lunedì 16 maggio 2016

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Psicologia fisiologica (11/13): Le funzioni esecutive e i lobi frontali

Le funzioni esecutive sono quelle operazioni che servono a regolare e controllare i processi cerebrali di elaborazione delle informazioni.


Suddivisione dei lobi frontali


Negli uomini i lobi frontali sono circa un terzo della corteccia cerebrale, e questa grandezza si è raggiunta con anni ed anni di evoluzione, grandezza direttamente collegata alla crescita della capacità cognitive.
La parte posteriore del lobo frontale è la corteccia motoria primaria (area 4), ventralmente ci sono l'area motoria supplementare (area 6), il campo oculare frontale (area 8), l'area di broca (area 44) e la porzione posteriore del giro del cingolo, mentre il resto del lobo frontale è detto corteccia prefrontale (negli uomini è metà dell'intero lobo, nei primati è molto meno).
La corteccia prefrontale costituisce una vasta rete di collegamento tra regioni motorie, percettive e limbiche, e riceve vaste proiezioni da quasi tutte le regioni della corteccia parietale e temporale (oltre alcune dalla occipitale).
La corteccia prefrontale laterale comprende porzioni laterali delle aree dalla 9 alla 12, la 45 e la 46 per intero e le porzioni superiori della 47, mentre la corteccia cingolata anteriore (che fa parte sempre della corteccia prefrontale), comprende le aree 24,25 e 32.



Corteccia prefrontale laterale e memoria di lavoro


Lesioni frontali distruggono i processi della cognizione e causano molti problemi, se ci sono lesioni unilaterali alla prefrontale, i deficit sono lievi, ma se la lesione è bilaterale si hanno deficit gravi.

Studiando la memoria si è scoperto che possiamo tenere a mente solo pochi oggetti per volta ed il modo in cui rappresentiamo le informazioni può variare nel tempo, inoltre pare ci sia dissociazione nei sistemi neurali tra memoria a breve e quella a lungo tempo.
La conoscenza passata influenza e limita il comportamento presente, si elaborano le informazioni non solo per poterle immagazzinare, ma anche perchè le loro rappresentazioni guidino il comportamento.

La corteccia prefrontale laterale è la sede primaria delle interazioni tra le informazioni percettive correnti e le conoscenze immagazzinate in memoria, ed esperimenti han dimostrato che lesioni prefrontali non eliminano la memoria di riconoscimento.

Il test della permanenza di Piaget è stato usato per dimostrare il coinvolgimento dei lobi frontali nella memoria di lavoro, tale test dimostra l'incapacità dei bambini di 1 anno di svolgere dei compiti di memoria, dimostrando il non ancora sviluppo dei lobi frontali.
Il Wisconsin card sorting task (WCST) è un test dove su delle carte sono disegnati degli oggetti che differiscono per forma, colore e numero, ed il soggetto deve distribuirle secondo una regola stabilita dallo sperimentatore, regola che può cambiare in qualsiasi momento e che deve scoprire da solo, per tentativi ed errori.
Il test è nato come strumento diagnostico, una scarsa prestazione a questo test è indice di danni ai lobi frontali.
Lesioni al lobo frontale fanno continuare ad applicare la prima regola scoperta anche quando essa è cambiata dallo sperimentatore, e ciò coinvolgerebbe la memoria di lavoro.
Questo esperimento ha dimostrato che la corteccia prefrontale destra è importante per il recupero dei contenuti nella memoria.
La corteccia prefrontale sembra essere in grado di permettere l'accesso alle informazioni in memoria e di mantenerle attive.
Nella corteccia prefrontale laterale ci sono le cellule what, le cellule where e cellule what-where, quindi le cellule della corteccia prefrontale sono selettive per certi attributi dello stimolo e son specifiche per il compito da svolgere, inoltre queste cellule hanno una risposta flessibile in modo che se cambia il compito riescono a rispondere ai nuovi stimoli riorganizzandosi.
La corteccia prefrontale non sembra essere la sede della memoria a lungo termine, ma la sede della memoria di lavoro, che può funzionare solo grazie all'interazione con le aree posteriori dove risiede la memoria a lungo termine.


Corteccia prefrontale ed altri domini della memoria


I ricordi svariscono col tempo, ed è impossibile ricordarsi tutto nella vita, ma queste informazioni non vanno perse, vengono riassorbite da nuove esperienze.
Lesioni ai lobi frontali possono creare problemi nell'organizzare e separare gli eventi nella memoria recente, ed è stato dimostrato che i deficit di recenza si hanno specialmente con lesioni prefrontali dorsolaterali.
La sindrome dei lobi frontali comporta l'incapacità di generare un piano temporale per realizzare uno scopo in modo coerente.
Anche la memoria della sorgente (la memoria riguardante la fonte delle informazioni) dipende dall'integrità dei lobi frontali, mentre la memoria degli oggetti è soggetta al controllo dei lobi temporali.



Analisi delle componenti della corteccia prefrontale


L'ipotesi basata sul contenuto di Baddeley prevede 2 sottinsiemi in competizione tra loro per l'accesso al comparto esecutivo centrale: il taccuino visuo-spaziale e il circuito fonologico articolato.
Questi 2 sistemi corrispondono a funzioni della memoria di lavoro connesse con l'emisfero sinistro (circuito fonologico) e l'emisfero destro (taccuino visuo-spaziale).
Sembra inoltre che i compiti spaziali siano associati all'attivazione della corteccia prefrontale destra, mentre i compiti non spaziali attivano l'emisfero sinistro.


Si ipotizza che i gangli della base ed il cervelletto, formino con la corteccia prefrontale una rete integrata che sostiene le funzioni esecutive d'ordine superiore relative alla cognizione, oppure è stato anche ipotizzato che i gangli della base partecipino in modo diretto alle funzioni esecutive dei lobi frontali.
Durante il movimento manifesto (overt) e quello immaginario (covert), si attivano le stesse strutture, quindi è probabile che che durante l'articolazione mentale, il cervelletto sia attivato come nell'articolazione ad alta voce.
In linea di massima, le funzioni esecutive non risiedono in una singola struttura, ma sono il risultato dell'interazione di vari sistemi neurali.

Secondo Shimamura la corteccia prefrontale può essere rappresentata come un filtro dinamico, dove la corteccia frontale è il deposito delle informazioni temporanee salienti per il compito, e l'attenzione richiesta da questi dati serve per la loro elaborazione.
E' probabile che la memoria della sorgente richieda molta attenzione per poter essere operativa, si deve ignorare le informazioni irrilevanti e selezionare le importanti, e questa cosa è probabile sia mediata dai lobi frontali.
Sembra inoltre che il giro frontale inferiore sinistro (area 44) sia essenziale per la memoria semantica, e quindi il lobo temporale sinistro sembra essere il magazzino della memoria a lungo termine di tipo semantico.

Il filtro dell'attenzione può agire facendo risaltare le informazioni focalizzate oppure inibendo le informazioni irrilevanti, e sembra che la perdita del controllo inibitorio sia dovuta a lesioni ai lobi frontali, come dimostra il fatto che con lesioni prefrontali, lo stimolo non rilevante riceve una risposta maggiore del dovuto.
Nei compiti attentivi, il grado di attivazione di una rappresentazione è inversamente proporzionale al tempo trascorso dalla presentazione dello stimolo, e l'ipotesi del filtro dinamico suppone che la corteccia prefrontale laterale contribuisca al controllo in tempo reale del comportamento e della memoria.


Comportamento orientato ad uno scopo


Gli scopi possono essere suddivisi in obiettivo immediato ed obiettivo più vasto e a lungo termine, quando però ci sono lesioni frontali, i pazienti possono non essere in grado di formulare un piano d'azione e di raggiungere i propri obiettivi.
Per generare un piano d'azione efficace, bisogna: individuare l'obiettivo primario ed i sottobiettivi, prevedere le conseguenze delle proprie scelte, individuare cosa occorre per realizzare gli obiettivi.
I pazienti con lesioni prefrontali possono avere deficit sul raggiungimento degli scopi dovuti a diversi fattori: deficit nel filtrare le informazioni irrilevanti e mantenere l'attenzione sullo scopo, o nell'incapacità di scegliere il miglior modo di realizzare l'obiettivo.
Il controllo del compito (task control) consiste nel poter spostare l'attenzione da un sottobiettivo ad un altro, senza perdere mai cmq il quadro generale della situazione, e nelle persone particolarmente attive, si può avere questa capacità multitasking.
La corteccia prefrontale è indispensabile quando lo scopo deve essere recuperato dalla memoria di lavoro, per ricordare l'associazione tra l'informazione corrente ed il compito.
I solchi frontali sembrano essere in grado di filtrare in modo dinamico le nuove e diverse linee d'azione, grazie alla memoria di lavoro e all'uso di regole di classificazione.

