La concezione comportamentalista dell'apprendimento e quella cognitivista vengono definite, approccio dei processi generali, in quanto operano in una situazione molto ampia dell'apprendimento.
La prospettiva ecologia ha un approccio chiamato approccio dei processi specifici.
Secondo questa prospettiva l'apprendimento deve essere analizzato in relazione all'ambiente in cui una specie si è evoluta.
Attraverso il processo della selezione naturale, gli animali hanno dei modelli comportamentali diversi e specie-specifici.
L'apprendimento secondo la prospettiva ecologica è l'insieme dei
meccanismi atti a modificare ed affinare il comportamento ereditario.
Un esempio di apprendimento legato alla selezione naturale è
l'apprendimento di cosa è possibile e cosa non è possibile mangiare.
Le scelte giuste vengono tramandate geneticamente in quanto favoriscono il proseguimento della specie.
Un esempio di questo comportamento innato, è quando assaggiamo un cibo
cattivo, dopo averlo assaggiato, per un lungo periodo ne siamo
istintivamente respinti, lo evitiamo.
John Garcia ha evidenziato che dei topi che erano stati
male dopo aver mangiato un cibo, hanno iniziato ad evitare anche i cibi
con sapore e odore simili al cibo "cattivo", mangiando però
tranquillamente i cibi simili per aspetto.
Quindi un meccanismo per l'apprendimento all'avversione
ad un determinato cibo deve essere sensibile anche a diverso tempo
dall'indigestione e deve assomigliare al cibo cattivo per le sue
specifiche chimiche che meglio vengono colte dall'individuo (può essere
il sapore, o l'odore, ma anche la forma, dipende da soggetto a
soggetto).
L'apprendimento alla preferenza di un cibo può essere necessario per compensare la carenza di alcune sostanze indispensabili all'organismo.
E' stato dimostrato che i topi sono in grado di riconoscere quali cibi
fanno bene al loro organismo e sono in grado di sceglierli tra una serie
di cibi, creandosi una vera e propria dieta equilibrata, questo
probabilmente perchè sono in grado di percepire quale cibo li fa stare
meglio.
Clara Davis fece un esperimento sulla scelta dei cibi da parte
dei bambini che dimostrò che anche loro erano in grado di equilibrare la
dieta migliore senza che nessuno gli dicesse niente.
Si notò che i bambini sceglievano il cibo assaggiandolo di volta in
volta, per valutare quale era meglio per loro, continuando a mangiarlo
fino a quando non ne avevano più bisogno.
A confutare questa ipotesi però, c'è la possibilità che i bambini
scegliessero il cibo e poi continuassero a mangiarlo fino a che non
erano stufi.
E' stato inoltre osservato che lo zucchero e i dolci rendono
difficoltose queste scelte naturali, dato che probabilmente sono
alimenti relativamente nuovi, non presenti nel patrimonio genetico
trasmesso dall'evoluzione.
L'apprendimento a mangiare i cibi avviene per tentativi ed errori ma
anche per osservazione di altri individui, ciò è stato dimostrato anche
coi bambini, che mangiano più volentieri se un adulto gli mostra loro
che il cibo è buono mangiandolo a sua volta.
Questi parametri tipici di apprendimento (osservazione, odore, ecc...)
sono stati tramandati da individuo ad individuo con la selezione
naturale.
C'è anche una predisposizione alla paura di certi
animali, probabilmente ereditata dai nostri antenati, quando questi
animali erano nocivi all'uomo, mentre ora in realtà non lo sono più.
E' stato dimostrato che le scimmie allevate in laboratorio non avevano
paura dei serpenti, ma se vedevano un'altra scimmia averne paura, ne
ereditavano la paura.
Questo comportamento ha fatto infierire sul fatto che il comportamento
innato di un animale si risveglia solo se questi osserva un altro della
sua specie che esercita tale comportamento.
Un altro caso di imprinting innato è quello dei pulcini
che hanno imparato che devono stare sempre vicini alla madre per
sopravvivere, e che devono considerare loro madre la prima cosa che
vedono uscendo dal guscio, per questo motivo posson seguire anche
l'uomo.
Tuttavia potendo scegliere tra la madre e l'uomo, i pulcini sono in grado di riconoscere la propria madre.
L'imprinting è un carattere istantaneo ed irreversibile del processo di apprendimento (Lorenz).
L'imprinting può avvernire solo in un periodo critico molto limitato.
Una cosa provata è che gli animali sembrano in grado di ricordare,
sono quindi in grado di ritrovare del posizioni del cibo od altri
fattori utili loro alla sopravvivenza (anche evitare il pericolo).
Ad esempio, alcuni animali possono imparare dove viene localizzata la
ricompensa/cibo fornitagli in un esperimento, e ritrovarla facilmente.
La prospettiva ecologica dice che questo genere di apprendimento viene
aiutato da dei punti di riferimento presenti nell'ambiente (rocce,
alberi, ecc...), inoltre sottolinea che gli animali appaiono più
intelligenti quanto affrontano problemi a loro noti, e che quindi
l'intelligenza non scaturisce da una generica capacità di ragionamento,
ma da una speciale capacità di apprendimento evolutasi in migliaia di
anni.
mercoledì 2 settembre 2015
Psicologia generale I (12/27): L'apprendimento secondo la prospettiva ecologica
Pubblicato da Oggi è un altro post
mercoledì 2 settembre 2015 - 09:46
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