Il termine psicologia è stato coniato dal filosofo Filippo Melantone a cavallo tra il XVI e il XVII secolo, e fu ripreso successivamente nel 700 dal filosofo Christian Wolff che colloca la psicologia come una delle 4 parti della metafisica (oltre alla cosmologia, la teologia e l'ontologia).
Secondo Wolff esisteva una psicologia empirica che si occupava dei fatti
psichici fondati dall'esperienza, ed una psicologia razionale che si
occupava dell'essenza dell'anima e delle sue facoltà.
Solo nella seconda metà dell'800, cmq, il termine psicologia verrà usato per indicare una disciplina autonoma.
Psicologia nel pensiero greco
Le antiche civiltà credevano che l'attività psichica fosse concentrata
nel cuore, concezione condivisa dagli egiziani nel 3000 a.c., ma anche
dai cinesi e dagli ebrei.
Anche i greci la pensavano così (ad esempio Omero), Pitagora
invece, distingueva tra 3 facoltà psichiche: intelligenza, passione e
ragione, e quest'ultima era presente solo negli uomini, inoltre
intelligenza e ragione sono collocate nel cervello mentre la passione è
collocata nel cuore.
Aristotele svilupperà il pensiero che è il sangue a guidare le
attività psichiche, irrorando tutto il corpo, e sempre secondo lui, il
cervello fa da radiatore per raffreddare il cuore.
Il filosofo Ippocrate è importante perchè fonda una scienza
dell'uomo, e sostiene che esistono 4 umori che sono responsabili di 4
diversi temperamenti a seconda di quale umore prevale: sanguineo,
melanconico, collerico e flegmatico.
Per ippocrate l'uomo fa parte della natura e quindi può essere studiato
con i metodi delle scienze della natura (anche secondo Aristotele l'uomo
è studiabile come un animale).
Secondo Erasistroto esiste un pneuma vitale con sede nel cuore ed un pneuma psichico con sede nel cervello.
Dal medioevo al rinascimento
Il greco Galeno aggiunge un pneuma ai 3 di Erasistroto, derivato dai vapori del sangue e regolatore delle funzioni corporee, il pneuma fisico.
Nel medioevo cmq fù assente lo studio dell'uomo, perchè esso
veniva visto come non facerte parte della natura, inoltre la chiesa
scomunicava chi faceva studi anatomici (erano vietati).
Nel rinascimento invece, c'è la tendenza ad attribuire all'uomo
alcune caratteristiche delle divinità, si passa dalla magia bianca e
nera dei maghi, astrologi ed alchimisti, alla magia naturale, dove non esiste il soprannaturale.
La rivoluzione scientifica e il dualismo cartesiano
Grazie a Galileo, Keplero, Bacone si passa dalla magia naturale e l'aristotelismo astratto alla scienza moderna.
Cartesio distinse il res cogitans, l'anima pensante, dal res extensa, il corpo inteso come macchina.
Il dualismo cartesiano consiste nel distinguere dal corpo, materia con
estensione, dallo spirito pensante (che interagisce col corpo senza
estensioni, ma con la ghiandola pineale).
Inoltre secondo Cartesio, escludendo la mente, il corpo cmq funziona autonomamente.
Un'altra opera importante di Cartesio è quella delle idee innate,
che sono il contenuto della mente e le idee in generale possono essere
divise in 3 tipi: idee derivanti dai sensi, dalla memoria o
dall'immaginazione.
Secondo Cartesio non si vede con gli occhi, ma con la mente, e le idee
non è detto che si conformino con la realtà e possono essere costruite
direttamente dalla mente.
Le idee innate sono quelle che sorgono direttamente dalla mente come
principi assoluti basilari, come ad esempio gli assiomi matematici e le
idee di Dio.
Le idee sono cmq innescate dai sensi, e per Cartesio non solo il corpo è indipendente dalla mente, ma anche viceversa.
Dagli empiristi agli associazionisti
Cartesio crea il filone dei razionalisti che si contrappone agli empiristi inglesi rappresentati da Locke, Berkeley e Hume.
Secondo Hume le idee innate non esistono e nessun pensiero può
esser fatto risalire a qualcosa di precedentemente sentito, e
l'intelletto umano è determinato solo da fattori ambientali.
Hume inoltre individuò nelle associazioni i processi fondamentali
che regolano l'intelletto, affermando che tra le idee si stabiliscono
dei legami segreti che fan si che la mente le congiunga più facilmente,
inoltre distinse le associazioni per somiglianza (un ritratto ci fa pensare alla somiglianza con la persona raffigurata), per contiguità (un monumento ci fa pensare alla contiguità con la sua città) e per causazione (il figlio ci fa pensare alla causazione del padre).
Il primo ad usare il termine intelletto fù Locke, inoltre gli
empiristi non negavano l'esistenza dell'anima, ma si occupavano di
altro, distinguevano infatti tra prodotti dell'anima (studiati
scientificamente) e sostanza che compone l'anima (studiabile solo con la
metafisica).
Hartley invece propose la teoria delle vibraziuncole, dove
si tiene presente delle minime vibrazione prodotte dagli oggetti e
recepite attraverso gli organi di senso e servono a dimostrare le
associazioni come base di operazioni dell'intelletto.