Nel modello della selezione della risposta di Shallice e Norman, le azioni sono associate a unità di controllo di schemi, e l'input di queste unità viene dal sistema percettivo, ma la loro selezione è influenzata dalle unità per la selezione competitiva e dal sistema attentivo supervisore (SAS), che conferisce flessibilità alla selezione della risposta.
Secondo questi studiosi esistono 2 tipi di selezione: un tipo passivo dove gli schemi non sono guidati dagli input percettivi ma competono tra di loro, e dove solo uno può vincere la competizione (se non c'è vincitore non c'è azione), mentre il secondo tipo di selezione avviene tramite il sistema attentivo superiore (SAS), che è un meccanismo che favorisce certe unità di controllo di schemi.
E' cmq improbabile che un'unica struttura neurale sia responsabile del SAS, è invece più probabile che le funzioni incorporate nel SAS facciano parte di una rete distribuita.
Il SAS può fornire le seguenti funzioni: correzione degli errori, situazioni difficili, situazioni nuove, superamento di risposte abituali.


Si pensa che la corteccia cingolata anteriore funzioni come sistema esecutivo dell'attenzione, in modo da garantire che i processi dell'elaborazione nelle altre regioni siano efficienti per il compito in atto.
Nel giro cingolato anteriore infatti, l'attività metabolica aumenta durante i compiti di generazione semantica, quindi quest'area svolge un ruolo critico nel coordinare l'attività dei diversi sistemi attentivi.
La corteccia cingolata può essere necessaria nell'intervenire nelle situazioni difficili ed impegnative che richiedono un alto monitoraggio, e anche nelle situazioni nuove.
La corteccia cingolata anteriore si attiva inoltre in seguito ad un errore, ha una negatività correlata all'errore (risposta ERN), che è assente quando il soggetto non è consapevole di aver dato una risposta sbagliata e la grandezza del segnale elettrofisiologico è correlata all'intesità della risposta errata, si può supporre quindi che un sistema di monitoraggio rilevi che è stato commesso un errore e che cerchi di annullare la risposta.
Quindi la corteccia cingolata anteriore sembra essere alla base di alcune funzioni del SAS.
Secondo Cohen, una funzione chiave del giro del cingolo è alla base del conflitto di risposte nell'effetto di Stroop (ipotesi che è a favore del fatto che la corteccia cingolata anteriore svolga un compito di monitoraggio).
Diversi studi han poi dimostrato che il giro cingolato anteriore è impegnato nel monitoraggio e non nella rilevazione degli errori, che potrebbe invece analizzare agendo insieme ad altri sistemi, operando ad esempio assieme alla corteccia prefrontale.
L'ipotesi finale è che l'attivazione della corteccia cingolata moduli l'attività di selezione della corteccia prefrontale, facendo ignorare gli stimoli irrilevanti.

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Psicologia fisiologica (10/13): Il controllo dell'azione

Strutture motorie


Qualsiasi parte del corpo movibile è definita effettore, e quando questi effettori sono distanti dal corpo, sono detti distali.
I movimenti degli effettori sono dovuti ai muscoli, composti da fibre elastiche organizzate in coppie antagoniste che permettono all'efflettore di flettersi o di estendersi.
L'interazione primaria tra muscoli e sistema nervoso è mediata dai motoneuroni alfa, che hanno origine nel midollo spinale, emergendo nella radice ventrale e terminando nelle fibre muscolari.
Il motoneurone alfa funziona tramite potenziale d'azione ed il rilascio del neurotrasmettitore acetilcolina, che causa la contrazione delle fibre muscolari, traducendo segnali nervosi in azioni meccaniche.
I motoneuroni alfa ricevono anche input dalle fibre sensoriali dei muscoli, tramite le radici dorsali del midollo spinale, ricevono inoltre segnali eccitatori ed inibitori da altre strutture subcorticali e corticali, e dagli interneuroni, in modo da regolare il movimento volontario.
I segnali eccitatori ad un muscolo agonista son sempre accompagnati da segnali inibitori al muscolo antagonista, grazie alla mediazione degli interneuroni, e ciò permette di superare il riflesso estensorio (mioatico) e di muoversi volontariamente.


Il tronco encefalico contiene i 12 nervi cranici necessari per diversi movimenti importanti e diversi nuclei che inviano proiezioni discendenti al midollo spinale, le vie extrapiramidali.
Il cervelletto riceve molte afferenze sensoriali necessarie poi per vari sistemi, e contiene più cellule che in tutto il resto del sistema nervoso, gli assoni che dipartono dai nuclei mediali del cervelletto sinaptano negli interneuroni spinali, mentre le regioni laterali influenzano le regioni corticali motorie e frontali tramite il talamo.
I gangli della base sono un'insieme di 5 nuclei, 2 dei quali, il nucleo caudato e il putamen, formano il corpo striato, e controllano il movimento tramite la mediazione del talamo.

La corteccia cerebrale può regolare direttamente l'attività dei neuroni spinali tramite il tratto cortico-spinale (via piramidale), le cui fibre provengono  dalla corteccia motoria primaria (area 4) nel lobo parietale e dalla corteccia premotoria e dall'area motoria supplementare (area 6).
La corteccia può influenzare il movimento sia direttamente, sia passando per il cervelletto, per il tronco encefalico, per i gangli della base, o per altre regioni corticali.
Ogni struttura motoria contiene una rappresentazione somatotopica del corpo (Homunculus), cosa dimostrata tramite l'uso della TMS, che applicata a diverse parti della corteccia motoria fan muovere specifici muscoli, inoltre, ogni emisfero controlla la parte controlaterale del corpo, ad eccezione del tratto che passa dal cervelletto, il quale ha un controllo ipsilaterale.
Il controllo dell'azione è dunque gerarchico, e a livello più basso c'è il midollo spinale, a quello più alto la corteccia, e probabilmente i livelli più alti non son coinvolti nel dettaglio del movimento ma permettono ai livelli bassi la traduzione dei comandi in movimenti.
Si pensa che il tratto cortico-spinale si sia evoluto solo di recente, dato che è presente solo nei mammiferi.

Alcune malattie legate al movimento sono, l'acinesia, l'incapacità di produrre movimenti volontari, ed il morbo di Parkinson, una malattia causata dalla morte delle cellule della sostanza nera, un nucleo del tronco encefalico dei gangli della base, le cui cellule sono fonte primaria del neurotrasmettitore dopamina.
Il morbo di parkinson è stato anche simulato tramite una droga detta MPTP, capace di distruggere la sostanza nera, e per ora si sta cercando di combatterlo trapiantando tessuti fetali nel cervello (per far rigenerare le cellule dopaminergiche) e tramite connessioni inibitorie ed eccitatorie dei gangli.


Aspetti computazionali del controllo motorio


I livelli superiori sono in grado di modulare i livelli inferiori, i quali sono i diretti responsabili del movimento, gli studi di Sherrington han dimostrato che recidendo le connessioni tra le strutture motorie periferiche e le strutture corticali, i riflessi miotatici rimangono intatti e si ingigantiscono a causa della rimozione dell'inibizione cerebrale.
Sherrington ha concluso che la componente essenziale del movimento è l'arco riflesso spinale, dato che i motoneuroni alfa possono innescare il movimento, ma per un corretto movimento è necessario che dalla periferia arrivi un segnale sensoriale continuo che serva ad aggiustare i movimenti, un feedback.
Brown ha dimostrato che i neuroni del midollo spinale (generatori centrali di pattern) sono in grado di generare un'intera sequenza di azioni senza bisogno di feedback esterno, i livelli superiori devono solo ordinare il movimento, poi ci pensano i piani bassi.
Quindi i segnali sensoriali non sono essenziali per il movimento, anche se è preferibile usarne i feedback per evitare di accumulare errori di movimento e per poter fare movimenti precisi ed apprendere.


