domenica 31 maggio 2015

Genitorialità e figli adolescenti (5/5): Conclusioni

Genitori e pubertà
Sembra quindi che esista una crisi nei ruoli dei genitori, una sorta di inversione, ora la madre lavora ed ha più autorità in casa, ed il padre invece ha quasi una crisi d'autorità.
Si ha inoltre un cambiamento per quanto riguarda l'evoluzione degli atteggiamenti educativi e dei vissuti affettivi dei genitori che vengono innescati dal processo di crescita del figlio.
La tranquillità raggiunta con le regole democratiche viene però minata dal periodo preadolescenziale, dove i ragazzini cambiano ed i genitori devono prenderne atto, non devono nè ignorare del tutto la cosa, nè soffocarla, se no si può compromettere lo sviluppo del bambino e si possono avere casi di bambini eterni, che non si staccano più dalla famiglia.
Il processo di crescita dei figli è dunque influenzato dalla sintonizzazione dei genitori ai cambiamenti dei figli.

Sessualità e regole
Durante le scuole medie i bambini iniziano ad avere le prime esperienze con il sesso, e questo decreta la fine dell'infanzia e l'inizio della preadolescenza.
Rispetto al passato, i genitori di oggi sono compiaciuti della crescita sessuale dei propri figli, ne sono complici, e il desiderio sessuale dei figli non è visto come una minaccia alle regole.
I figli quindi non vengono più allevati con l'obbligo di rispettare norme etiche, morali, sacre, ma si ha una liberalizzazione del sesso, non si vede più il sesso come un peccato che va contro Dio, ma come un qualcosa che fa crescere.
I genitori si premurano solo di avvertire i figli dei rischi di possibili virus sessuali o di gravidanze indesiderate, e non vogliono approfittare dei fenomeni sessuali per veicolare valori e leggi.
Recenti ricerche testimoniano che il sesso non è più il maggior responsabile dei sensi di colpa e dei problemi in famiglia, ora è visto più con naturalezza e anzi, le regole non etiche vengono facilmente rispettate e aiutano a consolidare il rapporto tra genitori e figli.
La verginità non è più un bene prezioso da preservare, ma si condivide la convinzione che il sesso vada fatto con la persona giusta e al momento giusto.
I genitori cmq, in questa fase di transito, son più preoccupati del cambiamento del carattere che dell'acquisizione delle caratteristiche sessuali secondarie.
Negli anni 60 c'era il proibizionismo del sesso per i giovani, i genitori educavano i figli per farli resistere alle tentazioni, e questi dovevano mentire ed agire di nascosto, questo fino al 68, e forse proprio i genitori di adesso, che han vissuto quel periodo, han capito che il sesso è una cosa naturale, e che non va represso, e questo ha migliorato molto i rapporti con i propri figli, rendendoli più spontanei e sinceri.
Anche sentendo i ragazzi, un tempo erano preoccupati, si sentivano in colpa per aver trasgredito sul sesso, ora invece al massimo son preoccupati se non riescono ad avere rapporti.

La ridistribuzione del potere
I figli di oggi, arrivati ad un certo punto di crescita, chiedono più potere, vogliono un po' di potere dai genitori, e questi sono meno permalosi di un tempo, e c'è anche una maggiore mancanza di rispetto verso di loro.
I figli di oggi non hanno più molto da contestare, perchè le regole sono democratiche, quello che chiedono è solo un po' più di autonomia, che viene di solito concessa e vista come cosa legittima, come un dato di fatto dello sviluppo delle competenze e delle abilità del figlio.
I genitori dei preadolescenti han poco tempo da dedicare ai figli, per ciò li vogliono autonomi, e gli hanno insegnato che l'autorevolezza dipende dalle competenze e dalla capacità di capire.
Quindi i genitori tendono anche a difendere i ragazzi se vanno contro i professori, se gli mancano di rispetto perchè ritenuti poco competenti, e quando i ragazzi raggiungono la preadolescenza, i genitori son disposti a dargli più autonomia, a dividere il potere con loro, e ne son felici, lo vedono come atto di crescita, e così abrogano anche leggi che son diventate inadeguate.

