lunedì 4 luglio 2016

Fury

Fury è un film di guerra del 2014 diretto da David Ayer, con Brad Pitt, Shia LaBeouf, Logan Lerman, Michael Peña, Jon Bernthal, Jim Parrack, Jason Isaacs, Xavier Samuel, Brad William Henke.

Fury
Trama
Seconda guerra mondiale, gli alleati stanno avanzando nell'entroterra tedesco con lo scopo di far cessare la guerra.
Tra le varie truppe messe in campo c'è quella capitanata dal sergente Don "Wardaddy" Collier, al comando della squadra che guida il potentissimo carrarmato detto "Fury".

Recensione
Fury è un film duro e crudo sulla seconda guerra mondiale.
Molto violento per non dire cruento, con uomini fatti a pezzi in molte scene, questo Fury rappresenta quasi un lungo viaggio verso l'oblio.
Non so perchè, ma Fury mi ricorda molto Salvate il soldato Ryan, dal quale mi sa che si è ispirato non poco.
Nel complesso un buon film di guerra, anche se in giro c'è di meglio (non in questi tempi, ovviamente).
Guardabile, non un capolavoro da cinefili appassionati di film di guerra, ma decisamente guardabile.

Link alla scheda del film su wikipedia

domenica 3 luglio 2016

Mega Shark Versus Kolossus

Mega Shark Versus Kolossus è un film fantascienza/orrore del 2015 diretto da  Christopher Ray, con Illeana Douglas, Amy Rider, Brody Hutzler, Adam Dunnells, Edward DeRuiter.

Mega Shark Versus Kolossus
Trama
Un nuovo micidiale megalodonte, uno squalo gigante del passato, compare nel mondo per seminare terrore e minacciare l'economia globale.
Nel frattempo i russi, risvegliano per errore Kolossus, una specie di robot gigante che inizia anche lui a seminare il terrore.
Ancora una volta l'unica possibilità per l'umanità sembra esser quella di far combattere megashark contro colossus.

Recensione
Mega Shark Vs. Kolossus è il quarto capitolo della serie dei megalodon.
Sembra davvero incredibile, ma dopo quella ciofeca di megashark vs mechashark, hanno sfornato un altro film del genere trash shark.
Davvero non mi spiego come possa essere possibile ciò, come possano buttare dei soldi per sfornare dei film sugli squali così brutti, eppure, ne hanno fatti ben 4, uno peggiore dell'alto... mistero!
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Psicologia generale 2 (12/12): L'implicatura conversazionale

L'implicatura conversazionale fornisce una spiegazione esplicita di come è possibile intendere, in senso generale, più di quanto si dice effettivamente.
La nozione di implicatura consente di sostenere che le espressioni della lingua naturale hanno sensi semplici, unitari e stabili, ma questo nucleo semantico stabile ha spesso una copertura pragmatica instabile, legata al contesto, ovvero un'insieme di implicature.



La teoria dell'implicatura di Grice


La teoria del non significato di Grice è connessa alla teoria dell'implicatura, in quanto consente di spiegare come è possibile comunicare di più di quello che si dice.
In un enunciato, non tutte le inferenze possono essere generate con l'intenzione di essere riconosciute come intenzionali, mentre il tipo di inferenza dell'implicatura è sempre intenzionale.
Grice identifica 5 massime conversazionali che insieme esprimono il principio di cooperazione generale:

  1. Il principio di cooperazione: bisogna fornire il proprio contributo come viene richiesto, al momento opportuno.
  2. La massima di qualità: cercare di fornire un contributo vero, e in particolare non dire cose che si credono false, non dire cose di cui non si hanno prove adeguate.
  3. La massima di quantità: Fornire un contributo che soddisfi la richiesta di informazioni in modo adeguato agli scopi del discorso e non fornire un contributo più informativo del necessario.
  4. La massima di relazione: Fornire contributi pertinenti.
  5. La massima di Modo: evitare oscurità d'espressione, evitare ambiguità, essere brevi, procedere in modo ordinato.
Queste massime specificano cosa devono fare i partecipanti per conversare nel modo più efficace, razionale e cooperativo possibile, tuttavia anche Grice ammette che queste massime non sono sempre seguite alla lettera da chi parla, e che sono solo dei punti d'orientamento per una buona conversazione.
Le implicature conversazionali sono delle inferenze fatte per mantenere l'assunto di cooperazione, quando esso è violato nel discorso.
Queste massime quindi possono non essere esplicite nel testo, ma essere dei mezzi che per condurre ad interazioni cooperative, che governano quindi anche alcuni aspetti del comportamento non linguistico.
Le implicature non sono inferenze semantiche, ma inferenze fondate sia sul contenuto di ciò che è stato detto, sia su assunti specifici sulla natura cooperativa della comune interazione verbale.
Le inferenze derivate dall'osservazione della massime vengono dette implicature standard.
Le massime possono generare inferenze anche quando sono violate (oltraggiate) dal parlante.
Gli oltraggi o sfruttamenti delle massime sono le implicature di secondo tipo che derivano dall'esplicito rifiuto di seguire una massima, al fine di sfruttarla per particolari scopi comunicativi.
Un esempio di assunto sottostante di cooperazione è quello usato dall'ironia, che grazie a questi assunti può essere capita tramite inferenze, e ciò accade anche il alcuni tipi di metafora.
Oltraggi alla massima di qualità comprendono anche l'enunciazione di palesi falsità.

