesso paterno e l'idea dei topi
Il conflitto tra le volontà del paziente sulla donna amata e la volontà paterna ha origini antichissime nell'infanzia del paziente.
Il padre infatti si era trovato a contrastare le precoci voglie del piccolo (il quale aveva desiderato la morte del padre pur di soddisfarle), ed inoltre prima della sua morte aveva mostrato il suo parere contrario alla relazione amorosa del figlio.
In generale, in alcune persone la costituzione sessuale avviene non in contrasto alle condizioni imposte dalla società, in altre invece essa può essere in contrasto con le condizioni della società, o avere uno sviluppo alterato, e può dunque portare alla patologia.
Il paziente si domandava come mai gli venisse da masturbarsi proprio in momenti belli ed edificanti della sua vita, e Freud gli fece notare che in realtà in quegli avvenimenti c'era un avvenimento comune, un divieto a cui si veniva meno (ad esempio il musicista che suonava il corno dove era vietato).
Durante il periodo degli studi, il paziente si aspettava la visita del fantasma del padre, fantasticando e perdendo tempo, e ad un certo punto si denudava nell'attesa, in modo da creare 2 scopi inconsci alle sue azioni, rallegrare il padre studiando e contrariarlo con il suo atteggiamento sessuale.
Freud si convinse che prima dei 6 anni il paziente fosse stato picchiato dal padre per via di qualche misfatto sessuale compiuto, punizione che avrebbe fatto cessare l'onanismo, ma che avrebbe fissato per sempre il rancore nella mente del figlio, che avrebbe percepito per sempre il padre come un ostacolo per le sue pulsioni sessuali.
In effetti il paziente confermò tramite i ricordi della madre, che verso i 3-4 anni fu punito per aver morso qualcuno, il padre lo picchiò selvaggiamente e lui urlò, così il padre non lo picchiò mai più, ma in lui rimase sempre la paura delle percosse.
Secondo la psicoanalisi, man mano che l'individuo cresce, riesce a cancellare la fantasia autoerotica della sua infanzia.
Il complesso nucleare della nevrosi consiste nei primi impulsi di tenerezza ed ostilità del bambino verso i genitori ed i fratelli, dopo che è avvenuto il risveglio della curiosità del bambino, provocato di solito dalla nascita di un fratellino, e in questo complesso nucleare infantile, di solito al padre viene attribuita la figura di antagonista sessuale e di colui che intralcia l'attività autoerotica.
Il paziente iniziò ad avere nelle sue fantasie una traslazione verso Freud, e seppur rispettandolo gli indirizzava ingiurie ed aveva paura che il medico lo picchiasse.
Il paziente si ricordò che anche il padre era stato nell'esercito e che aveva perso al gioco delle carte dei soldi che doveva custodire (comportamento letteralmente tradotto in Spielratte, topo di gioco) e così dovette farseli prestare da un compagno, al quale in seguito aveva cercato di restituire la somma di denaro (non si sa se l'abbia mai restituita).
Il paziente, che disprezzava questo comportamento, si sentì tirato in causa quando il cattivo capitano gli disse di restituire dei soldi al tenente A, si senti di dover saldare il debito del padre.
Ed un altro richiamo al padre fu dato dal fatto che il paziente si trovò a dover scegliere tra la povera impiegata delle poste interessata a lui, ed una ricca figlia di un albergatore, scelta alla quale anche il padre era stato sottoposto in passato, scegliendo i soldi all'amore.
I ricordi erano stati rievocati a causa del racconto della tortura dei topi, per via del gioco di parole con la storia del debito del padre, inoltre questo supplizio risvegliava l'erotismo anale dell'infanzia del paziente, e che era stato alimentato dalla presenza di vermi intestinali.
I topi presero il significato di denaro, in quanto ci fu il gioco di parole tra Ratten (topi) e Raten (rate), ed il paziente si creò una vera e propria valuta fondata sui topi ("tanti fiorini, tanti topi"), ed il complesso degli interessi finanziari connesso all'eredità paterna fu tradotto in questo linguaggio.
