mercoledì 11 maggio 2016

Leggi il post

Come abilitare la mod_rewrite su apache

Anche apache ha ovviamente la possibilità di creare delle directory virtuali che mostrano i contenuti prescati da pagine che in realtà si trovano da tutt'altra parte e che magari pescano i loro dati da un database.

Per abilitare la mod_rewrite su apache apri il file httpd.conf.

Su windows ed easyphp ad esempio il percorso del file httpd.conf è:
C:\Program Files (x86)\EasyPHP-Devserver-16.1\eds-binaries\httpserver\apache2418x160301111830\conf

Cerca la riga:
LoadModule rewrite_module modules/mod_rewrite.so
e se è commentata, ovvero se ha davanti il cancelletto # toglilo per scommentare.

Ora cerca il blocco
<directory />
....
</directory>

E devi abilitare i seguenti campi
Options All
AllowOverride All

Quindi se non hai altre opzioni potresti avere un blocco del genere:
<directory />
Options All

AllowOverride All
</directory>


Cerca altre eventuali altre occorrenze di "AllowOverride None" e cambiale in:
AllowOverride All

Infine riavvia apache per rendere effettive le modifiche.

Riscrivere gli url non è mai stato così facile con apache e la mod_rewrite, basta modificare il file httpd.conf ed il gioco è fatto :)
Leggi il post

Come cambiare la pagina di default su nginx

Il famoso webserver nginx, tra le altre cose, consente ovviamente anche di modificare la pagina di default di una cartella / sito web.
Capita infatti che una volta installato/creato il proprio sito, si abbia la necessità che, collegandosi ad una sottocartella del medesimo sito, si debba aprire un file/documento di default che magari non è il canonico file index.htm, index.html, default.htm, default.html.

Se nginx non trova nessuna pagina di default infatti, al posto di far vedere il nostro sito (che ad esempio parte con la pagina index.php), viene mostrato invece un elenco di file e cartelle... e questo non è mai bello :)

Per cambiare la pagina di default di un sito su nginx, apri il file nginx.conf.

Cerca la sezione:

server {
        listen       80;
        server_name  127.0.0.1;
        .....
        location / {
            root  "C:/Program Files (x86)/EasyPHP-Devserver-16.1/eds-www";
            index  index.html index.htm index.php index.asp default.asp;
            autoindex on;
        }

        .....
}

Alla voce index aggiungi pure tutti i tipi di file che il tuo sito su nginx deve poter aprire come pagina di default.

Infine, riavvia nginx per rendere effettive le modifiche.

Così facendo, il webserver nginx cercherà uno qualsiasi dei documenti presenti nell'elenco della riga index, nell'ordine in cui li hai scritti.
Quindi se vuoi che vengano aperte prima le pagine index.php rispetto a quando esiste anche un file index.html, inverti l'ordine o nginx non si filerà il file .php se trova già il .html :)

V - Serie TV

V (che sta per Visitors) è una serie tv americana andata in onda dal 2009 al 2011, del genere fantascienza.

V - Serie TV

Trama
Un bel giorno sulla terra, un gruppo di astronavi aliene appare sopra i cieli di tutte le maggiori città del mondo.
Dalle astronavi scendono degli alieni dall'aspetto umano, che subito affermano di venire in pace.
Nascerà così una sorta di collaborazione tra i terresti e gli alieni, i quali condivideranno con gli uomini alcune loro conoscenze.
Dietro però a questa apparente visita amichevole, si cela un terribile segreto.
Alcuni umani inizieranno a sospettare delle buone intenzioni dei visitors e nasceranno dei gruppi segreti che lotteranno per far emergere la verità, prima che per il mondo sia troppo tardi.

V è il remake della fortunata serie televisiva Visitors, decisamente più datata :)
Nonostante io non sia un fan dei remake, anzi, li considero delle trovate commerciali che nel 99% dei casi rovinano ed infangano il nome di un ben più nobile prodotto... qui per fortuna rientriamo nel'1% dei casi fortunati :)

V è infatti una serie tv che ha un certo fascino, con un cast azzeccato e dei protagonisti carismatici.
Abbiamo la terribile Anna, la regina madre degli alieni, e la sua nemica terrestre, Erica Evans, interpretata dalla bravissima Elizabeth Mitchell, già apprezzata in Lost.
Ciascun personaggio ha il suo carattere, ed anche la donna di ghiaccio, l'aliena Anna, alla fine mostrerà un po' di sentimenti.

Ci sono inoltre alcune diversità tra questi nuovi visitors ed i precedenti.
In questo remake dei visitors non ci si è spinti nel rifare la serie puntando tutto sugli effetti speciali, ma piuttosto nel variarne la trama, rendendola un po' più articolata rispetto all'originale.
Non vi dico niente per non rovinarvi la sorpresa, ma questi visitors mi sono piaciuti molto.
Il primo impatto forse non è stato dei migliori, ma giusto un paio di puntante (anche 4 :p), ed ho iniziato ad apprezzarne trama e personaggi.

