venerdì 29 aprile 2016

Come inserire analytics su blogger

Google analytics è il sistema di statistiche visite più famoso del mondo.
Se vuoi inserire il codice di monitoraggio di analytics sul tuo blog, con blogger/blogspot puoi farlo in maniera molto semplice e veloce.


Come inserire analytics su blogger


Per aggiungere google analytics sul tuo blog sulla piattaforma blogger, prima di tutto copia il codice analytics relativo al tuo sito.
Per far ciò, collegati al seguente indirizzo:
https://www.google.com/analytics/

Entra nella proprietà del sito che vuoi monitorare, poi clicca su Amministrazione e poi su Impostazioni proprietà.
Nella sezione Impostazioni di base troverai il tuo ID monitoraggio.

Come inserire analytics su blogger

Ora, copiati il tuo ID monitoraggio (solo il singolo codice alfanumerico, non tutto l'html chiamato "codice da incorporare" che di solito si include nei siti).

Vai su blogger, entra nella gestione del tuo blog e poi, nel menù di sinistra, vai sulla voce Impostazioni e su Altro.
Troverai come ultima voce Google Analytics, dove potrai incollare il tuo codice nel box ID proprietà web di Google Analytics.

ID proprietà web

Per completare l'operazione clicca infine sul pulsante Salva impostazioni.
Avrai così inserito google analytics sul tuo blog blogger e potrai iniziare a monitorare tutte le visite che vengono fatte al tuo sito web.

ps Per scoprire come creare un account analytics leggi qui.

Che cos'è un placeholder e come si usa

Hai notato che ormai molti siti web hanno il campo di ricerca con dentro la scritta Cerca? Molto bello vero?
Se vuoi sapere come fare anche tu per fare apparire una scritta all'interno di un campo di un form di ricerca senza usare javascript o css, continua a leggere (cit.)

Che cos'è un placeholder
Un placeholder (segnaposto) è un attributo html5 che serve per visualizzare un breve suggerimento all'interno delle caselle dei form html, nei campi di tipo testo (input text o textarea).

Come funziona un placeholder
Mettendo dunque l'attributo placeholder con rispettivo testo, all'interno del codice html di un campo input, la scritta inserita nel placeholder verrà mostrata a video all'interno del box che serve all'utente per scrivere del testo.
Grazie ai placeholder quindi, si risparmia spazio nella pagina web, in quanto la descrizione di un campo di un form può venir inserita all'interno del campo stesso.
Inoltre, quando la casella viene selezionata dall'utente (ricevendo il focus), il testo del placeholder sparisce, lasciando spazio ai caratteri digitati dall’utente.

Esempio pratico di codice html con placeholder
Per vedere come funziona un placeholder, copia ed incolla questa breve stringa nella tua pagina html:

<input type="Text" title="Cerca" placeholder="Cerca">

Il risultato a video sarà una cosa del genere:

Che cos'è un placeholder e come si usa

Bene, ora anche tu sei un maestro di placeholder :)

Come creare un indice su word

Se vuoi creare un indice su word, il metodo più semplice è quello di utilizzare gli stili di word.
Un indice, o per meglio dire un sommario, in word, è un elenco di titoli con sopra un collegamento ipertestuale che porta alla rispettiva pagina del documento.
Se quindi hai un documento molto grande, è importante creare una prima pagina con un indice. Per fortuna però, con microsoft word è possibile creare automaticamente un sommario.


Come creare un indice su word


Per creare automaticamente un indice con word, scrivi il tuo documento e crea tanti titoli quante sono le voci dell'indice che vuoi creare.

Per creare un titolo di pagina, seleziona la riga che vuoi rendere titolo, poi nel menù Home, nella sezione Stili, seleziona uno stile intestazione (sono quelli di tipo titolo e sottotitolo) da dare al tuo titolo.

Come creare un indice su word

Una volta creati tutti i titoli di pagina, posizionati nel punto esatto del documento word dove vuoi che appaia il sommario, poi vai nel menù Riferimenti e clicca su Sommario.

Riferimenti

Seleziona il tipo di sommario che preferisci e poi cliccaci sopra per far apparire immediatamente l'indice del tuo documento word.