Diversi studi han dimostrato che con la pratica i movimenti migliorano, secondo l'ipotesi della localizzazione spaziale, il livello più alto della gerarchia rappresenta solo lo scopo finale dell'azione, mentre la traduzione dell'obiettivo finale in una specifica traiettoria coinvolge i livelli più bassi.
La rappresentazione della posizione finale rileva la capacità del sistema per il controllo motorio di progettare la distanza e la traiettoria, e compiti di pointing dimostrano che muovendo un arto verso un bersaglio, c'è una fase rapida di puntamento, ed una seconda fase più lenta di aggiustamento della mira, e ciò starebbe a dimostrare l'attività dei feedback sensoriali, oppure la transizione da una forma di rappresentazione della distanza ad un'altra che riguarda la posizione spaziale.
Secondo il modello gerarchico: Posizione -> traiettoria -> muscoli.
Secondo il modello del controllo indipendente: posizione -> muscoli <- traiettoria.
Si pensa cmq che nel cervello umano possano essersi evolute 2 distinte modalità per la pianificazione dei movimenti.

Sembra che cmq ad ogni livello della gerarchia del movimento corrisponda una forma diversa di rappresentazione dell'azione, dove le azioni possono essere descritte in relazione agli obiettivi, anche senza sfociare in azioni pratiche.
Quando un'azione appresa viene prodotta da un nuovo insieme di effettori, l'apprendimento coinvolge i livelli più bassi, quando si acquisisce invece una nuova azione, l'apprendimento coinvolge i livelli alti.
La psicologia dello sport è specializzata nello studio dei movimenti e della mente, e dalle sue nozioni deriva il trucco di provare prima un'azione mentalmente prima di farla, per migliorare le prestazioni, grazie al rafforzamento delle rappresentazioni più alte della gerarchia.


Analisi fisiologica delle vie motorie


Apostolos Georgopoulos ha registrato l'attività delle singole cellule della corteccia motoria nelle scimmie rhesus, scoprendo che l'attività della corteccia motoria è molto più correlata con la direzione del movimento che con la posizione finale.
Egli ipotizzò dunque che le cellule di una stessa colonna corticale sono sintonizzate sulla stessa direzione del movimento, inoltre, la risposta di ogni cellula dipende dalla corrispondenza tra la direzione-target e la direzione preferenziale della cellula stessa, dove se le 2 direzioni coincidono la cellula sarà al massimo dell'attivazione (viceversa in caso di direzione opposta).
Georgopoulos ha definito così il vettore di popolazione, dove il movimento in una certa direzione può derivare dalla somma delle attività di molti elementi.
Il vettore di popolazione si orienta nella direzione del movimento prima che esso sia prodotto e ciò indica che le cellule contribuiscono a progettare il movimento, ed inoltre è possibile prevedere la precisa traiettoria del movimento 300ms prima che esso abbia luogo grazie all'analisi al computer dei vettori di popolazione, che cmq non portano automaticamente al movimento, ma ci deve essere qualche altro processo a valle a regolarlo.


Sembra quindi che il programma motorio si sviluppi in maniera contraria rispetto ai movimenti reali, in quanto la rappresentazione iniziale si basa sulla posizione finale.
Si ha quindi una rappresentazione basata sullo scopo, dove l'attività cellulare riflette sia la traiettoria che il contesto.
Siccome la nostra capacità di raggiungere un oggetto necessita che le percezioni si integrino con le informazioni motorie, molte cellule motorie rappresentano sia l'informazione motoria che quella sensoriale (ad esempio le cellule dell'area 6 della corteccia premotoria rispondono agli stimoli visivi).
Sono state inoltre individuate nella corteccia premotoria delle scimmie, i neuroni specchio (mirror), cellule che rispondono sia al movimento autoprodotto, che al movimento osservato negli altri.


Progettazione ed esecuzione del movimento


Alcuni ricercatori, tramite l'uso della tomografia computerizzata a emissione di fotone singolo (SPECT), hanno rilevato che anche il solo pensare a come compiere un movimento, attiva delle aree della corteccia.
Questi dati confermano l'ipotesi dell'organizzazione gerarchica, dove i movimenti semplici richiedono l'elaborazione minima e quindi si attivano solo l'area motoria primaria e quella sensoriale, i movimenti complessi invece attivano le aree corticali anteriori all'area motoria primaria di entrambi gli emisferi.


Secondo alcuni neuroscienziati, il controllo delle sequenze dei movimenti dipende dall'area 6, ma ciò può variare dal fatto che l'azione sia guidata da fattori esterni o interni, la porzione mediale, l'area motoria supplementare, domina quando i compiti sono guidati da inidizi interni, la porzione laterale, l'area premotoria, domina con gli indizi esterni.

L'area 6 è dunque responsabile della forma superiore del controllo, mentre i gangli della base sono collegati ai movimenti d'origine interna, ed il cervelletto a quelli di origine esterna.
La differenza tra una persona esperta in determinati movimenti ed un dilettante, è che il dilettante usa i feedback per aggiustare i movimenti futuri, l'esperto li usa per aggiustarli in tempo reale, e questo funzionamento è correlato alla struttura della corteccia premotoria, come dimostrano gli studi con la PET, dove si nota che nell'area premotoria laterale c'è maggiore attivazione durante l'apprendimente, mentre l'area motoria supplementare è più attiva durante l'esecuzione di una sequenza già praticata.
La progettazione del movimento può coinvolgere circuiti paralleli: il circuito deputato ai movimenti diretti comprende il lobo parietale, l'area premotoria laterale e le vie cerebellari, il circuito deputato alle abilità apprese comprende l'area motoria supplementare, i gangli della base e il lobo temporale.
Si pensa inoltre che i cambiamenti associati all'apprendimento abbiano sede nella corteccia motoria primaria (e probabilmente anche in altre aree), come dimostra il fatto che i movimenti appresi attivano un'area più vasta della corteccia motoria, rispetto ai movimenti di cui non si è pratici.


Disturbi del movimento


Quando un'azione richiede la coordinazione tra codice motorio e codice sensoriale, prevale il circuito laterale premotorio, quando invece si riduce il contributo dato all'azione dagli input sensoriali, prevale il circuito mediale nell'area motoria supplementare, quindi anche il sistema motorio è dotato di un'estrema specializzazione.

L'emiplegia è la perdita dei movimenti volontari controlaterali alla lesione nella corteccia motoria.
La corteccia motoria è indispensabile per vincere i riflessi di stabilità e per poter quindi fare i movimenti volontari.
La perdita del controllo sulle singole articolazioni ed estremità distali è dovuta a danni del tratto cortico-spinale, invece la spasticità e l'iperreflessività sono dovute a danni al sistema extrapiramidale.
L'emiplegico non ha più la flessibilità necessaria per generare l'azione volontaria.

L'aprassia è un deficit che causa cattiva coordinazione, debolezza muscolare, perdita sensoriale, problemi di motivazione.
Gli aprassici sanno ancora fare le azioni, ma sono incapaci di compiere movimenti coerenti, nè usare gli oggetti correttamente, e questo deficit è spesso correlato a lesioni all'emisfero sinistro.
L'aprassia ideomotoria comporta che si sappia che azione fare, ma che non la si sappia produrre, mentre l'aprassia ideativa comporta la perdita della consapevolezza dello scopo dell'azione, il paziente non sa a che servono gli oggetti e può produrre l'azione corretta ma con l'oggetto sbagliato.
Secondo Liepmann, la corteccia parietale è l'area specializzata per il controllo dei movimenti complessi, dove la rappresentazione dell'azione ha origine nell'area 40 della corteccia parietale sinistra, e quindi lesioni unilaterali alla corteccia sinistra causano deficit bilaterali.
L'ipotesi è che quindi la corteccia parietale sinistra contenga la memoria delle azioni (complesse), e che per poter essere attuate, queste azioni vanno elaborate anche dall'area premotoria e da quella prefrontale.
Quindi la corteccia parietale è a livello più alto della gerarchia, quello della rappresentazione mentale, mentre le aree frontali servono a tradurre la rappresentazione in movimento.