L'unica cosa negativa di questa serie tv sapete qual è?
E' che V è stata interrotta dopo solo 2 stagioni.
Evidentemente dopo soli 22 episodi la produzione ha valutato che questa serie non aveva abbastanza ascolti e l'ha cassata...
Che tristenji, davvero un peccato perchè non era poi male come serie, c'è un qualcosa che alla fine ti prendeva, e secondo me aveva ancora molto da dare come fiction.
Tra l'altro V di Visitors si è conclusa con un finale aperto... insomma fa girare un po' le scatole non sapere come andrà a finire!

martedì 10 maggio 2016

Come configurare wordpress con pochi semplici click

Se hai appena installato wordpress, ora è venuto il momento di configurarlo per poter creare velocemente, con pochi semplici click del mouse, il tuo primo sito internet con il più usato cms del web.

Innanzitutto, se non sai come scaricare ed installare wordpress leggi qui.

Dopo aver installato worpress sul tuo pc, apri la pagina iniziale del tuo sito wordpress, che potrebbe essere un url del genere:
http://127.0.0.1/wordpress/

Si aprirà una pagina internet dove potrai finalmente iniziare a configurare wordpress.

Prima però di iniziare a configurare wordpress, devi aver fatto un paio di operazioni preliminari:

Bene, ora clicca sul pulsante Iniziamo!

Andrai così a configurare i seguenti parametri necessari al corretto funzionamento del tuo sito wordpress:
  • Nome del database
  • Nome utente del database
  • Password del database
  • Host del database
  • Prefisso tabelle (se desideri eseguire più WordPress con un solo database)

Come configurare wordpress

Inserisci dunque i dati richiesti, e lascia localhost se stai creando un'installazione locale di wordpress, oppure inserisci i dati che ti ha fornito il tuo provider di hosting, infine, clicca su Invio.

Se tutto è andato a buon fine, ti apparirà il seguente messaggio:
Tutto a posto amico! Hai completato questa parte dell'installazione. Ora WordPress può comunicare con il database. Se sei pronto, ora è il momento di…
Clicca su Eseguire l'installazione.

Si aprirà una nuova finestra, dove dovrai inserire:
  • Il titolo del sito
  • Il nome utente (da usare per amministrare il sito)
  • La password di accesso
  • La tua email
  • Visibilità ai motori di ricerca (se il sito deve essere indicizzato su google o no)
Inseriti tutti i dati necessari, clicca su Installa wordpress.

Come configurare wordpress - installazione

Attendi un attimo il completamento dell'installazione e ti verrà fuori un messaggio finale di conferma, dal quale potrai fare il login al tuo sito come amministratore (con le credenziali appena create).

Come configurare wordpress - congratirazioni

Mi raccomando, segnati username e password d'accesso al tuo sito wordpress, o non potrai più modificare il tuo sito web :)

Anche senza fare la login comunque, il tuo sito wordpress è già bello che pronto.
Puoi trovarlo all'inizizzo che hai digitato all'inizio per eseguire la configurazione, che in questo caso è:
http://127.0.0.1/wordpress/

Come configurare wordpress - nuovo sito

Visto? Con pochi semplici click hai configurato il tuo primo sito in wordpress.
Certo, così è un po' bruttino, ma non preoccuparti, a breve farò altre guide su come personalizzare un sito wordpress :)

Come creare un utente su phpMyAdmin

Su phpMyAdmin è possibile creare un numero illimitato di utenti in modo da dare a ciascuno i permessi di lettura/scrittura/modifica su ogni specifico database o tabella mysql.

Per creare un utente su phpmyadmin, vai nella pagina principale di phpmyadmin e clicca su Account utenti nel menù in alto nella pagina.
Finirai così nella pagina contenente tutti gli utenti, dalla quale potrai creare un nuovo utente, sia modificare i permessi agli utenti esistenti, o anche eliminarli.

Per creare un nuovo utente mysql, nella sezione Nuovo, clicca su Aggiungi account utente.

Come creare un utente su phpmyadmin

Inserisci le seguenti informazioni di login:
  • nome utente
  • nome host (su che host può agire l'utente, se ne hai solo uno puoi lasciare % qualsiasi)
  • password (con conferma, può anche essere generata in automatico)
  • plugin di autentificazione (lascia autentificazione mysql nativa)
  • Database per account utente (consente di creare un db con lo stesso nome dell'utente creato)

Creare un utente phpmyadmin login account

Poi abbiamo la sezione Privilegi globali, diamo una spunta su Seleziona tutto se vogliamo dare tutti i permessi su tutti i database, oppure lasciamo deselezionati i campi se vogliamo dare successivamente i singoli permessi su ciascuna tabella o database.

Creare un utente phpmyadmin privilegi globali

Infine c'è la sezione SSL che riguarda la sicurezza di connessione, se non sappiamo come configurarla, lasciamo Require None.

Per concludere la creazione dell'utente clicchiamo infine sul bottone in fondo alla pagina Esegui.

Se vuoi modificare i privilegi per dare accesso solo ad un determinato database ad un utente al quale non avevi specificato alcun permesso, clicca su Modifica privilegi accanto al nome del tuo utente (nella lista degli utenti).
Poi clicca sul pulsante in alto Database e seleziona il nome del database al quale vuoi dare i permessi, poi clicca su Esegui.


Si aprirà la mascherina con la quale indicare i Privilegi specifici al database selezionato.
Spunta le voci che ti interessano poi clicca su Esegui per completare l'operazione.

