Secondo la Ainsworth e Bowlby, l'attaccamento
è un processo attivo di adattamento basato sulla messa a punto di
strategie di soddisfazione di bisogni di sicurezza, formulate in
relazione alle caratteristiche dell'ambiente e alle accresciute capacità
d'elaborazione del pensiero e di organizzazione del comportamento.
Per studiare l'attaccamento si fanno disegni longitudinali, si
studiano fattori di discontinuità, le determinanti individuali,
familiari e socioculturali del cambiamento, che si attivano nell'arco di
vita del singolo e tra generazioni.
Esiste il modello sistemico che assume la famiglia come
unità d'analisi di base, inglobando i legami di un membro con un altro
entro una entità più complessa, diversa dalla somma delle singole parti.
Esiste il modello multidiadico, che vede il legame tra 2 individui dentro la rete delle relazioni familiari ma mantiene la diade come unità d'analisi di base.
Quindi si è passati nella ricerca di oggi, all'estensione della
dimensione temporale (studi longitudinali), alla centratura dei fattori
di cambiamento, al passaggio dalla prospettiva diadica a una
familiare/contestuale (proiezione delle caratteristiche del legame di
attaccamento diadico all'interno di un quadro socioculturale).
Si pensa dunque che i cambiamenti che si verificano nei rapporti diadici
nel corso del tempo vengono a interessare anche la rete di relazioni
familiari e sociali, che si modificano insieme all'individuo stesso,
inoltre, la dimensione temporale e del cambiamento non sono più soltanto
considerati come attributi dello sviluppo del singolo, ma anche come
proprietà dell'ambiente con cui l'individuo interagisce.
Linee di sviluppo nel modello evolutivo dell'attaccamento
Per ampliare la teoria dell'attaccamento di Bowlby si sono usate 2 linee d'analisi:
- Life span developmental psychology: visualizza i legami d'attaccamento lungo l'arco di vita dell'individuo. L'aspetto cognitivo è studiato dal modello dinamico-maturativo di Crittenden,
che descrive la progressiva riorganizzazione degli stili di
attaccamento precoci in nuove e più complesse tipologie di attaccamento,
dove ogni tipo di configurazione (sicura, o insicura) risulta più o
meno adattiva nella misura in cui arriva a massimizzare le potenzialità
evolutive dell'individuo, in relazione ai limiti imposti
(predisposizione genetica per l'integrazione dei dati
cognitivo-affettiva) o alle opportunità offerte dal contesto in cui
vive.
Ci sono poi ricerche sulla dimensione relazionale che descrivono la progressiva riorganizzazione e trasformazione del legame alle figure di riferimento infantili nell'arco di vita e in particolare nel corso della costruzione del legame di coppia.
Il ciclo evolutivo dell'attaccamento può essere riassunto come una serie di relazioni diadiche asimmetriche (bambino che riceve e non fornisce cure) che diventano quasi simmetriche con l'età giovanile-adulta (il rapporto con il partner favorisce la simmetria e la reciprocità) per poi tornare ad essere asimmetriche (figlio che si prende cura dei genitori). - Family development: mette in relazione lo
sviluppo del legame di attaccamento con quelli della rete familiare. In
questo modello del ciclo di vita familiare elaborato nell'ambito della
psicologia sociale della famiglia, questa è vista come un sistema
emozionale trigenerazionale inserito in una sequenza di fasi dove il
passaggio da una all'altra è innescato da crisi dello sviluppo
(contrazione, espansione e riassetto del sistema di relazioni con
entrata o uscita di membri della famiglia).
In questo modello ciascun soggetto offre il contesto per il comportamento dell'altro in un'ottica plurigenerazionale, ed il superamento di ogni evento (crisi per la separazione da qualcuno o per una nuova entrata) costituisce un compito evolutivo congiunto.
Ciclo evolutivo dell'attaccamento e ciclo di vita della famiglia in un modello integrato
Nel caso di un giovane adulto che sta lasciando la famiglia per farsene una sua, se c'è un legame sicuro, il giovane riesce più facilmente a calarsi nella realtà sociale e si crea una relazione più simmetrica con i propri genitori, mentre in caso di familiari insicuri, non sufficientemente supportivi verso la separazione, rendono questa fase più sofferta e possono costringere il giovane a separarsi bruscamente pur di non rinunciare alla propria individualità (rottura del rapporto) o a non far proprio avvenire la separazione, cmq sia, questo legame irrisolto si ripercuote poi sulle scelte future.
Pensando ad un attaccamento multiplo non è da sottovalutare l'apporto di altre figure di riferimento (es. fratelli maggiori), che possono rendere più flessibile il processo di separazione.
Nel caso della coppia appena sposata, questa deve affermare la propria identità di coppia, mantenendo un certo equilibrio tra lealtà alla famiglia d'origine e partner.
