La personalità dal punto di vista dell'Individuo
è l'insieme delle qualità ed inclinazioni che danno il senso della
propria identità, integrità, unicità, mentre dal punto di vista di un altro osservatore è l'insieme della caratteristiche che distinguono gli individui l'uno dall'altro.
La personalità è la complessità dei sistemi psicologici
che contribuiscono all'unità e la continuità della condotta e
dell'esperienza del singolo individuo in interazione con il mondo
esterno, nel corso del tempo.
La psicologia della personalità ha come oggetto di
studio l'intera persona e mira a fornire una visione integrata del suo
funzionamento psicologico, si interessa ai fattori biologici,
interpersonali e socioculturali che contribuiscono allo sviluppo e al
funzionamento dei vari sistemi cognitivi e affettivi, offrendo l'ambito
in cui integrare le conoscenze sul funzionamento psicologico
dell'individuo.
Le origini della psicologia della personalità
Il termine Personalità probabilmente deriva dalla parola latina persona: maschere indossate dagli attori nelle opere teatrali.
L'essenzialismo greco vede la personalità come insieme di caratteristiche intrinseche e stabili.
Teofrasto fornisce la definizione di carattere, come tratto dominante, ovvero forza direttiva e dinamica in cui risaltano componenti morali negative (es. avaro, bugiardo, adulatore).
Ippocrate ha una concezione unitaria dell'organismo e del corpo, per cui la malattia non è soltanto l'alterazione di una o più parti ma sempre l'alterazione complessiva dell'equilibrio generale, inoltre l'organismo è sempre in connessione con l'ambiente che in larga parte ne promuove e ne condiziona lo sviluppo.
Ippocrate ipotizza 4 umori che determinano 4 temperamenti principali:
- La bile nera prodotta dalla milza genera umidità e malinconia
- La bile gialla elaborata dal fegato crea secchezza e collera
- Il flemma originato dal cervello cagiona freddo e apatia
- Il sangue che sgorga dal cuore provoca caldo ed emotività
Durante l'illuminismo, Kant distingue in temperamento (l'insieme di caratteristiche fisiologiche) e carattere morale (ciò che l'uomo è capace di fare di se stesso).
Nascono poi nell'800 le scienze sociali (Comte, Durkheim, Tarde, Weber, Mill, Spencer, Marx) che affermano che lo sviluppo e il funzionamento della persona non possono essere disgiunti da quelli dell'organizzazione sociale.
La frenologia invece ha come massimi esponenti Gall che afferma che il carattere è un'espressione della fisiologia cerebrale ed il cervello è la sede da cui ha origine il temperamento e il comportamento dell'individuo, mentre Spurzheim invece opera una localizzazione cerebrale di 23 facoltà o poteri affettivi.
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