Così facendo avremo dato i privilegi a tutte le tabelle del database selezionato.
Volendo potevamo anche decidere di settare i permessi anche alle singole tabelle, andando a creare l'utente direttamente da dentro la tabella, con l'opzione Privilegi.

Tutto chiaro?
Se crei un utente dalla root del sito phpmyadmin e gli dai tutti i permessi, quello è un utente mysql root che può avere accesso a tutti i database.
Se crei un utente quando sei dentro uno specifico database (o glielo associ dopo) e gli dai tutti i permessi, quell'account potrà accedere a tutte le tabelle di quel database.
Se crei un utente quando sei dentro una determinata tabella, quell'utente può accedere solo ai dati di quella tabella.

Altre guide utili su phpMyAdmin:

Come creare un database con phpMyAdmin

Dopo aver installato phpadmin ed aver fatto accesso con la password di root, vediamo come creare un database con phpmyadmin con pochi semplici click.

Per creare un nuovo database mysql in phpmyadmin, clicchiamo sul pulsante Nuovo nel menù di sinistra.
Finiremo così in una pagina dal titolo Crea un nuovo database.
Inseriamo semplicemente il Nome del database e la Codifica caratteri (se lasciato il campo vuoto viene settato il charset di default del sistema operativo su cui è installato mysql).
Infine clicchiamo su Crea.

Come creare un database con phpmyadmin

E' tutto, il nostro nuovo database mysql sarà ora disponibile nel menù di sinistra di phpmyadmin.


Altre guide utili su phpMyAdmin:

Password persa mysql: come recuperarla

Hai perso la password di root di mysql ed ora non sai più come fare?
Password mysql persa? Nessun problema, è possibile resettare la password di mysql in modo da poter continuare ad usare il proprio database sql senza dover perdere per forza tutti i dati.
In questo post ti spiegherò come recuperare la di root password persa per un'installazione tipica di mysql, o come recuperare la password persa in un'installazione tramite easyphp.


Come recuperare la password di mysql


Se usi phpmyadmin e hai perso la password di accesso ed ora sei tagliato fuori dal database del tuo sito internet (che sia wordpress, joomla, php puro, ecc...), c'è un modo abbastanza semplice per resettare la password di root di mysql.

Ecco pochi semplici passaggi da seguire (per windows e linux):
  1. Prima di tutto, se attivo, stoppa il servizio di mysql.
    Puoi farlo tramite prompt dei comandi, entrando nella cartella dove è presente l'eseguibile e digitando il comando: mysqld stop (su linux dovrebbe essere: /etc/rc.d/mysqld stop), oppure su windows bloccandolo dai processi o dai servizi
  2. Ora che il servizio mysql è stoppato, apri una finestra di dos e digita il seguente comando per rilanciarlo nella modalità che ci consentirà di aggiornare la password di root:
    mysqld --skip-grant-tables &
  3. Avvia la console di mysql come root posizionandoti nel giusto db con questo comando:
    mysql -u root mysql
    Se usi windows ti servirà aprire un altro prompt di dos per eseguire questo comando
  4. Reimposta la password di mysql con questo comando:
    UPDATE user SET password=PASSWORD("TUA-NUOVA-PASSWORD-DI-ROOT") WHERE User='root';
    Dove ovviamente al posto di TUA-NUOVA-PASSWORD-DI-ROOT... chettelodicoaffare (cit.)
    Attenzione: se da mysql 5.7 in su, il campo password è stato rinominato in authentication_string, quindi la nuova sintassi è:
    UPDATE user SET authentication_string=PASSWORD("TUA-NUOVA-PASSWORD-DI-ROOT") WHERE User='root';
  5. Aggiorna i privilegi dei database con il comando FLUSH PRIVILEGES;
    Ed infine digita exit; per uscire dalla console mysql.
  6. Riavvia mysql con il comando mysqld restart (su linux: /etc/rc.d/mysqld restart) o tramite interfaccia grafica sotto windows

Così facendondo hai reimpostato la password di root di mysql e puoi dunque tornare ad accedere al tuo database dal quale eri rimasto tagliato fuori :p
Se invece ha installato mysql per windows tramite easyphp, leggi qui sotto...


Come recuperare la password mysql con easyphp per windows


La procedura per reimpostare la password di mysql con easyphp è identica a quella di sopra, quindi non la riscriverò completamente.
Quello che cambia è che il processo di mysql non si chiama mysqld ma eds-dbserver.exe.

Quindi, stoppare il processo eds-dbserver.exe dai processi attivi (punto 1 della procedura spiegata sopra).

Come recuperare password mysql

Poi (punto 2), apri una finestra di dos e digita il comando:
eds-dbserver.exe --skip-grant-tables

Segui i punti 3, 4 e 5 scritti sopra.
Con l'unica differenza che cambierà il percorso dei binari di mysql
Nel mio caso il percorso dei binari di mysql è:
cd C:\Program Files (x86)\EasyPHP-Devserver-16.1\eds-binaries\dbserver\mysql5710x160301111830\bin

Infine riavvia il servizio di mysql.
Se tramite interfaccia web di easyphp non te lo lascia fare, stronca il processo dai processi attivi di windows, o prova ad uscire dalla finestra dos dove avevi lanciato il servizio eds-dbserver.exe.