Grice suggerisce che le implicature hanno 4 proprietà caratteristiche:
  1. La prima proprietà è quella della cancellabilità o della distruttibilità.
    Un'inferenza è distruttibile se è possibile cancellarla aggiungendo alcune premesse a quelle originali, e quindi inferenze di tipo logico o deduttivo non sono cancellabili.
    Le implicature sono dunque inferenze facilmente distruttibili.
  2. La seconda proprietà delle implicature è che esse sono (ad eccezione di quelle della massima di modo) non-distaccabili, ovvero vuol dire che un'implicatura è attaccata al contenuto semantico di ciò che è detto, non alla sua forma linguistica, e quindi le implicature non possono essere staccate da un enunciato semplicemente cambiando con dei sinonimi le parole dell'enunciato stesso.
  3. La terza proprietà delle implicature è che esse sono calcolabili (un interlocutore di solito fa l'inferenza in questione).
  4. La quarta proprietà afferma che le implicature sono non-convenzionali, cioè non fanno parte del significato convenzionale delle espressioni linguistiche.
Inoltre, un espressione con un unico significato può dar luogo ad implicature diverse in occasioni diverse, e in ciascuna occasione l'insieme delle implicature associate può non essere esattamente determinabile.


Revisioni, problemi e applicazioni


Le 4 proprietà riconosciute da Grice non sono cmq esenti da problemi.
Sadock ha scoperto che le implicature sembrano essere gli unici tipi di inferenze pragmatiche o semantiche liberamente rafforzabili, ovvero possono essere unite ad un'affermazione esplicita del loro contenuto senza generare un senso di ridondanza, inoltre si pensa che le implicature conversazionali generalizzate siano universali.


Implicatura e forma logica
Le implicature derivano da ciò che è detto e dall'assunto che sia osservato almeno il principio di cooperazione.
E' stato dimostrato che tutte le implicature, tranne quelle di Modo, devono leggersi al livello della rappresentazione semantica, con qualche dato della forma logica, e non possono esser dedotte da strutture superficiali non interpretate, nè dalle sole condizioni di verità della frase.
Quindi i livelli linguistici a cui si deve fare riferimento nel calcolare le implicature comprendono la rappresentazione semantica o forma logica, e le relative condizioni di verità.
Fanno eccezione le implicature di modo, che fanno riferimento alla forma superficiale degli enunciati.