L'esortazione del capitano cattivo a restituire i soldi servì a rafforzare il significato monetario dei topi per mezzo di un altro ponte verbale, Spielratte, che rinviava al mancato pagamento del padre.
Il topo per il paziente era anche la paura di malattia, come la sifilide, molto presente nella vita militare, e dato che il pene era l'organo dal quale si prendeva la malattia, il topo prese il significato di organo genitale, e dato che il pene del bambino può essere paragonato ad un verme, il racconto del capitano rafforzava l'associazione vermi nell'intestino del bambino e topi nell'ano.
Quindi il racconto dei topi aveva risvegliato nel paziente tutti gli impulsi di crudeltà, sia egoistici che sessuali, precedentemente repressi.
Un giorno il paziente visitò la tomba del padre e vide un topo uscire da li, e pensò che si fosse cibato del cadavere.
Il topo è visto dal paziente come qualcosa che morde, come qualcosa di sudicio che viene ucciso senza pietà da tutti, e si era identificato in lui, in quanto da piccolo (e sudicio) aveva morso ed era stato picchiato senza pietà dal padre.
I topi per il paziente erano dunque come i bambini, e per questo egli amava i bambini, e venne fuori che la causa principale della sua esitazione verso la donna amata, era dovuta al fatto che essa fosse sterile a causa di un operazione alle ovaie.
La storia dei topi raccontata dal capitano gli aveva fatto prendere il posto del padre come punitore, e quando questi gli diede il compito di restituire il denaro il paziente pensò che lo avrebbe fatto solo quando la sua amata (sterile) e suo padre (morto) avessero avuto figli, come una sorta di ribellione verso il cattivo che impersonificava il padre, ma questi sentimenti contro le 2 persone amate lo obbligarono ad autopunirsi, costringendolo ad eseguire l'irrealizzabile compito di restituzione assegnatogli (irrealizzabile perchè lui sapeva bene da subito che il capitano si sbagliava e non doveva restituire i soldi al tenente A).
Appena gli fù dato il compito gli venne in mente di non eseguirlo perchè sarebbe successo qualcosa di orribile (supplizio dei topi), ma subito dopo si era autoimposto il giuramento solenne irrealizzabile, come castigo per la ribellione.
La lunga astinenza dovuta alla leva aveva amplificato la libido del paziente, che aveva risvegliato in lui antiche pulsioni e conflitti contro la lotta all'autorità paterna, risvegliando i 2 conflitti base: rimanere fedele ai voleri del padre o rimanere fedele alla donna amata (obbedienza al padre = allontanamento dalla donna).
La sanzione dei topi come causa del rispetto degli ordini deriva da 2 teorie sessuali infantili, una è quella secondo cui i bambini escono dall'ano, e l'altra è che quindi i bambini potrebbero avere figli come le donne, e quindi secondo le regole dell'interpretazione onirica, uscire dall'ano può essere interpretato anche al contrario, ovvero entrare nell'ano (supplizio dei topi).
Una volta scoperta questa spiegazione, il delirio dei topi scomparve.


Considerazioni teoriche


La definizione di rappresentazione ossessiva fu data da Freud nel 1896, ed esse sono autoaccuse mascherate che ritornano dalla rimozione e si riferiscono sempre ad un atto sessuale compito nell'infanzia traendone piacere.
Questa definizione fu poi corretta dallo stesso Freud che parlò di pensiero ossessivo, e sottolineò che le informazioni ossessive possono essere costituite dai più diversi atti psichici, e possono essere definite come desideri, tentazioni, impulsi, riflessioni, comandi, dubbi e divieti.
I malati tentano di attenuare queste distinzioni, presentando come ossessioni, gli atti psichici privati dal loro indice affettivo.