Va da se che a seconda delle versioni di easyphp potrebbero cambiare sia il percorso dei binari di mysql, sia il nome del processo. Ma con un minimo di ingegno sono sicuro che saprai trovare il giusto percorso e l'eventuale nuovo nome :)


PS
se usi phpmyadmin settato in maniera che si autentichi senza password (come di default è per easyphp), dopo aver cambiato la password potresti non poter più riuscire ad accedere, ricevendo il seguente messaggio:
"Messaggio di MySQL: Documentazione
#1045 - Access denied for user 'root'@'localhost' (using password: NO)
hpMyAdmin ha provato a connettersi al server MySQL, e il server ha rifiutato la connessione. Si dovrebbe controllare il nome dell'host, l'username e la password nel file di configurazione ed assicurarsi che corrispondano alle informazioni fornite dall'amministratore del server MySQL.
"

Quello che devi fare è dunque andare a modificare il file di configurazione di phpmyadmin, che dovrebbe chiamarsi config.inc.php.
Che potrai trovare ad esempio in un percorso di questo tipo:
C:\Program Files (x86)\EasyPHP-Devserver-16.1\eds-modules\phpmyadmin4531x160301111830

Cerca le seguenti righe:
$cfg['Servers'][$i]['user'] = 'root';
$cfg['Servers'][$i]['password'] = '';

E modificale di conseguenza :)

Grindhouse - A prova di morte

Grindhouse - A prova di morte è un film azione del 2007 diretto da Quentin Tarantino, con Kurt Russell, Rosario Dawson, Vanessa Ferlito, Jordan Ladd, Rose McGowan, Sydney Tamiia Poitier, Tracie Thoms, Mary Elizabeth Winstead, Zoë Bell.

Grindhouse - A prova di morte
Trama
Stuntman Mike è un Stuntman in pensione con l'insolito hobby di uccidere giovani ragazze con la propria automobile.
La carriera del serial killer Stuntman subirà una brusca ridimensionata, quando sulla sua strada incontrerà la dj Jungle Julia e le sue amiche.

Recensione
Secondo il mio modestissimo parere, Grindhouse - A prova di morte, è forse il peggior film di Quentin Tarantino, quasi una macchia sulla sua splendente carriera da regista.
Ci stanno i film volgari, Tarantino non è mai andato nel sottile, ci stanno i film splatter, ci stanno i film violenti, non sarebbe il suo primo film del genere, tuttavia questa pellicola, per quanto forse scimmiotti qualche vecchio film che io ignoro, non mi è piaciuta particolarmente.

Degustibus :)

Link alla scheda del film su wikipedia

lunedì 9 maggio 2016

Come installare phpMyAdmin

Conosci phpMyAdmin?
PhpMyAdmin è un tool web per la gestione dei database mysql.
Grazie a phpMyAdmin è infatti possibile creare database, modificare tabelle, dare i permessi agli utenti e tanto altro ancora, il tutto tramite una comoda interfaccia web.

Quindi come si fa per installare phpMyAdmin?
Semplice, collegati a questo sito:
https://www.phpmyadmin.net

Clicca su Download 4.6.1 (o la versione di phpMyAdmin che ci sarà online quando guarderai questa guida :)).

Come scaricare phpMyAdmin

Scarica il file zippato ed estrai il suo contenuto all'interno della cartella dove sono tutti i tuoi siti php.
Ad esempio, nel mio caso che ho easyphp, il percorso è il seguente:
C:\Program Files (x86)\EasyPHP-Devserver-16.1\eds-www

Per comodità puoi rinominare la cartella di phpmyadmin da phpMyAdmin-4.6.1-all-languages in phpmyadmin, e quindi avere un url finale tipo questo:
C:\Program Files (x86)\EasyPHP-Devserver-16.1\eds-www\phpmyadmin

Ora, dopo aver avviato il server http ed il database mysql, collegati alla pagina di phpmyadmin tramite web.
Nel mio caso ad esempio, l'indirizzo è:
http://127.0.0.1/phpmyadmin/

Si aprirà la pagina di login, inserisci i tuoi dati di amministratore al database mysql e clicca su Esegui per entrare dentro phpMyAdmin e poter così gestire i tuoi database mysql.

Come installare phpMyAdmin

Attezione!
Se hai già installato easyphp  sul tuo computer, hai già anche phpMyAdmin, e quindi non hai bisogno di eseguire questa installazione.
Per usare il phpMyAdmin del tuo easyphp, basta che vai nella dashboard di easyphp, poi avvia il webserver ed il database mysql.
Ora, torna nella home page di easyphp:
http://127.0.0.1:1111/
E nella sezione Modules, alla voce MySQL Administration, clicca su Open.


Come installare phpMyAdmin easyphp

Il link al tuo phpmyadmin by easyphp sarà una cosa del genere:
http://127.0.0.1/eds-modules/phpmyadmin4531x160309201100/

Buone query :)


Altre guide utili su phpMyAdmin:
Leggi il post

Psicologia fisiologica (5/13): Selezione e orientamento spaziale dell'attenzione

L'attenzione è un meccanismo cerebrale cognitivo che permette di elaborare gli input, i pensieri o le azioni rilevanti, e allo stesso tempo consente di ignorare quelli irrilevanti (attenzione selettiva).
E' possibile dividere l'attenzione in 2 categorie: l'attenzione volontaria (endogena) e l'attenzione automatica (esogena).

