lunedì 30 maggio 2016

Psicologia sociale di comunità (3/5): Lo sviluppo di comunità

Il termine comunità ha origine da communia (doveri comuni) o da cum moenia (mura, fortificazioni comuni), comunque come relazione, contesto condiviso.
La comunità è il contesto concreto in cui la vita quotidiana delle persone si attua, i problemi sociali assumono forme specifiche e dove diviene possibile cogliere la continua transazione tra fattori oggettivi e psicologico-individuali.
La dimensione territoriale non sempre è fondamentale, visto che alcune volte le comunità sono più basate su aspetti di identità culturale o psicologica.

Senso di comunità
Secondo McMillan e Chavis gli elementi costitutivi il senso di comunità sono:

  1. Sentimento di appartenenza: livello di identificazione con il gruppo.
  2. Influenza e potere: possibilità di contare ed influenzare direttamente i destini della struttura.
  3. Soddisfazione dei bisogni: bisogni reali o fantastici soddisfatti attraverso il gruppo rappresentano un rinforzo al senso di appartenenza.
  4. Connessione emotiva condivisa: insieme di valori, credenze e aspettative comuni.
Questo modello è stato usato per sviluppare una scala di rilevazione del senso di comunità, detta sense of community index, che consente di individuare il ruolo ed il grado di influenza esercitato dai diversi fattori.

Sviluppo di comunità
Si ha uno sviluppo di comunità centrato sulla promozione di leader locali, rispetto dei linguaggi, regole e culture proprie della comunità, modalità partecipativa, metodi di ricerca intervento.
Secondo Rothman, lo sviluppo di comunità è un processo che mira a creare condizione di successo sociale ed economico attraverso la partecipazione attiva della comunità.
Bisogna creare una rete sociale fondata sulla mobilitazione e la partecipazione dei cittadini, infatti si ha maggiore efficacia, libertà ed uguaglianza quando si riesce a sviluppare l'iniziativa ed il coinvolgimento dei cittadini.
Secondo Martini e Sequi c'è la necessità della sopravvivenza delle strutture societarie, perchè il tessuto sociale rischia di frantumarsi se non ha alle spalle comunità locali attive e partecipative.
C'è il concetto di comunità come valore, dove la comunità ed il suo sviluppo sono considerati strumenti per il superamento dell'individualismo e per la promozione di sistemi di vita democratici, e si ha quindi una cittadinanza attiva.