Quando c'è un legame d'attaccamento sicuro col partner si riesce a far accettare la separazione alla propria famiglia d'origine e si ha la base per l'inserimento di un terzo elemento nella coppia (il figlio).
Nel caso della famiglia con figli piccoli, si devono ridefinire i confini di coppia ed il sistema comportamentale di cura è considerato una matura trasformazione del sistema d'attaccamento dell'adulto al proprio genitore, dove la rappresentazione dell'attaccamento infantile dei genitori (primo stadio) influisce sullo sviluppo del comportamento nella cura dei bambini (secondo stadio) che costituisce il fattore determinante la qualità dell'attaccamento del bambino al genitore (terzo stadio), questo modello lineare è però messo in discussione perchè possono entrare in gioco anche altre variabili.
La triade comunque costituisce la garanzia che ognuno abbia un posto nelle diadi e nella cerchia familiare e che nessuno minacci le relazioni degli altri (condizione non raggiunta da tutte le coppie che possono limitarsi ad una interazione diadica con un terzo, e cmq quando i bisogni di sicurezza restano in primo piano è difficile dedicarsi ai bisogni di un terzo).
Nel caso della famiglia con adolescenti, ci sono i tentativi del figlio di differenziarsi dai genitori, i quali devono rinunciare gradualmente alla relazione asimmetrica e riconoscere l'emergente sessualità del figlio.
Possibili ostacoli per questo percorso sono un attaccamento insicuro, il doversi occupare dei genitori anziani ed il conflitto col proprio partner, mentre anche se c'è un attaccamento insicuro del ragazzo questo può superarlo grazie al gruppo di pari o alla relazione amorosa simmetrica.
Nel caso della famiglia nell'età di mezzo, c'è una progressiva uscita dei figli ed un'entrata di nuovi membri (nuore, nipoti, ecc...) resa possibile dall'esperienza triadica vissuta dalla diade genitoriale che trasmette senso di sicurezza al cambiamento, mentre attaccamenti insicuri possono far rimanere il figlio in casa troppo a lungo.
Infine, nel caso della famiglia nell'età anziana, ci sono diversi eventi critici, come il pensionamento, la morte del partner, la malattia, si torna all'asimmetria però inversa (per accudire i genitori che però possono cmq non perdere mai il loro status parentale) e se c'è un attaccamento insicuro la cura data ai genitori può ripercuotersi sulla propria coppia creando instabilità o nel caso di lutti non superati può esserci una distorsione della realtà.
La prospettiva di rete familiare
L'approccio dinamico-maturativo segue il percorso di progressivo adattamento del singolo modello lungo l'arco di vita in funzione di un contesto diadico implicitamente assunto come invariato nel tempo.
La life span evidenzia i cambiamenti strutturali del legame riferiti ad oscillazioni tra modalità relazionali asimmetriche e simmetriche rispondenti alle diverse necessità e richieste che provengono dai 2 membri della diade nel corso del tempo.
Invece il modello contestuale si focalizza sulle molteplici occasioni di revisione delle configurazioni di attaccamento, in corrispondenza delle varie crisi evolutive familiari offerte dalla compresenza di vari legami, che il soggetto costruisce a partire dagli attaccamenti multipli dell'infanzia.
Quindi i cambiamenti delle configurazioni di attaccamento tendono a definirsi all'incrocio di più esperienze relazionali di natura diversa, che nel contempo definiscono anche gli elementi costitutivi del nuovo modello.
Si pensa che il sistema di attaccamento adulto ricalchi in parte quello infantile, rivestendone le stesse funzioni.
Tuttavia, l'attaccamento adulto integra (a differenza dell'infantile) sistemi comportamentali sessuali e di cura.
I 3 sistemi comportamentali (di cura, sessuale e di attaccamento) contribuiscono a determinare nel loro insieme quelle caratteristiche di simmetria e reciprocità caratteristiche dell'attaccamento adulto, prevedendo una più articolata compresenza di legami multipli diversi e complementari tra loro.
Per questi studi si usano metodologie statistiche di natura multivariata in grado di rilevare la complessità della rete relazionale ed il peso dei fattori che moderano l'effetto studiato (tecniche di meta-analisi e path analysis).
La meta-analisi consente di sintetizzare i risultati di diversi studi sullo stesso argomento e di verificarne la stabilità in condizioni diverse, serve non solo ad individuare i fattori cui attribuire le discordanze, ma soprattutto a verificare l'esistenza di variabili che possono spiegare le differenze nell'entità dell'effetto.
La path analysis o analisi casuale rappresenta uno sviluppo delle tecniche di regressione multipla e consente di approfondire la natura di dipendenza, dove ipotizzando un modello di dipendenza è possibile distinguere gli effetti causali da quelli non causali e gli effetti diretti dagli indiretti, consente quindi di controllare il peso che certe variabili hanno sul fenomeno considerato e anche di scomporre i coefficienti di correlazione per individuare quali fattori determinano il loro valore.
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