Uno dei primi studi sull'attenzione fù fatto dallo psicologo William James, che colse il carattere introspettivo dell'attenzione, fù il primo a mettere in evidenza gli aspetti volontari dell'attenzione, e a segnalare i limiti dell'attenzione (non troppe cose per volta).
Anche Helmholz studiò l'attenzione, prendendo in esame l'attenzione nascosta (covert), il fenomeno per cui il punto del campo visivo su cui si fissa lo sguardo può essere diverso dal punto su cui si scegli di focalizzare l'attenzione.

La sindrome di Balint è quel deficit in cui il paziente può vedere solo un oggetto per volta, deficit che coinvolge l'attenzione.
L'attenzione comprende processi volontari (top-down) e processi automatici (bottom-up).
L'arousal è lo stato globale di attivazione, e l'EEG è un chiaro indicatore di vigilanza o di sonno, inoltre i componenti attentivi hanno un'organizzazione gerarchica, dove al livello più generale ci sono stati globali come la veglia e il sonno, poi ci sono diversi stadi intermedi come la sonnolenza, l'allerta, l'iperallerta.

Cherry studiò l'effetto cocktail party, dove in un ambiente rumoroso si riesce a prestare ascolto ad uno stimolo sonoro preciso (attenzione selettiva uditiva).
Cherry usò l'ascolto dicotico (2 suoni diversi, uno per cuffia) e la tecnica di shadowing (la ripetizione di ogni parola appena questa viene udita), dimostrando che la focalizzazione di attenzione su un solo orecchio può portare ad una maggiore prestazione nell'ascolto con quell'orecchio, e a far non ascoltare le parole udite dall'altro orecchio.

Lo psicologo inglese Broadbent ha introdotto il concetto di sistema per l'elaborazione delle informazioni, descritto come un canale dalla capacità limitata, dove avviene una selezione delle informazioni che vengono elaborate fino in fondo, in modo che solo gli eventi più importanti riescono a passare dal filtro.
L'intrusione degli stimoli ignorati, si ha quando stimoli particolarmente importanti richiamano l'attenzione nonostante si stia prestando attenzione altrove, come nel caso dell'ascolto dicotico, dove parole rilevanti come il nome di chi ascolta, anche se sono presentate nell'orecchio ignorato, riescono ad attirare l'attenzione del soggetto, e per questo motivo diversi studiosi hanno iniziato a credere che l'elaborazione dell'informazione avvenga cmq fino ad un certo punto (e che quindi lo stimolo non venga scartato senza essere elaborato almeno in parte).

Secondo l'ipotesi dell'attenzione precoce, lo stimolo recepito non riceve un'analisi percettiva completa, non si arriva alla codifica semantica (del significato) e categoriale, prima che esso venga selezionato o respinto.
La selezione avverrebbe addirittura prima dell'analisi del colore, della forma..., e questo tipo di attenzione sarebbe in grado di alterare le nostre percezioni.
L'ipotesi dell'attenzione tardiva invece, afferma che tutti gli input sono elaborati fino allo stadio di codifica ed analisi semantica, e che quindi i processi dell'attenzione non influenzano le nostre percezioni degli stimoli.

La Treisman ipotizzò che l'informazione del canale ignorato non venisse completamente esclusa da successive elaborazioni, ma solo attenuata o degradata, e anche Broadbent era d'accordo nel dire che questa informazione passasse il filtro in forma ridotta.
La capacità limitata dell'attenzione è dimostrata dal fatto che un sovraccarico di stimoli influenza negativamente le prestazioni, e quando tutte le informazioni non riescono ad essere elaborate, si crea un collo di bottiglia, dove non tutti gli input riescono a passare.

L'attenzione viene studiata tramite compiti con stimoli-bersagli, distrattori, studio dei tempi di reazione.
Ad esempio è stato dimostrato che i tempi di reazione a lettere-bersaglio sono più lunghi quando i distrattori sono incongruenti, rispetto a quando sono congruenti o neutri (compiti di interferenza).
L'attenzione spaziale è l'atto di dirigere l'attenzione verso uno o più locazioni, ignorandone delle altre.
L'attenzione può essere manipolata tramite un segnale (cue) che appare prima di ogni presentazione del bersaglio (stimolo facilitatorio nei compiti di cuing).
Le prove valide sono quelle con stimoli facilitatori, che implicano l'orientamento volontario verso lo stimolo, le prove invalide invece sono quelle dove lo stimolo si presenta in una posizione diversa da dove poi effettivamente appare il target (dove il tempo che passa tra la presentazione del segnale e quella del bersaglio, in queste prove va da 200ms a 1 secondo).
Se il bersaglio appare dove il soggetto se lo aspetta, la prova è più veloce, e viceversa, e secondo Posner, quando il soggetto fa attenzione ad una determinata zona, possono aver luogo cambiamenti dell'elaborazione percettiva (ipotesi dell'attenzione precoce).
L'orientamento automatico, è quella che porta ad orientarsi verso lo stimolo sensoriale, e nelle prove di questo tipo di attenzione si usa il cuing esogeno, dove se il tempo intercorso tra la presentazione dello stimolo e l'apparizione del target è >300ms, si ha l'inibizione di ritorno, dove le risposte sono più lente perchè il punto dove si stava prestando attenzione perchè c'era lo stimolo, viene inibito.
Questa inibizione è cmq importante perchè se gli eventi che richiamano l'attenzione ci distraessero per troppo tempo, saremmo in pericolo, e cmq se vogliamo mantenere lo stesso l'attenzione, possiamo usare quella volontaria.