Tipi di implicatura
Grice fa una distinzione tra implicature conversazionali generalizzate, quelle che si generano senza la necessità di contesti particolari, ed implicature particolarizzate, che richiedono uno specifico contesto.
La maggior parte degli oltraggi e degli sfruttamenti delle massime sono particolarizzati, come nel caso dell'interpretazione ironica, inoltre, tutte le implicature connesse al rispetto della massima di relazione sono particolarizzate, perchè gli enunciati sono pertinenti solo rispetto al tema in questione.
Le implicature convenzionali sono inferenze non vero-condizionali che non derivano da principi pragmatici come le massime, ma sono semplicemente attaccate per convenzione a particolari espressioni lessicali (l'esempio della particella ma che ha lo stesso contenuto vero-condizonale della particella e ma in più ha un'implicatura convenzionale dalla quale risulta il contrasto dei 2 congiunti, e l'esempio della parola perciò, che non contribuisce alle condizioni di verità dell'espressione in cui compare).
Le implicature convenzionali hanno proprietà contrapposte alle conversazionali. Le convenzionali sono: non cancellabili perchè su presupposti distruttibili sulla natura del contesto, non calcolate tramite principi pragmatici ma date per convenzione, ed inoltre hanno un significato relativamente determinato e non si potrà associare universalmente le stesse implicature con espressioni che hanno determinate condizioni di verità.
Le implicature convenzionali sono inoltre distaccabili e non sembrano avere interpretazioni radicalmente diverse in contesti diversi.
Secondo Grice cmq, il contenuto vero-condizionale di un enunciato può rappresentare solo una piccola parte del significato complessivo.
Secondo Gazdar, esistono 2 sotto-casi di implicature di quantità: le implicature scalari di quantità e le implicature proposizionali di quantità.
Una scala linguistica è costituita da un insieme di alternative linguistiche che possono essere sistemate in ordine per gradi di informatività o forza semantica, si avrà così un insieme ordinato (e1, e2, e3... en).
Data una scala di questo tipo esiste una regola generale per derivare un insieme di implicature di Quantità: se un parlante asserisce qualcosa che vale in riferimento ad un punto più basso o debole della scala (un elemento a destra dell'insieme ordinato), è implicito che lo stesso non vale rispetto ad un punto più alto o forte della scala (a sinistra).
Implicature scalari: data una scala (e1,e2,e3...en) se un parlante asserisce e2, implica e1, se asserisce e3, implica e2 e e1, e così via.
Si può inoltre distinguere in implicature potenziali e implicature reali, e la regola delle implicature scalari genera implicature potenziali, ma non necessariamente implicature reali.
Le implicature proposizionali si usano quando si implica qualcosa in base alle proprie conoscenze.
Il riconoscimento delle implicature scalari aiuta a capire la semantica del vocabolario generale di una lingua, e svolge anche un ruolo centrale nella comprensione delle espressioni logiche nella lingua naturale, inoltre è da tener presente che le implicature di espressioni complesse possono non essere uguali alla somma delle implicature delle parti.
In certi enunciati, elementi a destra della scala, come alcuni sono incompatibili con il significato di elementi come tutti nella stessa scala, e quindi alcuni viene parafrasato con almeno alcuni, le 2 parole dovrebbero quindi essere sinonimi, e per il concetto di non-distaccabilità dovrebbero quindi condividere le stesse implicature, ma così non è.
Si può quindi affinare la definizione di non-distaccabilità: sostituendo espressioni sinonime si possono conservare immutate le implicature, a condizione che i termini sostituiti non siano portatori di ulteriori implicature o implicazioni incompatibili con le espressioni originali.
La regola di Gazdar afferma che le implicature proposizionali hanno priorità su quelle scalari.
Il principio di informatività è un principio indipendente che permette di leggere in un enunciato una quantità di informazioni superiori a quella che effettivamente esso contiene, ciò in contrasto con la massima di quantità che permette solo l'inferenza aggiuntiva secondo la quale non si può fare un'affermazione più forte.
Restano cmq molti i problemi da risolvere relativi all'interazione tra i diversi tipi di implicatura e le inferenze pragmatiche.

La metafora
Un tempo lo studio della metafora era relegato alla semantica, ora si riconosce l'importanza della pragmatica per questo studio.
Le due teorie tradizionali semantiche della metafora sono:
  • La teoria del paragone: le metafore sono similitudini in cui sono soppresse o cancellate le predicazioni di similarità.
  • La teoria dell'interazione: le metafore sono usi speciali delle espressioni linguistiche in cui un'espressione metaforica (fosus) è introdotta in un'altra espressione letterale (cornice) in modo che il significato del focus interagisce col significato della cornice modificando, e viceversa.
La pragmatica è necessaria per lo studio della metafora perchè la semantica non riesce bene a spiegarla.
Secondo Miller, per essere capite le metafore devono essere convertite in una forma complessa di similitudine, complessa perchè ci sono sempre numerosi altri predicati impliciti che l'ascoltatore deve ricostruire.
Sono state proposte diverse regole per convertire le metafore in forme complesse di similitudini, e sono state catalogate le varie metafore in: metafore nominali, metafore predicative, metafore frasali.
Searle suggerisce che una volta che viene riconosciuta l'inadeguatezza dell'enunciato, esso viene associato ad una serie di regole pragmatiche di costruzione, o principi interpretativi.
Searle ha quindi individuato 7 principi interpretativi, uno dei quali è la ricerca di una relazione di similarità.
La teoria della corrispondenza aiuta a spiegare diverse proprietà delle metafore: la loro natura non-proposizionale, l'indeterminatezza del loro contenuto, la tendenza a sostituire termini astratti con termini concreti e la diversa misura in cui esse possono dirsi riuscite.
Una volta riconosciuta, la metafora deve essere interpretata sulla base delle caratteristiche generali del ragionamento analogico, purtroppo però, la pragmatica linguistica da sola senza l'aiuto della teoria psicologica, non è in grado di elaborare una teoria così generale dell'analogia.
Cmq, in una teoria metaforica è determinante la violazione di una abilità cognitiva molto generale, la capacità di ragionare in modo analogico, alla base della strutturazione e dell'uso della lingua.
Nonostante i molti studi, al momento non esistono ancora indicazioni abbastanza concrete per una teoria pragmatica della metafora.

