L'uso dei
test psicologici è riservato all'ordine
degli psicologi, come dimostrato da diverse sentenze di tribunale che
hanno condannato i non psicologi che hanno usato queste tecniche.
Questo perchè nè gli educatori, nè i sociologi, ricevono un'adeguata
preparazione all'uso dei test, mentre l'esame di stato per il
conseguimento del titolo di psicologo comprende sempre una prova scritta
che suppone competenza in materia testologica.
I diversi
ambiti applicativi dei test sono:
- La diagnosi clinica e la terapia
- L'orientamento e il counselling
- La selezione del personale e la psicologia del lavoro
- La prevenzione e lo screening psicopatologico
- Le perizie forensi (di tribunale)
- La pianificazione educativo-didattica
- Il marketing e la psicologia del consumatore
- La ricerca in scienze umane
- Uso degli strumenti valutativi da parte di psicologi, tecnici psicologi e altri professionisti:
dove i non psicologi possono chiedere agli psicologi una consulenza per
la costruzione, la valutazione o la taratura di test che misurano
variabili non psicologiche di loro competenza.
Caratteristiche di un buon test
Le caratteristiche essenziali dei test sono:
- si usano stimoli identici per tutti i soggetti
- le risposte devono essere registrate senza alterare le caratteristiche individuali, con la massima fedeltà
- le risposte devono poter esser confrontabili tra loro
- i test seguono gli schemi classici degli esperimenti che richiedono la standardizzazione e la replicabilità
Deve anche essere fatta la
definizione del costrutto, ovvero bisogna definire la caratteristica psicologica che il test si propone di misurare.
Le misure ottenute da un test vanno sottoposte poi a verifiche a
posteriori che chiariscono in quale misura un test valuta
caratteristiche misurate da altri test noti (
validità concorrente), in quale misura consente di predire un futuro risultato (
validità predittiva), e quali aspetti della teoria di riferimento riesce a confermare e quali no.
Tutti i vari dati tecnici del test sono contenuti nell'apposito
manuale,
che contiene informazioni fondamentali sul metodo seguito per la
costruzione del test, dove se queste informazioni scarseggiano, è segno
di superficialità del test, che può anche non esser considerato uno
strumento professionale per questo motivo.
Test e altri strumenti
I test psicologici sono strumenti ideali per rendere più valida la conoscenza interpersonale spontanea.
Confrontando il test con l'osservazione diretta si può rilevare
che l'osservazione è insostituibile quando il soggetto da valutare non è
in grado di fornire personalmente informazioni utili (troppo giovane,
troppo vecchio, malato, ecc...), inoltre l'osservazione cerca di
osservare le persone in situazioni simili.
Tuttavia l'osservazione non dà le stesse garanzie di identità dello
stimolo che dà un test, dove gli stimoli sono uguali per tutti e sono
anche presentati nello stesso ordine.
Inoltre se non vengono usate apposite griglie, l'osservazione è soggetta
alle interferenze interpersonali e non può essere considerata uno
strumento valido ed affidabile per la progettazione ed il monitoraggio
degli interventi clinici o educativi.
Confrontando il test con il colloquio si può rilevare che nel
colloquio le domande vengono formulate al momento dall'operatore e il
loro numero e le loro caratteristiche vengono adattate alle
caratteristiche dell'interlocutore, nei test invece le domande vengono
decise a tavolino, seguendo uno schema che tiene conto della definizione
teorica delle caratteristiche da misurare.
Nei test è maggiore la
validità di contenuto, ovvero c'è maggiore garanzia che non vengano tralasciate domande importanti.
Di solito il test consente di raccogliere i dati in minor tempo, anche
se nel caso di alcuni soggetti con problemi, l'operatore potrebbe essere
costretto a leggere le domande ad alta voce più volte, impiegando più
tempo.
Nel colloquio lo psicologo può modificare (anche inconsciamente) gli
stimoli da un'occasione ad un'altra, e alcune distorsioni dipendono da
caratteristiche personali non modificabili, come il sesso e l'aspetto
fisico.