La sindrome della mano aliena si ha quando c'è una lesione all'area motoria supplementare ed i pazienti compiono azioni senza volerlo, afferrando oggetti, questo perchè la vista di un oggetto a portata di mano evoca il programma motorio per prenderlo, e la lesione danneggia il sistema che inibisce l'azione inopportuna.
Quando appare un target, compaiono più programmi motori in competizione tra di loro, e solo uno di loro prevarrà, passando quindi dalla programmazione bilaterale all'attivazione dell'azione controlateralmente alla corteccia motoria.
Quando c'è una lesione all'area motoria supplementare si tende a produrre movimenti speculari, la mano omolaterale produce quindi lo stesso gesto, perchè non è inibita in quanto meno appropriata.
In linea di massima, l'area motoria supplementare svolge un ruolo cruciale nella coordinazione delle mani.
Inoltre, generare dei movimenti con 2 mani contemporaneamente può risultare difficoltoso e uno dei 2 movimenti finirà per predominare (esempio del darsi colpetti sulla pancia mentre ci si massaggia la testa), questa interferenza risulta minore nei pazienti con il corpo calloso diviso perchè gli esercizi spaziali sono coordinati da processi di elaborazione attraverso il corpo calloso, ma anche se queste connessioni vengono recise, i movimenti riescono cmq ad essere eseguiti, probabilmente perchè l'avvio dei movimenti è controllato da un singolo emisfero.

Lesioni al cervelletto rendono difficoltosa la coordinazione motoria, infatti il sistema vestibolare è essenziale per il controllo dell'equilibrio, oltre che per la coordinazione dei movimenti oculari e del corpo.
Lo spino-cervelletto è specializzato invece nel controllo più preciso e flessibile degli arti usati nella locomozione, e lesioni in quest'area rendono problematica la fluidità del movimento.
Il verme è importante per i movimenti del tronco e quindi per l'equilibrio e sempre lo spino-cervelletto è importante per i movimenti delle braccia.
L'ipermetria si ha quando nei compiti di pointing (movimenti rapidi di indicazione) le braccia superano il bersaglio.
Lesioni al neocervelletto comportano movimenti impacciati e scoordinati, in quanto quest'area è coinvolta nella progettazione del movimento.
Il cervelletto sembra quindi avere un ruolo importante nella sincronizzazione del movimento, lesioni al cervelletto permettono cmq l'inizio del movimento, ma viene meno il giusto freno dei muscoli antagonisti per il blocco del movimento, inoltre lesioni al cervelletto bloccano l'acquisizione ed il mantenimento della risposta condizionata del battere le palpebre, un deficit dell'apprendimento sensomotorio.
Sembra inoltre che piccole aree del cervelletto aumentino la propria attivazione, in parallelo con lo sviluppo di una nuova abilità.

Lesioni in qualsiasi parte dei gangli della base compromettono la coordinazione del movimento.
I gangli della base hanno una via diretta ed una via indiretta, i segnali in uscita dai gangli sono inibitori, ed il neurotrasmettitore usato è la dopamina.
Alcuni studi sembrano dimostrare che i gangli della base svolgano un ruolo critico nell'avvio delle azioni, dove il loro sistema inibitorio blocca le azioni inappropriate, probabilmente grazie alla dopamina che viene rilasciata nel corpo striato dopo l'esecuzione di un'azione.
E' inoltre probabile che la dopamina modifichi i canali input/output nei gangli, aumentando le probabilità che venga avviata la stessa risposta se viene attivato nuovamente il pattern di input che a portato alla ricompensa.
Disturbi ai gangli della base possono disturbare la postura e il movimento.

La corea di Huntington è una malattia degenerativa che si manifesta verso i 40-50 anni, che comporta un cambiamento di carattere (il paziente diventa irritabile, assente, e disinteressato) e alcune anomalie motorie, come movimenti goffi ed impacciati, problemi d'equilibrio, movimenti involontari, posture contorte ed iperattività.
Al momento non esiste nessuna cura contro questa malattia ed i pazienti col tempo diventano dementi e muoiono entro 12 anni.
Questa malattia comporta una riduzione dell'output dei gangli della base e quindi una maggiore eccitazione dei neuroni del talamo.
L'emiballismo è un altro disordine di tipo ipercinetico che porta movimenti violenti ed incontrollati.

Il morbo di Parkinson comporta rigidità (dovuta all'attivazione simultanea dei muscoli agonisti ed antagonisti) e tremore a riposo, oltre che a disturbi nella postura e nella locomozione, ipocinesia (assenza o riduzione dei movimenti volontari, blocco del corpo in determinate posizioni) e bradicinesia, perdita di equilibrio.
Il morbo di Parkinson è una malattia idiopatica perchè ha un'eziologia sconosciuta, ed è dovuta alla perdita delle fibre dopaminergiche che provengono dalla sostanza nera e proiettano al corpo striato.
Somministrare ai pazienti dei precursori sintetici della dopamina, come la L-dopa, li aiuta ad alleviare i sintomi della malattia.
Questa malattia dimostra che la corteccia può continuare a selezionare il programma di un movimento, ma i gangli della base sono indispensabili per collegare quel programma agli effettori, ed i gangli della base oltre ad essere importanti per l'inizio del movimento, sono importanti per aggiustare la forza dell'azione.
Nel deficit dell'avvio motorio manca il segnale di rilascio, mentre nel deficit della forza il programma viene rilasciato ma secondo uno schema fisso.
Diversi studi han dimostrato che i pazienti parkinsoniani hanno deficit nel seguire i segnali prestabiliti, ma è invece normale con i segnali casuali, perchè si affidano alla vista, e questi studi, insieme a quelli sugli animali, suggeriscono che i gangli della base sono importanti nella generazione delle sequenze motorie.

L'ipotesi della transizione sostiene che i gangli della base siano importanti per poter cambiare il set mentale, e le difficoltà nel cambiare questo set mentale possono bloccare il paziente in una posizione, inoltre, la dopamina sembra svolgere un ruolo cruciale nei sistemi cerebrali della ricompensa.
Si pensa che nei gangli della base, la dopamina influenzi il sistema in modo da fargli produrre delle risposte al posto di altre, dato che le azioni riuscite vengon poi seguite dal rilascio di dopamina nel corpo striato, che sembra modificare i canali input/output in modo da rendere più probabile la risposta che ha avuto una ricompensa.
La sindrome di Tourette e il disturbo ossessivo-compulsivo sono malattie dove vengono ripetuti movimenti stereotipati, nella sindrome di Tourette si tratta di tic, mentre nel disturbo ossessivo-compulsivo si tratta di un'intera sequenza di azioni, malattie sempre dovute a disfunzioni dei gangli della base.

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Come codificare/decodificare in base64

Utilissima guida su come codificare / decodificare una stringa di testo in base64.
Può capitare di dover passare ad un sito una scritta codificata in base 64, quindi può sempre tornare utile sapere come fare.

Sostanzialmente si può fare in diversi modi, se hai un sito in php, è molto semplice.
Per codificare (encode) una stringa in base64 basta scrivere:
echo base64_encode("strinda-da-codificare");
Il risultato sarà l'incomprensibile codice: c3RyaW5kYS1kYS1jb2RpZmljYXJl
Per decodificare (decode) invece, scriviamo:
echo base64_decode("c3RyaW5kYS1kYS1jb2RpZmljYXJl");
E riotterremo così la stringa: strinda-da-codificare.

Se non sei un maestro di php o di qualsiasi altro linguaggio, non preoccuparti, online c'è un sito che codifica / decodifica del testo in base64, il suo indirizzo è:
https://www.base64encode.org

Clicca su Decode o su Encode a seconda di quello che vuoi fare, inserisci il testo da convertire, e poi clicca sul tasto verde (encode o decode, a seconda dell'opzione che avevi scelto).

Come codificare/decodificare in base64

Volendo puoi anche settare il formato (utf8, asci, ecc...) del testo da convertire in base64.
Buona codifica :)

Hamburger Hill: collina 937

Hamburger Hill: collina 937 è un film di guerra del 1987 diretto da John Irvin, con Courtney B. Vance, Dylan McDermott, Steven Weber, Don Cheadle, Anthony Barrile, Michael Boatman, Tim Quill, Tegan West, Tommy Swerdlow.