Tipo di sommario

Avrai creato così con pochi semplici click un sommario completo su word.
Se vuoi aggiornare il sommario quando crei un nuovo capitolo (ovvero quando aggiungi un titolo / stile intestazione), clicca sul sommario e vedrai apparire la voce Aggiorna sommario, cliccaci sopra e si aprirà un menù dove potrai selezionare l'opzione Aggiorna intero sommario, infine clicca su OK.

aggiorna sommario

Gli stagisti

Gli stagisti è un film commedia del 2013 diretto da Shawn Levy, con Owen Wilson, Vince Vaughn, Rose Byrne, Max Minghella, Jessica Szohr, Josh Brener, Tiya Sircar, Dylan O'Brien, Tobit Raphael.

Gli stagisti
Trama
Nick e Billy sono due non più tanto giovani disoccupati in cerca di lavoro.
Dopo diverse ricerche e colloqui, i due finiranno per fare uno stage a Google.
Più vecchi della maggior parte dei loro compagni e decisamente meno preparati, i due amici riusciranno lo stesso a farsi valere grazie alla loro determinazione ed al loro carisma... non prima di aver combinato un bel po' di guai però.

Recensione
Gli stagisti è un film sul mondo del lavoro di oggi.
Dinamico, senza sicurezze, sottopagato, strano, stressante, e tanto stravagante, il mondo del lavoro, soprattutto a Google, è una sfida continua verso il successo, dove solo in pochi arrivano fino in fondo.
Nonostante questo sia un film banale e forse neanche tanto divertente per essere una commedia, volendo potrebbe anche far riflettere su come siamo diventati competitivi in questo mondo... niente niente "mondo del lavoro lo stai facendo sbagliato"? :p

Link alla scheda del film su wikipedia

giovedì 28 aprile 2016

Come vedere le intestazioni delle email su gmail

Se usi gmail, forse ti potrebbe interessare sapere come vedere le intestazioni delle email.
Le intestazioni di un messaggio email sono quei dati nascosti all'interno di una mail, che specificano alcuni dati tecnici tipo l'indirizzo ip di chi ha spedito il messaggio (o del server da cui è stato spedito), il client di posta usato, ed altri dettagli utili per i più smanettoni.
Ad esempio sbirciando l'indirizzo ip di una email si potrebbe anche smascherare un fake :p


Come vedere le intestazioni delle email su gmail


Se vuoi scoprire quali sono gli headers completi di una email usando il client web di gmail, apri il messaggio che vuoi analizzare, poi clicca sulla freccia Altro, in alto a destra nel messaggio per aprire un menù a tendina con varie opzioni.
Clicca infine su Mostra originale.

Come vedere le intestazioni delle email su gmail

Si aprirà una nuova finestra con al suo interno tutte le intestazione del messaggio di posta.

Qualcosa del genere per intenderci:

Delivered-To: tuoindirizzo@email.com
Received: by INDIRIZZO-IP with SMTP id CODICE;
        Thu, 28 Apr 2016 01:51:01 -0700 (PDT)
X-Received: by INDIRIZZO-IP with SMTP id CODICE;
        Thu, 28 Apr 2016 01:51:01 -0700 (PDT)
Return-Path: <indirizzo@email.com>
Received: from dominio (dominio [INDIRIZZO-IP])
        by mx.google_com with ESMTPS id CODICE
        for <tuoindirizzo@email.com>
...ecc...
Content-Transfer-Encoding: 7bit
Content-Type: text/html; charset="UTF-8"
To: tuoindirizzo@email.com
Message-ID: <CODICE@momentum1.platform1.us-west-2.aws.cl.messagesystems.com>
Date: Thu, 28 Apr 2016 08:51:01 +0000
MIME-Version: 1.0
Reply-To: mittente@email.it
Subject: TITOLO MAIL
From: NOME-MITTENTE <mittente@email.it>
X-AntiAbuse: This header was added to track abuse, please include it with any abuse report
X-AntiAbuse: SparkPost is an email sending service; we actively process abuse reports
X-AntiAbuse: Our anti-abuse Messaging Policy is here: LINK SITO POLICY ABUSE
X-AntiAbuse: Report abuse here: INDIRIZZO-WEB-ABUSE
List-Unsubscribe: <mailto:mailxcancellarsi@email.it>
List-Id: <CODICE.sparkpost_com>
...ecc...
CORPO DEL MESSAGGIO (con eventuale html) 

Non sto ovviamente a spiegarti il significato di tutti i campi degli headers dell'email, se li vuoli leggere saprai già bene o male cosa vogliono dire :p

Come dividere il contenuto di una cella excel su più celle

L'altro giorno vi avevo spiegato come unire il contenuto di una cella excel senza perderne il contenuto, oggi invece vi spiegherò il procedimento opposto.
Se il vostro intento è infatti quello di dividere il contenuto di una cella excel su più celle in base ad un separatore presente nella cella da dividere, su excel c'è la funzione che fa al caso vostro :)


Come dividere il contenuto di una cella excel su più celle


Per splittare il contenuto di una cella excel in più celle in base ad un separatore prestabilito, basta selezionare la colonna da dividere, cliccare sul menù Dati, e poi cliccare sulla voce Testo in colonne.

