domenica 23 ottobre 2016

Psicologia dell'adolescenza (6/19): Gruppo di pari

Per lo studio dell'adolescenza è indispensabile lo studio del gruppo.
Con gruppo di pari si intendono le aggregazioni giovanili spontanee, che si costruiscono sulla base dell'amicizia e della libera scelta reciproca.
Il gruppo funziona come un contenitore psichico collettivo, che consente lo sviluppo di un senso di identità soggettiva, che si completa quando la percezione di essere se stessi è integrata con la percezione del riconoscimento da parte degli altri.
Il gruppo aiuta inoltre la definizione dei ruoli di genere e la costruzione dei progetti sostenuti da ideali, preparando così i giovani all'età adulta e ai suoi compiti biologici e sociali.
Gli adolescenti vivono in un ambiente sociale diverso da quello dei genitori (il gruppo primario), ma di questi conservano il marchio della propria modalità d'appartenenza familiare.
In linea di massima cmq, non è possibile studiare l'adolescenza senza considerare il contesto sociale in cui si sviluppa.

La funzione del gruppo: iniziazione e costruzione dell'identità
Il compito dei gruppi giovanili è quello di iniziare i suoi membri ai compiti e alle responsabilità dell'età adulta.
Nella società odierna, in assenza di un modello familiare o sociale stabile, il figlio succede sempre meno al padre, e quindi i riti di passaggio dell'adolescente servono ad integrarlo non tanto con la comunità d'adulti, ma con quella degli adolescenti.
Il gruppo serve a far diventare il sé infantile in sé adulto, ed il gruppo di oggi non è solo un sistema di interazioni, ma il risultato di azioni e sentimenti: l'agire del gruppo è finalizzato a mantenere in vita il gruppo, perchè è l'appartenenza ad un apparato psichico gruppale vivo, che aiuta il singolo individuo ad affrontare i rischi ed il dolore del passaggio all'età adulta.
Il gruppo sostiene l'elaborazione collettiva dei lutti che ciascun membro affronta nel corso del processo di separazione dai genitori e dal sé infantile, e consente di introiettare gli ideali di riferimento della propria generazione, nella declinazione che il gruppo di appartenenza ha creato.
Se il gruppo ha sostituito il padre come rappresentante del sociale, non stupisce il fatto che nei gruppi di oggi accadano fenomeni caratteristici dei riti iniziatici tradizionali (come il cambiamento del corpo con piercing e l'affrontare prove nuove e pericolose).
Il gruppo aiuta a costruire e a definire la personalità ed il nuovo ruolo sessuale, aiutando a separarsi fornendo sicurezza emotiva e sostegno all'autostima, rappresentando un luogo importante di definizione della reputazione sociale, che si misura tramite il livello di popolarità tra coetanei.
Il gruppo aiuta a sviluppare la competenza riflessiva, l'empatia, il senso di autonomia e di autocontrollo.

L'evoluzione dei modelli di costruzione dei gruppi in adolescenza
Fino al XIX secolo il passaggio tra infanzia ed età adulta era sancito da una serie di riti che definivano la trasmissione dell'appartenenza e l'acquisizione delle competenze che la statuivano.
Ragazzi e ragazze facevano parte di gruppi distinti, i gruppi maschili che facevano vita comunitaria e quelli femminili, considerati di secondaria importanza (le femmine apprendevano in famiglia ed avevano rare occasioni sociali, come nel caso dei balli).
La funzione dei gruppi era quella di regolamentare il rapporto tra i sessi, attraverso rituali di corteggiamento istituiti, c'era protezionismo sessuale e si usava la censura della pubblica riprovazione verso chi non rispettava certe regole sessuali tradizionali (la chiesa ci metteva lo zampino con le sue regole morali).
Quindi questi gruppi avevano lo specifico compito di educare e preparare i giovani alla loro futura posizione nella comunità tradizionale (insegnando i comportamenti sessuali, la giustizia, la difesa del territorio, ecc...), e la fine della giovinezza e l'entrata in età adulta era sancita dal matrimonio.
Oggi invece si è passati dai valori tradizionali e il senso di appartenenza, ad una società più centrata sulla differenziazione, sulla trasformazione (grazie anche alle diverse etnie e l'estensione dei confini), facendo nascere così differenti forme gruppali.

Le fasi del gruppo
Il rapporto degli adolescenti con il gruppo attraversa diverse fasi.
Verso gli 11 anni si usa molto stare assieme ad amici dello stesso sesso con i quali ci si ritrova per giocare e divertirsi, verso i 14 anni invece si inizia a prediligere il rapporto con alcuni amici con i quali si chiacchiera, si scambiano confidenze e si inizia ad esplorare il territorio con le prime brevi uscite indipendenti.
Se il gruppo monessuale si prolunga oltre la prima adolescenza, esprime la presenza di relazioni patologiche, inoltre nello sviluppo normale si riesce ad integrare il rapporto con i genitori e con gli amici (viceversa si hanno problemi evolutivi).
Secondo Fritz Redl, le emozioni sono il fondamento della costituzione del gruppo, dove il leader fa un atto iniziatorio che consente agli altri di manifestare le proprie aspirazioni, liberandoli dal senso di colpa della trasgressione.
Il rapporto con il gruppo è tanto più esclusivo tanti più problemi ci sono in famiglia, perchè l'adolescente cerca nel gruppo un supporto che non riesce ad avere in famiglia (cmq anche in questa fase i genitori restano il gruppo di supporto più importante).