Hamburger Hill: collina 937
Trama
Guerra del Vietnam.
Un gruppo di soldati americani riceve il compito di prendere una collina sulla quale annidati molti Vietcong armati fino ai denti.
Nonostante la superiorità numerica americana, la favorevole posizione delle truppe nemiche farà si che prendere quella collina diventerà un vero e proprio massacro.

Recensione
Hamburger Hill: collina 937 è un film di guerra molto cruento e duro.
Essendo un film di guerra è abbastanza normale che sia così, ma in questo film traspare moltissimo il sacrificio fatto da molti uomini per poter svolgere il proprio dovere.
Un film ovviamente molto patriottistico, dove la determinazione e la forza di spirito dei protagonisti sarà cruciale per il successo o il fallimento della missione.
Ma ne sarà poi valsa la pena?

Link alla scheda del film su wikipedia

domenica 15 maggio 2016

Come mandare una mail con telnet

Perchè usare un comodo client di posta per spedire email quando è possibile mandare mail con telnet?
Se anche tu usi windows e vuoi provare per una volta l'emozione di giocare al giovane linuxaro, ecco la guida che fa per te.

Prima di tutto, se usi un windows recente, magari telnet è pure disattivato, se non sai come abilitarlo leggi qui.

Apri il prompt dei comandi di dos (cmd.exe) e digita:
telnet 127.0.0.1 25
Telnet è il comando che apre la connessione con il client telnet all'ip indicato (in questo caso 127.0.0.1, ovvero il localhost), mentre 25 è la porta usata per la connessione.

Se ad esempio ci si voleva connettere all'smtp di google, bisognava scrivere:
telnet smtp.gmail.com 587
Ma qui vi stoppo subito: non ci si può connettere a gmail con telnet di windows perchè non supporta il protocollo starttls.
Bisognerebbe usare openssl, quindi torniamo al nostro esempio dove proviamo a spedire collegandoci ad un smtp server fatto in casa (leggi qui se vuoi scoprire come creare un smtp server su windows).

Comunque, se siamo riusciti a collegarci all'smtp server, questo ci risponderà con un messagio di saluti, al quale dovremo rispondere scrivendo:
EHLO 127.0.0.1
O in alcuni casi usando HELO al posto di EHLO, seguito comunque dal nome del server con cui ci si sta collegando, che può essere un ip o una sigla tipo localhost.

ps dopo ogni comando che vi iscrivo si intende che si va a capo digitando invio.

Bene, ora il server ci risponderà in base a come è configurato.

Se il server necessità di autentificazione, digitate:
AUTH LOGIN
Il  server risponderà con la seguente stringa: 334 VXNlcm5hbWU6
Questo geroglifico vuol dire in base64 che vi sta chiedendo la vostra username codificata in base 64, quindi dovrete incollare nel terminale la vostra username codificata in base64 e poi premere invio.
Il server risponderà ancora in base64: 334 UGFzc3dvcmQ6
Dovrete quindi incollare la vostra password in base64 nel terminale e premere invio.
Se avrete fatto tutto correttamente, il server vi risponderà con un messaggio del genere:
235 Authentication succeeded.
Se hai bisogno di sapere come codificare/decodificare una password in base64 leggi qui.

Altrimenti saltate pure questo passaggio (diversi mail server non richiedono autentificazione se ci si collega dalla stessa rete. Se ad esempio il tuo smtp server è sul tuo pc, magari l'hai impostato per non richiedere username e password).

Inseriamo l'indirizzo email del mittente:
MAIL FROM: mittente@email.it
Dove possiamo mettere qualsiasi indirizzo email, anche uno falso (poi magari dipende cmq dalle limitazioni del nostro mail server).
Se il server risponde una cosa tipo 250 OK... chettelodicoaffare.

Inseriamo l'indirizzo email del destinatario:
RCPT TO: destinatario@email.it
Se il server risponde ancora 250 OK, siamo ok.

Adesso scriviamo il messaggio da spedire, iniziando ad aprire il comando digitando:
DATA
Diamo l'invio e digitiamo:
SUBJECT: Titolo email seguito da 2 invii
E diamo dunque 2 invii.

Adesso digitiamo il testo del messaggio, andando a capo quante volte vogliamo con il tasto invio.
Ad esempio:
Ciao, questa è una prova
Capito?

Infine, per spedire la mail, lasciamo un acapo e digitiamo il punto (.) e poi premiamo invio.
.
Il server dovrebbe rispondere che l'email è stata spedita con un messaggio del genere:
Message accepted for delivery

Per uscire da telnet digita:
quit
e premi invio.

Ecco fatto, comodo vero? Dopotutto siamo solo nel 2016, perchè usare un client di posta e spedire una mail del genere in 30 secondi quando puoi impiegarci anche 5 minuti? :p

Se invece il server vi risponde una cosa del genere:
250 Queued (21.968 seconds)
Preoccupatevi, perchè il messaggio è stato messo in coda e quindi non è stato spedito!

Come mandare una mail con telnet

Nel mio caso infatti, avendo provato a spedire a gmail da un indirizzo gmail, sono stato bloccato.
Ho quindi sbirciato nei log dell'smtp server e ho trovato il seguente messaggio:
"RECEIVED: 354  Go ahead codicestrano.122 - gsmtp"
"Our system has detected that this message is not[nl]550-5.7.1 RFC 5322 compliant. To reduce the amount of spam sent to Gmail, this[nl]550-5.7.1 message has been blocked. Please review[nl]550 5.7.1  RFC 5322 specifications for more information."


Te capi? Mi hanno preso pure per uno spammer :)
Mo vallo a sapere dove ho toppato (ad esempio non ho messo il doppio acapo prima del punto finale, anche se non sono certo che sia indispensabile) e non ho rispettato lo standard RFC 5322...
Lassate stare telnet che è meglio :p

Scherzi a parte, telent può anche essere comodo per testare velocemente se ci sono problemi con la propria posta interna. Se si è pratici, in pochi secondi si può verificare se le mail vengono spedite e che messaggi riceviamo dal server, cosa invece non è sempre visibile se spediamo email usando una webapp.
Leggi il post

Storia della psicologia (12/14): La prospettiva cognitivistica

Dalla scuola di Wurzburg a Bartlett
La scuola di Wurzburg svolse una serie di indagini sulle proprietà del pensiero, questa scuola si formò con Oswald Kulpe (1862-1915), allievo di Wundt, nel 1894.
In questi studi emerse che nel processo psichico necessario per eseguire i compiti erano presenti strati di coscienza di natura non cognitiva che impostano l'esecuzione del compito.
Successore di Kulpe fù Karl Marbe, ed altri importanti ricercatori furono Ach (assistente di Muller), Watt, Karl Buhler, Ernst Mach.
In questa scuola il pensiero era considerato come un processo dinamico con proprietà specifiche, un percorso a stadi che nasce dal problema e si dirige verso la soluzione.
Molte ricerche di questi anni si concentrarono più sulla dinamica del pensiero che sui suoi contenuti, sulle strategie e le soluzioni, e per questo furono criticate da Wundt.
Secondo Selz alla soluzione del compito non si arriva per prove ed errori, ma attraverso anticipazione di schemi di azione e di strategie che orientano e guidano la ricerca di soluzioni.
Duncker riconobbe di essersi ispirato all'idea di Selz nel suo lavoro sul pensiero produttivo.
Karl Buhler (1879-1963) affrontò il problema della formazione dei concetti nel bambino e quello dei rapporti tra pensiero e linguaggio, mentre Semon fù famoso per le sue teorie sul recupero delle tracce mnemistiche.
Secondo Bartlett (1886-1969) la memoria è un processo attivo di continua ricostruzione del passato in funzione delle esigenze del presente.