La Treisman ha studiato gli effetti dei pop-out, dove gli stimoli balzano agli occhi, e in queste condizioni i tempi di reazioni rimangono immutati anche aumentando il numero dei distrattori.
I pop-out dimostrano che c'è un meccanismo preattentivo, processo che dipende da analisi percettive che segnalano la diversità nella scena visiva, inoltre, se il bersaglio ha una combinazione di caratteristiche condivise con i distrattori, i tempi di reazione aumentano, e questo dimostra che gli item sono esaminati in serie, uno per volta, facendo una ricerca che si ferma solo quando il bersaglio viene localizzato, ed è stato dimostrato che questi tempi più lunghi non dipendono dai movimenti oculari da fare (dimostrato con compiti che non fan muovere gli occhi).
Wolfe ha dimostrato che la ricerca con attenzione volontaria è più lenta di quella automatica, quindi i processi automatici sono più veloci di quelli volontari riguardo l'orientamento dell'attenzione.
Wolfe ha coniato il termine ricerca guidata, ed ha affermato che l'attenzione rifiuta i distrattori con caratteristiche irrilevanti.


Sistemi neurali dell'attenzione e della percezione selettiva


Per descrivere i meccanismi neurali sottostanti alla selezione dell'attenzione, si usa la registrazione di attività elettrica e magnetica del cervello e le tecniche di neuroimmagine.
E' cmq difficile capire da quale regione cerebrale provengono i segnali, così si usano più metodi contemporaneamente (PET, fMRI,...), in modo da riuscire a localizzare i segnali nella posizione e nel tempo.
Hernandez-Peon cercò di determinare il fenomeno del cocktail party, studiando i gatti con esperimenti dove questi animali prestavano attenzione a dei suoni, trovando attivazioni del nucleo cocleare e del nervo acustico, che però poi si scoprì che erano stati attivati dal diverso orientamento (overt) delle orecchie.
I ricercatori sono riusciti cmq a dimostrare che le onde cerebrali (ERP) evocate dagli stimoli a cui il soggetto presta attenzione erano diverse (maggiore ampiezza) da quelle evocate dagli stessi stimoli che invece venivano ignorati (minore ampiezza).
Studi con la registrazione elettrica fatta con elettrodi hanno anche aiutato a capire che la rimozione del tessuto cerebrale nella zona dove avvengono le anomalie che portano all'epilessia, possono servire alleviare gli attacchi.
Woldorff e Hillard hanno scoperto l'effetto P20-50, la variazione delle forme d'onda degli ERP in funzione dell'attenzione uditiva, a partire da 20-50ms dopo l'insorgere dello stimolo, prima della comparsa del potenziale uditivo (N1), effetto che conferma le teorie dell'attenzione precoce.
Il MEG (l'equivalente magnetico dell'EEG), combinato con la registrazione degli ERP, consente di individuare dove hanno origine gli effetti dell'attenzione uditiva.
Abbinando ERP e ERF questi ricercatori hanno identificato un correlato magnetico dell'effetto P20-50, l'effetto dell'attenzione M20-50, localizzato nella corteccia uditiva, dimostrando così che l'attenzione è in grado di influenzare l'elaborazione degli stimoli nella corteccia uditiva, e i tempi di latenza nei compiti d'attenzione indicano che l'elaborazione attentiva non è ancora stata completata (ed ogni stazione lungo la via acustica funziona tramite feedback).
Studi con elettrodi sul cuoio capelluto han dimostrato l'esistenza della risposta uditiva del tronco encefalico (ABR), ma non che venga fatta invece la mudolazione anche al livello del nervo acustico.


Per studiare l'attenzione selettiva visiva si usano gli ERP, e ad esempio Eason scoprì che durante compiti di attenzione visuo-spaziali, gli ERP cambiano di ampiezza (70ms dopo la comparsa dello stimolo).
L'ampiezza degli ERP (P1), diventa maggiore quando il target appare dove il soggetto sta guardando (questi ERP sono un dato affidabile per l'attenzione spaziale, ma sono inaffidabili per le altre caratteristiche, come il colore e la forma), si è scoperto inoltre che l'attenzione selettiva spaziale è in parte mediata da processi sensoriali nella corteccia visiva, soprattutto nella corteccia extrastriata, ma anche nella striata.
Focalizzare volontariamente l'attenzione su un punto, segnalato da stimoli visivi (cue), fa aumentare l'ampiezza degli ERP visivi agli stimoli che compaiono in quel punto.
Nel cuing automatico, i tempi di reazione sono migliori se il target appare nella posizione suggerita, ma solo esso appare entro i <250ms, se il tempo si allunga c'è l'inibizione di ritorno, pare quindi che tra l'attenzione automatica e quella volontaria ci sia un meccanismo comune di funzionamento, anche se è probabile che le modulazioni attenzionali dell'analisi sensoriale siano prodotte da reti neurali differenti.
Diverse prove ed esperimenti confermano sia le teorie seriali dell'attenzione nella ricerca di target combinatori, sia la teoria dell'attenzione precoce.