Le risposte nel colloqui vengono di solito annotate velocemente
manualmente (con rischio di errori ed incomprensioni), nei test vengono
registrate, classificate, quantificate ed interpretate tramite
procedimenti ben distinti, dove l'uso del computer è molto più
attendibile e oggettivo della situazione di colloquio.
I test più economici sono quelli che si possono somministrare a molte
persone contemporaneamente, dove le risposte sono leggibili
automaticamente dal computer, e dove lo psicologo deve solo interpretare
i risultati.
Il colloquio viene cmq usato con vantaggio assieme ai test, perchè
consente di ottenere informazioni complementari rispetto ai test.
Caratteristiche di un test
Gli aspetti fondamentali di un test sono:
- Descrizione delle caratteristiche misurate dal test: le
caratteristiche misurate in un test devono essere descritte in modo
molto accurato, con riferimento al modello teorico o al sistema
nosologico considerato.
- Regole per la quantificazione (scaling): la
quantificazione consiste nella trasformazione di dati qualitativi in
dati quantitativi, dato che i dati quantitativi sono più precisi e
consentono distinzioni più sottili.
I problemi di quantificazione vanno inoltre risolti in base
all'elaborazione di modelli matematici appropriati ai dati, ed in base a
verifiche empiriche compiute a posteriori.
Lo strumento di misurazione deve essere unidimensionale (deve
misurare una sola variabile), ed infatti, un quesito ideato ingenuamente
può essere sensibile a 3 dimensioni, la caratteristica personale, le
proprietà dello stimolo e le modalità di risposta.
Per risolvere questi problemi si assume che il formato della
risposta è identico per tutti gli item, quindi per avere una sola
dimensione bisogna decidere se misurare le persone o gli stimoli, e poi
bisogna affrontare i problemi dello scaling, dove bisogna
decidere se la scala misura le persone o gli stimoli, come si
distribuiscono le risposte a ciascuno stimolo, come si distribuisce
l'intensità della caratteristica nella popolazione, quale punto di
riferimento si vuole che abbia la scala numerica costituita dall'insieme
di punteggi del test.
Si distingue quindi in distribuzione dicotomica o a gradazione continua, dove Thurstone ha formulato la legge dei giudizi comparati,
dove si trasformano le percentuali dei giudizi di tipo "maggiore di" in
punti standard/zeta che fan riferimento alla distribuzione normale,
legge che successivamente ha ispirato la distribuzione logistica che possiede proprietà matematiche che la rendono più conveniente per alcune operazioni.
Queste distribuzioni si riferiscono alle risposte di molte persone ad un solo item, dove per item
si intende la più piccola unità in cui si può scomporre un test,
e solitamente ogni test si compone di molti item, perchè spesso la
caratteristica da misurare è composta da molti aspetti.
Per ogni item quindi si definisce una risposta alpha relativa alla presenza della caratteristica ed una risposta beta
per la sua assenza, ed inoltre può esserci continuità tra alpha e beta,
ovvero una serie di livelli di presenza dove si costruiscono modelli
teorici di curve di risposta.
Esiste il modello deterministico che prevede solo una risposta alpha e una beta, e poi esistono modelli di tipo probabilistico.
Nel modello monotono, quanto più un individuo possiede la
caratteristica misurata, tante più possibilità ha di dare la risposta
alpha, dato che la corrispondenza tra probabilità e risposta alpha
dipende da un unico fattore (i modelli probabilistici sono anche non
monotoni, quando alpha dipende da più di un fattore).
- Validità a priori di un test: gli stimoli scelti devono
attivare solo risposte attinenti alla caratteristica da misurare, e
tutti questi controlli vanno fatti a priori, prima che il test venga
compilato dai soggetti.
- Validità a posteriori del test: la validità esterna del
test inizia con la raccolta delle risposte, dove bisogna scegliere su
quale campione compiere i controlli, inoltre ci vogliono garanzie di
attendibilità, ovvero che le misure fornite siano stabili anche se
cambiano gli operatori o se passa un po' di tempo.
- Rispondenza del test alle esigenze pratiche: il test deve
essere appropriato ai soggetti destinatari, non deve porre problemi
etici o deontologici, e bisogna inoltre valutare quanto costano gli
stimoli, e quanto tempo richiede la somministrazione e l'attribuzione
del punteggio.