Ciò che si oppone al pensiero ossessivo è un ibrido posto tra 2 pensieri: assumendo in sè alcuni presupposti dell'ossessione da combattere, esse si collocano (con i mezzi della ragione) sul piano del pensiero patologico, e tali formazioni possono essere denominate come deliri.
Distinguiamo inoltre tra lotta difensiva primaria e secondaria.
Nel caso del paziente di Freud, lo spettro cessò di tormentarlo solo quando egli diede a quel pensiero la forma di una minaccia delirante, pensando che se avesse continuato a pensare a quelle cose, sarebbe successo qualcosa al padre nell'aldilà.
In generale, i malati ignorano l'enunciazione esatta delle proprie idee ossessive.
Per conoscere la formazione delle idee ossessive si può procedere attraverso 2 vie principali: attraverso i sogni, nei quali il testo del comando appare sotto forma di discorso, e attraverso l'osservazione dell'ordine delle idee ossessive, dato che se diverse rappresentazioni ossessive si succedono l'un l'altra, seppur non identiche nell'enunciato, esse hanno di solito un unico ed identico significato.
Capita spesso di scoprire che un'idea improvvisa, un desiderio o una tentazione come quella che viene ricostruita dall'analisi, gli si era effettivamente presentata una volta, prima dell'idea ossessiva, ma non si era conservata.
La rappresentazione ossessiva ha nella sua deformazione dalla sua forma originaria, le tracce della lotta della difesa primaria, e proprio questa deformazione le consente di sopravvivere, dato che il pensiero cosciente è impossibilitato a comprenderla.
Il paziente di Freud si era inventato una parola magica contro tutte le tentazioni, e Freud scoprì che essa era costituita dall'anagramma del nome della donna amata.
In questo modo il paziente si era simbolicamente masturbato con lei, ma ovviamente egli non volle credere alla spiegazione di Freud, la quale dimostra che ciò da cui l'individuo si difende trova sempre, prima o poi, il modo di farsi strada tra i meccanismi di difesa.
La tecnica di difesa della deformazione può essere ottenuta tramite omissione o ellissi, come ad esempio nel caso in cui il paziente pensò "se sposo quella donna, accade una disgrazia a mio padre (nell'aldilà)", dove se si inseriscono gli elementi intermediari omessi, si può ricavare il pensiero originale "se mio padre fosse vivo, di fronte a questa idea di sposare quella donna, si adirerebbe come in passato, in modo che io mi arrabbierei di nuovo con lui e gli augurerei di morire, e data l'onnipotenza dei miei pensieri, questo accadrebbe davvero".
Un altro esempio di ellissi è "se ti permetti il coito, la tua nipotina morirà", che si traduce in "dato che la tua donna è sterile, il rapporto sessuale senza figli ti farà soffrire, tanto da invidiare tua sorella e volere il male di sua figlia".
Nella nevrosi ossessiva, ogni tanto i processi inconsci psichici irrompono nella coscienza nella loro forma più pura ed inalterata, e tale irruzione può avere come punto di partenza ogni stadio possibile del pensiero inconscio, inoltre, una volta comparse nel pensiero conscio, le idee ossessive possono essere riconosciute come già esistenti da tempo.
Quando si procede con l'analisi dell'origine dell'idea ossessiva, man mano che si va avanti, il paziente è costretto a spostarla sempre a tempi più lontani nel tempo e a scoprire sempre nuovi motivi che l'hanno originata.

Atteggiamento dei nevrotici ossessivi verso la realtà, la superstizione e la morte
Nonostante l'ottima cultura e l'intelligenza del paziente di Freud, questi era molto superstizioso.
Ma non lo era sempre, sembrava cosciente del fatto che essa originasse da un pensiero ossessivo, ciò nonostante ogni tanto si abbandonava completamente ad essa.
Era consapevole del fatto che ogni tanto pensava a gente che non vedeva da tanto, e magicamente la incontrava di nuovo proprio quel giorno, ma sapeva anche ammettere che ciò non accadeva sempre, anzi, erano più le volte che pensava a ciò e non succedeva nulla, che il contrario.