Implicatura e struttura della lingua
L'implicatura conversazionale ha notevoli implicazioni anche per lo studio della struttura linguistica, e può servire a dimostrare che esistono relazioni tra struttura e funzione che le attuali teorie grammaticali non prendono in considerazione.
Si può ad esempio dimostrare che la descrizione linguistica dei morfemi e degli elementi lessicali deve a volte riferirsi alla nozione di implicatura conversazionale, o anche che c'è un rapporto tra lessico e implicatura.
Si può infatti dimostrare che l'implicatura conversazionale è in grado di porre restrizioni sistematiche su cosa sia un possibile elemento lessicale in una lingua naturale.
Inoltre, Gazdar e Pullum hanno usato i principi di Grice per spiegare la sorprendente economia lessicale, ovvero l'insieme molto ristretto dei principali connettivi vero-funzionali usati nelle lingue, rispetto al numero teoricamente indefinito che ne potrebbe esistere.
Anche il cambio linguistico è stato analizzato tramite l'interazione tra implicatura e struttura linguistica, infatti l'implicatura svolge un ruolo di primo piano nel cambio linguistico, facendo scattare sia il cambio sintattico che quello semantico.

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Pelé

Pelé è un film biografico/sportivo del 2016 diretto da Jeff Zimbalist, Michael Zimbalist, con Kevin de Paula, Leonardo Lima Carvalho, Seu Jorge, Vincent D'Onofrio, Diego Boneta, Rodrigo Santoro, Colm Meaney.

Pelé
Trama
Edson Arantes do Nascimento è un bambino brasiliano di famiglia povera che ha una grande passione, il calcio.
Con il suo stile di gioco unico, Edson, il cui nome d'arte è Pelé, saprà farsi subito notare, tanto da diventare professionista in breve tempo ed avere così la possibilità di giocare nella nazionale brasiliana di calcio a soli 17 anni.

Recensione
Piccola premessa: a me il calcio fa schifo.
Detto questo, il film sulla vita di Pelé è davvero bello!
Le poche partite che ho mai visto sono quelle dei mondiali ed ho sempre stimato lo stile di gioco unico del Brasile, ed ora so il perchè: è il Ginga, uno stile che è alla base dell'arte marziale della Capoeira... ed io adoro le arti marziali.
A parte i miei gusti personali, in questo film sulla vita di Pelé non si parla solo di Pelé, ma del Brasile e dei brasiliani, un popolo molto orgoglioso che in questo film ritrova se stesso.
Alcune scene sono davvero magiche, film da vedere anche se non siete appassionati di calcio.

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sabato 2 luglio 2016

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Psicologia generale 2 (11/12): La pragmatica

Le origini storiche del termine "pragmatica"


A coniare il termine pragmatica fu Charles Morris nel 1938, il quale volle tracciare le linee fondamentali di una scienza dei segni o semiotica, all'interno della quale egli distingueva 3 diversi indirizzi di ricerca: la sintattica, la semantica e la pragmatica, lo studio della relazione dei segni con gli interpretanti.
Secondo Morris la pragmatica tratta di tutti i fenomeni psicologici, biologici e sociologici che intervengono nel funzionamento dei segni.
Secondo Carnap (1938), se in un'indagine si fa esplicito riferimento al parlante, allora si assegna l'indagine al campo della pragmatica, se invece analizziamo solo le espressioni e i loro designata, senza l'utente, allora si assegna l'indagine alla semantica, e se infine analizziamo solo le relazioni tra le espressioni, si assegna l'indagine alla sintassi logica.
Secondo Bar-Hillen (1954), la pragmatica è lo studio delle lingue sia naturali che artificiali, che contengono termini deittici o indicativi.
Alla fine degli anni 70 invece, è stato affermato che la pragmatica è l'ambito delle indagini che richiedono il riferimento agli utenti della lingua.
La definizione di Carnap fu poi riformulata: la pragmatica è l'insieme di quelle indagini linguistiche che rendono necessario il riferimento al contesto, inteso come l'identità dei partecipanti, i parametri spazio-temporali, le credenze, le conoscenze e le intenzioni di chi partecipa all'evento.



