Quando nasce un bambino handicappato, il pediatra e i
suoi colleghi possono osservare le reazioni della famiglia ed
individuare i fattori che strutturano il trauma vissuto dalla famiglia o
danno origine alle risposte adattive di questa.
Quando la discrepanza tra bambino ideale e bambino reale è troppo alta (come nel caso della nascita di un bambino handicappato), può insorgere un trauma nei genitori.
L'attesa di un bambino per una donna in gravidanza è un po' come un
turbamento adolescenziale, perchè la struttura psichica della madre
viene preparata gradatamente ad un nuovo individuo, e questo processo
preparatorio e adattivo viene interrotto bruscamente dalla nascita di un
bambino ritardato.
Inoltre, i conflitti nella relazione della donna con la propria madre e
quelli relativi alla propria femminilità spesso si risvegliano nel corso
del lavoro psichico della gravidanza, e in caso di un figlio malato la
donna può avere una forte delusione ed un senso di fallimento e
importanza.
Il lutto è una risposta caratteristica alla perdita di un
oggetto di valore, e nella reazione al lutto, le aspettative della madre
vengono cancellate dalla nascita di un bambino handicappato, mentre si
avverano i suoi timori angosciosi di avere un bambino imperfetto.
La madre si sente ingannata e danneggiata da questa nascita, perchè dopo
tanta preparazione non è riuscita ad ottenere quello che voleva, si ha
da un lato il senso di colpa e la dedizione completa al figlio malato,
dall'altro l'intolleranza ed il diniego di un bambino che causa una
ferita narcisistica intollerabile.
Alcune mamme hanno bisogno di rassicurazioni che il figlio potrà
diventare normale, per potersi prendere cura di lui, altre si
identificheranno in lui subendo una ferita narcisistica che si tramuterà
in ritiro materno e diniego dei bisogni del piccolo (il diniego può
essere usato per tenere lontane angoscia e depressione).
Capita che alcuni genitori abbiano come difesa la distorsione,
e in questo caso devono essere i pediatri e gli operatori a dare ai
genitori la giusta interpretazione, magari un po' alla volta per dargli
modo di interiorizzare la cosa.
Questi chiarimenti rafforzano la capacità dei genitori di fare l'esame della realtà e riducono quindi le distorsioni.
L'interpretazione è cmq un processo dinamico continuo di traduzioni e chiarimenti successivi anziché una singola spiegazione definitiva.
Può poi capitare che la madre trascuri gli altri bambini per
curare il malato, e spesso il bambino normale reagisce con paura,
depressione e sensi di colpa per avere un fratello ritardato.
La nascita di un bambino ritardato può avere quindi un effetto
traumatico sullo sviluppo della madre e sull'elaborazione delle
relazioni intrafamiliari.
La reazione materna alla morte del piccolo è diversa da quella della nascita di un bambino handicappato.
In entrambi i casi c'è il sentimento di perdita, di rimpianto, di rabbia
verso il destino, di senso di colpa, e la differenza sta nell'effetto
persistente, sulla madre, del bambino handicappato, che è vivo e
richiede cure ed attenzioni reali.
Quando invece il bambino muore, la libido può essere ritirata subito,
per essere disponibile per altri legami, senza il bruciante ricordo
quotidiano del fallimento, e quando una persona è in lutto, la sua
capacità di riconoscere la realtà, valutarla e adattarvisi è molto
menomata.
Se il bambino ritardato non è il primogenito, il lutto può essere meno
pesante, inoltre se il problema emerge gradatamente e non tutto di
botto, la reazione è meno acuta, anche se ha la stessa struttura.
In questi casi di crescita graduale del problema, può esserci lo stesso
il diniego, ma nel frattempo i genitori possono muoversi per cercare di
far superare il problema al bambino (tramite assistenza specifica),
perchè sono convinti che è una cosa temporanea.
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Psicopatologia (24/25): Nascita di un bambino handicappato ed elaborazione del lutto
sabato 1 aprile 2017
Psicopatologia (24/25): Nascita di un bambino handicappato ed elaborazione del lutto
Pubblicato da Oggi è un altro post
sabato 1 aprile 2017 - 10:30
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