La sua malattia gli imponeva di appigliarsi alle coincidenze, per poter fantasticare, e quando queste non bastavano gli veniva in soccorso l'inconscio.
Nella nevrosi ossessiva, la rimozione non si effettua tramite amnesia, ma tramite il venir meno dei nessi causali conseguenti alla sottrazione d'affetto, e questi nessi rimossi appaiono come una forza ammonitrice, in modo che trasferiti nel mondo esterno questi danno testimonianza di ciò che è stato cancellato dalla coscienza.
Un altro bisogno di questi malati è il bisogno d'incertezza o di dubbio, che distoglie il malato dalla realtà e lo isola dal mondo.
I malati scappano dalle certezze, alcuni hanno avversione per gli orologi, ed il paziente di Freud ometteva di sapere particolari determinanti per il suo matrimonio, particolari utili per prendere decisioni, preferendo occuparsi di argomenti dubbi, come il sapere della discendenza del padre, la durata della vita e la vita dopo la morte.
Si nota anche in questo paziente l'onnipotenza data ai propri pensieri, sia buoni che cattivi, come residuo dell'antica megalomania infantile.
Ad esempio una volta pensò che un vecchio professore doveva morire, perchè aveva occupato una camera in un istituto (dove il paziente si recava per idroterapia) che era in una posizione strategica per conoscere un'infermiera, e il giorno dopo aver pensato "che gli venga un colpo", aveva scoperto che il vecchio era morto.
Un altro episodio riguarda una donna che gli aveva chiesto se lui le volesse bene, e lui era rimasto sul vago, e che poi quella donna si era suicidata, e quindi egli iniziò a rimproverarsi di non averle salvato la vita, acquisendo l'onnipotenza del suo amore e del suo odio.
Il paziente aveva un rapporto particolare con la morte, in quanto andava a molti funerali, e fantasticava di far morire le persone solo per poter far le condoglianze ai parenti, e la morte della sorella maggiore, avvenuta quando lui aveva solo 3 anni, era spesso motivo di sue fantasie.
Tali fantasie si estendono anche all'aldilà, con la morte del padre, e con le fantasie sui pericoli dell'altro mondo.
Questi malati hanno quindi bisogno della morte come possibilità per risolvere i conflitti insoluti, per salvarsi dal dover prendere decisioni importanti (soprattutto in amore), dove nel dubbio si sceglie per il decesso delle parti in causa.

Vita pulsionale ed origine della coazione e del dubbio
Il male del paziente di Freud si manifestò a 20 anni, quando ebbe la tentazione di sposare un'altra donna al posto di quella amata, ed evitò ogni decisione, e in questo la nevrosi gli venne in aiuto, facendo anche mutare i suoi sentimenti verso la propria amata, in un misto di tenerezza ed ostilità.
La rimozione dell'odio infantile verso il padre è invece l'evento che mandò verso la nevrosi tutti gli avvenimenti successivi della vita del paziente.
In questo quadro, i vari conflitti non erano indipendenti l'uno dall'altro, ma erano saldati a 2 a 2, dove ad esempio l'odio dell'amata va accoppiato con l'attaccamento al padre, e viceversa, dove il primo dei 2 conflitti corrisponde alla normale oscillazione tra uomo e donna come oggetti nella scelta d'amore, scelta a cui viene posto il bambino piccolo con la famosa domanda "vuoi più bene al papà o alla mamma?".
Il conflitto tra amore e odio si può generare in tenera età a causa dell'amore a cui è negata soddisfazione, e che può quindi sfociare in odio.
Odio e amore possono coesistere quando l'amore non riesce a scacciare del tutto l'odio, e questo si rifugia nell'inconscio, dove può sopravvivere ed addirittura crescere.
Si può dunque avere tenerezza cosciente e sadismo inconscio, sotto forma d'odio.