Come dividere il contenuto di una cella excel su più celle

Si aprirà la nuova finestra Conversione guidata testo in colonne.

Facciamo ad esempio il caso in cui abbiamo un'unica cella con dentro il nome ed il cognome (separati quindi dallo spazio). Visto che potrebbero esserci anche casi in cui una persona ha due nomi o due cognomi (o entrambi), facciamo in modo di creare una colonna per ogni spazio che viene trovato.

Quindi, alla voce Tipo dati originali, selezioniamo Con campi separati quali virgole o tabulazioni, poi clicchiamo su Avanti.

Tipo dati originali

Nella nuova schermata, selezioniamo il delimitatore (o i delimitatori), in questo esempio scegliamo lo Spazio, poi per eliminare i doppi spazi flegghiamo la voce Considera delimitatori consecutivi come uno solo.
Sotto nella schermata apparirà subito l'anteprima del risultato.

delimitatore

Clicchiamo Avanti per finire in un'ultima schermata excel dove specificare il Formato dati per colonna e cambiare volendo anche la Destinazione, poi clicchiamo su Termina per ottenere finalmente tante colonne quanti erano i delimitatori per cella.

risultato finale

Bene, ora sapete come dividere una cella excel in più celle con la sola imposizione del mouse :)

Come vedere se una pagina è stata condivisa su facebook

Se vuoi sapere se una pagina web è stata condivisa su facebook e quanti like o commenti ha avuto, c'è un sito che fa per te.
Questa funzionalità di facebook è disponibile per tutti gli utenti registrati, ed è possibile utilizzarla per qualsiasi indirizzo web, quindi potrai vedere sia l'andamento dei tuoi post su facebook, sia quello di qualsiasi altro sito.


Come vedere se una pagina è stata condivisa su facebook


Per scoprire quanti like ha avuto una pagina web, quanti commenti ha ricevuto, o semplicemente se è mai stata condivisa su facebook, collegati a questo indirizzo:
https://developers.facebook.com/tools/debug

Trattasi di facebook per developers (per sviluppatori), ma questa pagina può essere utilizzata anche solo per analizzare le condivisioni di un post, i like, o i commenti.

Una volta aperta la pagina, ci si troverà nella sezione Sharing Debugger.
Inserisci nell'apposito box l'indirizzo internet della pagina che vuoi monitorare e poi clicca su Debug.

Come vedere se una pagina è stata condivisa su facebook

A volte, dopo aver premuto il tasto Debug, potrebbe venire fuori il seguente messaggio anche se in realtà il post è stato condiviso:
This URL hasn't been shared on Facebook before.
In quel caso, clicca sul bottone Fetch new information per ottenere le informazioni sulla condivisione.

Se l'url che hai inserito è stato condiviso su facebook, appariranno una serie di informazioni utili, come: il numero di like (likes), condivisioni (shares), commenti (comments), se c'è un'immagine d'anteprima del post su facebook e se è nel formato giusto, più un'altra serie di informazioni tecniche da smanettoni :)

pagina condivisa

Ogni cosa è illuminata

Ogni cosa è illuminata è un film biografico/drammatico del 2005 diretto da Liev Schreiber, con Eugene Hütz, Elijah Wood, Boris Leskin.

Ogni cosa è illuminata
Trama
Jonathan Safran Foer è un giovane ebreo che ha l'hobby di collezionare vecchi cimeli di famiglia.
Alla ricerca di un posto chiamato Trochenbrod e di una donna che dovrebbe aver conosciuto suo nonno ai tempi del nazismo, Jonathan si recherà fino in Ucraina, accompagnato dal giovane Alexander Perchov e da suo nonno Alex, pagati per accompagnare il giovane ebreo nella sua ricerca.

Recensione
Un film davvero particolare questo "Ogni cosa è illuminata".
Un viaggio non solo fisico ma anche mentale, dove tutti e tre i protagonisti esplorano futuro, presente, ma soprattutto passato.
Per alcuni il passato è un grande peso, per altri il futuro è ancora tutto aperto, quel che è certo è che questo viaggio cambierà per sempre le vite dei tre.
Un film diverso sul tema persecuzioni sugli ebrei e crimini del nazismo, un film che fa riflettere.