Le teorie dell'intelligenza
I primi test d'intelligenza furono elaborati da James McKeen Cattell allievo di Wundt, Cattell introdusse il concetto di test mentale, mentre Binet (1857-1911) e Simon definirono come età mentale, il livello delle capacità mentali accertate in un bambino, da confrontare con quelle di altri bambini per determinare il ritardo o l'anticipo nello sviluppo mentale.
Terman adottò il termine quoziente d'intelligenza, ispirandosi al termine quoziente mentale di William Stern, per indicare il rapporto tra età mentale e età cronologica.
David Wechsler elaborò il Wechsler-Bellevue Adult Intelligence Scale dove erano presenti 2 scale principali, una per il quoziente d'intelligenza verbale, una per quello di esecuzione.
I test più che avere una funzione conoscitiva ebbero una funzione applicativa, per rilevare ritardo mentale, e per fare selezioni e discriminazioni, e fù usato anche per la selezione dei soldati statunitensi (guidata da Yerkes).
L'uso dei test per discriminare fece nascere molte polemiche, ed in alcuni casi veniva usato per discriminare le altre culture.
Spearman propose l'esistenza di un'intelligenza generale, accanto a fattori specifici, Thorndike invece non credeva in questo concetto, mentre per Thurstone esistono 7 capacità mentali primarie (comprensione verbale, fluenza verbale, capacità numerica, visualizzazione spaziale, memoria, velocità percettiva, ragionamento).
Secondo Guilford, l'intelligenza è concepita come un insieme di contenuti (di 4 tipi: figurativo, simbolico, semantico, comportamentale), operazioni (5 tipi: valutazione, produzione convergente, produzione divergente, memoria, cognizione) e prodotti (6 tipi: unità, classi, relazioni, sistemi, trasformazioni, implicazioni), e che dalla combinazione dei contenuti prodotti e operazioni, derivano 120 capacità distinte.
Dagli anni 70 i test d'intelligenza vennero influenzati dal cognitivismo, dove la struttura dell'intelligenza è concepita come un insieme di operazioni cognitive verificabili sperimentalmente.

Le teorie dello sviluppo psichico
Secondo la psicologia di Lipsia la psicologia sul bambino era possibile solo nei primi anni di vita e cmq non dava elementi nuovi per conoscere l'adulto, quindi era poco considerata.
Darwin invece riteneva che lo studio del comportamento infantile avrebbe permesso di individuare gli schemi comportamentali di base.
Lo studio dello sviluppo psichico infantile venne affrontato alla fine dell'800 dall'opera di Stanley Hall (1844-1924, primo studente americano di Wundt) e Mark Baldwin (1861-1934).
Baldwin usò come metodo i questionari, dividendo lo sviluppo in 5 stadi: prima infanzia, infanzia, giovinezza/pre-adolescenza, adolescenza, età adulta.
Baldwin ispirò anche l'opera di Piaget, Janet e Vygotskij, e fù considerato uno dei maggiori teorici dello sviluppo infantile dei suoi tempi.
Baldwin divise lo sviluppo del pensiero in 4 stadi (pre-logico, quasi-logico, logico, iper-logico) e coniò i termini di assimilazione e accomodamento.
Il principio della selezione organica di Baldwin sostiene che gli individui si sono meglio adattati grazie agli accomodamenti sviluppati nella loro ontogenesi sopravvivono di più rispetto ad altri.
Dagli anni 20 agli anni 30 la psicologia infantile ebbe molti contributi: Kofkka, Lewin, Watson, Anna Freud, Melanie Klein.
Buhler delinea 3 stadi principali dello sviluppo psichico: lo stadio del comportamento istintuale, del comportamento modificabile in base all'addestramento, del comportamento intelligente.
Secondo Werner il bambino piccolo vive in un mondo indifferenziato, autistico ed egocentrico (teoria organismica).

La teoria di Piaget
Jean Piaget è nato a Neuchatel in Svizzera, nel 1896, era un bambino geniale che a soli 10 anni pubblicò il suo primo articolo su un passero albino, iniziò poi a frequentare il museo di storia naturale diventando un esperto di molluschi.
Si laureo in scienze naturali e successivamente maturò l'interesse per la psicologia, e nel 1922 conobbe Freud al congresso di psiocoanalisi.
Nel 1921 si trasferì a Ginevra ed iniziò lo studio dello sviluppo mentale infantile, seppur amante della filosofia, la criticò perchè troppo speculativa, morì nel 1980.

Le critiche più pesanti alle ricerche di Piaget furono sul fatto che aveva generalizzato i risultati ottenuti sui suoi figli a tutti gli altri bambini, tuttavia gli fù riconosciuto di aver utilizzato il giusto metodo di indagine, il metodo clinico, dove l'osservazione si lega alla sperimentazione.
Piaget tenne conto sia dei fattori biologici/genetici, che dell'influenza dell'ambiente, confermando il concetto di adattamento all'ambiente già citato da Baldwin, con l'accomodamento e l'assimilazione.
Per Piaget lo sviluppo mentale del bambino matura dall'infanzia all'adolescenza, in 2 periodi principali a loro volta divisi in stadi: senso-motorio (nei primi 2 anni) e concettuale (fino ai 15 anni), divisione valida tutt'oggi.
Secondo Piaget l'epistemologia genetica si occupa della formazione e del significato della conoscenza e dei mezzi attraverso i quali la mente umana passa da un livello di conoscenza inferiore ad uno superiore, ed è compito degli psicologi spiegare come avviene il passaggio dall'una all'altra.
Dal centro internazionale di epistemologia genetica si sviluppò la scuola di Ginevra, che ebbe un grande sviluppo negli anni 50-60.
Le teorie di Piaget si diffusero negli USA ad opera di Flavell, Elkind e Furth, e contribuirono a minare il comportamentismo.
Lurija e Vygotskij criticarono Piaget sulla sua concezione di egocentrismo, mentre la Mead sostenne che il concetto di stadio non era universale, ma poteva variare a seconda della cultura.

Il cognitivismo
Nasce ufficialmente nel 1956 con un simposio sulla teoria dell'informazione.
Nel cognitivismo confluirono diverse discipline: la psicologia sperimentale, la linguistica, la teoria dell'informazione, la cibernetica, le neuroscienze e la filosofia della mente.
Il cognitivismo si interessa dei processi cognitivi (percezione, attenzione, memoria, linguaggio, pensiero e creatività), processi ai quali viene riconosciuta una autonomia strutturale.
La mente è concepita come un elaboratore di informazioni che ha un'organizzazione prefissata di tipo sequenziale e una capacità limitata di elaborazione lungo i propri canali di trasmissione.
Il comportamento viene concepito come una serie di atti guidati dai processi cognitivi ai fini di risolvere un problema, tramiti continui feedback.
Nel cognitivismo iniziale si faceva molto riferimento ai computer come modelli di elaborazione e fù elaborato il concetto di TOTE (test-operate-test-exit), e il primo manuale universitario fù quello di Lindsay e Donald, Human information processing (1972), mentre nel 1967 uscì il libro di Ulric Neisser (famoso per gli studi sul riconoscimento visivo), Cognitive Psychology, una sintesi di 10 anni di ricerche.
I precursori del cognitivismo furono Piaget, Bartlett (concetto di schema ed ipotesi costruttivista della memoria), Vygotskij, ma anche comportamentisti come Tolman (con la sua mappa cognitiva).
Kenneth Craik (1914-1945) fù invece l'annello di congiunzione tra la psicologia sperimentale, i primi tentativi di simulazione del comportamento e la cibernetica, il quale scrisse il famoso libro the mechanism of human action (1943).
Un altro importante apporto fù dato dalla linguistica ed in particolare dal lavoro di Weiss (approccio comportamentistico), di Miller (con language and communication), di Skinner (libro comportamento verbale), da Noam Chomsky col famoso libro le strutture della sintassi (1957) e da George Miller uno dei maggiori esponenti della psicolinguistica.
Ci furono poi diversi studi sul sistema nervoso, ora il cervello non era più considerato una scatola nera.
Nel passaggio tra il comportamentismo al cognitivismo in America, furono importanti protagonisti Hebb e Lashley.
Tra i vari contributi: Broadbent afferma che l'attenzione agisce da filtro per selezionare l'informazione in entrata, Miller dimostra che il numero di elementi memorizzabili è limitato, Sperling tira fuori i concetti di memoria iconica ed ecoica, Sternberg studia i tempi di reazione col metodo della sottrazione, Atkinson e Shiffrin ipotizzano 3 memorie (sensoriale, a breve termine, a lungo termine), Tulving ipotizza la memoria semantica e la memoria episodica, Bruner si occupò dello studio dello sviluppo del pensiero in situazioni concrete.
Tornò anche in vigore l'uso dell'introspezione e furono creati questionari per valutare ciò che uno crede da ciò che uno fa in termini di prestazioni, analizzando così anche l'aspettativa e la credenza (metacognizione).
Furono poi importanti anche i contributi di Bandura, la teoria dell'attribuzione (una spiegazione della personalità e del comportamento) di Heider, la teoria dei costrutti personali di Kelly, che afferma che la personalità è un'organizzazione integrata fondata su schemi o costrutti attraverso i quali l'individuo conosce, interpreta o modifica se stesso in relazione con l'ambiente.
Un orientamento di tipo terapeutico fù dato dalla scuola di Palo alto in California.

