La psicologia sociale è
la disciplina che studia l'influenza subita dai pensieri, i sentimenti,
il comportamento di una persona, da parte della presenza di altre
persone.
La psicologia sociale si afferma all'inizio del ventesimo secolo
negli USA, anche se il primo studio fu' fatto tra il 1900 e il 1920 da Wilhelm Wundt, con il suo La psicologia dei popoli.
Il primo contributo comunque risale al 1968 da parte di Gordon Allport, che ha commiato la definizione di psicologia sociale.
Uno dei massimi esponenti della psicologia sociale fu' Kurk Lewin (1890 Prussia - 1947 USA).
A Lewin fu' affidato il delicato compito di cambiare le abitudini alimentari americane in tempo di guerra.
Lewin capì subito che nelle abitudini alimentari entravano in gioco sia
fattori psicologici che non, e quindi prese in considerazione entrambe,
capì inoltre che lo psicologo deve effettuare ricerche sul campo, deve
essere sempre presente e non esaminare le cose da lontano.
Inoltre Lewin capì che bisognava analizzare l'intero campo di ricerca,
senza prendere in considerazione solo i singoli casi, tipo le tendenze storiche.
Lewin prese quindi i fattori ecologici come l'insieme delle
variabili indipendenti (quelle variabili che influenzano le altre
variabili oggetto di studio), mentre le abitudini, i comportamenti ed
altre, come variabili dipendenti.
Non potendo esaminare l'intera popolazione Lewin prese in considerazione
un campione significativo, prendendo in considerazione tutti gli
elementi che potevano influenzare il singolo individuo, come il contesto
in cui esso viveva, visto come società, nucleo famigliare, scolastico,
ecc...
Anche Lewin fu' influenzato molto dal contesto culturale in cui si
formò, e tra le persone che più influenzarono i suoi pensieri ci fù Ernst Cassirer (co la sua opera La filosofia delle forme simboliche, dove esso afferma che tutte le attività sono creatrici di simboli), ma anche la scuola di psicologia della Gestalt.
Tutte queste influenze fecero capire a Lewin che bisognava avere una
mentalità molto aperta e che le varie scienze si intrecciavano tra di
loro, condividendo concetti e completandosi a vicenda, e che in alcuni
casi, tali concetti vanno sempre valutati e corretti in rapporto con
l'epoca in cui si è.
Lewin afferma che ogni scienza ha 3 processi evolutivi:
L'epoca speculativa o aristotelica, nella quale si vuole
scoprire a tutti i costi l'essenza delle cose e far nascere teorie che
vogliono spiegare tutto in maniera assoluta (come facevano la
psicoanalisi e la gestalt).
L'epoca descrittiva, dove si raccoglie il maggior numero di fatti e si cerca di descriverli in maniera esatta.
L'epoca costruttiva o galileiana, che ha l'obbiettivo di
scoprire le leggi che consentono di spiegare e prevedere il cambiamento,
e di fare previsioni su casi individuali senza categorizzare in leggi
assolute.
Perchè si arrivi alla terza epoca, vanno però abbattute delle barriere
ideologiche, si devono vincere le classificazioni, si deve evitare di
fare una netta separazione tra normale e patologico, o tra normale ed
illusorio (come facevano nella Gestalt), va superata la barriera che
divide il pensiero scientifico dal senso comune, deve essere
inoltre superato il concetto di sostanza, per passare al concetto di
funzione.
Vanno inoltre create regole e non leggi, e l'eccezione non deve confermare la regola, ma farla cadere.
Si deve passare dal pensare a, molti casi = tutti i casi, a un caso concreto = tutti i casi simili.
Un'altra cosa che Lewin apprende da Cassirer è il concetto di costrutto: concetto di entità, strumento di previsione all'interno di una teoria.
Dal quale si infierisce che le proprietà strutturali sono caratterizzate
dalle relazioni tra le parti, piuttosto che dalle parti stesse.
Secondo Lewin, la psicologia deve comprendere sia i fenomeni, che le
cause dei fenomeni, per questo motivo il pensiero di Lewin sarà
largamente influenzato anche dalle sue conoscenze di fisica, che saprà
applicare anche in ambito psicologico, come metodi di ragionamento.
Lewin ha anche dotato la psicologia di una geometria, per studiarne
meglio il campo di azione, per studiare le rappresentazioni spaziali dei
fenomeni psichici, e per legittimare così la psicologia come scienza.
La nuova psicologia galileiana non si limiterà allo studio dei
fenomeni seriali che si ripetono simili tra loro, ma dovrà studiare i
singoli casi concreti.
Il campo della psicologia dovrà quindi essere molto vasto, e le leggi
dovranno essere stilate in maniera sensata e non dovranno essere una
limitazione/categorizzazione.
Si dovrà usare il metodo sperimentale, visto come metodo pubblico,
trasparente, democratico, applicabile da chiunque, che potrà smentire
una teoria, rafforzarla o modificarla.
Anche l'uso della matematica dovrà essere fatto nella maniera
corretta, dato che l'uso di rigide regole matematiche può risultare una
limitazione se le teorie sono deboli e ancora in fase sperimentale.
La matematica deve quindi essere finalizzata sia alla quantità, quanto alla qualità.
Tutti questi prerequisiti devono servire alla psicologia per
affrontare/capire non solo i casi noti e ripetitivi, ma anche quelli
unici ed irripetibili.
sabato 28 novembre 2015
Psicologia sociale (1/28): Introduzione
Pubblicato da Oggi è un altro post
sabato 28 novembre 2015 - 10:02
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