Link alla scheda del film su wikipedia

mercoledì 27 aprile 2016

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Metodologia della ricerca in psicologia dello sviluppo (4/4): Ricerca osservativa e ricerca sperimentale

Darwin ha scoperto tramite l'osservazione che il suono del pianto dei bambini piccoli cambia a seconda della causa che l'ha provocato (come confermato nel 1968 tramite l'analisi spettrografica).
Alfred Binet alla fine dell'800 sosteneva che se un problema non poteva essere affrontato con metodi sperimentali, doveva essere abbandonato, perchè il suo studio non garantiva alcuna certezza.
Questo pensiero (che l'unica strada per portare la psicologia allo status di disciplina scientifica fosse la sperimentazione in laboratorio) fù abbracciato da J.B. Watson con l'approccio comportamentista, dagli anni 20 agli anni 50.
Successivamente l'approccio cognitivista fece diventare il disegno sperimentale, il metodo principale per studiare i cambiamenti nelle funzioni cognitive collegate con l'età, ed il filone di ricerche basate sull'osservazione fù accantonato per molto tempo, e questa esclusività delle sole ricerche sperimentali fù molto criticata.


Validità esterna della ricerca sperimentale in laboratorio


Una critica al modello sperimentale del laboratorio è la sua artificialità, ovvero la sua mancanza di validità esterna, la sua possibile mancanza di applicabilità dei risultati della ricerca in un'altra situazione, con soggetti diversi, in luoghi e tempi diversi.
La validità esterna può cmq essere un problema anche per la ricerca di tipo osservativo.
In laboratorio, si richiede al soggetto di esibire un particolare comportamento in una situazione diversa dal normale e questo può far si che il comportamento non sia naturale, sia quindi diverso dal normale.
Ad esempio, vedere uno spezzone televisivo a comando in laboratorio è molto diverso che vederlo a casa, o anche il solo dire a dei bambini di vederlo, può essere percepito come un'approvazione dei contenuti e quindi enfatizzare il comportamento violento dopo la visione.
Quindi l'artificiosità a scopi sperimentali può avere conseguenze gravi se generalizzata a tutti i bambini in tutti i luoghi, anche perchè un altro fattore distorcente può essere l'asimmetria che si può generare se il bambino cerca di compiacere l'adulto (lo sperimentatore), ci può quindi essere un'inibizione dei comportamenti spontanei.
Inoltre l'ambiente con le apparecchiature, può creare ansia in bambini timidi.
Se però lo scopo degli esperimenti in laboratorio non è quello di generalizzare i risultati ottenuti, ma quello di verificare generalizzazioni esistenti (quindi non crearne di nuove), il problema della validità esterna non si pone.
Quindi, il problema della validità esterna si pone quando lo scopo della ricerca è quello di predire il comportamento normale nel mondo reale.
In altri casi, il problema è quello di mettere in evidenza le caratteristiche di un determinato processo, in tal caso, la generalizzazione può riguardare solo la modalità di funzionamento.

La scelta tra ricerca sperimentale e ricerca osservativa può essere fatta solo dopo un'attenta riflessione sul problema da affrontare e sul tipo di risposte che si vogliono ricavare.
La ricerca osservativa può fornire un supporto a quella sperimentale, suggerendo le ipotesi da verificare e suggerendo quali aspetti delle manipolazioni sperimentali andrebbero evitati.

Un disegno sperimentale di solito ha 3 fasi:
  1. viene fatta una misurazione del comportamento oggetto di studio in assenza del trattamento sperimentale (baseline).
  2. viene introdotto il trattamento sperimentale e si osservano le eventuali modificazioni del comportamento.
  3. il trattamento sperimentale viene nuovamente rimosso
In teoria si parte dall'assunto che nel baseline si generi il livello normale di comportamento, ma ad esempio, nel mondo reale i bambini non sono esposti a situazioni dove un adulto li fissa, quindi questa procedura crea un ambiente socialmente anomalo che non può generare un livello normale di risposta.