I rischi della fame degli amici
I preadolescenti sentono l'urgente bisogno di avere amici, e il desiderio di socializzare supera addirittura quello sessuale e quello di lottare per avere più potere.
Ai genitori sta bene questo bisogno, e anzi, li hanno cresciuti per renderli dei buoni elementi della società, autonomi da loro e dipendenti dal gruppo sociale.
I genitori non sono però d'accordo sulle imprese che il gruppo fa, hanno paura che la dipendenza affettiva dagli amici diventi una dipendenza valoriale che influenzi il proprio figlio nella crescita, e il conflitto principale tra figli e genitori è quello su quanta e quale socializzazione, con quale tipo di controllo, in quali orari e per svolgere quali attività.
I ragazzi non sono soddisfatti del tempo concesso per gli amici e rivendicano sempre più spesso il diritto alle uscite, soprattutto la sera, che viene considerata come la trasgressione massima, il poter far tardi quando gli altri bambini schiavi dei genitori sono già a letto.
Ma anche la famiglia tiene molto alla notte, ad avere il figlio in casa presto, per paura di pericoli, e questo crea diversi conflitti tra le parti, che spesso si traducono in punizioni ed arresti domiciliari.

I castighi
Le sanzioni di oggi appaiono monotone, non sembrano fatte su misura, sono brevi, maldestre e somministrate senza convinzione.
Le punizioni sono sempre di tipo privativo (uscite o passatempi) ed i genitori sembrano sentirsi a disagio quando ne parlano, come se percepissero la cosa come un fallimento del loro sistema educativo.

Le sgridate
Spesso i genitori usano rimproveri verbali ad alta voce, strillano.
L'obbiettivo ufficiale è quello di farsi ascoltare, ed il tono ed il volume di voce fanno intendere la gravità della cosa.
Contrariamente a quello che sembra, urlare serve per favorire il dialogo, è un monologo che prelude un duetto.
Il genitore che ottiene le scuse ed il rimorso, di solito riesce ad ottenere lo scopo ultimo delle sgridate: la promessa che la trasgressione non verrà più commessa.
I sensi di colpa che provocano dolore al figlio nascono dall'affetto, ed il genitore fa gioco su questo per ottenere i propri scopi, e quindi il figlio non obbedirà per paura o per sottomissione, ma per amore.
La vergogna può essere suscitata se il figlio percepisce che la trasgressione ha deluso le aspettative del genitore, e al giorno d'oggi è più facile suscitare nei giovani, più la vergogna che i sensi di colpa, e da questa si esce cmq prima.

Capire
Il figlio deve capire il punto di vista dei genitori, e capire che quando essi strillano, non si tratta di sceneggiate, ma che i sentimenti che vengono messi in gioco sono veri, e che il genitore che rimprovera è un genitore che soffre, e che ha bisogno di essere rassicurato.
I genitori però, educando così i figli devono pagare un prezzo non indifferente, perchè raggiungono un risultato educativo ma non etico.
I ragazzi di oggi non hanno più paura della forza e della determinazione dei genitori, e non si sentono più schiacciati dalla loro bravura, sembrano piuttosto terrorizzati dalla debolezza del padre e dalla tristezza e solitudine della madre.
Il problema principale di questa generazione di adolescenti è quello dell'identificazione con un padre pallidissimo o assente e con il dolore della madre, e ciò crea la fragilità narcisistica dei ragazzi che provengono da una infanzia dove sono stati investiti di molte aspettative e funzioni, e dove gli è sempre stato detto "tu devi capire", convincendoli di essere in grado di fare cose che in realtà non sapevano fare.
Nel passato succedeva l'opposto, si diceva ai figli "tu non devi capire, ma obbedire", e questi una volta cresciuti capivano e disobbedivano.
Quindi il narcisismo degli adolescenti d'oggi deriverebbe dal fatto che i genitori li abbiano molto adultizzati ed impreziositi dal punto di vista del loro valore e della loro importanza, e questo in conseguenza di regole rese vaghe e prive di valori, fatte solo per mantenere l'armonia in famiglia.
La famiglia ha quindi iniziato a creare regole personalizzate per il suo interno, prive dei valori della storia e del sacro, regole senza profilo culturale ma molto pratiche ed utili alla serena convivenza interna, tanto che alcuni figli rimangono in casa anche dopo i 30 anni di vita.
Secondo i sociologi, il familismo amorale si ha quando la famiglia è al centro e tutto il resto è in periferia, una famiglia che non costruisce più cittadini, religiosi, soldati o giovani che si impegnano a modificare la storia del paese.
Si hanno quindi ragazzi senza regole, senza padre, adorati da una madre troppo fragile o importante per esser delusa, adolescenti in crisi con genitori in difficoltà, perchè arrivati all'adolescenza, sulla base del "tu devi capire", non funziona più nulla e anzi, sono gli stessi adolescenti a sbeffeggiare i genitori con comportamenti che sembrano voler dire: "e ora prova tu a capirci qualcosa!".

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