sabato 12 novembre 2016

Psicologia dell'adolescenza (11/19): Adolescenza e sostanze psicoattive

L'uso di droghe tra gli adolescenti è un fenomeno molto diffuso, e nell'ultimo decennio è diventato addirittura un aspetto della costruzione dell'identità.
L'alcol, il tabacco e la cannabis sono tra le sostanze più usate tra i giovani, e i giovani che rifiutano l'assunzione di ogni sostanza sono una minoranza, come lo sono quelli che ne abusano tanto da svilupparne una vera dipendenza.
Esistono dei veri e propri stili di comportamento in relazione alle sostanze usate, e le decisioni assunte in adolescenza influenzano buona parte della loro vita adulta.

Storia
Le droghe sono state usate fin dai tempi più antichi, mentre l'utilizzo da parte degli adolescenti è solo recente, degli ultimi 40 anni.
L'uso di droghe da parte dei giovani scoppia negli anni 60, con l'hashish e lsd, mentre negli anni 70 il mercato si amplia con gli oppiacei (morfina ed eroina).
Negli anni 80 sparisce la connessione tra uso di sostanze e protesta e la droga viene vista come una possibile stampella del successo sociale.
L'uso si diffonde quindi in tutti i contesti sociali e si abbassa l'età del primo consumo (l'adolescenza), nella prima metà degli anni 80 ci sono i primi casi di aids da contagio tramite siringhe e così i giovani abbandonano progressivamente l'eroina per passare alla cocaina e alla cannabis.
Negli anni 90 si diffonde ancor di più la cocaina e prendono piede le droghe sintetiche (es. ecstasy), inoltre la cannabis è sempre più diffusa e considerata dai giovani una droga da depenalizzare.

Glossario
Per droga si intende qualsiasi sostanza chimica, naturale o di sintesi che altera l'umore, le percezioni e l'attività mentale.
In ambito farmacologico le droghe sono classificate per gli effetti che producono sul sistema nervoso centrale e sono divise in 4 categorie:

  • droghe che deprimono il sistema nervoso centrale (alcol e tranquillanti)
  • droghe che riducono il dolore (oppiacei)
  • droghe che stimolano il sistema nervoso centrale (anfetamina, cocaina, caffeina, nicotina)
  • droghe che alterano la funzione percettiva (cannabis, ecstasy, lsd)
Oggi l'età del primo contatto con la droga coincide con l'adolescenza, e cmq si tratta di un uso occasionale.
La pericolosità di una sostanza non dipende tanto dalle sue caratteristiche farmacologiche ma dalla frequenza e l'entità delle assunzioni.

Diffusione del fenomeno
Si nota un costante aumento dell'uso da parte di adolescenti di cannabis e di nuove droghe sintetiche, così come anche di alcol (aumentato del 50% tra il 1995 e il 2000 nei giovani tra i 14 e i 24 anni), ma una diminuzione dell'uso del tabacco.
La cannabis è moralmente accettata dai ragazzi, mentre l'eroina no, è considerata una droga da perdenti e pericolosa.

Età di iniziazione
Più l'uso è precoce e più è probabile che continui o che possa diventare eccessivo.
Il periodo di maggior rischio per l'iniziazione all'uso di alcol e tabacco è tra i 10 e i 15 anni, uso che raddoppia dai 14 ai 18 anni e ha la sua massima diffusione tra i 18 e 34 anni, inoltre i ragazzi bevono prima, di più e con maggior frequenza delle ragazze.
L'uso delle sostanze illegali riguarda prevalentemente gli adolescenti, l'età di rischio per la marijuana è tra i 15 e i 17 anni, per l'eroina e le droghe pesanti tra i 18 e i 25 e per la cocaina tra i 20 e i 25.
Le femmine sono circa 1/3 dei maschi ed i loro livelli di consumo sono più bassi per quantità e frequenza.
Le droghe più utilizzate in adolescenza sono dunque l'alcol, il tabacco e la cannabis.