Definizione di pragmatica


Sono state coniate molte definizioni di pragmatica, molte in contrasto tra di loro a causa della mancanza di chiare delimitazioni.
Secondo alcuni la pragmatica è lo studio dell'uso della lingua, secondo altri è lo studio della lingua in una prospettiva funzionale, dove si cerca di spiegare alcuni aspetti della struttura della lingua facendo riferimento a pressioni e cause non linguistiche, definizione che però non consente di distinguere la pragmatica da altre discipline linguistiche.

Il termine pragmatica comprende sia gli aspetti della struttura linguistica che dipendono dal contesto, sia i principi di uso e comprensione della lingua che hanno poco o niente a che fare con la struttura linguistica, e i pragmatici si interessano in particolar modo all'interazione della struttura linguistica con i principi dell'uso linguistico.
Andrebbe inoltre distinta la pragmatica universale, ovvero la teoria generale di quali aspetti del contesto vengano codificati e in che modo, dalla pragmatica specifica per le singole lingue.


Di tutte le definizioni date, quella che sembra essere più corretta è la seguente: la pragmatica è lo studio di tutti quegli aspetti del significato che sfuggono alla teoria semantica.
La semantica dal canto suo è lo studio del significato nella sua interezza, anche se questa è una definizione molto semplicistica di semantica, e in generale, la natura di una teoria pragmatica dipende molto dal tipo di teoria semantica adottata, anche se la dipendenza è solo parziale.
In questa definizione di pragmatica quindi si tiene conto del contenuto comunicativo implicito, ironico e metaforico di un enunciato (aspetti che sfuggono alla semantica).

Grice distingue tra significato naturale (la comunicazione informativa casuale) e significato non naturale (la comunicazione intenzionale).
Quindi la comunicazione è un tipo complesso di intenzione, raggiunta o soddisfatta quando è riconosciuta, e nel processo comunicazione, l'intenzione comunicativa dell'emittente diventa conoscenza reciproca tra l'emittente ed il ricevente, e in tal caso si può dire di essere riusciti a comunicare.
La teoria di Grice spiega come possano esserci discrepanze tra il significato del parlante (non significato) e il significato della frase, dove ad esempio la frase "La Macchi è una bella donna" può essere detta in senso ironico e può essere interpretata come "La Macchi l'è brutta forte!".

Una frase è un'entità teorica astratta, mentre un enunciato è il prodotto dell'enunciazione di una frase, di un equivalente o di un frammento di frase, in un contesto reale, e quindi si potrebbe dire che la semantica si occupa dello studio del significato della frase e la pragmatica dello studio del significato dell'enunciato.
Ci sono poi problemi del tipo che alcuni aspetti del significato di una frase (es. le implicature conversazionali, le presupposizioni e alcuni aspetti della forza illocutoria) non trovano una spiegazione all'interno di una teoria semantica vero-condizionale o in altre teorie semantiche ristrette.
Solo agli enunciati che fanno precise affermazioni si può assegnare la condizione di verità e di conseguenza questa assegnazione può essere fatta solo alle frasi associate ai relativi contesti di enunciazione e non alle semplici frasi, e quindi non ha senso eguagliare la semantica con lo studio del significato della frase.
E dato che non ci si può affidare alla diversità tra significato di frase e significato di enunciato per distinguere la semantica dalla pragmatica, rimane valida la definizione di pragmatica come studio di quegli aspetti del significato che non sono trattati dalla semantica.

Un'altra definizione di pragmatica è quella di studio delle relazioni tra la lingua e il contesto che sono fondamentali per spiegare la comprensione della lingua stessa.
La pragmatica si occupa sostanzialmente dell'inferenza, e una teoria pragmatica deve spiegare l'inferenza delle presupposizioni, della forza illocutoria e delle altre implicazioni pragmatiche.
Anche questa definizione però ha delle debolezze, come il fatto che essa richiede una caratterizzazione esplicita della nozione di contesto, e purtroppo l'ambito del contesto non è facile da definire (comprende: presente, passato, conoscenze, cultura, spazio, interazione sociale, ecc...).
Dato che non si riesce a dare una chiara nozione di contesto, è probabile che in esso si includano tutte le relazioni di significato che escludiamo dalla semantica, e quindi si ritornerebbe alla solita definizione di pragmatica (ciò che non è trattato dalla semantica).

Grice ha descritto il fenomeno dello sfruttamento, dove si sfrutta una certa convenzione per comunicare un messaggio pertinente ma diverso, come nel caso dell'ironia, che mette alla prova la teoria pragmatica dell'appropriatezza, dato che proprio inappropriatezza ironica la rende appropriata al contesto.
Quindi la pragmatica dovrebbe occuparsi dei meccanismi tramite i quali il parlante vuol dire di più di quanto realmente dice, quindi, la proposta secondo la quale la pragmatica deve fondarsi sul concetto di appropriatezza va scartata.