L'attenzione viene studiata con le neuroimmagini (PET e fMRI), usando il metodo della sottrazione.
Tra le ricerche famose c'è quella di Corbetta, che ha dimostrato con la PET che l'attenzione per le caratteristiche primarie (colore, forma, movimento...) genera un aumento di flusso sanguigno nella corteccia visiva extrastriata, appoggiando ancora una volta l'ipotesi che l'attenzione selettiva alteri l'elaborazione percettiva prima che l'analisi delle caratteristiche giunga al completamento.
Hans-Jochen ha studiato l'attenzione selettiva spaziale usando la PET, dimostrando che l'attenzione spaziale attiva la corteccia extrastriata dell'emisfero controlaterale allo stimolo, in particolare nel giro fusiforme posteriore sulla superficie ventrale della corteccia.
Come in altri studi, PET ed ERP aiutano a localizzare luogo e tempo di attivazione, anche se è sempre meglio usare la fMRI per avere una maggiore risoluzione.
Tootell e Dale hanno usato il metodo del cortical unfolding e della mappatura retinotopica della corteccia visiva per dimostrare che l'attenzione spaziale è rappresentata da robuste modulazioni dell'attività in molteplici aree visive precoci della corteccia extrastriata, e piccole modulazioni anche nella V1, che poi i ricercatori hanno mappato.
Diverse prove hanno dimostrato anche l'esistenza di meccanismi attenzionali specifici per gli oggetti, ad esempio lo spostamento entro oggetto quando ci sono segnali attentivi è rapido, tra oggetti diversi invece è più lento.
Inoltre è stato dimostrato che i volti attivano una regione del giro fusiforme, detta area delle fusiforme delle facce FFA, e che le immagini di case invece attivano una regione della corteccia paraippocampale, detta area paraippocampale dei luoghi PPA.
Quando i soggetti si concentrano sul movimento, aumenta invece l'attività nelle vie MT/MST e quella della regione corrispondente all'oggetto stesso.


L'attenzione attiva anche il talamo, i gangli della base, la corteccia insulare, la corteccia prefrontale, il giro del cingolo anteriore, la corteccia parietale posteriore e il lobo temporale.
Corbetta ha dimostrato che la corteccia parietale superiore è attivata quando l'attenzione passa da una posizione ad un'altra per individuare un bersaglio.
Il nucleo del pulviran sembra invece adatto per fornire alle cortecce frontale e parietale una via per influenzare l'elaborazione visiva nella corteccia extrastriata.
La fMRI evento-correlata è stata usata per capire il controllo attenzionale, dimostrando che l'attività relativa ai bersagli riflette processi motori oltre all'analisi visiva, e che i processi top-down influenzano la corteccia visiva prima dell'apparizione dei bersagli.
Si pensa che quest'innesco (priming) della corteccia sensoriale ad opera dell'attenzione possa costituire la base per la successiva elaborazione selettiva dei bersagli, si pensa inoltre che l'attenzione agisca sincronizzando la scarica dei neuroni, consentendo un più efficace processo di elaborazione dello stimolo che appare successivamente.


Esistono 2 modelli che spiegano come potrebbe funzionare il filtro dell'attenzione: il modello input-gating, dove i neuroni intermedi inviano un segnale inibitorio alle regioni esterne alla localizzazione su cui è focalizzata l'attenzione, e il modello neuron-gating, dove sono gli stessi neuroni a mostrare attivamento od inibizione come causa dell'attenzione, con inibizione reciproca tra cellule che codificano caratteristiche differenti dello stimolo nella stessa regione dello spazio.

Studi su animali
Gli studi sull'attenzione sono stati fatti anche sugli animali, in particolar modo sulle scimmie, dimostrando ad esempio che nella corteccia temporale inferiore, l'attenzione può modulare l'attività neurale anche quando lo stimolo da ignorare è lontano da quello da focalizzare, e che le modulazioni attenzionali si verificano solo nelle aree corticali extrastriate.
Inoltre, i neuroni del nucleo reticolare del talamo, in particolar modo quelli del nucleo perigenicolato, sembrano filtrare il flusso di informazioni dal talamo alla corteccia.
Non ci sono inoltre modulazioni dell'eleaborazione retinica dovute all'attenzione spaziale.
Grazie a questi studi si è scoperto che le cellule del collicolo superiore non sono coinvolte direttamente nei processi dell'attenzione selettiva visiva volontaria, ma partecipano al controllo dei movimenti oculari, e cmq può avere un ruolo importante nella componente inibitoria dell'attenzione automatica (disattivando il collicolo superiore le prestazioni di discriminazione di target peggiorano).
Il nucleo talamico del pulviran sembra invece attivo durante i compiti di filtraggio attenzionale, inoltre, nei neuroni della regione dorsomediale del pulviran laterale (Pdm) i tempi di latenza di risposta sono più lunghi che in altre aree del nucleo, e le risposte in questi neuroni sono più forti quando lo stimolo è il target di un movimento saccadico, o quando è al centro dell'attenzione senza movimenti.
Il pulviran è cruciale nell'attenzione spaziale nascosta, e può filtrare le informazioni distraenti, la corteccia parietale è dunque una regione chiave per il controllo attenzionale e contribuisce alla rappresentazione delle relazioni spaziali.
Mountcastle scoprì che il fissare attentamente gli stimoli visivi porta all'aumento nel tasso di scarica dei neuroni parietali, essi aumentano la scarica quando gli stimoli sono il bersaglio di saccadi o quando sono focalizzati dall'attenzione nascosta.
La corteccia parietale è attivata quando l'attenzione nascosta passa da una posizione ad un'altra, o quando i soggetti devono analizzare le relazioni spaziali o spostare l'attenzione tra target.
Il lobo parietale sembra avere una funzione nel rappresentare locazioni spaziali e nel controllare l'orientamento volontario, anche se questi processi forse sono localizzati altrove.