Nei primi anni 80 il cognitivismo cambiò orientamento e si formò la scienza cognitiva.

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sabato 14 maggio 2016

Come configurare Wordpress per mandare email

Se vuoi spedire delle email usando il tuo sito su wordpress, c'è un plugin che fa al caso tuo.
In realtà di plugin wordpress per spedire le mail ce ne sono parecchi, ma in questo tutorial ti parlerò di uno dei più famosi: Easy WP SMTP.

Easy WP SMTP è infatti un componeante aggiuntivo per wordpress, completamente gratuito, che consente di configurare i parametri smtp del tuo sito in modo che possa mandare delle email.

Installa ed attiva il plugin Easy WP SMTP con la solita procedura (se non sai come installare un plugin leggi qui), poi vai su Impostazioni, Easy WP SMTP.

Come mandare email con Wordpress

Finirai così nella pagina Easy WP SMTP Settings.

Nella sezione General Settings, inserisci i seguenti dati:
  • From Email Address: l'indirizzo email del mittente che spedisce
  • From Name: il nome che apparirà come mittente
  • SMTP Host: l'indirizzo smtp del server che spedisce le mail
  • Type of Encription: none, ssl, tls (nel dubbio lascia none, anche se l'ssl potrebbe essere in realtà richiesta da certi server)
  • SMTP Port: la porta usata per spedire (lascia pure 25)
  • SMTP Authentication: se si spedisce mettendo user e password (di solito per sicurezza e per ridurre lo spam è sempre meglio dire di si)
  • SMTP username: la username necessaria per spedire
  • SMTP Password: la password chettelodicoaffare
Inseriti tutti i dati necessari, clicca su Save Changes per rendere effettive le modifiche.

Ad esempio, per fare una prova, se hai un account gmail potresti mettere l'smtp di google (smtp.gmail.com), porta 465 per l'ssl o 587 per il tls, e come username e password quelli che usi per collegarti alla tua email.
Io a dire il vero ho avuto qualche problemino con il tls e leggendo su internet ho letto di un baco del php 5.6.x, quindi alla fine per fare una prova ho usato il mio smtp server personale (se vuoi scoprire come creare un mail server su win leggi qui).

Per testare che wordpress possa spedire le email, a fine pagina trovi la sezione Testing And Debugging Settings.

Inserisci:
  • To: il destinatario (il tuo indirizzo email, se no come fai a sapere se arrivano le mail? :p)
  • Subject: l'oggetto della mail
  • Message: il messaggio di prova da spedire
Infine clicca su Send test email.

email con Wordpress smtp test mail

Se tutto è andato a buon fine riceverai il messaggio: Test mail was sent.

Bene, ora sei pronto per spedire le email con wordpress.

Adesso a seconda di quello che devi fare, puoi scaricarti il plugin adatto alle tue esigenze di spedizione mail dal sito.
Magari a breve farò qualche altra guidina su come creare form o altre funzionalità per spedire e ricevere le email tramite wordpress.

Come attivare telnet su Windows 10

Se usate windows 10, molto probabilmente il servizio telnet non sarà attivo di default.
Io ho sempre dato per scontato questo servizio, anche se non lo usavo da anni, e quando ho provato ad usarlo, ho scoperto con disappunto che non era disponibile :p
Ma nessun problema, attivare telnet su windows 10 è molto semplice.

Per abilitare telnet su windows 10, apri il menù avvio e cerca "Attivazione o disattivazione delle funzionalità Windows".

Come attivare telnet su Windows 10

Apri il risultato trovato cliccandoci sopra, e nella finestra Funzionalità di windows, cerca e flegga la voce Client telnet, poi clicca su Ok.

attivare client telnet su Windows 10

Attendi la fine del caricamento e sarai finalmente abilitato ad usare telnet su windows 10.

Se poi vuoi fare ancora più il figo ed installare telnet tramite riga di comando come farebbe un vero linuxaro, vai sul menù avvio, cerca Esegui, aprilo e digita:
pkgmgr /iu:”TelnetClient”
Dai l'Ok e attendi il completamento dell'operazione.

Grazie al client telnet ora, potrai connetterti in remoto ad altri computer o svolgere altre operazioni in remoto (es collegarti ad un server smtp).

ps Ovviamente eseguendo l'operazione al contrario potrai disattivare telnet quando vuoi.

Storia della psicologia (11/14): La prospettiva comportamentistica

Strutturalismo
Alla fine dell'800 lo strutturalismo americano ebbe come suo caposcuola Edward B. Tichener, allievo di Wundt, paragonò la psicologia alla biologia moderna, dove la psicologia strutturale corrispondeva alla morfologia e la psicologia funzionale alla fisiologia.
La psicologia strutturale si poneva il compito di studiare la mente umana attraverso la scomposizione dei suoi elementi (sensazioni, immagini, sentimenti) e la descrizione delle leggi che governano la loro combinazione.
Studiava quindi  le esperienze concrete attuali nelle componenti più semplici, scoprendo come questi elementi si combinano e quali leggi regolano queste combinazioni, e come mettere in connessione le loro condizioni fisiologiche corporee.
Il metodo usato da Titchener fù quello dell'introspezione, e la sua psicologia era quella del contenuto, a differenza della psicologia dell'atto del funzionalismo.

Edward Bradford Titchener
Nato a Chichester in Inghilterra nel 1867, studiò filosofia ad Oxford e nel 1890 si recò a Lipsia da Wundt, poi nel 1892 si trasferì negli USA alla Cornell University a Ithaca, dove morì nel 1927.
Titchener era un tipo eccentrico e non aderì mai alla american Psychological Association, ma formò un gruppo proprio chiamato "gli sperimentalisti".

Funzionalismo
Il suo massimo esponente fù William James, secondo il quale la mente era caratterizzata dall'adempimento di scopi futuri e dalla scelta di mezzi per il loro conseguimento, e considerava il pensiero come una corrente, una corrente di coscienza che scorre, non divisibile in elementi distinti.
Proponeva inoltre un parallelismo tra gli stati della coscienza e gli stati cerebrali, e rifiutava le concezioni metafisiche dei processi psichici perchè secondo lui la psicologia doveva essere una scienza di fatti e di dati empirici, usando una metodologia di tipo fenomenologico.
Secondo James il Sè empirico era costituito dal Sè materiale, il Sè sociale, il Sè spirituale.
Il manifestò del funzionalismo uscì nel 1907 firmato da James R. Angell di Chicago, il quale rifiutava l'idea di una mente astratta staccata dal contesto ambientale, e di una psicologia che non seguisse il filone di Darwin.
I temi di ricerca principali del funzionalismo erano: l'apprendimento, la motivazione, le differenze individuali, la psicologia evolutiva, la psicologia animale.
Il successore di Angell a Chicago fù Carr che scrisse psychology: a study of mental activity, considerato il manuale di psicologia funzionalista, e a Chicago insegnò anche Mead col suo comportamentismo sociale.
Il primo americano ad ottenere il dottorato con Wundt a Lipsia fù Cattell, il quale studiò la questione delle differenze individuali nei tempi di reazione e sviluppò i primi test mentali, e tra i suoi allievi ci furono Thorndike e Woodworth.
Thorndike affrontò il problema dell'apprendimento attraverso esperimenti su animali, con un processo di apprendimento per prove ed errori, apprendimento regolate dalla legge dell'esercizio e la legge dell'effetto.
Thorndike fù inoltre il primo a formulare la teoria connessionistica dell'apprendimento secondo la quale apprendere è connettere, e la mente è un sistema di connessioni tra situazion-stimolo e risposte.
Woodworth invece introdusse la ricerca sulla motivazione.