Tecniche di sviluppo di comunità
Secondo Martini il processo di cambiamento porta al:
  • miglioramento della qualità della vita grazie alle nuove capacità acquisite.
  • favorire un processo di crescita dei cittadini.
Secondo Clinard, Levine e Perkins, le principali modalità di sviluppo della comunità consistono nel:
  • Creare un senso di coesione sociale.
  • Sostenere le esperienze di auto aiuto, di volontariato e di aggregazione spontanea.
  • Sensibilizzare i cittadini sulle problematiche più rilevanti.
  • Identificare e promuovere la capacità dei leader locali.
  • Utilizzare le competenze dei professionisti ed il know-how dei ricercatori.
  • Offrire formazione sulle tecniche di gestione dei conflitti, di decision making e di soluzione dei problemi.
  • Contribuire al coordinamento fra l'azione di diversi servizi e la spinta dei movimenti di opinione e di azione sociale.
Il concetto di Advocacy indica il sostegno, la difesa, l'azione e la tutela dei diritti di determinati gruppi sociali.
Secondo Martini e Sequi i fattori che concorrono allo sviluppo di comunità sono:
  • Coinvolgimento: processo attraverso il quale i soggetti vengono toccati emotivamente da un evento e diventano propensi a fare qualcosa.
  • Partecipazione: esercizio reale del potere, dove è necessario il coinvolgimento.
  • Creazione di connessioni: sviluppo di comunicazione e di rapporti tra gli attori.
  • Senso di responsabilità sociale: consapevolezza che le problematiche e le risorse della comunità chiamano in causa tutti i suoi membri.
Analisi di comunità
L'analisi di comunità consente allo psicologi conoscere la comunità in modo che esso possa agire come un consulente, in maniera convergente e complementare con altri operatori e con i membri della comunità.
Martini e Sequi hanno inventano lo strumento di analisi di comunità per valutare le molteplici variabili di un territorio e per stilare un profilo di comunità, ricavando i seguenti profili:
  • Profilo territoriale
  • Profilo demografico
  • Profilo delle attività produttive
  • Profilo dei servizi
  • Profilo istituzionale
  • Profilo antropologico
  • Profilo psicologico
La metodologia usata è quella della ricerca partecipata, e l'analisi di comunità può esser uno strumento di conoscenza e di diagnosi della comunità.
Dentro un profilo possono essere presenti dati di tipo soft e hard. I profili soft sono quelli antropologico-culturale, psicologico e del futuro, e l'indagine di questi profili utilizza, oltre a questionari ed interviste, i focus group, che indagano i profili soft e gli aspetti soft dei profili hard.
Francescano e Tomai hanno apportato dei cambiamenti nel modello di Martini e Sequi, aggiungendo:
  • profilo del futuro: come la comunità vive il rapporto tra il presente ed il futuro e quali eventi teme o si auspica.
  • Tecniche per l'analisi del profilo territoriale:
    1. Passeggiata: due persone estranee alla comunità camminano per due ora per il territorio e annotano/fotografano degli aspetti che li colpiscono.
    2. Fotografie del quartiere: persone della comunità fotografano i luoghi che secondo loro rappresentano la loro città o quartiere.
  • Tecniche per l'analisi del profilo antropologico e psicologico:
    1. Disegno del quartiere: disegnare un elemento o una scena che rappresenta il quartiere, e poi fare libere associazioni.
    2. sceneggiato del quartiere: inventare un film che rappresenti la vita del quartiere.
Successione delle fasi di indagine secondo Francescato: condotta da un gruppo di ricerca interdisciplinare di almeno due esperti locali per ogni profilo:
  1. Analisi preliminare: ha l'obiettivo di tracciare una prima descrizione del problema in esame, dove il gruppo di ricerca iniziale può essere formato da persone e testimoni chiave diversi tra loro. Nella fase associativa si usa il Brainstorming, dove si chiede ai membri di elencare i punti forza e i punti deboli della comunità, e nella fase del pensiero convergente, per ogni punto di forza e debole si chiede quanti altri sono d'accordo, si presenta lo schema dei profili di comunità al gruppo, si aiuta il gruppo a classificare i punti forza e deboli degli otto profili.
  2. Analisi dei profili: I diversi membri del gruppo di ricerca raccolgono i dati empirici ed usando indicatori oggettivi indicano i punti forza, le criticità ed il peso da dare ad ognuno.
  3. Individuazione delle priorità di cambiamento: ha lo scopo di favorire il confronto di descrizioni diverse e di attivare il cambiamento già nel corso della raccolta dati.
    L'analisi di comunità è non è quindi solo uno strumento di conoscenza e diagnosi, ma assume valenza e potenzialità ulteriori se svolta con modalità partecipative, tramite riunioni dove sono invitate a partecipare tutte le persone che in qualche modo hanno contribuito alla raccolta dei dati, dove si dividono i partecipanti in sottogruppi che hanno il compito di indicare i problemi prioritari e le risorse della comunità.
    Dai lavori dei sottogruppi viene stilato un cartellone finale dei punti di forza e delle aree-problema prioritari.
In questo modo, e attraverso la tecnica dei profili si incoraggia l'integrazione tra saperi facendo emergere la pluralità di punti di vista.
Il ruolo dello psicologo secondo questa prospettiva è quello di attivatore di processi e di risorse (consulente della comunità), mentre la metodologia usata è:
  • analisi preliminare
  • ingresso e definizione della consulenza
  • diagnosi
  • definizione delle mete e delle procedure
  • assegnazione dei ruoli operativi
  • valutazione
  • mantenimento
  • uscita
  • follw-up
I tipi di gruppi con cui si rapporta lo psicologo di comunità sono gruppi spontanei e gruppi istituzionali.
L'azione dei gruppi istituzionali può avere una funzione di stimolo e di verifica da parte della comunità e può servire per creare consenso e adesione alle iniziative ufficiali, mentre i gruppi spontanei sono forme di partecipazione di base.

Volontariato
I gruppi di volontariato sono organizzazioni pubbliche che offrono un servizio e agiscono a tutela dei diritti sociali, al fine di rispondere ai bisogni e ai problemi presenti nella comunità.
Sono gruppi di aggregazione volontaria, autogestiti, senza fini di lucro,e finanziati con fondi prevalentemente privati.
Concepire i gruppi di volontariato come un'importante risorsa del territorio, è un indicatore del grado di partecipazione e del senso di responsabilità della popolazione.

Vantaggi e critiche
  • I profili di comunità incoraggiano una visione pluralistica della comunità che integra diversi tipi di conoscenza.
  • Le tecniche di sviluppo di comunità facilitano l'unione di persone e fanno emergere il legame tra empowerment e lotte sociali.
  • Attraverso i focus group possono emergere narrative minoritarie.
  • Si può individuare il livello a cui i diversi problemi possono essere risolti.
  • Come limite c'è il fatto che perseguendo lo sviluppo di comunità c'è il rischio che si possa perdere di vista l'empowerment individuale.

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