Limiti di applicabilità delle ricerche sperimentali in ambito di sviluppo


La scelta tra ricerca sperimentale e ricerca osservativa dipende quindi dal tipo di problema affrontato.
Molti problemi cmq non possono essere affrontati dal metodo sperimentale, a causa di alcuni suoi limiti.
Ci sono limiti dovuti all'impossibilità di controllare variabili importanti presenti nello sviluppo, o anche problemi di tipo etico, infatti in alcuni casi sarebbe necessario deprivare l'organismo del fattore che è considerato causa necessaria di quel determinato aspetto dello sviluppo, ma questa è una procedura improponibile.
Per spiegare i risultati ottenuti dalla ricerca, non si può prendere in considerazione solo il trattamento sperimentale, ma anche l'interazione che questo può avere con il normale corso dello sviluppo, non si possono quindi trattare variabili di natura dinamica (come quelle dello sviluppo) come se fossero variabili statiche.
Lo studio del cambiamento nel tempo di alcune competenze o di alcune modalità di funzionamento, comporta alcuni problemi, ad esempio l'età non è una variabile esplicativa, dato che il solo passare del tempo non può essere invocato come causa del cambiamento.
Secondo Appelbaurrr e McCall, le ricerche sperimentali possono studiare solo le differenze di gruppo nella funzione evolutiva,  come conseguenza di una manipolazione sperimentale, mentre la continuità o la discontinuità dei vari aspetti dello sviluppo può essere analizzata solo dal punto di vista delle differenze individuali.
Quindi solo un approccio longitudinale è in grado di rilevare le caratteristiche dello sviluppo di singoli individui.
Il disegno sperimentale e la ricerca longitudinale non sono incompatibili, ma ci sono difficoltà sia di tipo metodologico che pratico.


In conclusione, la ricerca sperimentale e quella osservativa non devono essere considerati 2 approcci antagonisti allo studio dello sviluppo, ma come 2 strategie complementari di acquisizione delle conoscenze.

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Metodologia della ricerca in psicologia dello sviluppo (3/4): Tecniche di osservazione

Osservare significa considerare con sguardo attento, per interesse o curiosità, ad occhio nudo o con strumenti, e rispetto a guardare segnala un atteggiamento più critico e scientifico.

L'osservazione è sinonimo di rilevazione e spesso questo apprendimento non è intenzionale, ma accidentale.
La tendenza ad apprendere per osservazione si fonda probabilmente sulla capacità umana e animale di prestare attenzione ai cambiamenti che si producono nell'ambiente, dato che in passato per noi saper osservare poteva significare la differenza tra la vita e la morte, infatti i nostri antenati avevano questa capacità molto più sviluppata di noi.
Anche se questa abilità si è deteriorata in noi, rimane cmq un aspetto fondamentale per l'acquisizione delle conoscenze, sia nel periodo dello sviluppo che in tutta la vita.


L'osservazione è dunque parte integrante del metodo scientifico, che consiste nel formulare degli enunciati (ipotesi) o dei sistemi di enunciati (teorie) e nel verificarli, confrontando le conoscenze empiriche sulla base di enunciati, con i dati ottenuti tramite l'osservazione della realtà.
L'osservazione come metodo sistematico per raccogliere i dati può essere invocata quando l'osservatore non interviene direttamente sul fenomeno osservato, o provocata tramite manipolazione.

La ricerca osservativa è la registrazione del corso del comportamento in assenza di tentativi di influenzarlo, ovvero la rilevazione del comportamento quando i soggetti sono liberi di variare le loro risposte con parziale o totale assenza di limitazioni poste dal ricercatore.
Alcuni autori differenziano in: ricerca osservativa / ricerca descrittiva e ricerca in ambiente naturale.
Un'altra definizione di ricerca osservativa, è quella che la definisce come il metodo di rilevazione impiegato nella raccolta dei dati, ovvero il giudizio di un osservatore umano piuttosto che la registrazione automatica di dati tramite uno strumento, o l'uso dei test standardizzati o questionari.

La ricerca sperimentale è invece caratterizzata dal tentativo di modificazione delle variabili da parte dello sperimentatore.

E' importante sottolineare che il piano della scelta del metodo di ricerca e quello della scelta del metodo di rilevazione, devono esser considerati indipendenti.

Spesso non è facile capire quando il comportamento cessa di essere spontaneo, quindi è preferibile accettare la presenza di una parziale sovrapposizione tra l'ambito della ricerca osservativa e sperimentale, piuttosto che considerare spontaneo tutto ciò che avviene in condizioni naturali.

L'osservazione sistematica o formale è quella che è caratterizzata dalla presenza di una definizione, precedente all'osservazione, delle varie forme di comportamento da osservare.
Di conseguenza, le tecniche di osservazioni che non usano un sistema di codifica predefinito (come quelle di tipo ecologico ed etologico) sono informali e non sistematiche.

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