William James
Nato a New York nel 1842 da famiglia ricca, nel 1872 iniziò a studiare ad Harvard, prima fisiologia e poi psicologia, si dedicò poi anche alla filosofia, morì nel 1910.
James fù considerato lo psicologo più importante della nuova psicologia americana.

Il comportamentismo
Angell e Watson ritenevano inutile studiare ciò che non era osservabile, ed indicarono il comportamentismo come nuova categoria di psicologia che studia le risposte osservabili, bocciando il metodo dell'introspezione a favore dell'osservazione diretta.
Il manifesto del comportamentismo psychology as the behaviorist views it fù pubblicato da Watson nel 1913.
Il comportamentista studia il comportamento animale perchè non trova nessuna divisione tra l'animale e l'uomo.
La prima monografia sistematica del comportamentismo uscì nel 1914, "Behavior: as introduction to comparative psychology" ad opera di Watson.
Il condizionamento di Pavlov aveva reazioni di tipo neurovegetativo (la saliva), mentre nella procedura di Bechterev le reazioni erano motorie (riflessi), e Watson si ispirò a questi studi per concepire il suo concetto di riflesso condizionato nello studio dell'appredimento.

Secondo Edwin Guthirie (1886-1959) l'apprendimento è una modificazione del comportamento prodotta dall'associazione o contiguità tra uno stimolo ed una risposta.

Secondo Skinner la risposta è emessa indipendentemente dalla presenza dello stimolo, e se questa risposta è rinforzata positivamente, essa sarà emessa di nuovo (condizionamento operante), a differenza del condizionamento classico dove si necessita di uno stimolo.
Skinner introdusse nuovi strumenti di ricerca come la skinner's box (la gabbia), il labirinto, per sostenere che l'ambiente agisce da rinforzo, permettendo l'apprendimento di nuove forme di comportamento.
Skinner considerava le relazioni tra variabili indipendenti e dipendenti, ed usava metodi di osservazioni casuali, osservazione diretta controllata, osservazione clinica, osservazioni estensive, studi di laboratorio sul comportamento umano.
Skinner era interessato non solo allo studio del comportamento, ma soprattutto al condizionamento e si occupò ad esempio dell'istruzione programmata in campo educativo.
Skinner affermava che la psicologia è una scienza solo se aderisce ai principi delle scienze naturali.
Burrhus F. Skinner
Burrhus F. Skinner nacque in Pennsykvania nel 1904, si diplomò in letteratura inglese ed ottenne il dottorato ad Harvard, nel 1948 scrisse il romanzo utopistico Walden Two (un romanzo utopistico sul condizionamento americano), morì nel 1990.
Tra le sue opere più importanti: the behavior of organisms (1938), science and human behavior (1953), verbal behavior (1957).

Secondo Clark Hull c'era la concezione di pulsione che provocava l'emissione della risposta, ed il concetto di forza dell'abitudine.
Hull fù il primo ad applicare il metodo ipotetico deduttivo.
Clark L. Hull nacque a New York nel 1884, si diplomò in filosofia, appassionato di matematica elaborò metodi statistici per raccogliere i dati, nel 1929 si trasferì nell'università di Yale dove approfondì i suoi studi sui riflessi condizionati e l'ipnosi, morì nel 1952.

Tolman e Honzik elaborarono il concetto di apprendimento latente, dove l'assenza di prestazione non significa l'assenza di apprendimento, il quale può manifestarsi al momento opportuno (esempio del labirinto dei topi).
Tolman fornì diverse classificazioni delle variabili intervenienti, come le variabili di necessità, cognitive, sistemi di bisogno, spazio di comportamento, matrice credenze-valori (aspettative).
Edward C, Tolman nacque a Newton nel Massachusetts nel 1886, studiò elettrochimica e poi psicologia ad Harvard, conobbe Koffka e i principi della Gestalt, morì nel 1959.
Tolman riconobbe il debito delle sue ricerche ai suoi maestri di Harvard, alla tradizione europea, alla Gestalt e in particolare a Kurt Lewin.

Il comportamentismo fù la psicologia dominante negli Stati Uniti, fino alla fine degli anni 50, ed ebbe successo soprattutto per la convizione che si potesse condizionare il comportamento umano tramite le loro tecniche di apprendimento, cosa non accettata da tutti come etica.
Negli anni 20, una parte comportamentismo accettò anche il concetto di coscienza come influenza sul comportamento, in particolar modo il comportamentismo di Tolman, che a differenza della concezione molecolare di Watson (unità semplici, stimoli, risposte), dipendeva da associazioni tra stimoli e complessi di risposte, da unità molari o gestaltiche, non un semplice stimolo-risposta.
Inoltre Tolman a differenza di Watson, da importanza al concetto di scopo, e insieme ad Hull e a Skinner, incluse nei suoi studi il concetto di variabile intermedia.
Hull sostenne l'importanza di un approccio molare, mentre Skinner creò il concetto di sistema nervoso concettuale (per indicare le teorie neurofisiologiche che non studiano direttamente i processi nervosi implicati nel comportamento, ma li deducevano in base al comportamento).
La posizione dei comportamentisti sul sistema nervoso è quello che il cervello è una scatola nera, indispensabile per il funzionamento ma non studiabile nello specifico.
Il comportamentismo ha cmq avuto una diffusione limitata al di fuori degli Stati Uniti.

John B. Watson 
John B. Watson
Nato nella Carolina del Sud nel 1878, ottennè il dottorato alla University di Chicago nel 1903, durante la prima guerra mondiale ebbe alcuni compiti impegnativi da parte delle forze USA, col passare del tempo si allontanò dalle ricerca psicologica per lavorare nel campo della pubblicità, morì nel 1958.

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Come installare un plugin su WordPress

Il bello del cms Wordpress, la piattaforma più diffusa per realizzare siti internet e blog, è che è possibile installare tanti plugin gratuiti.
Un plugin è una funzionalità aggiunta di wordpress, sviluppata da terze parti, scaricabile ed installabile gratuitamente.

Per installare un nuovo plugin su wordpress, vai nella sezione Plugin nel menù di sinistra, poi clicca su Aggiungi nuovo.

Come installare un plugin su WordPress

Finirai così nella pagina dei plugin di wordpress, dove potrai sceglierne uno tra quelli presenti nelle seguenti sezioni:
  • segnalati
  • popolari
  • raccomandati
  • preferiti
Oppure più semplicemente usare il box Cerca plugin, se sai già cosa cercare.

Una volta trovato il tuo plugin, clicca su Installa adesso.

Installa adesso plugin wordpress

Finirai in una schermata di installazione.
Attendi la fine dell'installazione, poi clicca sul tasto Attiva plugin.

Attiva plugin wordpress

A seconda di come funziona il plugin che hai appena installato, troverai la possibilità di utilizzarlo dentro i post, nel menù delle impostazioni o in qualsiasi altra parte dell'admin di wordpress.

Per modificare il plugin o leggerne qualche informazione in più, potrai comunque sempre ritrovarlo nel menù Plugin, alla voce Plugin installati.

Se poi il plugin è situato su un sito esterno (occhio però che sia affidabile), potrete fare un'installazione manuale del plugin sul vostro wordpress, scaricando il file zippato ed estraendo la cartella contenente tutti i file del plugin dentro la cartella del vostro sito che contiene i plugin:
wp-content\plugins
Poi basta che andate nel pannello dei plugin ed attivate il plugin appena installato.
Quindi se qualcuno vi chiede: dove si trova la cartella dei plugin di wordpress?
Cosa gli rispondete?
Semplice: tuosito/wp-content\plugins

Sapere come installare plugin su wordpress è molto importante, perchè i plugin sono la vera forza di questo cms, il quale ha un po' di funzionalità base, ma è solo grazie ai plugin che con wordpress si può davvero fare tutto.
Potrai aggiungere quanti plugin vuoi a wordpress, ma...

Attenzione però a non installare troppi plugin!
In primis perchè potresti rallentare il tuo wordpress, poi perchè più plugin metti e più c'è la possibilità che qualcuno di questi sia bucabile o abbia qualche bug di sicurezza.

Forse ti potrebbe anche interessare (cit.): come disinstallare un plugin.