Neurologia e neuropsicologia dell'attenzione


La sindrome di negligenza spaziale (o sindrome di neglect) è spesso dovuta ad una lesione parietale unilaterale, e comporta il non riconoscimento di tutto ciò che si trova nell'emispazio opposto alla lesione.
Una caratteristica importante della neglect è l'estinzione, l'incapacità di percepire uno stimolo controlaterale alla lesione quando esso appare assieme ad uno stimolo ipsilaterale.
Questa sindrome si manifesta in assenza di danni al sistema visivo e può avere componenti non visive.
Sembra assodato che la ricerca dei target avvenga separatamente in ciascun emisfero, come dimostra il fatto che i pazienti col cervello diviso in 2 emisferi (taglio del corpo calloso) eseguono la ricerca dei target con velocità doppia, quando gli item son distribuiti nei 2 emicampi.
La neglect non ha al momento nessun trattamento, ma per fortuna sembra estinguersi col tempo.
  

Posner e Rafal hanno proposto un ipotetico modello dell'attenzione e del suo orientamento, che prevede 3 stadi: sganciamento o disancoraggio dell'attenzione dal focus corrente, spostamento dell'attenzione verso il nuovo target, agganciamento o ancoraggio.
Quando nei compiti di ricerca target i pazienti hanno tempi lunghi, il deficit è probabilmente legato all'operazione di sganciamento (funzione individuata nella regione della giunzione temporo-parietale destra).
L'agganciamento forse è gestito dal talamo (pulviran), mentre lo spostamento forse è gestito dal mesencefalo, e come detto sopra, lo sganciamento è mediato dalla corteccia parietale.

Una teoria alternativa, quella del modello computazionale con architettura connessionista è stata proposta da Cohen.
Secondo questo modello c'è un'interazione competitiva, in cui nello stato normale le interazioni eccitatorie e inibitorie tra i moduli del sistema dell'orientamento dell'attenzione sono in equilibrio, mentre quando il sistema è danneggiato possono manifestarsi vari sintomi comportamentali, tra cui lo sganciamento.
Secondo questo modello, l'attenzione all'emicampo visivo intatto è causa di prestazioni più scarse per gli item presentati all'emicampo danneggiato.
 


Le interferenze del campo intatto con quello danneggiato suggeriscono che le informazioni nel campo lesionato subiscano delle elaborazioni a livello inconscio.
E' stato dimostrato che inserendo distrattori ipsilateralmente alla lesione ,le prestazioni aumentano, questo perchè l'attenzione tende a deviare verso il lato della lesione, quindi trascurando l'altra parte.
Inoltre, l'estinzione risulta minore se al paziente vengono mostrati 2 oggetti diversi, rispetto a 2 uguali.
L'informazione che riguarda lo spazio negletto, non sempre raggiunge la coscienza, tuttavia l'informazione viene elaborata fino al livello semantico, come dimostra l'effetto di priming che si ha quando la parola scritta nel campo negletto è della stessa categoria di quella del campo sano, aiutando così il suo riconoscimento.

Pare che la neglect colpisca anche la memoria visiva, quando si cerca di rievocare la rappresentazione di una scena conosciuta.
Inoltre, cosa incredibile, se si chiede ad un paziente di descrivere una piazza immaginandola prima in un lato e poi nel lato opposto, le cose non descritte nel primo compito perchè presenti nel lato neglect, vengono descritte, mentre le cose che prima erano state descritte e che ora si trovano nel lato neglect, vengono ignorate.
La neglect può avere coordinate centrate sugli oggetti, anche quando essi non sono nel campo negletto (dimostrato dall'esperimento di rotazione del manubrio di Behrmann e Tipper), e può ripartirsi tra oggetti, seguirne i movimenti e ripresentarsi nel nuovo sistema di coordinate.

La sindrome di Balint comporta che i pazienti percepiscano solo 1 oggetto per volta, ed è dovuta a lesioni bilaterali a carico delle aree parietali posteriori e occipitali laterali.
I pazienti con questa sindrome riconoscono gli oggetti, ma hanno difficoltà a metterli in relazione tra di loro, e l'attenzione viene quindi attirata da un oggetto, escludendo gli altri.

<< Lezione precedente - Prossima lezione >>


Torna all'elenco delle lezioni