Katz e Fodor hanno cercato di delineare l'ambito della semantica delineando dei confini, il limite superiore è dato dai confini della sintassi e la fonologia, il limite inferiore è dato da una teoria pragmatica intesa come teoria della disambiguazione contestuale.
Si potrebbe quindi dire che il limite superiore della pragmatica è costituito dal confine della semantica e il limite inferiore dal confine della sociolinguistica.
Per la semantica cmq, la strategia migliore sembra sempre quella di circoscriverla alle condizioni di verità del contenuto.
Sembra cmq che tracciare il confine tra pragmatica e sociolinguistica sia un'impresa troppo ardua, dato i sociolinguisti si occupano delle interrelazioni tra lingua e società in qualsiasi modo essere si manifestino nei sistemi grammaticali, e che la sociolinguistica non è una componente o un livello della grammatica come la semantica, la sintassi, la fonologia e la pragmatica.

Si potrebbe concepire la pragmatica come una scatola nera, come una funzione alla quale viene passato un input e che restituisce un output, anche se non è affatto evidente cosa dovrebbe essere l'input e cosa l'output nella pragmatica.
Katz afferma che l'input dovrebbe essere costituito dalla descrizione grammaticale completa (compresa quella semantica) di una frase assieme ad informazioni relative al suo contesto d'utilizzo, mentre l'output dovrebbe essere rappresentato dall'insieme delle rappresentazioni (o proposizioni) che danno il significato intero della frase enunciata in un contesto particolare.
Gazdar vuole invece esplicitare i modi in cui gli enunciati cambiano il contesto in cui sono prodotti e dimostra che la formulazione di Katz è incompatibile con il suo fine, suggerendo così una propria funzione, come poi han suggerito altri studiosi, diverse funzioni della pragmatica.

Sembra infine che esista una qualche componente riconosciuta della grammatica che non sia autonoma rispetto alla pragmatica, ovvero una componente che richiede un input pragmatico.
Quindi si pensa che ci sia una semantica non autonoma rispetto alla pragmatica, la quale fornisce una parte dell'input necessario per la teoria semantica.
E dato che la pragmatica in certi casi è prioritaria rispetto alla semantica, la teoria linguistica generale deve comprenderla come sua componente o livello integrativo.


Interesse attuale per la pragmatica


Sono diverse le ragioni per cui oggi ci si interessa alla pragmatica:
  1. Ragioni storiche, ad esempio l'interesse mostrato dai semantici per la pragmatica nel tentativo di contrastare le teorie di Chomsky.
  2. C'è la speranza che la teoria pragmatica possa condurre ad una semplificazione della semantica, se si può scaricare la semantica dell'onere di quei fenomeni che possono essere trattati pragmaticamente.
  3. Si è consapevoli dell'attuale vuoto tra le attuali teorie linguistiche e le spiegazioni della comunicazione verbale.
  4. La pragmatica offre diverse spiegazioni funzionali dei fatti linguistici (il funzionalismo è la spiegazione che fa riferimento a fattori esterni).
Jakobson ha suggerito che la funzione del discorso consiste nella focalizzazione di una delle sei componenti dell'evento comunicativo: la funzione referenziale è focalizzata sul contenuto referenziale del messaggio, la funzione emotiva sullo stato del parlante, la funzione conativa sul desiderio del parlante che l'interlocutore faccia o pensi determinate cose, la funzione metalinguistica sul codice usato, la funzione fatica sul canale e la funzione poetica sul modo in cui il messaggio è codificato.
Tuttavia queste distinzioni per la pragmatica sono poco utili, perchè poco precise e vaghe, e non prive d'eccezioni.

Un altro modo di ricerca potrebbe essere quello di analizzare un esteso campione di lingue per cercare fattori comuni, come ad esempio gli esclamativi, usati pragmaticamente per esprimere sorpresa, gli imprecativi, per maledire, gli ottativi, per esprimere desideri, ecc...
Da un abbondante materiale specifico su singole lingue, potremmo farci un'idea di quali aspetti del contesto d'enunciazione abbiano maggiori probabilità di esercitare pressioni funzionali sulla lingua.