Se all'amore è collegato l'odio, ne consegue che non si riescono a prendere decisioni legate a quel sentimento, e tramite lo spostamento, questa incapacità di prendere decisioni viene piano piano estesa a tutte le altre attività dell'individuo.
Si instaura così il dubbio, che provoca incertezza sulle misure protettive adoperate dal paziente, facendole ripetere in continuazione, e alla fine riesce anche a renderle nulle.
L'incertezza degli ossessivi nelle loro preghiere è dovuta a fantasie inconsce (contenenti proprio l'impulso contrario che le preghiere vogliono combattere) che interferiscono ininterrottamente con le loro preghiere disturbandole.
Ad esempio il paziente di Freud una volta mentre stava pregando finì per aggiungere un "non" alla preghiera "che Dio la protegga", e capendo che stava per fare una maledizione si fermò e decise di smettere di pregare, ma prima di arrendersi cerco alcuni stratagemmi per eludere i cattivi pensieri (pregare velocemente, abbreviando le preghiere, ecc...) i quali però, come nella maggior parte dei casi di nevrosi, fallirono tutti.
Quando il malato si accorge dell'anello debole della sua psiche, della memoria, estende il dubbio a tutti i suoi pensieri, come nel caso della donna che aveva comprato il pettine alla propria figlia, ma dubitando dell'amore del marito, finì per dubitare di non aver posseduto il pettine da sempre, giustificandosi dicendo "se non c'è certezza nell'amore, figuriamoci nel resto".
La coazione che si verifica grazie allo spostamento, è un impulso sotto forma di comando non riconoscibile dal soggetto, un'azione che deve essere eseguita per forza, perchè crea un'enorme angoscia, e grazie alla regressione, la decisione definitiva sull'agire viene sostituita da atti preparatori, dove il pensare si sostituisce al fare.
Nella nevrosi ossessiva si giunge tramite regressione ad atti non diretti verso una persona, ma ad atti autoerotici come nell'infanzia.
La regressione dal fare al pensare viene favorita dalla prematura comparsa e rimozione della pulsione infantile del guardare e conoscere, e quando nella costituzione del malato prevale la pulsione di conoscere, il principale sintomo della nevrosi diventa il rimuginare.
Diventano ossessivi i processi di pensiero che a causa dell'inibizione si effettuano con un dispendio di energia che normalmente è destinata all'azione, ovvero quei pensieri che fanno le veci delle azioni.
Il contenuto dell'idea ossessiva può essere svincolata dal suo specifico contesto tramite la generalizzazione, un esempio è una malata che si proibiva di portare tutti i gioielli a causa di un singolo gioiello che aveva invidiato alla madre anni prima.
Si può inoltre distinguere tra deformazione verbale e deformazione di contenuto, ed un altro mezzo di difesa è quello della scelta di usare un'espressione linguistica imprecisa o ambigua, in modo che le sostituzioni dell'ossessione si baseranno sul malinteso, al posto del vero senso del testo.
Il paziente di Freud si vantava anche di essere molto olfattivo e che da piccolo riusciva a riconoscere le persone dagli odori, e questo deriverebbe dal piacere di odorare, piacere che scompare nell'infanzia (e che può esser ritrovato in alcune forme di feticismo).
Il paziente sembrava infine scisso in 3 personalità: una inconscia e due preconsce, tra le quali la sua coscienza poteva oscillare.
L'inconscio aveva gli impulsi repressi, passionali e cattivi, ed in condizioni normali il paziente era buono, intelligente, acuto, mentre in una terza organizzazione psichica diventava superstizioso e ascetico.
La personalità preconscia conteneva prevalentemente le formazioni reattive dei suoi desideri rimossi, e se il male non fosse stato curato, essa avrebbe distrutto la personalità normale.
Il paziente di Freud recuperò la salute psichica grazie alla psicoanalisi, ma morì durante la seconda guerra mondiale.

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