domenica 17 aprile 2016

Storia della psicologia (4/14): La psicologia della Gestalt

La Gestalt è la psicologia della forma, sviluppata a partire dai lavori di Wertheimer, Kohler e Koffka, nata e sviluppata in Europa, è la risposta tedesca alla psicologia di Wundt.
Kant ha una grossa influenza sulla Gestalt, propone la soluzione tra la frattura tra empirismo e razionalismo con il concetto della sintesi a priori, un processo dove la mente non è passiva, nè deriva la propria attività dalle idee innate.
Secondo Brentano invece, la psicologia non è ciò che viene fornito ai nostri sensi, ma l'atto di vedere, sentire, ecc.. (psicologia dell'atto).
Anche la teoria della produzione di Meinong ha influenzato la Gestalt, essa afferma che esistono oggetti di ordine inferiore e di ordine superiore, e che questi sono costituiti da più oggetti semplici, e anche Von Ehrenfels con la sua qualità-gestalt, dove la qualità di tutto non è data dagli elementi, ma dalla relazione che essi han tra di loro, il tutto è più della somma delle parti, questo è il motto della Gestalt.

La Gestalt nasce ufficialmente nel 1912, quando Wertheimer pubblica il suo lavoro sul movimento stroboscopico (i 2 punti di luce che si muovono e sembra un punto solo).
I risultati di questi esperimenti mettono in crisi il concetto che quello che si vede è quello che è, i Gestaltisti vogliono far cadere tutte le tesi che affermano che il risultato è uguale alla giustapposizione di parti non interagenti (parliamo di sensazioni).
Uno di questi esperimenti è per far crollare le teorie delle somme delle parti è l'anello di Wertheimer-Benussi, la Gestalt è quindi antielementistica.

La Gestalt è stata anche antiempiristica, criticando associazionismo o comportamentismo, perchè per un empirista, gli oggetti che si presentano davanti sono formati come sono perchè siamo abituati a vederli così, mentre per un gestaltista gli oggetti sono originati in base ad autodistribuzioni dinamiche dell'esperienza sensoriale.
Secondo la Gestalt l'esperienza passata non è quindi l'unico fattore in grado di determinare i risultati dell'organizzazione percettiva (anche se spesso la Gestalt sembra proprio non tener conto dell'esperienza passata).

Un gestaltista osserva il reale e accetta l'esperienza in maniera diretta, non pratica l'introspezione, la Gestalt ha la sua legge di campo, dove ci sono concetti come forze, campo, equilibrio, e si tiene conto degli aspetti dinamici dei vari fenomeni.
I principi di Wertheimer hanno il compito di darci indicazioni su come si comporta il campo fenomenico: c'è il principio di vicinanza, di somiglianza, di buona continuazione, di pregnanza, di destino comune, di chiusura e di esperienza precedente.

Il postulato dell'isomorfismo di Kohler vuole dimostrare che processi astratti come il pensiero, la memoria e l'apprendimento, hanno un preciso supporto materiale e sono originati da fatti che prevedono movimenti di atomi e molecole (pensiero di Koffka).
Come difetto questo concetto ha il problema che porta a far credere che tutto ciò che non è riscontrabile a livello neurologico non fa parte della psicologia.

La psicologia del pensiero e la psicologia sociale
I concetti della Gestalt cmq sono stati utilizzati in diversi settori della psicologia, ed uno studio famoso fù fatto sulle scimmie antropoidi da Kohler che introdusse il concetto di insight, la ridefinizione del problema che consente di risolverlo, intuizione, che si contrappone al pensiero di prove ed errori di Thorndike.
I gestaltisti si sono occupati soprattutto di soluzioni dei problemi (problem solving) e meno di apprendimento in generale, si ha il pensiero produttivo, la soluzione del problema studiandone la struttura e non per successione di regole prestabilite.
Secondo Duncker raramente si ha l'immediata e completa ristrutturazione del campo (insight totale), ma di solito il processo di soluzione richiede una serie di ristrutturazioni (insight parziali), che anche se non risolvono direttamente il problema permettono cmq di formularlo in maniera più adeguata.
A Duncker si deve il concetto di fissità funzionale, un atteggiamento che ostacola la soluzione tendendo ad attribuire agli elementi della situazione solo le caratteristiche che siamo soliti riscontrarvi per abitudine.

Anche Kurt Lewin (1890-1947) rientra in un certo senso nei gestaltisti, anche se non ufficialmente un membro, prende spunto per le sue teorie, a lui si deve il merito di aver studiato aspetti del comportamento umano meno facili da trattare usando metodi scientifici, e di aver creato nuovi strumenti concettuali per questo compito.
Lewin sostiene che devono essere esaminati anche e soprattutto i casi rari ed irripetibili (mentre prima venivano ignorati), con lui si passa dalla psicologia aristotelica a quella galileiana, crea il costrutto di regione, di barriera, di vettore, di campo, valenza positiva e negativa, di intensità, insomma accinge dalla fisica per creare la sua teoria di campo.
Lewin tiene conto sia dei fattori psicologici che non (ecologia psicologica), la persona è intesa come regione o insieme di subregioni interdipendenti dall'ambiente, secondo lewin il comportamento è dunque una funzione della persona e del suo ambiente.
La persona è una sorta di gerarchia di regioni, che mutano nel tempo a seconda dello sviluppo della persona.
Lewin fù uno dei massimi esponenti della psicologia sociale e applicò le sue teorie ai gruppi.

Gestalt negli USA
Con l'avvento del nazismo in Germania gli esponenti della Gestalt emigrarono tutti in America, e li ci furono molte discussioni, soprattutto ad opera di Kohler sul comportamentismo nordamericano.
La Gestalt privilegia l'organizzazione e la globalità dei fenomeni, si interessa di problemi come il pensiero e la percezione, nozioni di tipo filosofico, mentre i comportamentisti bandiscono ogni mezzo di indagine non oggettivo, non misurabile, rifiutando lo studio della coscienza, studiando prevalentemente le modalità di apprendimento.
Inizialmente ci fù uno scontro frontale tra le 2 scuole, poi col tempo i toni si ammorbidirono e alcuni aspetti della Gestalt furono accettati, fù accettata soprattutto la psicologia sociale, forse perchè i suoi temi sono più concreti e Lewin è considerato un esponente della Gestalt meno ufficiale.
La Gestalt fù riscoperta negli anni 60 con l'arrivo del cognitivismo, che studia gli aspetti organizzativi, costruttivi, globali dei fenomeni psichici che sfuggivano al metodo comportamentista.

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