James Mill nel 1829 formulò il principio dell'associazione sincrona,
dove un oggetto è costituito da una somma di sensazioni diverse (forma,
colore, ecc...), e sempre secondo Mill, le idee semplice si comportano
come nella chimica, unendosi per formare le idee complesse (composte).
Bain invece è il più diretto precursore del comprotamentismo,
secondo lui il movimento precede la sensazione, che a sua volta precede
il pensiero, e fu il primo, nel 1855 ad usare il termine apprendimento.
Gli ideologi
E' un movimento che inizia in Francia con gli studi di Condillac (1746) sulle operazioni intellettuali dell'uomo, confrontandolo con gli animali, come farà anche Buffon che affermerà finalmente che anche l'uomo rientra nel regno animale (con la sua storia naturale).
Tra gli ideologi famosi ci fù il medico filosofo Cabanis, che
sostiene che è impossibile interpretare gli esseri viventi in puri
termini fisici, e che fisico e morale sono interconnessi, grazie al
sistema nervoso che raggiunge ogni parte del corpo governandola e
riparandola, e ricevendo gli stimoli dall'esterno con i sensi.
Quindi il morale è funzione del sistema nervoso, del cervello, ed è
principio regolatore del fisico, e tuttavia il cervello e il morale fan
cmq parte del fisico.
Pensiero tedesco dopo Kant
La psicologia scientifica nacque in Germania, e i più diretti suoi precursori furono Herbart e Fechner.
Johann Friedrich Herbart fù il successore di Kant, e secondo lui
la psicologia è una scienza metafisica, non sperimentale, Herbart cercò
di misurare i fatti psichici, sostenendo che le idee variano nel tempo e
di intensità, ma che l'anima è unitaria e per questo 2 idee
contemporanee o si fonderanno o si inibiranno (inibizione mai completa
del tutto da parte di una delle due), ma non verranno usate
contemporaneamente.
Secondo Herbart, l'intensità minima perchè un'idea inibita rimanga a livello di coscienza è detta soglia della coscienza, al di sotto del quale entra in gioco l'inconscio (concetto usato per la prima volta da Herbart a poi cui si ispirerà Freud).
Herbart passò dallo studio qualitativo a quello quantitativo, e fù il primo che propose la misurazione dei fenomeni psichici.
Gustav Theodor Fechner era un fisico orientato a dare una
risposta materialistica ai problemi scientifici, per Fechner, lo spirito
è una proprietà della materia, ed ogni materia è quindi dotata di
anima, tanto più complessa tanto più è complessa come struttura.
Nel 1860 nasce la psicofisica con la legge di Weber (Weber-Fechner) che afferma che la sensazione è proporzionale al logaritmo dello stimolo:
S = k log R + C
Dove S è la sensazione, R è lo stimolo e K e C sono 2 costanti, la prima
detta costante di Weber, e dipendente dalla modalità sensoriale.
Importanti furono anche i contributi delle altre scienze, in particolare quella degli astronomi.
Bessel studiando un caso di astrologia (il licenziamento di un assistente che aveva sbagliato misurazioni), formulò l'equazione personale, cercando di stabilire l'errore sistematico che ogni osservatore compie col suo punto di vista.
Importante fu anche lo studio dei tempi di reazione, lo studio del tempo necessario ad una persona per rispondere ad uno stimolo.
Il fisiologo olandese Dondlers usò il metodo sottrattivo dei
tempi di reazione per i suoi studi psicologici, per rilevare la durata
dei processi mentali, metodo poi usato anche da Wundt.
Anche la fisiologia ha contribuito alla nascita della psicologia scientifica, grazie ad esempio al concetto di arco riflesso (stimolando determinati recettori sensoriali, si provocano automaticamente delle risposte).
Importante fù anche la legge di Bell e Magendie, (inizio XIX
secolo) che dimostrò l'indipendenza delle vie sensoriali da quelle
motorie, dimostrando che il sistema nervoso ha diverse funzioni
distinte.
La legge dell'energia nervosa di Muller (ampliata poi da Helmholtz)
afferma che la qualità delle stimolazioni che riceviamo non dipende dal
tipo di stimolazione che viene esercitata sugli organi di senso, ma dal
tipo di organi di senso che vengono eccitati.
Ad Helmoltz si deve anche il concetto di inferenza inconscia,
secondo cui il sistema percettivo corregge all'insaputa del soggetto i
valori della percezione sulla base dell'esperienza passata (es. costanza
di grandezza).
La psicologia deve molto anche all'evoluzionismo e in particolare alle teorie di Darwin, che oltre alla sua teoria della selezione naturale, nel 1872 pubblicò l'espressione delle emozioni nell'uomo e negli animali, un libro dove sono raccolti i suoi studi sulle espressioni innate ed universali, fatto in collaborazione con Donders.
La teoria dell'evoluzione (es. delle giraffe col collo lungo) fù
applicata non solo alle caratteristiche fisiche ma anche a quelle
psichiche, e in Germania portò alla nascita dello strutturalismo Wundtiano.
sabato 9 aprile 2016
Storia della psicologia (1/14): Le origini della psicologia
Pubblicato da Oggi è un altro post
sabato 9 aprile 2016 - 10:25
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