Gruppi formali ed informali
Nella prima adolescenza i giovani stanno assieme soprattutto per fare delle cose.
I gruppi formali sono quei gruppi che si organizzano attorno ad una attività specifica (e di solito sono costituiti da enti come gli oratori), dove i giovani partecipano per acquisire nuove competenze, scambiarsi idee, passare il tempo sentendosi sicuri.
Nella piena adolescenza sopraggiungono i gruppi informali, gruppi non organizzati, privi di orari e regole specifiche, omogenei, costituiti quindi sulla base di reciproca somiglianza.
Queste compagnie, costituite solitamente da 4-10 membri sono inserite di solito in altri macro gruppi, mode, con tipi di abbigliamento e comportamento specifici (es. zarri, san carlini, robbosi, ecc...).
Gli adolescenti che frequentano di preferenza i gruppi formali sono più legati alla famiglia, hanno più disciplina, hanno più valori, mentre quelli informali sono più indipendenti ma anche più alla ricerca delle novità e con la tendenza a vivere in modo intenso gli affetti.
Esistono diversi tipi di gruppi: il gruppo evasivo-trasgressivo è caratterizzato dalla ricerca del divertimento e da difficoltà col rapporto in famiglia, il gruppo delle attività sportive è caratterizzato da persone che preferiscono gruppi formali, con valori come la famiglia, la forma fisica, la ricerca del lavoro sicuro ma scarsa propensione all'impegno sociale, i gruppi di carattere formativo hanno giovani che partecipano ad associazioni con valori come la scuola, la famiglia e la fede, i gruppi culturali sono alla ricerca dello sviluppo delle conoscenze o abilità.

La classe come gruppo istituzionale
Gli adolescenti passano la maggior parte del tempo in classe, che ha caratteristiche di gruppo formale ed informale.
La classe è un gruppo di lavoro con un obiettivo condiviso, con regolamenti, con obbligo d'impegno, con valutazioni e sanzioni, ed è nella classe che si acquisiscono le abilità cognitive necessarie per l'assunzione del ruolo lavorativo adulto e dove avviene la trasmissione delle tradizioni culturali.
Nella classe ci sono gerarchie, leadership, si hanno rapporti relazionali con i compagni, e ciò che gli studenti valorizzano nella scuola è la socializzazione.
Il gruppo scolastico è importante perchè non omogeneo, i compagni non sono scelti, le diversità aiutano a crescere e ad integrarsi, inoltre il gruppo di compagni tende ad esercitare una forte pressione affinché il singolo si uniformi alle sue regole e valori, e questo stress può essere anche un problema per il giovane adolescente.

Psicoanalisi dei gruppi maschili e femminili
I maschi fanno più riferimento al gruppo, mentre le femmine prediligono la coppia amicale.
Uno dei compiti fondamentali del gruppo maschile è quello di esplorare lo spazio esterno (da qui il piacere dell'esplorazione della sfida, del provare cose nuove, come anche le droghe).
Quando si raggiunge una maggiore identità personale, si può accedere a relazioni intime eterosessuali ed il gruppo lascia lo spazio alla coppia amorosa.
Il maschio simbolizza il proprio corpo sessuato in relazione con il mondo esterno, la femmina invece cerca l'identità sessuale all'interno del proprio corpo.
Nelle coppie amicali femminili i rapporti si organizzano attorno al terzo assente, dove si parla di una terza persona e grazie a questo esercizio si fanno ipotesi sui pensieri degli altri e sui loro sentimenti.

Il gruppo banda
Il gruppo è un oggetto di transizione tra l'universo materno familiare e la realtà sociale della vita adulta, ma in alcuni casi può perdere questa valenza e strutturarsi come gruppo di stallo, il gruppo banda.
Se non avviene la funzione di sostituzione dell'oggetto originario per riparare ciò che si teme di aver danneggiato, perdurano i rapporti infantili e si instaura il processo di ricerca incessante dell'oggetto perduto, se non c'è la figura paterna che appoggia i valori della crescita con la sua aspettativa fiduciosa, il gruppo può diventare erede permanente delle esigenze fusionali e i suoi valori diventano ideologici e stereotipati.
L'angoscia nei confronti della dipendenza e della passività che il perdurare in un'area fusionale procura, è esorcizzata assumendo comportamenti da bullo, devianti o delinquenziali.
I ragazzi che usano droghe precocemente sono spesso ragazzi con conflitti con i genitori, che non si sentono capiti ed apprezzati, e cercano così soddisfazioni col gruppo e con comportamenti come l'uso di droghe ed il sesso precoce.
Alcuni atti criminali (es. furto di cellulari e motorini) vengono compiuti da giovani non ricchi per uniformarsi ai valori materiali del gruppo, e questo comportamento può iniziarli al mondo del crimine.
La terapia più efficace con questi ragazzi è la terapia di gruppo, dove c'è un gruppo omogeneo per quanto riguarda l'età e dove ci può essere sia omogeneità che eterogeneità nella patologia.
I gruppi di terapia sono di solito composti da 8 ragazzi, misti di sesso, ed in questo gruppo l'adulto è il garante della circolarità della comunicazione e favorisce la possibilità di mettere in parola emozioni mute, ed è il gruppo stesso a sviluppare una funzione tereapeutica, recuperando con il lavoro comune il proprio compito evolutivo messo in scacco dai fallimenti personali individuali.

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