Si è anche studiato il linguaggio tramite la conversazione, con l'analisi empirica immediata e l'analisi via-sintesi, dove il primo metodo è quello che ha dato per ora più risultati.
Goffman ha introdotto la distinzione tra restrizioni sistematiche e restrizioni di rituale, dove le prime denotano i fattori che sono indispensabili perchè uno o più partecipanti siano in grado di sostenere qualsiasi interconnesione sistematica tra le azioni, e le seconde denotano quei fattori che non sono indispensabili ma che sono tipici dell'interazione.
E' cmq evidente che l'impostazione funzionalista per ora porta a ricerche molto al di là dei confini della pragmatica come essa è delineata ora.
Un altro metodo di studio è quello che analizza l'acquisizione del linguaggio da parte dei bambini, dove gli psicologi e i linguisti hanno recentemente lavorato sui primi stadi dell'acquisizione, fornendo contributi importanti alla pragmatica.


La computazione del contesto


Analizzando delle frasi si può capire l'utilità della pragmatica, che con le sue inferenze (che non fanno parte del contenuto semantico) può far capire tante cose anche da un piccolo estratto di un discorso.
Le inferenze sono sistematiche e decodificabili da interpreti diversi nello stesso modo, e senza la maggior parte di esse lo scambio verbale non può essere capito, ed esse fanno quindi parte del significato di ciò che viene comunicato, nel senso stretto che Grice attribuisce al non significato.
Ad esempio, la particella beh non ha contenuto semantico ma contiene solo informazioni pragmatiche per la sua utilizzazione, e può servire a far capire all'altro interlocutore che deve fare delle inferenze per capire il significato del discorso.
O anche la particella hmm che non è un errore di esecuzione o una pausa, ma svolge precise funzioni interazionali che possono servire per gestire i turni della conversazione, come ad esempio il mantenere il proprio turno di parola.
Quindi, da una base di sequenze di enunciati ed assunti generali sull'uso della lingua, si possono calcolare inferenze molto dettagliate relative alla natura delle ipotesi fatte dai partecipanti e agli scopi per i quali vengono usati gli enunciati stessi.
Per poter partecipare ai discorsi dobbiamo quindi avere questa capacità d'inferenza, che è indipendente da credenze, sentimenti ed è fondata su principi regolari e relativamente astratti, e la pragmatica può quindi essere intesa come una descrizione di questa capacità.


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Colpi proibiti

Colpi proibiti è un film azione del 1990 diretto da Deran Sarafian, con Jean-Claude Van Damme, Robert Guillaume, Cynthia Gibb, George Dickerson, Art LaFleur, Patrick Kilpatrick, Abdul Salaam El Razzac, Joshua John Miller, Larry Hankin.

Colpi proibiti
Trama
Il detective Burke riceve l'incarico di indagare su dei misteriosi omicidi all'interno di una prigione.
Per poter scoprire i responsabili di queste morti, Burke è costretto ad infiltrarsi all'interno del carcere, fingendosi un detenuto qualsiasi.
La vita in prigione per un poliziotto sotto copertura può essere però molto pericolosa.

Recensione
Colpi proibiti è un film d'azione a cavallo con il genere thriller/poliziesco.
In questo film vediamo un Van Damme in piena forma affrontare una serie di pericolosi detenuti, tra un'indagine ed un'altra.
Molto interessante è anche la figura de l'uomo dei sogni, interpretato da un invincibile Patrick Kilpatrick, che ovviamente nessuno conoscerà, perchè non è un attore famoso :p
Un buon action movie per gli amanti degli action movie :)

Link alla scheda del film su wikipedia

venerdì 1 luglio 2016

2001: Odissea nello spazio

2001: Odissea nello spazio è un film fantascienza del 1968 diretto da Stanley Kubrick, con Keir Dullea, Gary Lockwood, William Sylvester, Daniel Richter, Leonard Rossiter, Margaret Tyzack, Robert Beatty, Sean Sullivan.

2001: Odissea nello spazio
Trama
Dopo il ritrovamento di un enorme monolite nero sulla luna, un gruppo di astronauti parte in missione spaziale con l'astronave Discovery One, verso Giove.
L'astronave Discovery è controllata da un potentissimo computer il cui nome è  HAL 9000.
HAL è un'intelligenza artificiale talmente intelligente da poter prendere decisioni autonomamente, decisioni che però non sempre sono quelle che si aspetterebbe l'uomo da lui.

Recensione
2001: Odissea nello spazio è un film di fantascienza culto della fine degli anni 60, diretto da un magistrale Stanley Kubrick.
Non aspettatevi però il classico film d'azione pieno di effetti speciali ed esplosioni, perchè rimarrete delusi.
La forza di questo film sono le ambientazioni e le musiche, una vera poesia per gli occhi e per le orecchie... anche se non tutti apprezzeranno il lungo inizio, dove non so quanti minuti devono passare prima che qualcuno apra bocca :)
Certo che fa strano scrivere di un film del passato che è ambientato in un futuro che ormai per noi è vecchio di 15 anni.