Sequenza nell'uso di sostanze e differenze di genere
La frequenza dell'uso di sostanze prevede 4 stadi:
  1. uso di birra e vino
  2. tabacco e super alcolici
  3. marijuana
  4. altre droghe illeciti
Ogni stadio coinvolge un numero minore di soggetti rispetto ai precedenti e quindi ci si può fermare in qualsiasi stadio senza percorrerli tutti.
Le motivazioni che portano all'uso delle varie sostanze sono profondamente differenti e sembra che le femmine usino meno droga perchè la loro educazione prevede un maggior controllo del processo di socializzazione, un minor coinvolgimento con i coetanei e una maggiore pressione ad assumere atteggiamenti convenzionali.
Tuttavia, la modificazione dei valori della società odierna sta facendo aumentare anche il numero di ragazze che si drogano, facendolo avvicinare a quello dei ragazzi.

Teorie dell'uso adolescenziale di sostanze
Le motivazioni che spingono al primo contatto con la droga sono legate a bisogni esplorativi, al desiderio di avventura, ai processi imitativi tipici dell'adolescenza.
La teoria del comportamento problematico di Jessor e Jessor sostiene che condotte diverse come l'uso di droghe, precocità sessuale e atti devianti, tendono a presentarsi in un cluster, quindi se un soggetto è coinvolto in una di esse è spesso coinvolto anche nelle altre.
Anche i coetanei spingono all'uso di droga, a causa della pressione sociale del gruppo di appartenenza, invece la teoria del comportamento deviante di Kaplan sostiene che l'uso di droga è legato ad un fallimento più che ad un apprendimento, ed è quindi una risposta al fallimento del proprio inserimento sociale, alla mancata costruzione di una identità positiva spendibile socialmente.
Altre teorie parlano di risposta a situazioni di stress, mentre la teoria dei compiti evolutivi di Maggiolini e Charmet afferma che l'uso di sostanze è posto in relazione a come gli adolescenti affrontano la crescita e le difficoltà che incontrano in questo percorso, dove le droghe hanno una funzione anestetica capace di offuscare i processi mentali allontanando così i costrutti difficili da affrontare.
L'adolescente sembra fuggire alla percezione della pochezza del suo sé, alla fragilità della sua persona e alla insopportabile precarietà della sua identità, quindi con lo stupefacente il sé ideale non è più persecutorio, ma diventa accessibile e la mente trova pace.

Motivazioni dell'uso di droghe
Tutti gli studiosi sono d'accordo nell'affermare che l'uso di droghe non è necessariamente connesso a situazioni psicopatologiche o sociali specifiche, infatti ragazzi diversi scelgono diversi tipi di droghe, ed è importante capire cosa li porta da un uso occasionale alla dipendenza.
Il consumo di sostanze è connesso a motivazioni esplorative, alla appartenenza gruppale, alla ricerca di sensazioni piacevoli, e ci sono diverse motivazioni in base all'età e al sesso.
La cannabis viene usata in gruppo per motivazioni d'autonomia, per evadere, per essere spensierati, l'ecstasy per l'aumento delle sensazioni di potenza, resistenza alla fatica, la cocaina è usata per l'aumento di potenza e per la negazione delle proprie difficoltà, l'eroina invece viene rifiutata in quanto associata all'immagine della dipendenza.
I fattori di rischio per l'uso di sostanze per l'adolescente sono: iperattività, difficoltà di controllo degli impulsi, poco senso di colpa, scarso supporto familiare, gruppo di pari deviato e vita in quartieri a rischio.
Alcuni usano le sostanze per cercare di controllare i conflitti, le esperienze traumatiche (come i lutti improvvisi), per migliorare la poca autostima, ed il rischio aumenta se c'è poco controllo da parte dei genitori.
Altre volte invece l'uso di sostanze è connesso con il desiderio di stare calmi, di far tacere la rabbia e di non pensare troppo.

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