Link alla scheda del film su wikipedia

Come recuperare la password di Snapchat

Di recente hai cambiato telefono e non ti ricordi più le tue credenziali d'accesso a snapchat?
Nessun problema, ora ti spiegherò come recuperare la password di Snapchat.

Se hai smarrito la password di snapchat puoi seguire due procedure per recuperarla.
Innanzitutto, clicca sul link Password dimenticata.

Come recuperare la password di Snapchat

Adesso devi decidere come recuperare la password di snapchat, se via telefono o tramite email.

recupero password via telefono o email

In questa guida vredremo il primo metodo, quindi scegli via telefono.
Ti verrà chiesto di individuare i fantasmini presenti nello schermo e poi di cliccare su Continua.

trova i fantasmi

Ora, inserisci il tuo numero di cellulare, poi clicca su Verifica.
Avrai due possibilità: via sms o via telefonata.
Per semplicitià, clicca su Invia via SMS e poi attendi l'arrivo del messaggio.

recupera password via sms

Una volta arrivato l'sms con il codice da inserire in snapchat, questo verrà individuato automaticamente dal sistema (se così non fosse inseriscilo tu a mano) e verrai reindirizzato nella schermata successiva, dove potrai reimpostare la password di snapchat.

Questo vuol dire che dovrai inserire una nuova password d'accesso per snapchat, in quanto quella precedente non ti verrà più accettata.
Scegli una nuova password e poi clicca su Salva.

reimposta password

E' tutto, ora potrai accedere di nuovo a snapchat.

Come trovare il MAC Address su un pc con Windows 10

Hai un computer con sopra microsoft windows 10 e vuoi sapere quale è il suo indirizzo MAC?
Nessun problema, ora ti spiegherò come trovare il MAC Address su un pc con Windows 10.
Ma andiamo per ordine.

Che cos'è il MAC Address?
L'indirizzo MAC (Media Access Control), noto anche come Indirizzo fisico, indirizzo ethernet o indirizzo LAN, è un codice di 48 bit assegnato in maniera univoca ad ogni scheda di rete ethernet o wireless prodotta al mondo.
Quindi il MAC Address è un codice numerico che identifica in maniera univoca la scheda di un dispositivo che si collega alla rete, che sia un pc, un tablet, uno smartphone o altro.

Vediamo dunque come scoprire il MAC address con windows 10:
  1. Apriamo il prompt di comandi 
  2. Digitiamo: ipconfig /all e poi INVIO

A video verrà mostrato il MAC Address della tua scheda di rete, che troverai scrollando un po' la finestra di dos.

Come trovare il MAC Address di un pc con Windows 10

Un altro metodo per scoprire il mac address è quello di andare a vedere i dettagli della scheda di rete con la quale il vostro pc si collega ad internet.
Usa il box cerca di windows e cerca "connessioni di rete".
Una volta trovato il risultato "Visualizza connessioni di rete", cliccaci sopra per finire nella finestra con l'elenco delle connessioni, fai click con il tasto destro del mouse sulla connessione attiva, e seleziona la voce Stato.

stato connessione di rete

Nella finestra che si aprirà clicca su Dettagli, ed avrai così a video il tuo bel indirizzo fisico aka mac address.

indirizzo fisico

Chissà perché... capitano tutte a me

Chissà perché... capitano tutte a me è un film commedia/fantascienza del 1980 diretto da Michele Lupo, con Bud Spencer, Cary Guffey, Ferruccio Amendola, Robert Hundar, John Bartha, Carlo Reali, Giancarlo Bastianoni, Riccardo Pizzuti, Giovanni Cianfriglia.

Chissà perché... capitano tutte a me
Trama
Lo sceriffo Scott Hall si trasferisce in un altro paese con il suo amico, il bambino extraterrestre h7-25.
Nella cittadina di Monroe lo sceriffo saprà farsi subito valere, sgominando una banda di pericolosi teppisti che infestano la zona.
I pericoli però per i due non sono finiti, dato che sul paese aleggia la minaccia di una pericolosa razza aliena, che h7-25 riconoscerà subito e cercherà di avvertire il suo scettico amico.

Recensione
Chissà perché... capitano tutte a me è il seguito di uno sceriffo extraterrestre poco extra e molto terrestre.
Secondo ed ultimo capitolo della serie, anche questo seguito è divertente come il primo.
Qui troviamo anche un bravissimo Ferruccio Amendola che interpreta il sindaco, il capo dei pompieri e tanti altri ruoli, come si usava fare in certi piccoli paesi un tempo :)

Link alla scheda del film su wikipedia